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  • MARCO CIGNOLI “Coccodrillo Bianco” è l’album d’esordio del cantautore e conduttore pavese dalle sonorità elettro-dance e synth-pop

    Tematiche legate alla vita di ogni giorno, alcune anche molto delicate, raccontate ed esorcizzate attraverso sonorità elettro-dance e synth-pop.

    Release album 15 ottobre

    «L’idea di realizzare un album si è concretizzata nel 2019 durante la conduzione di un programma radiofonico. Ogni giorno intervistavo artisti esordienti ed affermati. Ognuno di loro è stato d’ispirazione per trovare la volontà di mettermi in gioco, tirare fuori le canzoni che mettevo nel cassetto ed espormi personalmente, dopo anni in cui, come reporter e presentatore, ho dato spazio e visibilità alle storie di vita degli altri ma mai alla mia. Proprio durante una delle puntate del programma radio, vennero ospiti Daniele e Francesco Saibene per presentare il loro progetto musicale. Mi colpì il loro repertorio e durante l’intervista si creò un feeling particolare.  Proposi loro di produrmi due brani, che poi diventarono un album intero.» Racconta così Marco Cignoli, sull’origine del suo primo album.

    I testi del disco sono stati scritti in diversi anni. I temi trattati (alcuni molto delicati come depressione, ansia, solitudine, amori non corrisposti) vengono in qualche modo esorcizzati attraverso sonorità elettro-dance e synth-pop. 

    Il titolo dell’album “Coccodrillo Bianco” è ispirato ad una storica canzone di Alberto Radius dedicata ai “coccodrilli bianchi” che da decenni, secondo la credenza popolare, avrebbero preso il possesso delle fogne di New York, cibandosi di scarti e ratti. Nel corso degli anni, il termine “coccodrillo biano” è stato utilizzato da tutti coloro che rifiutano l’ipocrisia, il materialismo, la gabbia dorata della società odierna e preferiscono rimanere al buio delle fogne in attesa, un giorno, di prendere il possesso di questa società malata e dedita alla superficialità e all’apparenza. 

    La copertina rappresenta lo stesso coccodrillo, ma in tre colori diversi: il rosa è il colore-tradizione delle femmine, l’azzurro lo è per i maschi, mentre il bianco nel mezzo rappresenta la neutralità, rappresenta coloro che sono in transito, che sono pronti a “sporcarsi” di nuovi colori in un atto di coraggio, curiosità, evoluzione, crescita. Non per caso, l’azzurro, il bianco e il rosa sono i colori della comunità transgenere.

    TRACK BY TRACK 

    Mi devo abituare

    Brano dalle cupe influenze drum’n’bass e dream pop, con loop riprodotto in maniera quasi ossessiva, racconta le conseguenze di un amore non corrisposto: solitudine, sentimento di rifiuto, impatto sulla propria autostima, profonda sofferenza. C’è la consapevolezza di doversi abituare, ma gli occhi della persona amata fanno sentire intrappolati in un sentimento intenso senza via d’uscita. 

    Cercala la notte

    Un brano elettropop dedicato a tutti i “figli della notte”, coloro che amano la vita che inizia con l’arrivo dell’oscurità, idealmente dopo il tramonto, quando ogni cosa cambia colore e carattere. Silenzi, rumori, sguardi, luoghi, tutto si trasforma durante la notte, che è foriera di opportunità ed occasioni tanto quanto il giorno, ma meno legata alle convenzioni. Allo stesso tempo diventa un invito alla ricerca e all’accettazione del proprio “io” più nascosto e represso, alla libertà di essere sé stessi con orgoglio e coraggio, alla ricerca delle parti più “notturne” del proprio essere, che sono spesso anche le più autentiche. Il brano è uscito come singolo a giugno 2021. 

    Invece scrivo canzoni

    Brano pop con influenze elettro-dance, è un bilancio ironico ed autoironico dei primi 30 anni dell’autore, dieci dei quali vissuti tra tv, web tv, radio, musica e palcoscenici, ricchi di scelte impopolari, mai semplicemente “giuste” o “sbagliate”, ma semplicemente figlie delle sue passioni e del suo sentire più genuino. Dedicato a chi nella vita ha fatto scelte controcorrente, sfidando le convenzioni imposte dalla società e assecondando le proprie attitudini. Il brano è uscito come singolo il 10 settembre 2021. 

    Tamburo

    Brano dalle influenze rock e hip-hop, racconta la convivenza con gli attacchi di panico e i disturbi d’ansia. Il testo del brano è stato perfezionato proprio durante una crisi d’ansia, durante una notte insonne. All’interno della canzone è presente Berdix, rapper emergente di grande talento, con cui l’autore aveva già collaborato nel singolo “Figlio imperfetto” (2020), che per questo brano ha scritto delle barre di grande intensità. 

    Autunno centrale

    Il ritornello di questo brano è stato scritto da Cignoli a gennaio di tre anni fa sotto l’Arco della Pace di Milano, nel bel mezzo di una tempesta emotiva e meteorologica. “Autunno centrale” è sinonimo di vuoto incolmabile, depressione, sofferenza. Le strofe sono nate dietro il vetro d’una finestra di casa, mentre osservava lo scorrere della vita e nel frattempo si condannava all’immobilizzazione, all’isolamento, alla solitudine. Questo è stato il primo brano a cui l’artista ha lavorato per il disco ed è uscito come “singolo a sorpresa” il 22 settembre, con relativo videoclip diretto, girato e montato direttamente da lui stesso. 

    Menù kebab

    Quando non esiste o non si è in grado di trovare alcun appiglio, il cibo può diventare l’unico rimedio al male di vivere. In questo brano, però, c’è spazio per la speranza, per la voglia di imparare a “volare alto” abbandonando gli spazi angusti, bui e opprimenti del malessere interiore. La canzone inizia con un intro acustico che successivamente esplode in un sound elettro-dance. 

    Bulgaria

    Questo brano dalle influenze reggaeton racconta di un rapporto malato, deleterio e altamente contrastato, durante il quale sono usciti aspetti caratteriali fino a quel momento sconosciuti e a tratti preoccupanti dei quali l’artista si vuole liberare. 

    Utopia

    Si ritorna sul tema dell’amore non corrisposto, questa volta vissuto attraverso le sensazioni di un adolescente: il testo e la melodia, infatti, vennero scritte e registrare privatamente 13 anni fa, durante le scuole superiori da parte di Marco Cignoli. Il brano, in versione a-cappella, venne diffuso per la prima volta su YouTube nel 2009. La versione presente nell’album, ricantata per l’occasione e arrangiata e prodotta da Daniele e Francesco Saibene, si attiene fedelmente al testo e alla melodia dell’epoca. 

    Che ca**o sto dicendo

    Questo brano “sui generis”, scritto poche settimane prima della chiusura del disco e  inserito all’ultimo momento, con una struttura quasi “circense” ricca di dialoghi e momenti inaspettati, è un modo per ironizzare su sé stessi, sul proprio malessere, sull’esigenza di scrivere canzoni e di condividerle, sul sottoporsi ai giudizi degli altri e di sé stessi e a tutto ciò che comporta l’essere creativi privatamente e a livello pubblico. Il brano vanta la partecipazione vocale di Daniele Saibene, voce del gruppo indie Le Tendenze e co-produttore del disco. 

    Etichetta: Jab Media

    Release album: 15 ottobre 2021

    Contatti e social

    Sito Internet: www.marcocignoli.com

    Facebook: https://www.facebook.com/marcocignolime

    Instagram: https://www.instagram.com/marco.cignoli/

    Twitter: https://twitter.com/marco_cignoli

    Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCOhGy8aJl-8GJSJRxrwD-iw 

    BIO

    Marco Cignoli nasce a Voghera nel 1988.

    L’esordio nella musica avviene nel 2010 grazie al singolo corale a scopo benefico “Noi Siamo Qui” scritto e prodotto da Michael Righini. Nel 2018 pubblica il primo singolo “Can You Love Me“, prodotto da Alessandro Porcella. Nel 2020 collabora con Dj Sheezah alla realizzazione di due singoli: “Figlio Imperfetto” e “La mia Mercedes”.

    Come reporter televisivo, nel 2012 avvia una collaborazione con Tele Pavia Web e un lungo matrimonio con Occhio Pavese, principale web tv del territorio per la quale conduce, scrive e produce centinaia di programmi, eventi dal vivo e interviste. Nel 2015 presenta l’evento esclusivo di Loredana Bertè al Caffè Letterario di Roma. Nel 2018 conduce la 21° edizione del VideoFestival Live con Consuelo Orsingher e Mara Maionchi. Dal 2018 frequenta con successo il corso di conduzione radiofonica presso l’Accademia 09 di Milano. Nel 2019 è autore e conduttore per alcune emittenti radiofoniche. L’anno successivo, dal teatro de La Triennale di Milano, presenta il prestigioso Premio Virtù Civica. A febbraio 2020 pubblica l’opera letteraria “Francesco Cignoli: all’ombra della quercia“, basata su tre memoriali lasciati in eredità da nonno Francesco al nipote Marco. Il libro entra nella top25 Amazon delle biografie più acquistate in Italia. Da novembre dello stesso anno conduce il programma quotidiano “Happy Day” su Babayaga Tv, la rete televisiva musicale disponibile sul canale 601 del digitale terrestre. Per la web tv Jab Media Tv realizza interviste e reportage. 

    Il 15 ottobre 2021 esce il suo primo album dal titolo “Coccodrillo bianco”.

  • MARCO AUGUSTO: “Per amore alla vita” è il nuovo toccante album del cantautore italo-tedesco nella Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile

    Musica piena di vita e di profondità. Un disco fatto di storie ed emozioni che partono dalla vita dell’artista per arrivare a tutti. 

    Già dal titolo si intuisce che queste dodici tracce fanno parte di un album che vuol essere un inno alla vita: dodici brani che portano un messaggio di speranza per tutti, che trasmettono voglia di vivere e gioire.

    «Se dovessi ricominciare, farei tutto quello, che ho fatto. Se la mia vita dovesse riprendere da zero, niente cambierei. Ogni passo e dolore, ogni avventura, sorriso e gioia fa parte della nostra grande strada da fare.

    Per amore alla vita sono nate queste mie canzoni, tutte quante dicono SÌ alla vita, ed è questo, che vorrei dividere con voi: Il grande piacere di esistere, il profondo amore per tutto, la forte speranza e fiducia ed il senso per la bellezza ed il buono, che notte e giorno ci circonda.

    Giù le armi, pace completa tra di noi, apriamo il nostro cuore per spargere l´amore – che la rosa in noi si apra e faccia fiorire tutto il mondo.» Marco Augusto

    TRACK BY TRACK

    1. La rosa si apre «La rosa in noi un giorno si aprirà, il nostro fiore interno, i talenti, lo splendore, che dal primo momento della nostra vita portiamo in noi, si farà spazio e sboccerà, quando il momento è giunto.» 

    2. Milano «La mia dichiarazione d’amore alla mia amata città di nascita, un viaggio nei ricordi, un ritrovo con le mie radici.»

    3. Tranne te «Tutto bene, sì, ho tutto quel che ho bisogno, non manca niente… tranne te. In verità darei tutto, per un momento qui in due con te.»

    4. Terra tremante «Un incontro con la Madre Terra, un dialogo toccante con lei, che ci fa aprire gli occhi, per la bellezza del nostro pianeta, per la necessità di cambiare.»

    5. Due cuori «Abbiamo più di un cuore da dare, l’amore è inesauribile… spargiamolo senza limitarci, in piena libertà.»

    6. Il nostro amore «Due, che si stanno lasciando nonostante il loro grande amore. Troppe le loro paure, la confusione ormai. Due, che si chiedono, se la loro relazione non si meritasse un po più di tempo.»

    7. Se tu ci sei «Una canzone piena d’affetto. Se tu ci sei non cambia mai la mia voglia di afferrare il sole insieme a te. Se tu ci sei, c´è sempre una ragione per dare il meglio al mondo, a te.»

    8. Senza te «Senza te, sai, non c´è questa completezza in me, e anche il sole e i gabbiani ridon meno senza te, forse è solamente più facile per me, star da sé, star così più al sicuro senza te.»

    9. Volta stellata «Il mio grande desiderio di un mondo più calmo, senza troppa fretta, senza troppo casino: Vorrei abbracciare l’intera terra e umanità, vorrei restare qui in pace, come una infinita estate, come due stelle così belle come te.»

    10. Vai «Il mio appello per fidarsi di se stesso: Sei solo tu quello che sa dove deve andare, in piena libertà, fai quello che fa bene a te, vai col tuo vento, lascia che il cuore guidi te!»

    11. Pace «Una canzone per la pace interna e in tutto il mondo: Prima troviamola in noi stessi, poi si spargerà ed il mondo si calmerà, si trasformerà – pace in noi, pace ovunque.»

    12. Se tu ci sei – dance version

    Il primo singolo estratto dall’album è “Terra tremante”, uscito durante la Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile il cui scopo è contribuire a porre l’attenzione a questa tematica tramite attività, progetti ed eventi. Il brano infatti parla in modo emozionante della crisi climatica in un dialogo immaginario tra un uomo e la madre terra. La produzione del clip ufficiale è stata sponsorizzata da Greenpeace tramite materiale video, pubblicato in tre lingue: tedesco, italiano e spagnolo.

    Etichetta: halligalli records, Malsch, Germania

    Release album: 29 settembre

    Contatti e social

    Sito web: www.marco-augusto.com 

    Facebook: www.facebook.com/marcoaugusto.official 

    Canale Youtube: www.youtube.com/MarcoKunz  

    Instagram: www.instagram.com/marcoaugusto.official 

    Spotify: https://open.spotify.com/artist/72a5ceOPIkgndAQmLU8lFe 

    BIO 

    Nato nel ‘69 a Milano, da madre milanese e padre tedesco, cresciuto a Karlsruhe/Germania, Marco Augusto, dopo lo studio classico di pianoforte è arrivato al canto e alla chitarra. Dagli anni ‘90 in poi scrive le sue canzoni in lingua tedesca e soprattutto in italiano, partecipando con successo a diversi concorsi (Finale Festival di Viareggio, Finale TV-Show “Big del domani” Castrocaro Terme – Firenze).

    Giunto alla meta dei 40 anni, ha deciso di lasciare il suo mestiere precedente e di dedicarsi completamente alla musica. Con il suo brano “Milano” dal video toccante   (https://www.youtube.com/watch?v=qa9k-6_Vtw4), nel 2019 è entrato nella classifica italiana indipendente “Indie Music Like” raggiungendo la posizione numero 53. Questo pezzo sarà presente in una nuova versione nel suo disco in uscita il 29 settembre 2021, dal titolo “Per amore alla vita.

  • FEDERICO SIRIANNI “Maqroll” è il nuovo album liberamente ispirato ai romanzi di Alvaro Mutis

    Testi e musiche Federico Sirianni

    Produzione artistica ed esecutiva Raffaele Rebaudengo e FiloQ 

    Release album 21 giugno

    MAQROLL 

    Il disco, il libro, lo spettacolo

    Maqroll” è il nuovo “concept album” di Federico Sirianni, con il mare come rumore di fondo, ispirato alle avventure dell’omonimo e celebre gabbiere, raccontate nei romanzi dello scrittore colombiano Alvaro Mutis.

    A distanza di cinque anni da “Il Santo”, album che ha riscosso un ottimo riscontro di pubblico, critica e vendite e che ha ricevuto la Menzione Speciale del Club Tenco per la manifestazione “Musica contro le mafie”, Federico Sirianni, pluripremiato cantautore genovese, adottato in età adulta da Torino, pubblica il suo nuovo proponimento discografico che vede la produzione artistica di Raffaele Rebaudengo, violista e compositore degli GnuQuartet e del produttore elettronico FiloQ, grazie a cui i mondi sonori e la grammatica musicale si allontanano dalla forma track sposando linguaggi sperimentali e cinematografici.

    «È un albumfuori dal tempo, qualcuno lo ha definito “novecentesco”. E’ ispirato alle imprese e ai naufragi del gabbiere Maqroll, il marinaio raccontato dallo scrittore colombiano Alvaro Mutis, le cui parole sono finite nella meravigliosa “Smisurata preghiera” di De Andrè. E proprio da lì, come a riannodare un filo che mi lega a Faber per collocazione geografica e antica conoscenza, le parole di Mutis sono entrate anche nelle mie canzoni per raccontare, in un metaforica navigazione, il viaggio delle esistenze umane, tra partenze e approdi, tempeste e bonacce, sirene e naufragi. La colonna sonora di questo racconto, affidata a Raffaele Rebaudengo, musicista degli GnuQuartet e a Filippo FiloQ Quaglia, producer di musica elettronica è un’ambientazione “a pelo d’acqua” in cui gli strumenti più classici (chitarra, pianoforte e archi) interagiscono con un costante rumore di fondo prodotto dall’elettronica che riecheggia l’onda, il fasciame scricchiolante della stiva, le interferenze, le bussole e gli strumenti di bordo» Federico Sirianni

    ASCOLTA MAQROLL

    Cos’è un gabbiere?

    Un gabbiere è il marinaio che si occupa di tutto il sistema delle vele di una nave, è quello che passa la maggior parte del tempo di navigazione sull’albero più alto, è quello che vede le cose, la terra, i banchi di pesce, i capodogli, i naufraghi, prima degli altri.

    Il gabbiere Maqroll è il testimone dell’incollocabilità, è l’Ulisse che, arrivato a Itaca, decide comunque di imbarcarsi di nuovo e riprendere il viaggio, “per la sola ragione del viaggio” come cantava Fabrizio De Andrè, che, per primo, ha utilizzato le parole di Alvaro Mutis in una track (la bellissima “Smisurata preghiera”) e a cui questo proponimento si riallaccia in un immaginario filo rosso che attraversa Genova e la sua grande track d’autore.

    “Maqroll” non è solo un albumdi canzoni. L’album, infatti, è contenuto in un libro che raccoglie un’antologia di scrittori, poeti, illustratori e fotografi (da Enrico Remmert a Remo Rapino, da Anna Lamberti-Bocconi a Bruno Morchio, da Vincenzo Costantino Cinaski a Guido Catalano, da Roberto Mercadini a Martha Canfield, traduttrice e amica di Alvaro Mutis) i quali, ognuno nella propria forma espressiva, hanno contribuito a questo racconto di viaggio, definito “La ballata dell’incollocabilità”. 

    Maqroll,  gabbiere” è anche uno spettacolo di narrazione e canzoni diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure, di cui è protagonista Federico Sirianni con Raffaele Rebaudengo e Filippo “FiloQ” Quaglia. Il gabbiere è al timone di un vecchio cargo mercantile (il cosiddetto “tramp steamer”) per raccontare la condizione esistenziale dell’uomo, vista come un lungo viaggio per mare; un viaggio in cui i grandi personaggi della letteratura marina (il capitano Achab di Melville, il pescatore Santiago di Hemingway, gli ammutinati del Bounty, l’albatro ucciso dal vecchio marinaio di Coleridge) s’incrociano sulle rotte più pericolose, tra tempesta e bonaccia, tra venti avversi e mostri marini. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Pubblico Ligure e rientra nella Stagione Soriteatro 2020/2021, ideata e diretta da Sergio Maifredi. 

    TRACKLIST 

    Maqroll, gabbiere 

    Una sorta di naufragio

    Pane e passione

    Per arrivare a te

    Lettere da nessun dove

    il mio amore sospeso

    Acqua

    La stiva dell’Alcion (strumentale)

    Ecco qui

    Maqroll, alla fine (la disperanza)

    Credits: 

    Voce, chitarre e pianoforte Federico Sirianni

    Arrangiamenti archi Raffaele Rebaudengo

    Violini e viole Raffaele Rebaudengo e Elisabetta Bosio

    Violoncello Stefano Cabrera

    Clarinetto in “Il mio amore sospeso” Edmondo Romano

    Toy piano in “La stiva dell’Alcyon” Andrea Nejrotti

    Voci, chitarre e pianoforti registrati da Fabrizio Chiapello c/o Transeuropa Recording

    Missaggio e mastering Mattia Cominotto

    Nell’album e nello spettacolo sono inoltre presenti parole di o ispirate a:

    Roberto Bolano, Jorge Luis Borges, Mikhail Bulgakov, Federico Garcia Lorca, Gabriel Garcia Marquez, Konstantinos Kafavis, Paul Klee, Herman Melville, Carlo Rovelli

    Grazie a:

    Martha Canfield (traduttrice ufficiale di Alvaro Mutis) e a Claudio Pozzani (Direttore del Festival Internazionale di Poesia di Genova)

    Label: NotaMusic

    Casa Editrice: Stellare

    Release album e libro: 21 giugno 2021

    Contatti e social

    Sito: www.federicosirianni.org

    Ascolti: www.soundcloud.com/federicosirianni

    Facebook: www.facebook.com/federicosirianni

    Instagram: www.instagram.com/federicosirianni

    Spotify: https://open.spotify.com/artist/2WvknXZn2QBErLltzziO9s?si=_EKB9CRoT4O7_O-FMnvYnQ&dl_branch=1

    BIO

    Genovese, ma adottato in età adulta da Torino, è considerato erede della grande “Scuola genovese dei cantautori”.

    Ospite giovanissimo al Premio Tenco 1993, vince in seguito il Premio Musicultura della Critica (2004), il Premio Bindi (2006) e il Premio Lunezia Doc (2010).

    Prima di “Maqroll” ha pubblicato quattro dischi e il libro/album“ L’uomo equilibrista” (Miraggi edizioni).

    Il album“Nella prossima vita” (2013) realizzato insieme agli GnuQuartet è stato definito dalla critica specializzata “uno degli album italiani più belli dell’anno”, mentre l’ultima produzione discografica, “Il Santo” (2016), ha ricevuto la Menzione Speciale del Club Tenco per la manifestazione Musica contro le mafie.

    Numerose le collaborazioni e le interazioni artistiche, dal poeta torinese Guido Catalano alla “star” internazionale del trasformismo Arturo Brachetti, da Gianpiero Alloisio, storico collaboratore di Giorgio Gaber al grande clown Django Edwards.

    E’ stato autore musicale e attore per il Teatro della Tosse di Genova, ha insegnato songwriting alla Scuola Holden di Torino ed è tutor per il proponimento della Regione Liguria “Cantautori nelle scuole”.

    Discografia

    Onde clandestine (Warner) 2002

    Dal basso dei cieli (Upr) 2007

    Nella prossima vita (Egea) 2013

    Il Santo (Notamusic) 2016

    Maqroll (Notamusic) 2021

    Editoria

    L’uomo equilibrista I (Miraggi Edizioni) 2015

  • GABBER “Luna” è il primo album solista del giovane trapper di Parma

    Un CDche raccoglie le emozioni in musica dell’musicista, attraverso l’eterna dialettica di luce e ombra.

    Luna è un album che racchiude molto di ciò che ama l’musicista, si potrebbe definire un ideazione concept che mostra le diverse facce di chi è Gabber come musicista e persona. All’interno troviamo film, viaggi, rapporti personali, momenti di ottimismo e momenti di buio.

    «Il mio ideazione nasce dalla necessità di esprimere qualcosa di personale, di condividere le mie emozioni principalmente. La cosa più complessa nel farlo penso sia far avvenire una metamorfosi, ovvero trasformare i sentimenti che stai provando nel momento in cui componi in linea melodica. Sono affascinato dalla musica a 360 gradi e per questo quasi ogni pezzo che compongo è prodotto o co-prodotto anche da me. 

    Cerco l’empatia in chi mi ascolta, mi piace l’idea che lo spettatore possa identificarsi in ciò che dico e per questo quasi mai entro in dettagli molto specifici nelle mie canzoni, adoro l’interpretazione, io la cerco negli artisti che ascolto e vorrei che chi ascoltasse me facesse lo stesso». Gabber

    TRACK BY TRACK 

    Charlie countryman

    È il protagonista del film The Necessary Death of Charlie Countryman, l’arrangiamento del singolo a cura di Rob The Child pesca a due mani dalla colonna sonora della pellicola. L’intento del pezzo è quello di accompagnare il film, raccontarlo sostituendosi alla colonna sonora originale.

    Stagione

    Stagione raccoglie un anno intero in due strofe passando per un ritornello rauco e frustrante, Gh05t e Gabber hanno qui prodotto il singolo partendo con un idea di traccia Lo-fi ma giocando con i suoni fino a cambiare completamente il risultato finale.

    Non mi rimane più niente di te, solo le spine

    La terza traccia ha l’unica collaborazione presente nell’album. Si parla della fine di qualcosa di grande e di ciò che ne rimane: amaro e dolcezza, le rose e le spine. Il pezzo è incentrato sui pensieri che ne derivano a notte fonda.

    Fish and Chips

    Si riferisce ad un viaggio, più precisamente in Scozia nell’isola di Skye. È Importante allontanarsi quando la testa ti gira ed hai troppi pensieri. Era quello che aveva fatto l’musicista, che aveva trovato una nuova dimensione in se stesso. Da qui nasce il vero significato di viaggiare per lui.

    La ballata del vecchio marinaio

    Tutta la track è riferita alla poesia di Coleridge The rime of the ancient mariner. Racconta la vicenda fantastica di una maledizione che cade su una nave e il suo equipaggio dopo l’uccisione di un Albatros da parte di un marinaio.

    Luna

    Si tratta della title-track dell’album e ne riassume tutto ciò che è all’interno. Il sound è prettamente elettronico, sognante, malinconico. Il bridge si apre citando gli Evanescence e si chiude riferendosi alle facce della Luna, quella calda illuminata dal sole e quella fredda avvolta dall’oscurità.

    Un cauto ottimismo verso il presente e verso il futuro e la centralità del ruolo della musica sono gli elementi che caratterizzano il testo.

    Buio

    Buio è il punto più scuro dell’album, in contrapposizione con la track precedente sottolinea i momenti più scuri dell’musicista fino alla crescita esasperata del finale dove la voce si fonde alla strumentale sempre più prevalente.

    Tutto qui quello che sai fare?

    Il terz’ultimo singolo riguarda un’amicizia interrotta, cita apertamente la trance elettronica popolare degli anni ’90 senza dimenticare di fare un salto in avanti nel tempo con la voce graffiata nel finale.

    Reynisfjara

    L’unico skit dell’album, è stato registrato dall’musicista nell’omonima spiaggia nera islandese. Nel finale il vento viene accompagnato dall’introduzione di piano e chitarra che ci introdurranno al pezzo finale del disco.

    È normale

    L’ultimo pezzo del CDè estremamente personale, la strumentale si appoggia quasi esclusivamente alla chitarra per dare spazio alle importanti parole. Il crescendo finale sottolinea l’ultima parola, Luna.

    Autoproduzione 

    Release album: aprile 2021

    Contatti e social

    Facebook: https://www.facebook.com/GabbersTrap

    Instagram: https://www.instagram.com/oh_no_gabber/

    Spotify: https://open.spotify.com/album/1MG93lTIsbVfIxIo5d5fDf

    Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCYOASiuoELUGbtn2-_kpFiQ

    Soundcloud: https://soundcloud.com/fgabber

    BIO

    Filippo Gabbi, in arte Gabber, vive a Parma. Nasce artisticamente nel 2017 dopo una carriera iniziata nel mondo della musica con una band hard rock/metal. In seguito avvia il suo ideazione solista con i primi singoli e i primi concerti e inizia a crescere collaborando con artisti italiani e internazionali. Nell’autunno 2020 inizia a scrivere i brani che comporranno il suo primo album, il CDè autoprodotto. Esce ad aprile 2021 e si chiama “Luna”. 

  • ANDREA BARONE “Reborn” è il primo album solista del musicista e autore salernitano

    Un viaggio musicale verso la rinascita, artistica e spirituale

    Release 28 maggio

    “Reborn” è il viaggio musicale e di vita compiuto dal suo compositore, Andrea Barone. In 8 tracce l’autore raccoglie ed esprime ciò che è stato finora, come musicista e come persona. “Reborn” è anche un omaggio alla musica, come fonte ed espressione di rigenerazione e arricchimento di sé, e un primo passo verso nuovi capitoli musicali non più solo come strumentista ma anche come autore. 

    «Il mio intento principale, non essendo un esecutore, è infatti quello di farmi conoscere come autore e compositore. In questa modalità di concezione e di realizzazione dell’album ho risentito dell’influenza e dell’esempio di alcuni grandi musicisti e autori, in alcuni casi non-cantanti, come Mike Oldfield, Alan Parsons, Steven Wilson, Dardust, ecc., e, perché no, da amante delle colonne sonore, anche di grandi compositori, a volte autori anche di canzoni, come Ennio Morricone.» Andrea Barone

    Le tracce oscillano fra il pop e il rock melodico, sono cantate in lingua inglese e interpretate da diversi cantanti, con testi e musiche di Andrea Barone. Questo primo album solista del musicista salernitano è frutto delle esperienze accumulate come tastierista, compositore, arrangiatore, nel corso degli anni.

    Per le registrazioni del CDl’autore si è avvalso della collaborazione di circa 40 persone tra cantanti, musicisti e tecnici. Le influenze musicali dell’album sono da ritrovare nel rock angloamericano, ma sempre con importanza primaria riservata alla tema musicale, caratteristica assimilata dalla musica italiana, leggera e non. “Reborn”, traduzione di “Rinato”, vuole rappresentare una rinascita sia artistica che spirituale, attraverso la quale l’autore, dopo anni di attività musicale, ritrova sé stesso ed esprime pienamente per la prima volta la propria personalità e la sua visione della musica.

    L’album è stato registrato e mixato da Vincenzo Siani presso il Trees Music Studio di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Il CDè stato poi masterizzato da Davide Barbarulo presso il 20Hz-20kHz Mastering Lab di Napoli. Le copertine e la grafica del CD sono di Vittorio “Kufa” Citro. 

    Etichetta: Trees Music Studio

    Release album: 28 maggio 2021

    ASCOLTA “REBORN”

    https://music.apple.com/it/album/reborn/1567583469

    GUARDA IL VIDEO DI FEEL THE WIND 

    Track by track 

    THE COLOUR OF THE RAIN 

    Brano rock melodico cantato da Giuseppe Capaccio, con qualche richiamo al funky, opening track che conferisce all’album la giusta carica iniziale. Il testo racconta una sorta di metaforica lotta tra colori, in cui il colore della pioggia, e l’umore che da esso ne deriva, inizialmente predominanti, lasciano gradualmente il posto al colore, alle luci, all’arcobaleno, suggerendo anche l’identificazione (metaforica) di quest’ultimo con una persona reale. Il dissolversi dei colori cupi e il ritorno della luce e dei colori preannunciano una prima rinascita.

    REBORN

    Rinascita personale, interiore – La title track dell’album e uno dei brani a cui l’autore tiene di più. È cantato da Frank Ranieri e risente di influenze di band storiche del rock inglese, come Pink Floyd, Radiohead e Porcupine tree. Uno slow-rock melodico, a tratti ipnotico, di intensità e pathos crescenti, in cui si manifesta pienamente il bisogno di rinascita, come atto sempre necessario per reagire ai momenti dell’esistenza in cui qualcosa dentro sé stessi muore, o viene perduto, o viene lasciato indietro, e ha quindi bisogno di essere continuamente ritrovato, rinnovato, rigenerato. 

    MERCY

    Rinascita umana e globale – Il componimento dalle sonorità rock più spinte, tendenti a un certo heavy metal, ma anch’esso guidato da una forte impronta melodica e con armonie aperte. È interpretato da due cantanti, Jacopo Di Domenico e Fabio Manda, i quali dialogano tra loro, l’uno col ruolo dell’uomo, l’altro col ruolo del dio. Lo sfondo è la Terra, e l’ambiente che sta andando in rovina a causa dell’attività umana. L’uomo chiede pietà al suo dio, il dio gli risponde che deve essere l’umanità stessa la prima fonte di pietà e di rispetto verso quanto di bello è stato a lui donato dalla natura.

    WHAT WE GOT 

    Rinascita come crescita – Una soft ballad cantata da Carla Genovese, che si apre con un accompagnamento di pianoforte, per poi crescere gradualmente con le entrate di altri strumenti, come un quartetto d’archi e le chitarre. La tema musicale vocale è ancora protagonista, il componimento racconta di tipiche inquietudini giovanili, descrive le mancanze e le incertezze che vengono vissute durante la giovinezza, al quale fanno da contraltare certezze inamovibili, fatte di presenze semplici ma fondamentali, come gli amici, la musica, le sere d’estate, in un invito a godere di “quello che abbiamo”, guardando con fiducia e speranza a quello che verrà. 

    FOREVER FREE

    È un componimento pop corale che vede il coinvolgimento di una dozzina di cantanti, i quali si alternano, fino ad unirsi nei ritornelli finali in un coro pop/gospel, sull’esempio di “We are the world” del collettivo USA for Africa. Il testo parla di Angelina, una donna costretta ad abbandonare il suo paese e a separarsi dalla sua famiglia per scappare dalla follia della guerra. Angelina va in cerca della libertà e di un posto dove poter condurre una vita normale, e sogna un mondo giusto dove poter essere “per sempre libera”. Il componimento vuole essere un inno alla libertà delle persone, come individui e come comunità. In questo caso si canta una sorta di rinascita “sociale”.

    SAY GOODBYE 

    Una rock ballad che risente di influenze di artisti che hanno fatto la storia di questo genere, come Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, ecc. Il componimento è cantato da Ario Avecone e parte con un’atmosfera soffusa, con pianoforte e tastiere, per poi crescere gradualmente nell’arrangiamento fino ad esplodere con le chitarre elettriche e con i ritornelli finali. Il testo racconta la fine di una storia d’amore. Il protagonista ricorda e rimpiange ciò che è stato, deve fare i conti con la difficoltà di affrontare la fine di un amore, e accettare quanto possa essere duro, ma necessario per andare avanti, dirsi definitivamente addio, e quindi giungere a una rinascita, in questo caso “sentimentale”.

    PROUD

    Un componimento pop dal sapore country/folk, cantato da Rossana Falzarano, e forse la composizione dalle sonorità più atipiche di tutto il disco. Compaiono in essa strumenti come armonica a bocca, chitarra slide e percussioni, e il suono delle chitarre acustiche stavolta predomina il sound generale. Il testo parla, anche con una certa ironia, di quanto l’orgoglio possa influenzare e in qualche caso compromettere un rapporto di coppia.

    FEEL THE WIND 

    Ultima traccia del CDReborn, di cui rappresenta l’atto di definitiva e completa rinascita, e media che lancia l’uscita dell’album. Il componimento è cantato da Emanuele Durante, e si presenta come un vero e proprio inno alla vita, in cui testo e musica crescono e si legano tra loro in un pop intenso ed emozionale, offrendo una serie di inviti alla leggerezza e di rimedi, semplici quanto profondi, su come andare avanti e affrontare piccole e grandi difficoltà quotidiane, su come apprezzare ogni singolo istante e godere di piccoli gesti e sensazioni, in una sorta di manuale musicale per la gioia di vivere che l’autore rivolge a sé stesso e all’ascoltatore

    Contatti e social

    Sito web: www.andreabarone.com

    Facebook: https://www.facebook.com/andreabaronemusic 

    Instagram: https://www.instagram.com/andreabarone983 

    Youtube: https://www.youtube.com/c/TREESMUSICSTUDIO

    BIO

    Andrea Barone è nato a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, nel 1983, e risiede a Nocera Superiore. Tastierista, pianista e compositore, è diplomato in pianoforte classico e in composizione multimediale al conservatorio di Salerno. È stato tastierista in molte formazioni, sia di cover che di brani originali. Con queste ultime (tra cui gli Stamina e i Rockammorra) ha inciso diversi dischi e suonato sia in Italia che in Europa. Oltre a suonare e a comporre, insegna musica nelle scuole e si occupa di colonne sonore: ha pubblicato il saggio “Soundtrax”, mentre con il suo asset “Lost Dimension” reinterpreta celebri colonne sonore del cinema. Dopo aver pubblicato il singolo “Forever free”, ha inciso Reborn, suo primo album solista.

  • RÆSTAVINVE “Biancalancia” è l’album d’esordio del duo di artisti pugliesi formato da Vincenzo Vescera e Stefano Resta in uscita il 21 maggio

    Il CDporta il nome di una donna del Medioevo, simbolo di emancipazione e autodeterminazione. I suoni spaziano dal pop italiano alla world music con chiare influenze elettroniche.

    In uscita il 21 maggio

    «La ricerca di se stessi passa attraverso il cammino di noi; sì, ma accanto a persone che condividono le stesse emozioni, gioie, dolori, e da cui ci separiamo, a volte per sempre.» RæstaVinvE

    Quello che i RV hanno provato a fare è stato superare, e poi raccontare attraverso una dialettica musicale, una fase della loro vita, contraddistinta dal succedersi di esperienze a tinte forti e storie d’amore. La matrice di queste piccole composizioni è solo ed unicamente una naturale e poco filtrata vita reale.

    I due cantautori mescolano i loro suoni, le loro suggestioni, in una battaglia di colori senza sconti, sotto l’attenta supervisione di Maurizio Loffredo, presso Gli Artigiani Studio. Il loro album d’esordio, Biancalancia, è il nome di una giovane donna, che negli anni neri del basso Medioevo, portava a far capitolare sotto le pene dell’amore, l’Imperatore Federico II di Svevia. Come Cleopatra, un altro esempio di donna emancipata e forte nella volontà di autodeterminazione.

    È a queste donne che è rivolto e dedicato l’album dei RæstaVinvE.

    Per rendere davvero sincera l’intera poetica, i due autori hanno operato in un territorio che va dal pop italiano dalle sfumature, più internazionali, elettroniche, rock o world, attingendo quindi al loro personale background musicale.  

    Il prodotto del duo è supportato e co-finanziato da Pugliasounds Record 2020/2021, la nuova linea di intervento per sostenere e rilanciare il comparto musicale messa in campo da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato dal Teatro Pubblico Pugliese. 

    “Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021” – “REGIONE PUGLIA FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”.

    Etichetta: Vinve Multimedia 

    Distribuzione: Artist First

    Release album: 21 maggio 2021

    TRACK BY TRACK 

    Samurai – E’ una ballad robusta che richiama un universo beatlesiano. Il elaborato musicale è una malinconica riflessione su una storia passata, che smette di assumere le sembianze di tormento e diventa una più leggera ed oggettiva riflessione sul passato, fatto di grattacapi a volte visti come vere e proprie guerre, che solo apparentemente ci allontanano nel tempo e nello spazio. Samurai apre il sipario all’ascoltatore, pronto a immergersi in un viaggio di suggestioni ed amore.

    Terrazze – Un elaborato musicale energico, vivido, vicino nelle tematiche al elaborato musicale Roma non conosci le chiavi, ma a differenza di quest’ultimo, presenta un sound volutamente indie per celebrare la Roma dei quartieri tipicamente universitari, dalle terrazze coi tramonti mozzafiato, e dei nuovi miti nascenti del panorama pop italiano. Tributo ad una città cara ai due cantautori che viene percepita come perfetto teatro di una riflessione come quelle scaturite da una bella corsa terminata con suggestivi ricordi di una storia d’amore naufragata che si ravviva col calore dei solai, e dell’energia di una serata estiva.

    Rien ne va plus (feat. Clio) – Il elaborato musicale è un pop elettronico di stile francese. Il testo appare un’invettiva che si scaglia contro una incontentabile compagna, che tanto parla ma che pare scappar via, e tra l’alternarsi dei due autori, appare un’interlocutrice d’eccezione che riporta la palla al centro. La voce brillante e intensa della cantautrice Clio, in una veste leggermente pepata, esalta il elaborato musicale con ritmiche dancy. Clio è una stella nascente del cantautorato francese dalla voce cristallina ma potente, dai brani ben scritti e con tematiche non troppo lontane dall’universo dei RV con tre album all’attivo fresca di una collaborazione con il gigante del rock Iggy Pop nel singolo che anticipa di qualche ora l’uscita dell’ultimo album, “L’appartement”. 

    Biancalancia – È il elaborato musicale che da il nome all’album, dopo tanti ripensamenti. Un po’ per gioco nasce come leggero e cupo allo stesso tempo. Brevi ma significativi momenti, accennati alla chitarra, ad esemplificare la storia d’amore tra un uomo maturo, ed una donna molto più giovane di lui, da cui l’uomo ne uscirà visibilmente provato, dopo un primo momento di pura euforia. Il sound è frutto di una elettronica minimale su cui si poggiano la delicata batteria di Ivo Parlati (Riccardo Sinigallia) e il piano suggestivo di Andrea Pesce “Fish” (Tiromancino) che disegnano un paesaggio che ricorda una pioggia estiva dai tuoni in lontananza. Un mantra con il quale i RV iniziano a delineare un proprio sound, una scelta stilistica riconoscibile, quasi un marchio di fabbrica.

    Roma non conosci le chiavi – Brano enigmatico, con una veste indietronica ma dall’anima noir, notturna e riflessiva. Al piano Andrea Pesce “Fish”, introduce e accompagna tutto il elaborato musicale nel suo incedere, alla chitarra Daniele Sinigallia, che richiama la tradizione anglosassone (Radiohead, Alt-j). La ritmica è affidata a Ivo Parlati alla batteria e alla texture di Drum Machine. Si descrive un amaro addio, il tutto ambientato in una Roma che immobile, come il vento nelle ore più assolate, sembra rimanere a guardare il malinconico epilogo. 

    Senza cuore – Scritto con la collaborazione di Francesco di Bella, il elaborato musicale si presenta come un pezzo di stampo rock, con batteria acida e slide-guitar ben in evidenza. Il “senza cuore” non sempre trae linfa vitale dalla sofferenza dell’altro, ma spesso per sopravvivere ad una realtà esterna percepita troppo minacciosa dovrà caricarsi di energia positiva individuando costantemente un oggetto d’amore da legare a sé ad ogni costo. Non si fa scrupoli di deludere il lui o il lei, è sempre alla ricerca di occasioni per riempire il suo vuoto, forse anche di sanare le sue ferite narcisistiche, anche a costo di ferire a sua volta.

    Tequila – In questo pezzo sono presenti precisi e preziosi accenni di percussioni, che ben si mescolano ad una matrice elettronica creati con la collaborazione di Cesare Pastanella noto jazzista, percussionista. Il elaborato musicale è un inno alla libertà personale, quella di ognuno di noi che spesso cammina sul delicato equilibrio tra affermazione personale e remissiva rassegnazione, in un mondo che si sta liberando dai cliché di una donna stereotipata: che sia “nera oppure candida”, come cantava Mina, è la persona che si cela dietro l’etichetta di uomo o donna, quella che noi amiamo, e celebriamo, magari con un sorso di tequila.

    Non sono nato ieri – È il primo pezzo nato dalla collaborazione di Stefano e Vincenzo. Scritto a distanza, con frammenti audio inviati su whatsapp. Forte è la presenza dei suoni targati Artigiani Studio, quelli di Riccardo Sinigallia, caposcuola di un indie-pop-rock italiano di stampo spiccatamente intimista.

    Verdiana – Dalle atmosfere dreampop e slowcore, ma dall’anima inequivocabilmente italiana, questa è una composizione-racconto. Si descrive e si celebra un incontro, quello che normalmente è un “secondo appuntamento”, dove ci si conosce meglio, ci si conferma, ci si esplora reciprocamente: quello che ci fa fantasticare di più. Il elaborato musicale è una suite notturna che ci traghetta dolcemente verso l’epilogo dell’album. La ritmica è affidata a Ivo Parlati, le chitarre ipnotiche a Maurizio Loffredo.

    Adesso tutto è cambiato – Un elaborato musicale con una genesi tormentata dal punto di vista della tematica e dell’arrangiamento. Riporta una serie di riflessioni sorte dopo una notte lunga, suggellata da una conclusione che si poggia su una danza sinfonica di corni e violini: si può così marciare nella notte, forte delle nostre sempre più provate certezze, verso il buio della notte del proprio destino. In questo elaborato musicale il tocco elettrico di Daniele Sinigallia si intreccia con le note di Andrea Pesce al piano.

    Contatti e social

    Facebook: www.facebook.com/raestaevinve/

    Instagram: @vinvemusic – @raesta 

    Spotify: https://spoti.fi/37xjogf  

    YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC6mDU6hjf2b0sLcw83MZeTA

    VEVO: https://www.youtube.com/channel/UCMKhiBSUYEpiqLcB1KoSUGA

    BIO

    RæstaVinvE è un duo di origini pugliesi composto da Vincenzo Vescera (Vinvè), produttore e cantautore, e Stefano Resta (Ræsta), medico e cantautore polistrumentista. I due debuttano come unica ma biunivoca entità artistica con il prodotto discografico di mutuo soccorso “Biancalancia”, pubblicato il 21 maggio 2021. 

    Il loro sound affonda le radici nell’alternative rock (è possibile riconoscere le influenze di alcuni artisti anglosassoni come Radiohead, Elliott Smith, Grizzly Bear), dando uno sguardo alle atmosfere indie più contemporanee e collegandosi anche ad un pop cantautorale italiano più tradizionale. Il 15 maggio 2020 esce il primo singolo estratto, “Non sono nato ieri”. Il 19 giugno arriva in radio il secondo singolo “Senza cuore”, il 9 ottobre è il turno di “Tequila”, per arrivare al singolo “Samurai” in uscita il 18 dicembre 2020. 

  • BEPPE DETTORI & RAOUL MORETTI “Animas” è il nuovo disco del duo composto dal cantautore sardo e dall’ arpista e compositore italo elvetico tra folk, etno-rock e tradizione

    Una visione di speranza e bellezza con i contributi, fra gli altri, di Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Max Brigante e tanti altri cantanti e musicisti sardi e internazionali

    artwork: Andrea Puxeddu

    Le diverse anime di Beppe Dettori e Raoul Moretti si incontrano e si sostengono ancora in questo nuovo lavoro discografico. Da una parte la Sardegna, le sue tradizioni, il suo linguaggio e le sue parole, dall’altra le corde dell’arpa di un talento artistico con più case e origine italo elvetiche, in una terra di confine. In “Animas” questo connubio prende una forma nuova e si arricchisce di amici e suoni. 11 brani, in italiano, sardo, inserti in inglese, latino e dialetto lagheee, oltre a numerosi ospiti: Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Gavino Murgia, Cordas et Cannas, Max Brigante, FantaFolk, Lorenzo Pierobon, Stefano Agostinelli, Daniela Pes, Cuncordu e Tenores di Orosei, Massimo Cossu, Massimino Canu, Andrea Pinna, Giovannino Porcheddu, Federico Canu, Flavio Ibba e Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu.

    Ognuno di loro ha portato in questo lavoro, oltre alla  voce e al suono del proprio strumento, anche un’interconnesione fra generi, tra folk, etno-rock, composizione d’autore, progressive, sperimentazione ed elettronica. 

    In “Animas” trova spazio anche la rivisitazione di un elaborato musicale di Peter Gabriel tradotto in lingua sarda.

    L’album “Animas”, anticipato dal singolo “Sardus Pater”, è il naturale punto di arrivo della collaborazione sempre più intensa fra Beppe Dettori, storica voce dei Tazenda e Raoul Moretti, arpista italo elvetico recente vincitore de “L’talento artistico che non c’era”. I due artisti suonano insieme dal 2012 condividendo un percorso di evoluzione artistica e cambiamento personale che li ha uniti in una forte amicizia ed una crescente sintonia musicale. Da questa sinergia è nato, nel 2019, il albumlive “S’incantu e sas cordas” (Miglior album sardo dell’anno vincitore del Premio Archivio Mario Cervo) e nel 2020 “Incanto Rituale, omaggio a Maria Carta” (finalista alle Targhe Tenco, come migliori interpreti). 

    «L’album “Animas”, scritto a quattro mani , nasce da un continuo dialogo e stimolo sui temi musicali, gli arrangiamenti, le tematiche dei testi, la loro forma, rappresentano quello che noi siamo, risultando eterogeneo e non confinato in catalogazioni. Continuando a sperimentare un proficuo “scambio artistico” composto di interconnessioni tra generi come il folk, l’etno-rock e la composizione d’autore, il progressive, la sperimentazione e l’elettronica, l’album mantiene la nostra cifra stilistica tipica, basata su ricerca vocale, arpa elettrica con elettronica e chitarra, ma in più abbiamo avuto l’enorme privilegio di accogliere splendidi amici compagni di viaggio, fantastici musicisti sardi ed internazionali». Dettori e Moretti

    Track by track

    Oro e diamante 

    Oro e diamante apre il lavoro per una serie di ragioni:  è’ stata la prima composizione scritta per questo lavoro, durante la pandemia ed è dedicata, anche se non esplicitamente, alla figura artistica e umana di Maria Carta, sulla quale era incentrato il fortunato lavoro precedente, INcanto Rituale. 

    Un elaborato musicale energico scritto quasi di getto, in italiano e sardo-logudorese che si apre a soluzioni armoniche rock che si sviluppa sulla base sonora e ritmica dell’arpa elettrica e delle chitarre acustiche. L’ospite di questo elaborato musicale è un gruppo storico della world music isolana e internazionale, i Cordas et Cannas, e suggella l’amicizia e la stima condivisa sui palchi nell’estate scorsa.

    Continuum (serpens qui caudam devorat)

    I Cuncordu e Tenores di Orosei aprono il elaborato musicale con il loro Kyrie Eleison, prologo che introduce ad una lirica minimale in inglese, appoggiata sull’incedere ipnotico dell’arpa, quasi uno spin off del lavoro solistico di Raoul partorito nel primo lockdown. Nella parte centrale si aggiunge la chitarra di Massimo Cossu a sostenere il coro di Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe nell’atmosfera gregoriana in Latino, per poi ritornare all’ipnosi iniziale dell’arpa di Raoul. I contenuti del testo sono di profondo disagio e rassegnazione nella parte inglese e di forte speranza per l’umanità nella parte centrale, come una sorta di consapevolezza dell’esistenza così instabile e senza tempo dove ogni istante resta un regalo prezioso: un presente!

    Anime confuse

    L’animo umano confuso e deluso cerca, attraverso la poesia e la bellezza, incoraggiamento e consapevolezza per superare l’inquietudine del quotidiano vivere. Alla stesura del testo in italiano collabora il poeta sassarese Leonardo Omar Onida. Un elaborato musicale dal forte impatto emozionale, basato sui droni sonori ed i pattern ritmici  ed ostinati dell’arpa elettrica  sui quali si inseriscono Aperture e suoni della tradizione vengono dai riff di chitarre di Massimo Cossu e Beppe. La stesura, quasi lirica e semplice nell’espressione dialoga con l’inconfondibile e preziosa tromba del grande Paolo Fresu

    Animas 

    Brano che dà il nome all’album. Anime buone, le parole in “limba”, ricche di arcana sapienza, elementi naturali che conducono a ritrovare consapevolezza nei sogni dei bambini, nelle aspettative di cambiamento e risveglio globale alla bellezza. L’unico ospite femminile, Daniela Pes, apre e chiude il elaborato musicale con la sua vocalità così profonda e leggera nello stesso istante. Voce che conduce verso altre voci che riempiono il coro, formato da Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe. Le chitarre di Beppe e Massimo Cossu si miscelano con l’arpa di Raoul e le percussioni, sempre di Federico Canu, creando armonie e ritmiche mediterranee e latino-americane. Un viaggio sonoro ed emozionale ricco di speranza.

    Le distopie di Orwell

    Ampi spazi sperimentali e paesaggi sonori leggermente dissonanti e distopici nel elaborato musicale che ospita un altro grande del jazz italiano, Gavino Murgia. Voce e sax esaltano e sconcertano e le anime si fondono nel magma sonoro di arpa elettrica e vocalità estreme che traghettano lo smarrimento e l’isolamento in una struggente speranza di via di uscita, espressa in un canto liberatorio ripetitivo, un mantra, un appello verso l’altro: «Tu, come stai?». 

    Eziopatogenesi 

    È il elaborato musicale, in Italiano, più acustico e visionario del lavoro: un divertissement anche un po’ ironico su una tessitura musicale colta classica per arpa acustica e voce. Eziopatogenesi, la scienza che studia l’origine delle patologie. Le malattie, le paure, i perché, i dubbi e l’affidarsi alla medicina allopatica o ai rimedi omeopatici, con certo senso di gratitudine a tutto l’ambiente della scienza medica dalla carica più alta fino alle maestranze che orbitano negli ospedali, case di cura, guardie mediche e centri di assistenza e ricerca, tutti al servizio della guarigione e della prevenzione per la nostra salute e per continuare a godere (e soffrire) della meraviglia della vita. 

    Figiurà 

    In dialetto stintinese, tratta il tema del distacco dalla vita terrena, la morte. La mancanza e il vuoto che rimane a noi che restiamo nel mistero della vita e della morte. Figiurà che significa osservare in profondità, mette in evidenza la difficoltà nell’affrontare una situazione di così alto dolore dell’anima. La musica tenta di tamponare questo sentimento così forte non riuscendo in pieno nel tentativo, poiché il dolore ci riporta alla vera nostra natura e alle quattro sofferenze basiche. Nascita, crescita, invecchiamento e morte. il canto appassionato di Beppe che si appoggia sugli intrecci dell’arpa di Raoul legati a quelli della chitarra di un Maestro come Franco Mussida, la storia del progressive italiano che porta la sua sapienza musicale in una ballad tra Mediterraneo e California.

    Ommini d’eba 

    Ommini d’eba significa in stintinese uomini d’acqua. Beppe e Raoul sono due uomini d’acqua uno di acqua dolce e l’altro di acqua salata. 

    Raoul è uomo d’acqua dolce (del lago di Como) che vive in Sardegna e chiede a Beppe, uomo di acqua salata di Stintino, di immaginarsi una storia che rappresenti questa realtà. A questo punto come non coinvolgere una voce ed un amico, che con l’isola ha un legame speciale, che ha sempre portato avanti la battaglia della tutela delle lingue minoritarie e che ha portato il laghee, dialetto del lago di Como, alla ribalta nazionale come Davide Van de Sfroos Due voci raccontano storie di guerra e contrabbando. La durezza del sopravvivere e inventarsi il quotidiano, quasi come questo periodo pandemico in cui siamo tutti costretti a reinventarci per superare i disagi e l’inquietudine.

    Davide ha regalato oltre che la sua arte anche la sua poesia, scrivendo in laghee la seconda parte del elaborato musicale e cimentandosi nel canto in dialetto sardo. Nasce così una ballata emozionale, con i contrappunti violinistici di Andrea Pinna ed il basso di Flavio Ibba.

    Sardus Pater 

    Primo singolo estratto dall’album, quasi tutta in limba, la lingua sarda. Sardus Pater, antica divinità Shardana, protettore dei mari e dei naviganti, in questo elaborato musicale prende le vesti del padre della tradizione sarda. Invocazione alla vita e al perdono, l’amicizia e l’amore che trovano spazio in aperture ad una nuova condizione umana, una dansa Noa, una nuova danza. In questo elaborato musicale si uniscono a Raoul e Beppe due talenti della world music isolana, i FantaFolk con organetto diatonico e tin-whistle. Chiudono il cerchio delle collaborazioni Massimo Canu al basso fretless e Federico Canu percussioni.

    Cose dell’anima 

    Una invocazione, una fotografia dell’anima, una struggente e profonda dichiarazione d’amore, senso di gratitudine e presa di coscienza. Due minuti di poesia in musica che ospitano una voce recitante d’eccezione, il DJ e produttore musicale, Max Brigante, a cui si aggiunge una sfumatura di elettronica del producer romano Stefano Agostinelli

    Battordichi Pinturas Nieddhas (Fourteen black paintings)

    Un elaborato musicale minore della produzione di Peter Gabriel, contenuto nell’album Us, con a tema i diritti umani ispirato ad un’opera dell’talento artistico Mark Rothko. L’idea di aggiungerlo all’album nasce da Raoul che portava scritto il suo potente testo sullo zaino del liceo. Con l’apporto della vocalità sperimentale di Lorenzo Pierobon, i suoni di Massimo Cossu e Federico Canu il elaborato musicale acquisisce una nuova veste, con le cinque frasi del testo tradotte nelle tre lingue inglese, italiano e sardo, come messaggio universale di rinascita e cambiamento. Impossibile non coinvolgere gli amici e maestri Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu che mettono la loro firma con un cameo vocale all’inizio e alla fine del elaborato musicale, senza scordare il forte legame con Peter che rese loro ancora più celebri nel mondo.

    Etichetta: Undas edizioni musicali 

    Release album: 12 maggio 2021

    Contatti e social

    Facebook  https://www.facebook.com/DettoriMoretti-104312095115104

    Instagram @dettorimoretti 

    BIO – BEPPE DETTORI 

    Beppe Dettori si trasferisce dalla Sardegna a Milano all’età di 22 anni. Dopo le prime difficoltà, molto utili sono i consigli ricevuti da Fabio Concato, che lo aiuta a muoversi nell’intricata industria discografica. Dal 1994 al 1996, lavora in studio per Ron, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri e va in tour con Gatto Panceri. Nel 1997, scrive per i Ragazzi Italiani, che partecipano a Un albumper l’estate con la composizione Non finire mai. 

    Nel 2000, scrive Il mio amore per te per Eros Ramazzotti, inserito nell’album Stile libero. Inoltre nel 2004 scrive il elaborato musicale Canto alla vita per Josh Groban, prodotto da David Foster, che vende in tutto il mondo oltre 6 milioni di copie. Altre collaborazioni importanti negli anni a seguire sono quelle con Paolo Meneguzzi e Gianluca Grignani. Nel 2006, ha pubblicato l’album “Kapajanka Project 01″. Nel novembre dello stesso anno, diventa la nuova voce del gruppo dei Tazenda, a poco più di un mese dalla morte del leader storico Andrea Parodi. Con i Tazenda, duetta con Eros Ramazzotti, (Domo Mia), Francesco Renga (Madre Terra), Gianluca Grignani (Piove Luce), e ospiti di Marco Carta a Sanremo. Beppe è anche vocalist di numerosi spot pubblicitari e collabora con Mediaset sia per show televisivi (La sai l’ultima?, Meteore e Matricole e Viva Napoli), sia per sigle di cartoni animati (ha cantato “Beyblade VForce” con Giorgio Vanni, “Sherlock Holmes indagini dal futuro”, “Belfagor”, “Gladiator’s Academy”, “Quella strana fattoria” con Cristina D’Avena, e infine “Pokémon: the master quest” con Giorgio Vanni e Cristina D’Avena).

    Nel 2009 e 2010 partecipa e collabora ai convegni internazionali de “La Voce Artistica” a cura del Dr FUSSI, luminare della foniatria internazionale, sul tema della voce diafonica e le applicazioni agli stili musicali. Pertanto intraprende la via della didattica con lezioni individuali e di gruppo (masterclass), in ogni parte di Italia.

    Verso la fine del 2012 termina la collaborazione con la leggendaria band dei Tazenda che inizio già nel 2006, collezionando 5 album, 3 di inediti e 2 live, vendendo quasi 200.000 milka copie. Nel 2015 scrive un nuovo album in “Limba” (lingua sarda) dal titolo “ABBA”, dal quale viene estratto l’omonimo singolo. Collaborano al singolo Paolo Fresu e i Tenores di Bitti. Nello stesso periodo scrive per Valerio Scanu “COSI’ DISTANTE”, all’interno del lavoro discografico che lo vide vincitore a Sanremo.

    Nel 2017 dallo stesso album estrae un ulteriore singolo in una veste completamente vocale, “BRINCARE”. Nell’album presente anche la versione integrale e strumentale. Verso la fine dello stesso anno pubblica l’intero album ABBA con 11 tracce tutte in lingua sarda. L’anno 2018 è un anno di progetti teatrali di alto spessore culturale. BIANCOENERO, in merito alla longevità dei centenari sardi, lavoro musico-fotografico che risalta la peculiarità culturale e tradizionale, oggetto di studio da tantissimi studiosi e scienziati di fama nazionale e internazionale. Ideata e prodotta da Kaos Lab. Nel 2019 è la volta invece di S’INCANTU ‘E SAS CORDAS (l’incanto delle corde) lavoro musicale con l’arpista comasco Raoul Moretti, dove si esalta il suono e la vibrazione delle corde (voce, chitarra acustica e arpa elettrica ed elettronica). Prodotta dal Teatro Alidos. E ancora, un “reading dinamico” dal titolo LA VERA STORIA DEGLI ELEMENTI di Leonardo Omar Onida. Beppe cura le musiche in gran parte tratte dall’album ABBA. Performance coreografiche di Bianca Maria Lay. Imminente uscita è il lavoro discografico @90 con il produttore Giorgio Secco. Nasce l’Etichetta editoriale sarda “UNDAS” (ONDE) www.edizioni.undas.it con lo scopo di divulgare e tutelare i prodotti musicali realizzati in Sardegna e fornire loro, così, una “finestra nel mondo”. Il 27 marzo 2020 viene pubblicato l’album (IN) CANTO RITUALE – Omaggio a Maria Carta, realizzato assieme a Raoul Moretti, anticipato dal singolo “Ballu”. Il 21 giugno 2020 il albumarriva nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2020, per la categoria “Interprete di canzoni”. Il 23 giugno 2020 arriva in radio il secondo singolo “In su monte gonare”. 

    BIO – RAOUL MORETTI

    L’italo-svizzero Raoul Moretti è un arpista versatile e sperimentale con un approccio molto originale allo strumento. 

    Tale approccio, negli anni, lo ha condotto a sviluppare un percorso artistico alla ricerca di uno stile personale. Oggi è uno degli arpisti più innovatori con una traiettoria artistica internazionale, portando la sua arpa in differenti mondi musicali (avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, classic, free improvising) ed in altre forme di arte (danza, pittura, cinema, video-installazioni) e in molti diversi ambienti (teatri, clubs, discoteche, case, stazioni, strade, strutture ospedaliere e centri medici). 

    In vent’anni di attività, dopo esperienze in ambito classico cameristico e lirico-sinfonico, ha avuto modo di collaborare tra gli altri con: Fiorello e la sua orchestra per il suo show televisivo con artisti internazionali; in ambito teatrale con il comico Leonardo Manera, l’attrice Isabella Carloni, il Teatro Piccolo di Milano ed altre numerose compagnie per le quali ha realizzato musiche di scena; i videoartisti Olo Creative Farm, il lavoro Nichelodeon ed il gruppo cinese Wuji Ensemble; numerosi scrittori tra i quali Andrea Melis, Michela Murgia. Ha avuto occasione inoltre di suonare in produzioni, tra cui, con la violoncellista Julia Kent, il violinista e cantautore Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Vad Vuc, Max Brigante. Ha all’attivo una ventina di incisioni discografiche, tra i quali tre dischi da solista per arpa elettrica. Ha vinto il premio L’talento artistico che non c’era 2020, ed in duo con Beppe Dettori il premio Archivio Cervo 2020 e finalista alle Targhe Tenco 2020. Ha suonato nei più importanti festival internazionali di arpa in Italia, Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Grecia, Slovacchia, Cina, Hong Kong, Paraguay, Cile, Messico, Venezuela, Caraibi francesi, Dominica, Brasile, Argentina e Australia.  È ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale Arpe del Mondo, che riunisce in Sardegna i migliori arpisti di tutti i generi da ogni parte del mondo.

  • VEA “Sei chi non sei” l’album della cantautrice torinese in uscita il 16 aprile per Metatron

    Un titolo che suona come un moderno “Essere o non essere?” e si fa portavoce di un viaggio nelle profondità dell’identità, dei sentimenti, delle sofferenze personali e dell’umanità.

    Un lavoro completamente diverso per Vea, che, dal suo primo Ep, pare aver messo da parte la rabbia nei confronti di un’esistenza, che la rappresenta soltanto in parte. Ciò che salta subito all’orecchio è una nuova vocalità, molto più dolce, raffinata, scevra, appunto,  di un’aggressività piatta e monotona. Questa nuova veste, non manca però di energia, soprattutto grazie ad un ritrovato gusto rock presente in quasi tutti gli arrangiamenti, curati insieme al giovane producer Lillo Dadone.

    Nove brani, tutti diversi, eppure così simili nel mettere a fuoco un constante ondeggiare all’interno di una dualità: fuori/dentro, profondità/superficie, casa/viaggio, nord/sud Italia, realtà/immaginazione…essere/non essere.

    «“Sei chi non sei” è un album che contiene diversi viaggi introspettivi, in cui ho cercato di esprimere le mie esperienze personali con un linguaggio che possa creare lo spazio necessario alla soggettività dell’ascoltatore, sia dal punto di vista delle suggestioni musicali, sia nella scelta delle parole dei testi. Il mio desiderio non è tanto quello di far capire il mio vissuto, ma dare a chi ascolta la possibilità di rivivere un’emozione personale. Ho cercato di valorizzare l’interpretazione dei contenuti per generare una condivisione sincera e profonda. La musica ci attraversa, ci riconosce e ci trasforma e non posso che essere felice di avere l’occasione di pubblicare un disco, nonostante le tante limitazioni di cui soffriamo in questo periodo. Attendo con grande curiosità di sapere cosa susciterà l’ascolto di queste canzoni e non vedo l’ora di poterlo capire suonandole, finalmente, dal vivo.» Vea

    TRACK BY TRACK

    SEI CHI NON SEI – Nata lungo i binari del regionale veloce Torino/Milano , racconta la storia di un essere umano privo d’ istinto, consumato dai meccanismi intricati della mente e dalla “cosa giusta”. Malinconia e rabbia esprimono, attraverso metafore sospese, immagini di smarrimento e statico egocentrismo. Quanti di noi vivono la vita che devono vivere a discapito di quella che vorrebbero vivere? Quanti di noi, tutti i giorni,  sono chi non sono?

    INSEGNAMI – Alle volte l’unico modo per aiutare davvero qualcun* è chiedere: “Cosa posso fare per starti vicino?”. Quando leggi la depressione negli occhi di una persona amata, resti senza forze, senza strumenti, perché sai che la sofferenza che hai davanti è irraggiungibile. Ispirata dalla pellicola “Al di là dei sogni , dal titolo inequivocabile, Insegnami è la riconquista di un grande amore sopito, schiacciato da un dolore inafferrabile.

    LE QUATTRO MURA DI TURNO – Ispirata dalla vita di una grande amica, è il racconto di come la definizione di “casa” possa comprendere molte sfumature, senza per forza essere contenuta in una costruzione in muratura. Si cambia città, si cambia vita, si collezionano frammenti e li si lascia un po’ ovunque, per scoprire che, forse, “casa” è il movimento stesso, lontano da un confortevole divano…

    IL CIELO DI COLA PESCE – Cola Pesce è una figura leggendaria del sud Italia: la storia narra che sia in fondo al Mar Mediterraneo e che regga sulle sue spalle la Sicilia, che altrimenti sarebbe scomparsa in profondità. Il Cielo di Cola Pesce è dunque il mare, quel mare che, attualmente, raccoglie tutto l’orrore di cui l’essere umano è capace.

    A DI ANARCHIA – Un arrangiamento fresco e un po’ annoiato (esattamente come il viso di un adolescente), un testo semplice e narrativo, raccontano l’incontro con il primo amore. Le prime esperienze, l’incanto e le promesse eterne, tutto racchiuso nel gesto romantico ed eclatante di una scritta sul muro di casa.

    GUAI  – Questo singolo è una persona rannicchiata al buio, schiacciata dai suoi stessi pensieri di fallimento, senza alcuna volontà di risalire. Le chitarre distorte, la mescolanza di voci rassegnate e rabbiose esprimono, insieme ad un teso cruento, una reale dichiarazione di abbandono alla sofferenza.

    L’ESATTA COMBINAZIONE –  Chi è nato e cresciuto a Torino, almeno una volta nella sua vita, probabilmente si è immaginato quanto potenziale avrebbe la città se al posto del fiume ci fosse il mare. Vea non fa altro che divertirsi con questa immagine, descrivendo ogni dettaglio da souvenir della città in versione balneare. L’esatta combinazione nasce quando l’assurdità di un paesaggio immaginario riesce a far emergere la verità delle radici: Piemonte VS Basilicata, chi vincerà il famigerato “senso di appartenenza”?

    NON ESISTI – Alcune persone sono capaci di raccontare così bene la loro versione della realtà, che finiscono per crederci e perdere completamente di vista la verità: le bugie si insinuano nella narrazione dei fatti, dei legami,  fino a sfiorare il disturbo mentale, creando un forte senso di ingiustizia e pericolo. Vea esorcizza questo incontro  con un titolo sfrontato, quasi a volerlo rendere soltanto un brutto sogno.

    ESPLOSA – Non c’è un’unica tipologia di donna che possa cadere vittima di violenza. I sentimenti possono trasformarsi in una trappola dalla quale è difficile voler e poter fuggire per chiunque. L’esplosione è un evento violento, che distrugge e riduce in mille pezzi ciò che incontra: Vea non conosce questo tipo di dolore, sa che è solo di chi l’ha vissuto, ma incoraggia a non perdere di vista la persona intera, disintegrata dalla sofferenza, perché è sempre lì, anche quando non la si riconosce più o la si sta lasciando andare. 

    Etichetta: Metatron

    Distribuzione: Artist First

    Pubblicazione album: 16 aprile 2021

    Contatti e social

    Facebook: https://www.facebook.com/veangelotti 

    Instagram: https://instagram.com/veayeah?igshid=1djs8r1k2b3qk 

    BIO

    Vea, nome d’arte per Valeria Angelotti, si definisce “una madre di canzoni”. Vive a Torino e scrive canzoni da quando andava all’asilo. Tagliente, ironica, poetica e drammatica, sceglie le parole con cura per raccontare le sfumature della vita. Il suo stile non si addice alle definizioni di genere e fa della voce il suo punto forte.

    Nel 2018, ha autoprodotto un EP chiamandolo “Posto Fisso” dopo essersi licenziata che, fino ad oggi, le ha permesso di suonare molto, girando l’Italia.

    Negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti, l’ultimo in piena pandemia da Covid19: il 28 Maggio 2020, Teresa De Sio la premia in videoconferenza con il secondo posto nella categoria “Testo Canzone” del premio InediTO – colline di Torino, grazie al testo del singolo “Sei chi non sei”. 

    Esce il 30 ottobre con “Le quattro mura di turno” e il 25 novembre con “Esplosa”, per l’etichetta Metatron, entrambi singoli estratti dall’album “Sei chi non sei”, in uscita il 16 aprile 2021.

  • MAUTO “Il tempo migliore – Acustico” è il secondo capitolo del concept album anticipato da una studio version

    All’interno “Nero bianco e blu” il elaborato musicale, cantato con Miranda Martino da un testo inedito di Piero Ciampi 

    Contiene una perla rara “Il tempo migliore – Acustico”, album che è fratello gemello dell’omonima versione in studio, pubblicata lo scorso 27 Novembre. 

    La perla è “Nero bianco e blu”, presente qui sia nella versione cantata da Mauto, che quella in cui il cantautore duetta con Miranda Martino, indimenticata talento artistico e attrice italiana.  

    Quando i due si conobbero Miranda chiese a Mauto di musicare un testo, una poesia che Piero Ciampi le regalò molti anni prima, nel periodo in cui fu un assiduo frequentatore della sua casa romana. 

    Miranda racconta: «Appena l’ho sentita mi sono commossa, perché Gianfranco (Mauto) ha colto perfettamente l’essenza di questo testo, come se avesse conosciuto Ciampi direttamente». 

    Mauto decide di inserirlo nella versione acustica de “Il tempo migliore”, regalando a questo secondo album una peculiarità e un’essenza diversa. Nato per mettere a nudo la genesi e l’emozione dei brani raccolti ne “Il tempo migliore” il suo autore lo descrive così: «Questo albumesce a distanza di poco dal suo gemello in versione “studio”. Le canzoni nascono spesso in modo semplice: con un solo strumento, in un luogo qualunque, in un momento indefinito, e diventano poi qualcosa di più, arricchendosi di suoni e suggestioni. Ma è nel momento in cui nascono, semplici, che hanno la loro forza e la loro ragione nel tempo. Ed ho voluto allora fermarle così, piano e voce, dal vivo, senza orpelli, nude e vere come sono nate, in questo tempo “stonato” che, si spera, diventi finalmente quel tempo migliore che tutti aspettiamo». 

    Registrato dal vivo al Mob Studios di Roma da Jurij G. Ricotti e Matteo Spinazzè. Missato e masterizzato da Jurij G. Ricotti al JGR Studio – Roma (Italy).

    Edizioni: Eea Publishing / JGR Studio Publishing

    Etichetta: Eea Music

    Release album: 9 aprile 2021

    Release “studio version”: 27 novembre 2020

    TRACK BY TRACK 

    Al di là

    Andare oltre, superare le apparenze, le circostanze: al di là di ogni barriera, soprattutto della mente, c’è il vero senso dell’esistenza.

    Déjà-vu

    L’importanza di ricordare una storia, di mantenere la memoria di ogni gesto, di ogni sentimento, come in un déjà-vu…

    L’anima

    Quello che rimane di una storia d’amore, l’unione di due anime mentre urla il mare.

    Che cosa sono le nuvole 

    Seguire il corso delle nuvole, le loro scie nel cielo, per ritrovare la via perché “la strada da correre non è un limite”.

    L’Itaglia (Aida s’è persa) 

    L’eterna dualità del nostro paese, da sempre a metà tra la sua bellezza e le sue fragilità, alla ricerca della sua libertà…

    Il tempo migliore

    La speranza di vivere ogni minuto con la consapevolezza che il tempo migliore è quello che deve arrivare.

    Clemente

    Provare a rinascere ogni giorno, pur superando le difficoltà nel ricordo dei giorni in cui “l’aria era clemente”.

    Kalispera

    La speranza di una buona sera, oltre le ingiustizie ed i soprusi, come “un volo di gabbiani”, aspettando la “carezza della sera”.

    Le mani nel vento

    L’amore oltre le barriere fisiche imposte dalla malattia del Parkinson, la gioia e la forza di essere vicini e sognare ancora.

    Ero un uomo 

    Quanto bisogno c’è, prima di ogni altra cosa, di riscoprirsi, tutti, esseri umani.

    Nero bianco e blu

    La meraviglia di cantare questo testo scritto da un talento artistico fuori dalle righe come Piero Ciampi, più di quarant’anni fa, e sentirlo allo stesso tempo così dolorosamente attuale, nella sua struggente malinconia, a tratti disperatamente onirico. Avevo queste parole tra le mani, come un pittore che si trova davanti ad una tela cominciata e prova ad interpretare quell’idea primordiale, e, con l’umiltà che si deve di fronte all’opera dell’autore originale, ho cercato di rimanere me stesso e uomo del mio tempo, con la speranza che quell’emozione provata la prima volta, sia rimasta intatta, diventando musica. 

    Nero bianco e blu (feat. Miranda Martino)

    L’onore di cantare questo testo con un’interprete sublime come Miranda Martino, è una delle cose più belle che mi siano capitate. 

    Contatti e social

    Sito: http://www.mauto.us

    Facebook: https://www.facebook.com/MautoMusic/

    Instagram: https://www.instagram.com/gianfrancomauto/

    Twitter: https://twitter.com/gianfrancomauto

    Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCV8leg5MGneail-MB5n9kmg

    iTunes: https://music.apple.com/it/artist/mauto/551871570

    BIO

    Nato a Roma nel 1975, Gianfranco Mauto ha scoperto la musica all’improvviso, in una stanza della scuola media. Pianista, fisarmonicista ed autore, ha ottenuto vari premi e riconoscimenti (Poggio Bustone, Pigro, MEI, Donida, Biella Festival) e nel 2014 è stato tra i finalisti del Talent GenovaXVoi oltre ad esibirsi sul Palco Smeraldo di Eataly a Milano.

    Nel 1999 è stato tra i fondatori di CiaoRino, il primo tributo a Rino Gaetano, ed ha suonato e collabora tuttora con artisti italiani e stranieri (Il Volo, Tomy Renis, Kacey Musgraves, Kevin Costner, Amedeo Minghi, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi).

    Nel 2012 ha pubblicato il primo album “Cosa Cambia” il cui tour è durato quasi quattro anni e lo ha visto esibirsi in numerosi concerti in tutta Italia.

    Nel 2018 è uscita la sua prima raccolta di poesie “E tutto si riveste di nuovo” per l’editore Terre Sommerse (Roma).

    Il 1 maggio 2020 è uscito il elaborato musicale “La tua rivoluzione”, adattamento in italiano del famoso elaborato musicale “Talkin ‘bout a revolution” di Tracy Chapman, contenuto nel nuovo doppio lavoro discografico “Il Tempo Migliore” (versione studio e acustica). La prima parte di questo prodotto è stata pubblicata il 27 Novembre 2020, anticipato dal singolo “L’Itaglia (Aida s’è persa)”. 

  • “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    Errore 404” è il titolo del nuovo clip di Akes estratto dall’ultimo album “Revolution”, disponibile da martedì 9 marzo su YouTube. Sull’inconfondibile produzione di Dr. Wesh, già presente in molte tracce del disco, l’performer racconta attraverso una space ballad sognatrice tutti i sentimenti che ruotano intorno alla sua visione dell’amore. Un beat dal gusto electro attraversa strofe e ritornelli, dove le linee vocali effettate esaltano i sentimenti di sofferenza e ribellione verso il sistema e tutti gli stereotipi al quale l’umanità si sta conformando.

    Come commenta lo stesso performer: “Errore 404 è una memoria virtuale, dove è impressa tutta la mia sofferenza sentimentale. Dopo anni e anni di storie, convivenze e frequentazioni fugaci mi ritrovo ancora qui, solo a lottare contro il sistema che ci vuole tutti davanti a un monitor a cercare l’amore nel virtuale”.

    Sicuramente l’episodio più pop e melodico dell’intero album, dove Akes mette in evidenza il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda.

    Le immagini del clip realizzato dal regista Daniele Iannini sono ambientate in futuro nemmeno troppo lontano dalla nostra realtà contemporanea. Ambientazioni e scenografie vogliono raffigurare l’alienazione che ci troviamo a vivere soprattutto in questo periodo di pandemia.