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  • RÆSTAVINVE “Biancalancia” è l’album d’esordio del duo di artisti pugliesi formato da Vincenzo Vescera e Stefano Resta in uscita il 21 maggio

    Il CDporta il nome di una donna del Medioevo, simbolo di emancipazione e autodeterminazione. I suoni spaziano dal pop italiano alla world music con chiare influenze elettroniche.

    In uscita il 21 maggio

    «La ricerca di se stessi passa attraverso il cammino di noi; sì, ma accanto a persone che condividono le stesse emozioni, gioie, dolori, e da cui ci separiamo, a volte per sempre.» RæstaVinvE

    Quello che i RV hanno provato a fare è stato superare, e poi raccontare attraverso una dialettica musicale, una fase della loro vita, contraddistinta dal succedersi di esperienze a tinte forti e storie d’amore. La matrice di queste piccole composizioni è solo ed unicamente una naturale e poco filtrata vita reale.

    I due cantautori mescolano i loro suoni, le loro suggestioni, in una battaglia di colori senza sconti, sotto l’attenta supervisione di Maurizio Loffredo, presso Gli Artigiani Studio. Il loro album d’esordio, Biancalancia, è il nome di una giovane donna, che negli anni neri del basso Medioevo, portava a far capitolare sotto le pene dell’amore, l’Imperatore Federico II di Svevia. Come Cleopatra, un altro esempio di donna emancipata e forte nella volontà di autodeterminazione.

    È a queste donne che è rivolto e dedicato l’album dei RæstaVinvE.

    Per rendere davvero sincera l’intera poetica, i due autori hanno operato in un territorio che va dal pop italiano dalle sfumature, più internazionali, elettroniche, rock o world, attingendo quindi al loro personale background musicale.  

    Il prodotto del duo è supportato e co-finanziato da Pugliasounds Record 2020/2021, la nuova linea di intervento per sostenere e rilanciare il comparto musicale messa in campo da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato dal Teatro Pubblico Pugliese. 

    “Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021” – “REGIONE PUGLIA FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”.

    Etichetta: Vinve Multimedia 

    Distribuzione: Artist First

    Release album: 21 maggio 2021

    TRACK BY TRACK 

    Samurai – E’ una ballad robusta che richiama un universo beatlesiano. Il elaborato musicale è una malinconica riflessione su una storia passata, che smette di assumere le sembianze di tormento e diventa una più leggera ed oggettiva riflessione sul passato, fatto di grattacapi a volte visti come vere e proprie guerre, che solo apparentemente ci allontanano nel tempo e nello spazio. Samurai apre il sipario all’ascoltatore, pronto a immergersi in un viaggio di suggestioni ed amore.

    Terrazze – Un elaborato musicale energico, vivido, vicino nelle tematiche al elaborato musicale Roma non conosci le chiavi, ma a differenza di quest’ultimo, presenta un sound volutamente indie per celebrare la Roma dei quartieri tipicamente universitari, dalle terrazze coi tramonti mozzafiato, e dei nuovi miti nascenti del panorama pop italiano. Tributo ad una città cara ai due cantautori che viene percepita come perfetto teatro di una riflessione come quelle scaturite da una bella corsa terminata con suggestivi ricordi di una storia d’amore naufragata che si ravviva col calore dei solai, e dell’energia di una serata estiva.

    Rien ne va plus (feat. Clio) – Il elaborato musicale è un pop elettronico di stile francese. Il testo appare un’invettiva che si scaglia contro una incontentabile compagna, che tanto parla ma che pare scappar via, e tra l’alternarsi dei due autori, appare un’interlocutrice d’eccezione che riporta la palla al centro. La voce brillante e intensa della cantautrice Clio, in una veste leggermente pepata, esalta il elaborato musicale con ritmiche dancy. Clio è una stella nascente del cantautorato francese dalla voce cristallina ma potente, dai brani ben scritti e con tematiche non troppo lontane dall’universo dei RV con tre album all’attivo fresca di una collaborazione con il gigante del rock Iggy Pop nel singolo che anticipa di qualche ora l’uscita dell’ultimo album, “L’appartement”. 

    Biancalancia – È il elaborato musicale che da il nome all’album, dopo tanti ripensamenti. Un po’ per gioco nasce come leggero e cupo allo stesso tempo. Brevi ma significativi momenti, accennati alla chitarra, ad esemplificare la storia d’amore tra un uomo maturo, ed una donna molto più giovane di lui, da cui l’uomo ne uscirà visibilmente provato, dopo un primo momento di pura euforia. Il sound è frutto di una elettronica minimale su cui si poggiano la delicata batteria di Ivo Parlati (Riccardo Sinigallia) e il piano suggestivo di Andrea Pesce “Fish” (Tiromancino) che disegnano un paesaggio che ricorda una pioggia estiva dai tuoni in lontananza. Un mantra con il quale i RV iniziano a delineare un proprio sound, una scelta stilistica riconoscibile, quasi un marchio di fabbrica.

    Roma non conosci le chiavi – Brano enigmatico, con una veste indietronica ma dall’anima noir, notturna e riflessiva. Al piano Andrea Pesce “Fish”, introduce e accompagna tutto il elaborato musicale nel suo incedere, alla chitarra Daniele Sinigallia, che richiama la tradizione anglosassone (Radiohead, Alt-j). La ritmica è affidata a Ivo Parlati alla batteria e alla texture di Drum Machine. Si descrive un amaro addio, il tutto ambientato in una Roma che immobile, come il vento nelle ore più assolate, sembra rimanere a guardare il malinconico epilogo. 

    Senza cuore – Scritto con la collaborazione di Francesco di Bella, il elaborato musicale si presenta come un pezzo di stampo rock, con batteria acida e slide-guitar ben in evidenza. Il “senza cuore” non sempre trae linfa vitale dalla sofferenza dell’altro, ma spesso per sopravvivere ad una realtà esterna percepita troppo minacciosa dovrà caricarsi di energia positiva individuando costantemente un oggetto d’amore da legare a sé ad ogni costo. Non si fa scrupoli di deludere il lui o il lei, è sempre alla ricerca di occasioni per riempire il suo vuoto, forse anche di sanare le sue ferite narcisistiche, anche a costo di ferire a sua volta.

    Tequila – In questo pezzo sono presenti precisi e preziosi accenni di percussioni, che ben si mescolano ad una matrice elettronica creati con la collaborazione di Cesare Pastanella noto jazzista, percussionista. Il elaborato musicale è un inno alla libertà personale, quella di ognuno di noi che spesso cammina sul delicato equilibrio tra affermazione personale e remissiva rassegnazione, in un mondo che si sta liberando dai cliché di una donna stereotipata: che sia “nera oppure candida”, come cantava Mina, è la persona che si cela dietro l’etichetta di uomo o donna, quella che noi amiamo, e celebriamo, magari con un sorso di tequila.

    Non sono nato ieri – È il primo pezzo nato dalla collaborazione di Stefano e Vincenzo. Scritto a distanza, con frammenti audio inviati su whatsapp. Forte è la presenza dei suoni targati Artigiani Studio, quelli di Riccardo Sinigallia, caposcuola di un indie-pop-rock italiano di stampo spiccatamente intimista.

    Verdiana – Dalle atmosfere dreampop e slowcore, ma dall’anima inequivocabilmente italiana, questa è una composizione-racconto. Si descrive e si celebra un incontro, quello che normalmente è un “secondo appuntamento”, dove ci si conosce meglio, ci si conferma, ci si esplora reciprocamente: quello che ci fa fantasticare di più. Il elaborato musicale è una suite notturna che ci traghetta dolcemente verso l’epilogo dell’album. La ritmica è affidata a Ivo Parlati, le chitarre ipnotiche a Maurizio Loffredo.

    Adesso tutto è cambiato – Un elaborato musicale con una genesi tormentata dal punto di vista della tematica e dell’arrangiamento. Riporta una serie di riflessioni sorte dopo una notte lunga, suggellata da una conclusione che si poggia su una danza sinfonica di corni e violini: si può così marciare nella notte, forte delle nostre sempre più provate certezze, verso il buio della notte del proprio destino. In questo elaborato musicale il tocco elettrico di Daniele Sinigallia si intreccia con le note di Andrea Pesce al piano.

    Contatti e social

    Facebook: www.facebook.com/raestaevinve/

    Instagram: @vinvemusic – @raesta 

    Spotify: https://spoti.fi/37xjogf  

    YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC6mDU6hjf2b0sLcw83MZeTA

    VEVO: https://www.youtube.com/channel/UCMKhiBSUYEpiqLcB1KoSUGA

    BIO

    RæstaVinvE è un duo di origini pugliesi composto da Vincenzo Vescera (Vinvè), produttore e cantautore, e Stefano Resta (Ræsta), medico e cantautore polistrumentista. I due debuttano come unica ma biunivoca entità artistica con il prodotto discografico di mutuo soccorso “Biancalancia”, pubblicato il 21 maggio 2021. 

    Il loro sound affonda le radici nell’alternative rock (è possibile riconoscere le influenze di alcuni artisti anglosassoni come Radiohead, Elliott Smith, Grizzly Bear), dando uno sguardo alle atmosfere indie più contemporanee e collegandosi anche ad un pop cantautorale italiano più tradizionale. Il 15 maggio 2020 esce il primo singolo estratto, “Non sono nato ieri”. Il 19 giugno arriva in radio il secondo singolo “Senza cuore”, il 9 ottobre è il turno di “Tequila”, per arrivare al singolo “Samurai” in uscita il 18 dicembre 2020. 

  • BEPPE DETTORI & RAOUL MORETTI “Animas” è il nuovo disco del duo composto dal cantautore sardo e dall’ arpista e compositore italo elvetico tra folk, etno-rock e tradizione

    Una visione di speranza e bellezza con i contributi, fra gli altri, di Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Max Brigante e tanti altri cantanti e musicisti sardi e internazionali

    artwork: Andrea Puxeddu

    Le diverse anime di Beppe Dettori e Raoul Moretti si incontrano e si sostengono ancora in questo nuovo lavoro discografico. Da una parte la Sardegna, le sue tradizioni, il suo linguaggio e le sue parole, dall’altra le corde dell’arpa di un talento artistico con più case e origine italo elvetiche, in una terra di confine. In “Animas” questo connubio prende una forma nuova e si arricchisce di amici e suoni. 11 brani, in italiano, sardo, inserti in inglese, latino e dialetto lagheee, oltre a numerosi ospiti: Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Gavino Murgia, Cordas et Cannas, Max Brigante, FantaFolk, Lorenzo Pierobon, Stefano Agostinelli, Daniela Pes, Cuncordu e Tenores di Orosei, Massimo Cossu, Massimino Canu, Andrea Pinna, Giovannino Porcheddu, Federico Canu, Flavio Ibba e Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu.

    Ognuno di loro ha portato in questo lavoro, oltre alla  voce e al suono del proprio strumento, anche un’interconnesione fra generi, tra folk, etno-rock, composizione d’autore, progressive, sperimentazione ed elettronica. 

    In “Animas” trova spazio anche la rivisitazione di un elaborato musicale di Peter Gabriel tradotto in lingua sarda.

    L’album “Animas”, anticipato dal singolo “Sardus Pater”, è il naturale punto di arrivo della collaborazione sempre più intensa fra Beppe Dettori, storica voce dei Tazenda e Raoul Moretti, arpista italo elvetico recente vincitore de “L’talento artistico che non c’era”. I due artisti suonano insieme dal 2012 condividendo un percorso di evoluzione artistica e cambiamento personale che li ha uniti in una forte amicizia ed una crescente sintonia musicale. Da questa sinergia è nato, nel 2019, il albumlive “S’incantu e sas cordas” (Miglior album sardo dell’anno vincitore del Premio Archivio Mario Cervo) e nel 2020 “Incanto Rituale, omaggio a Maria Carta” (finalista alle Targhe Tenco, come migliori interpreti). 

    «L’album “Animas”, scritto a quattro mani , nasce da un continuo dialogo e stimolo sui temi musicali, gli arrangiamenti, le tematiche dei testi, la loro forma, rappresentano quello che noi siamo, risultando eterogeneo e non confinato in catalogazioni. Continuando a sperimentare un proficuo “scambio artistico” composto di interconnessioni tra generi come il folk, l’etno-rock e la composizione d’autore, il progressive, la sperimentazione e l’elettronica, l’album mantiene la nostra cifra stilistica tipica, basata su ricerca vocale, arpa elettrica con elettronica e chitarra, ma in più abbiamo avuto l’enorme privilegio di accogliere splendidi amici compagni di viaggio, fantastici musicisti sardi ed internazionali». Dettori e Moretti

    Track by track

    Oro e diamante 

    Oro e diamante apre il lavoro per una serie di ragioni:  è’ stata la prima composizione scritta per questo lavoro, durante la pandemia ed è dedicata, anche se non esplicitamente, alla figura artistica e umana di Maria Carta, sulla quale era incentrato il fortunato lavoro precedente, INcanto Rituale. 

    Un elaborato musicale energico scritto quasi di getto, in italiano e sardo-logudorese che si apre a soluzioni armoniche rock che si sviluppa sulla base sonora e ritmica dell’arpa elettrica e delle chitarre acustiche. L’ospite di questo elaborato musicale è un gruppo storico della world music isolana e internazionale, i Cordas et Cannas, e suggella l’amicizia e la stima condivisa sui palchi nell’estate scorsa.

    Continuum (serpens qui caudam devorat)

    I Cuncordu e Tenores di Orosei aprono il elaborato musicale con il loro Kyrie Eleison, prologo che introduce ad una lirica minimale in inglese, appoggiata sull’incedere ipnotico dell’arpa, quasi uno spin off del lavoro solistico di Raoul partorito nel primo lockdown. Nella parte centrale si aggiunge la chitarra di Massimo Cossu a sostenere il coro di Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe nell’atmosfera gregoriana in Latino, per poi ritornare all’ipnosi iniziale dell’arpa di Raoul. I contenuti del testo sono di profondo disagio e rassegnazione nella parte inglese e di forte speranza per l’umanità nella parte centrale, come una sorta di consapevolezza dell’esistenza così instabile e senza tempo dove ogni istante resta un regalo prezioso: un presente!

    Anime confuse

    L’animo umano confuso e deluso cerca, attraverso la poesia e la bellezza, incoraggiamento e consapevolezza per superare l’inquietudine del quotidiano vivere. Alla stesura del testo in italiano collabora il poeta sassarese Leonardo Omar Onida. Un elaborato musicale dal forte impatto emozionale, basato sui droni sonori ed i pattern ritmici  ed ostinati dell’arpa elettrica  sui quali si inseriscono Aperture e suoni della tradizione vengono dai riff di chitarre di Massimo Cossu e Beppe. La stesura, quasi lirica e semplice nell’espressione dialoga con l’inconfondibile e preziosa tromba del grande Paolo Fresu

    Animas 

    Brano che dà il nome all’album. Anime buone, le parole in “limba”, ricche di arcana sapienza, elementi naturali che conducono a ritrovare consapevolezza nei sogni dei bambini, nelle aspettative di cambiamento e risveglio globale alla bellezza. L’unico ospite femminile, Daniela Pes, apre e chiude il elaborato musicale con la sua vocalità così profonda e leggera nello stesso istante. Voce che conduce verso altre voci che riempiono il coro, formato da Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe. Le chitarre di Beppe e Massimo Cossu si miscelano con l’arpa di Raoul e le percussioni, sempre di Federico Canu, creando armonie e ritmiche mediterranee e latino-americane. Un viaggio sonoro ed emozionale ricco di speranza.

    Le distopie di Orwell

    Ampi spazi sperimentali e paesaggi sonori leggermente dissonanti e distopici nel elaborato musicale che ospita un altro grande del jazz italiano, Gavino Murgia. Voce e sax esaltano e sconcertano e le anime si fondono nel magma sonoro di arpa elettrica e vocalità estreme che traghettano lo smarrimento e l’isolamento in una struggente speranza di via di uscita, espressa in un canto liberatorio ripetitivo, un mantra, un appello verso l’altro: «Tu, come stai?». 

    Eziopatogenesi 

    È il elaborato musicale, in Italiano, più acustico e visionario del lavoro: un divertissement anche un po’ ironico su una tessitura musicale colta classica per arpa acustica e voce. Eziopatogenesi, la scienza che studia l’origine delle patologie. Le malattie, le paure, i perché, i dubbi e l’affidarsi alla medicina allopatica o ai rimedi omeopatici, con certo senso di gratitudine a tutto l’ambiente della scienza medica dalla carica più alta fino alle maestranze che orbitano negli ospedali, case di cura, guardie mediche e centri di assistenza e ricerca, tutti al servizio della guarigione e della prevenzione per la nostra salute e per continuare a godere (e soffrire) della meraviglia della vita. 

    Figiurà 

    In dialetto stintinese, tratta il tema del distacco dalla vita terrena, la morte. La mancanza e il vuoto che rimane a noi che restiamo nel mistero della vita e della morte. Figiurà che significa osservare in profondità, mette in evidenza la difficoltà nell’affrontare una situazione di così alto dolore dell’anima. La musica tenta di tamponare questo sentimento così forte non riuscendo in pieno nel tentativo, poiché il dolore ci riporta alla vera nostra natura e alle quattro sofferenze basiche. Nascita, crescita, invecchiamento e morte. il canto appassionato di Beppe che si appoggia sugli intrecci dell’arpa di Raoul legati a quelli della chitarra di un Maestro come Franco Mussida, la storia del progressive italiano che porta la sua sapienza musicale in una ballad tra Mediterraneo e California.

    Ommini d’eba 

    Ommini d’eba significa in stintinese uomini d’acqua. Beppe e Raoul sono due uomini d’acqua uno di acqua dolce e l’altro di acqua salata. 

    Raoul è uomo d’acqua dolce (del lago di Como) che vive in Sardegna e chiede a Beppe, uomo di acqua salata di Stintino, di immaginarsi una storia che rappresenti questa realtà. A questo punto come non coinvolgere una voce ed un amico, che con l’isola ha un legame speciale, che ha sempre portato avanti la battaglia della tutela delle lingue minoritarie e che ha portato il laghee, dialetto del lago di Como, alla ribalta nazionale come Davide Van de Sfroos Due voci raccontano storie di guerra e contrabbando. La durezza del sopravvivere e inventarsi il quotidiano, quasi come questo periodo pandemico in cui siamo tutti costretti a reinventarci per superare i disagi e l’inquietudine.

    Davide ha regalato oltre che la sua arte anche la sua poesia, scrivendo in laghee la seconda parte del elaborato musicale e cimentandosi nel canto in dialetto sardo. Nasce così una ballata emozionale, con i contrappunti violinistici di Andrea Pinna ed il basso di Flavio Ibba.

    Sardus Pater 

    Primo singolo estratto dall’album, quasi tutta in limba, la lingua sarda. Sardus Pater, antica divinità Shardana, protettore dei mari e dei naviganti, in questo elaborato musicale prende le vesti del padre della tradizione sarda. Invocazione alla vita e al perdono, l’amicizia e l’amore che trovano spazio in aperture ad una nuova condizione umana, una dansa Noa, una nuova danza. In questo elaborato musicale si uniscono a Raoul e Beppe due talenti della world music isolana, i FantaFolk con organetto diatonico e tin-whistle. Chiudono il cerchio delle collaborazioni Massimo Canu al basso fretless e Federico Canu percussioni.

    Cose dell’anima 

    Una invocazione, una fotografia dell’anima, una struggente e profonda dichiarazione d’amore, senso di gratitudine e presa di coscienza. Due minuti di poesia in musica che ospitano una voce recitante d’eccezione, il DJ e produttore musicale, Max Brigante, a cui si aggiunge una sfumatura di elettronica del producer romano Stefano Agostinelli

    Battordichi Pinturas Nieddhas (Fourteen black paintings)

    Un elaborato musicale minore della produzione di Peter Gabriel, contenuto nell’album Us, con a tema i diritti umani ispirato ad un’opera dell’talento artistico Mark Rothko. L’idea di aggiungerlo all’album nasce da Raoul che portava scritto il suo potente testo sullo zaino del liceo. Con l’apporto della vocalità sperimentale di Lorenzo Pierobon, i suoni di Massimo Cossu e Federico Canu il elaborato musicale acquisisce una nuova veste, con le cinque frasi del testo tradotte nelle tre lingue inglese, italiano e sardo, come messaggio universale di rinascita e cambiamento. Impossibile non coinvolgere gli amici e maestri Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu che mettono la loro firma con un cameo vocale all’inizio e alla fine del elaborato musicale, senza scordare il forte legame con Peter che rese loro ancora più celebri nel mondo.

    Etichetta: Undas edizioni musicali 

    Release album: 12 maggio 2021

    Contatti e social

    Facebook  https://www.facebook.com/DettoriMoretti-104312095115104

    Instagram @dettorimoretti 

    BIO – BEPPE DETTORI 

    Beppe Dettori si trasferisce dalla Sardegna a Milano all’età di 22 anni. Dopo le prime difficoltà, molto utili sono i consigli ricevuti da Fabio Concato, che lo aiuta a muoversi nell’intricata industria discografica. Dal 1994 al 1996, lavora in studio per Ron, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri e va in tour con Gatto Panceri. Nel 1997, scrive per i Ragazzi Italiani, che partecipano a Un albumper l’estate con la composizione Non finire mai. 

    Nel 2000, scrive Il mio amore per te per Eros Ramazzotti, inserito nell’album Stile libero. Inoltre nel 2004 scrive il elaborato musicale Canto alla vita per Josh Groban, prodotto da David Foster, che vende in tutto il mondo oltre 6 milioni di copie. Altre collaborazioni importanti negli anni a seguire sono quelle con Paolo Meneguzzi e Gianluca Grignani. Nel 2006, ha pubblicato l’album “Kapajanka Project 01″. Nel novembre dello stesso anno, diventa la nuova voce del gruppo dei Tazenda, a poco più di un mese dalla morte del leader storico Andrea Parodi. Con i Tazenda, duetta con Eros Ramazzotti, (Domo Mia), Francesco Renga (Madre Terra), Gianluca Grignani (Piove Luce), e ospiti di Marco Carta a Sanremo. Beppe è anche vocalist di numerosi spot pubblicitari e collabora con Mediaset sia per show televisivi (La sai l’ultima?, Meteore e Matricole e Viva Napoli), sia per sigle di cartoni animati (ha cantato “Beyblade VForce” con Giorgio Vanni, “Sherlock Holmes indagini dal futuro”, “Belfagor”, “Gladiator’s Academy”, “Quella strana fattoria” con Cristina D’Avena, e infine “Pokémon: the master quest” con Giorgio Vanni e Cristina D’Avena).

    Nel 2009 e 2010 partecipa e collabora ai convegni internazionali de “La Voce Artistica” a cura del Dr FUSSI, luminare della foniatria internazionale, sul tema della voce diafonica e le applicazioni agli stili musicali. Pertanto intraprende la via della didattica con lezioni individuali e di gruppo (masterclass), in ogni parte di Italia.

    Verso la fine del 2012 termina la collaborazione con la leggendaria band dei Tazenda che inizio già nel 2006, collezionando 5 album, 3 di inediti e 2 live, vendendo quasi 200.000 milka copie. Nel 2015 scrive un nuovo album in “Limba” (lingua sarda) dal titolo “ABBA”, dal quale viene estratto l’omonimo singolo. Collaborano al singolo Paolo Fresu e i Tenores di Bitti. Nello stesso periodo scrive per Valerio Scanu “COSI’ DISTANTE”, all’interno del lavoro discografico che lo vide vincitore a Sanremo.

    Nel 2017 dallo stesso album estrae un ulteriore singolo in una veste completamente vocale, “BRINCARE”. Nell’album presente anche la versione integrale e strumentale. Verso la fine dello stesso anno pubblica l’intero album ABBA con 11 tracce tutte in lingua sarda. L’anno 2018 è un anno di progetti teatrali di alto spessore culturale. BIANCOENERO, in merito alla longevità dei centenari sardi, lavoro musico-fotografico che risalta la peculiarità culturale e tradizionale, oggetto di studio da tantissimi studiosi e scienziati di fama nazionale e internazionale. Ideata e prodotta da Kaos Lab. Nel 2019 è la volta invece di S’INCANTU ‘E SAS CORDAS (l’incanto delle corde) lavoro musicale con l’arpista comasco Raoul Moretti, dove si esalta il suono e la vibrazione delle corde (voce, chitarra acustica e arpa elettrica ed elettronica). Prodotta dal Teatro Alidos. E ancora, un “reading dinamico” dal titolo LA VERA STORIA DEGLI ELEMENTI di Leonardo Omar Onida. Beppe cura le musiche in gran parte tratte dall’album ABBA. Performance coreografiche di Bianca Maria Lay. Imminente uscita è il lavoro discografico @90 con il produttore Giorgio Secco. Nasce l’Etichetta editoriale sarda “UNDAS” (ONDE) www.edizioni.undas.it con lo scopo di divulgare e tutelare i prodotti musicali realizzati in Sardegna e fornire loro, così, una “finestra nel mondo”. Il 27 marzo 2020 viene pubblicato l’album (IN) CANTO RITUALE – Omaggio a Maria Carta, realizzato assieme a Raoul Moretti, anticipato dal singolo “Ballu”. Il 21 giugno 2020 il albumarriva nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2020, per la categoria “Interprete di canzoni”. Il 23 giugno 2020 arriva in radio il secondo singolo “In su monte gonare”. 

    BIO – RAOUL MORETTI

    L’italo-svizzero Raoul Moretti è un arpista versatile e sperimentale con un approccio molto originale allo strumento. 

    Tale approccio, negli anni, lo ha condotto a sviluppare un percorso artistico alla ricerca di uno stile personale. Oggi è uno degli arpisti più innovatori con una traiettoria artistica internazionale, portando la sua arpa in differenti mondi musicali (avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, classic, free improvising) ed in altre forme di arte (danza, pittura, cinema, video-installazioni) e in molti diversi ambienti (teatri, clubs, discoteche, case, stazioni, strade, strutture ospedaliere e centri medici). 

    In vent’anni di attività, dopo esperienze in ambito classico cameristico e lirico-sinfonico, ha avuto modo di collaborare tra gli altri con: Fiorello e la sua orchestra per il suo show televisivo con artisti internazionali; in ambito teatrale con il comico Leonardo Manera, l’attrice Isabella Carloni, il Teatro Piccolo di Milano ed altre numerose compagnie per le quali ha realizzato musiche di scena; i videoartisti Olo Creative Farm, il lavoro Nichelodeon ed il gruppo cinese Wuji Ensemble; numerosi scrittori tra i quali Andrea Melis, Michela Murgia. Ha avuto occasione inoltre di suonare in produzioni, tra cui, con la violoncellista Julia Kent, il violinista e cantautore Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Vad Vuc, Max Brigante. Ha all’attivo una ventina di incisioni discografiche, tra i quali tre dischi da solista per arpa elettrica. Ha vinto il premio L’talento artistico che non c’era 2020, ed in duo con Beppe Dettori il premio Archivio Cervo 2020 e finalista alle Targhe Tenco 2020. Ha suonato nei più importanti festival internazionali di arpa in Italia, Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Grecia, Slovacchia, Cina, Hong Kong, Paraguay, Cile, Messico, Venezuela, Caraibi francesi, Dominica, Brasile, Argentina e Australia.  È ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale Arpe del Mondo, che riunisce in Sardegna i migliori arpisti di tutti i generi da ogni parte del mondo.

  • VEA “Sei chi non sei” l’album della cantautrice torinese in uscita il 16 aprile per Metatron

    Un titolo che suona come un moderno “Essere o non essere?” e si fa portavoce di un viaggio nelle profondità dell’identità, dei sentimenti, delle sofferenze personali e dell’umanità.

    Un lavoro completamente diverso per Vea, che, dal suo primo Ep, pare aver messo da parte la rabbia nei confronti di un’esistenza, che la rappresenta soltanto in parte. Ciò che salta subito all’orecchio è una nuova vocalità, molto più dolce, raffinata, scevra, appunto,  di un’aggressività piatta e monotona. Questa nuova veste, non manca però di energia, soprattutto grazie ad un ritrovato gusto rock presente in quasi tutti gli arrangiamenti, curati insieme al giovane producer Lillo Dadone.

    Nove brani, tutti diversi, eppure così simili nel mettere a fuoco un constante ondeggiare all’interno di una dualità: fuori/dentro, profondità/superficie, casa/viaggio, nord/sud Italia, realtà/immaginazione…essere/non essere.

    «“Sei chi non sei” è un album che contiene diversi viaggi introspettivi, in cui ho cercato di esprimere le mie esperienze personali con un linguaggio che possa creare lo spazio necessario alla soggettività dell’ascoltatore, sia dal punto di vista delle suggestioni musicali, sia nella scelta delle parole dei testi. Il mio desiderio non è tanto quello di far capire il mio vissuto, ma dare a chi ascolta la possibilità di rivivere un’emozione personale. Ho cercato di valorizzare l’interpretazione dei contenuti per generare una condivisione sincera e profonda. La musica ci attraversa, ci riconosce e ci trasforma e non posso che essere felice di avere l’occasione di pubblicare un disco, nonostante le tante limitazioni di cui soffriamo in questo periodo. Attendo con grande curiosità di sapere cosa susciterà l’ascolto di queste canzoni e non vedo l’ora di poterlo capire suonandole, finalmente, dal vivo.» Vea

    TRACK BY TRACK

    SEI CHI NON SEI – Nata lungo i binari del regionale veloce Torino/Milano , racconta la storia di un essere umano privo d’ istinto, consumato dai meccanismi intricati della mente e dalla “cosa giusta”. Malinconia e rabbia esprimono, attraverso metafore sospese, immagini di smarrimento e statico egocentrismo. Quanti di noi vivono la vita che devono vivere a discapito di quella che vorrebbero vivere? Quanti di noi, tutti i giorni,  sono chi non sono?

    INSEGNAMI – Alle volte l’unico modo per aiutare davvero qualcun* è chiedere: “Cosa posso fare per starti vicino?”. Quando leggi la depressione negli occhi di una persona amata, resti senza forze, senza strumenti, perché sai che la sofferenza che hai davanti è irraggiungibile. Ispirata dalla pellicola “Al di là dei sogni , dal titolo inequivocabile, Insegnami è la riconquista di un grande amore sopito, schiacciato da un dolore inafferrabile.

    LE QUATTRO MURA DI TURNO – Ispirata dalla vita di una grande amica, è il racconto di come la definizione di “casa” possa comprendere molte sfumature, senza per forza essere contenuta in una costruzione in muratura. Si cambia città, si cambia vita, si collezionano frammenti e li si lascia un po’ ovunque, per scoprire che, forse, “casa” è il movimento stesso, lontano da un confortevole divano…

    IL CIELO DI COLA PESCE – Cola Pesce è una figura leggendaria del sud Italia: la storia narra che sia in fondo al Mar Mediterraneo e che regga sulle sue spalle la Sicilia, che altrimenti sarebbe scomparsa in profondità. Il Cielo di Cola Pesce è dunque il mare, quel mare che, attualmente, raccoglie tutto l’orrore di cui l’essere umano è capace.

    A DI ANARCHIA – Un arrangiamento fresco e un po’ annoiato (esattamente come il viso di un adolescente), un testo semplice e narrativo, raccontano l’incontro con il primo amore. Le prime esperienze, l’incanto e le promesse eterne, tutto racchiuso nel gesto romantico ed eclatante di una scritta sul muro di casa.

    GUAI  – Questo singolo è una persona rannicchiata al buio, schiacciata dai suoi stessi pensieri di fallimento, senza alcuna volontà di risalire. Le chitarre distorte, la mescolanza di voci rassegnate e rabbiose esprimono, insieme ad un teso cruento, una reale dichiarazione di abbandono alla sofferenza.

    L’ESATTA COMBINAZIONE –  Chi è nato e cresciuto a Torino, almeno una volta nella sua vita, probabilmente si è immaginato quanto potenziale avrebbe la città se al posto del fiume ci fosse il mare. Vea non fa altro che divertirsi con questa immagine, descrivendo ogni dettaglio da souvenir della città in versione balneare. L’esatta combinazione nasce quando l’assurdità di un paesaggio immaginario riesce a far emergere la verità delle radici: Piemonte VS Basilicata, chi vincerà il famigerato “senso di appartenenza”?

    NON ESISTI – Alcune persone sono capaci di raccontare così bene la loro versione della realtà, che finiscono per crederci e perdere completamente di vista la verità: le bugie si insinuano nella narrazione dei fatti, dei legami,  fino a sfiorare il disturbo mentale, creando un forte senso di ingiustizia e pericolo. Vea esorcizza questo incontro  con un titolo sfrontato, quasi a volerlo rendere soltanto un brutto sogno.

    ESPLOSA – Non c’è un’unica tipologia di donna che possa cadere vittima di violenza. I sentimenti possono trasformarsi in una trappola dalla quale è difficile voler e poter fuggire per chiunque. L’esplosione è un evento violento, che distrugge e riduce in mille pezzi ciò che incontra: Vea non conosce questo tipo di dolore, sa che è solo di chi l’ha vissuto, ma incoraggia a non perdere di vista la persona intera, disintegrata dalla sofferenza, perché è sempre lì, anche quando non la si riconosce più o la si sta lasciando andare. 

    Etichetta: Metatron

    Distribuzione: Artist First

    Pubblicazione album: 16 aprile 2021

    Contatti e social

    Facebook: https://www.facebook.com/veangelotti 

    Instagram: https://instagram.com/veayeah?igshid=1djs8r1k2b3qk 

    BIO

    Vea, nome d’arte per Valeria Angelotti, si definisce “una madre di canzoni”. Vive a Torino e scrive canzoni da quando andava all’asilo. Tagliente, ironica, poetica e drammatica, sceglie le parole con cura per raccontare le sfumature della vita. Il suo stile non si addice alle definizioni di genere e fa della voce il suo punto forte.

    Nel 2018, ha autoprodotto un EP chiamandolo “Posto Fisso” dopo essersi licenziata che, fino ad oggi, le ha permesso di suonare molto, girando l’Italia.

    Negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti, l’ultimo in piena pandemia da Covid19: il 28 Maggio 2020, Teresa De Sio la premia in videoconferenza con il secondo posto nella categoria “Testo Canzone” del premio InediTO – colline di Torino, grazie al testo del singolo “Sei chi non sei”. 

    Esce il 30 ottobre con “Le quattro mura di turno” e il 25 novembre con “Esplosa”, per l’etichetta Metatron, entrambi singoli estratti dall’album “Sei chi non sei”, in uscita il 16 aprile 2021.

  • MAUTO “Il tempo migliore – Acustico” è il secondo capitolo del concept album anticipato da una studio version

    All’interno “Nero bianco e blu” il elaborato musicale, cantato con Miranda Martino da un testo inedito di Piero Ciampi 

    Contiene una perla rara “Il tempo migliore – Acustico”, album che è fratello gemello dell’omonima versione in studio, pubblicata lo scorso 27 Novembre. 

    La perla è “Nero bianco e blu”, presente qui sia nella versione cantata da Mauto, che quella in cui il cantautore duetta con Miranda Martino, indimenticata talento artistico e attrice italiana.  

    Quando i due si conobbero Miranda chiese a Mauto di musicare un testo, una poesia che Piero Ciampi le regalò molti anni prima, nel periodo in cui fu un assiduo frequentatore della sua casa romana. 

    Miranda racconta: «Appena l’ho sentita mi sono commossa, perché Gianfranco (Mauto) ha colto perfettamente l’essenza di questo testo, come se avesse conosciuto Ciampi direttamente». 

    Mauto decide di inserirlo nella versione acustica de “Il tempo migliore”, regalando a questo secondo album una peculiarità e un’essenza diversa. Nato per mettere a nudo la genesi e l’emozione dei brani raccolti ne “Il tempo migliore” il suo autore lo descrive così: «Questo albumesce a distanza di poco dal suo gemello in versione “studio”. Le canzoni nascono spesso in modo semplice: con un solo strumento, in un luogo qualunque, in un momento indefinito, e diventano poi qualcosa di più, arricchendosi di suoni e suggestioni. Ma è nel momento in cui nascono, semplici, che hanno la loro forza e la loro ragione nel tempo. Ed ho voluto allora fermarle così, piano e voce, dal vivo, senza orpelli, nude e vere come sono nate, in questo tempo “stonato” che, si spera, diventi finalmente quel tempo migliore che tutti aspettiamo». 

    Registrato dal vivo al Mob Studios di Roma da Jurij G. Ricotti e Matteo Spinazzè. Missato e masterizzato da Jurij G. Ricotti al JGR Studio – Roma (Italy).

    Edizioni: Eea Publishing / JGR Studio Publishing

    Etichetta: Eea Music

    Release album: 9 aprile 2021

    Release “studio version”: 27 novembre 2020

    TRACK BY TRACK 

    Al di là

    Andare oltre, superare le apparenze, le circostanze: al di là di ogni barriera, soprattutto della mente, c’è il vero senso dell’esistenza.

    Déjà-vu

    L’importanza di ricordare una storia, di mantenere la memoria di ogni gesto, di ogni sentimento, come in un déjà-vu…

    L’anima

    Quello che rimane di una storia d’amore, l’unione di due anime mentre urla il mare.

    Che cosa sono le nuvole 

    Seguire il corso delle nuvole, le loro scie nel cielo, per ritrovare la via perché “la strada da correre non è un limite”.

    L’Itaglia (Aida s’è persa) 

    L’eterna dualità del nostro paese, da sempre a metà tra la sua bellezza e le sue fragilità, alla ricerca della sua libertà…

    Il tempo migliore

    La speranza di vivere ogni minuto con la consapevolezza che il tempo migliore è quello che deve arrivare.

    Clemente

    Provare a rinascere ogni giorno, pur superando le difficoltà nel ricordo dei giorni in cui “l’aria era clemente”.

    Kalispera

    La speranza di una buona sera, oltre le ingiustizie ed i soprusi, come “un volo di gabbiani”, aspettando la “carezza della sera”.

    Le mani nel vento

    L’amore oltre le barriere fisiche imposte dalla malattia del Parkinson, la gioia e la forza di essere vicini e sognare ancora.

    Ero un uomo 

    Quanto bisogno c’è, prima di ogni altra cosa, di riscoprirsi, tutti, esseri umani.

    Nero bianco e blu

    La meraviglia di cantare questo testo scritto da un talento artistico fuori dalle righe come Piero Ciampi, più di quarant’anni fa, e sentirlo allo stesso tempo così dolorosamente attuale, nella sua struggente malinconia, a tratti disperatamente onirico. Avevo queste parole tra le mani, come un pittore che si trova davanti ad una tela cominciata e prova ad interpretare quell’idea primordiale, e, con l’umiltà che si deve di fronte all’opera dell’autore originale, ho cercato di rimanere me stesso e uomo del mio tempo, con la speranza che quell’emozione provata la prima volta, sia rimasta intatta, diventando musica. 

    Nero bianco e blu (feat. Miranda Martino)

    L’onore di cantare questo testo con un’interprete sublime come Miranda Martino, è una delle cose più belle che mi siano capitate. 

    Contatti e social

    Sito: http://www.mauto.us

    Facebook: https://www.facebook.com/MautoMusic/

    Instagram: https://www.instagram.com/gianfrancomauto/

    Twitter: https://twitter.com/gianfrancomauto

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    iTunes: https://music.apple.com/it/artist/mauto/551871570

    BIO

    Nato a Roma nel 1975, Gianfranco Mauto ha scoperto la musica all’improvviso, in una stanza della scuola media. Pianista, fisarmonicista ed autore, ha ottenuto vari premi e riconoscimenti (Poggio Bustone, Pigro, MEI, Donida, Biella Festival) e nel 2014 è stato tra i finalisti del Talent GenovaXVoi oltre ad esibirsi sul Palco Smeraldo di Eataly a Milano.

    Nel 1999 è stato tra i fondatori di CiaoRino, il primo tributo a Rino Gaetano, ed ha suonato e collabora tuttora con artisti italiani e stranieri (Il Volo, Tomy Renis, Kacey Musgraves, Kevin Costner, Amedeo Minghi, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi).

    Nel 2012 ha pubblicato il primo album “Cosa Cambia” il cui tour è durato quasi quattro anni e lo ha visto esibirsi in numerosi concerti in tutta Italia.

    Nel 2018 è uscita la sua prima raccolta di poesie “E tutto si riveste di nuovo” per l’editore Terre Sommerse (Roma).

    Il 1 maggio 2020 è uscito il elaborato musicale “La tua rivoluzione”, adattamento in italiano del famoso elaborato musicale “Talkin ‘bout a revolution” di Tracy Chapman, contenuto nel nuovo doppio lavoro discografico “Il Tempo Migliore” (versione studio e acustica). La prima parte di questo prodotto è stata pubblicata il 27 Novembre 2020, anticipato dal singolo “L’Itaglia (Aida s’è persa)”. 

  • Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    “Suoni dalla Luna” è il titolo del nuovo album di Neo Garfan, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da martedì 16 febbraio e pubblicato da Music Ahead. Il percorso lungo e ispirato che si cela dietro i tre anni di lavoro di “Suoni dalla Luna” riecheggia in ogni nota delle dieci tracce che lo caratterizzano. C’è la sapienza e la cura del lavoro artigianale, una manifattura di squadra svolta dal cantautore Neo Garfan insieme a Daniele Ferreri, suggellata dal missaggio di Pierangelo Ambroselli. La descrizione dell’performer è un preambolo ideale all’ascolto. 

    “Di frequente quando ero bambino, immaginavo di trovarmi seduto sulla Luna. La Terra, da quel punto di vista, si mostra in tutta la sua bellezza e nella sua più banale esemplificazione. Ho affrontato la scrittura di questo disco, prendendomi il tempo necessario, in una immaginaria assenza di gravità, tentando di leggere il mondo e me stesso senza pregiudizi. Ogni pezzo suona all’interno di un contenitore, come una moneta in un barattolo, mantenendo una coerenza sonora che dà ritmo di narrazione a tutto l’album”.

    Dare voce all’Io bambino, immaginare la prospettiva lunare come punto di vista alternativo per riflettere sulla vita e su noi stessi, sono il frutto di un percorso lungo una vita intera. I tre anni necessari allo sviluppo di Suoni dalla Luna emergono nella ricercatezza sonora di un performer italiano nato e cresciuto ascoltando musica black. 

    Si legge tra le righe l’ispirazione che nasce da un amore che parte dalla Tamla-Motown di Berry Gordy (in particolare lo stile di Stevie Wonder) fino a una più recente rilettura britannica del genere come quella proposta da Craig DavidUn sound che incontra la scuola autorale italiana. “Come se domani” sembra scritta tra le vie di Harlem, ma l’accento delle rime è tutto italiano. Un sound design fortemente internazionale in cui l’idioma italiano suona all’orecchio come l’agrodolce al palato.  “Dalla Luna” è una ballad fatta di pieni e vuoti in cui il pianoforte fa da aquilone tra il vento passionale dei versi.

    “Mai Libero” è forse il pezzo meno black del albume più cantautorale. Anche qui il pianoforte fa da guida tra le turbolenze di una confessione: una storia d’amore al confessionale, tra versi e note, sincerità e auto-analisi.  “Notte e Giorno” è la song più genuinamente pop. Brano scritto allo specchio guardandosi negli occhi, una riflessione amara su di un rapporto finito, il cui andamento ritmico non rinuncia all’andamento ballabile. Questi sono alcuni dei brani racchiusi in “Suoni dalla Luna”, un’ideale colonna sonora venuta dallo spaziale viaggiando su onde R&B, gospel e pop italiano.

    Il albumè accompagnato dal movie del pezzo Caduta Libera”, dove l’immagine di Neo Garfan si alterna a un compagno di viaggio ideale, il protagonista delle immagini. Non possiamo sapere se sia lui da piccolo, un alter ego di lui bambino o semplicemente un “viandante della fantasia” mentre gioca a fare l’aviatore in mezzo a una natura sconfinata. Quello che più conta è che per evocare il volo non vediamo nessuno volare, se non l’occhio di falco della cinepresa che vede per noi. Grazie al team BLACK RAVEN FPV sono state effettuate riprese video acrobatiche con droni FPV Racingpilotati in prima persona grazie ad un casco Virtual Reality. Il pilota Francesco Marsala, con oltre 10 anni di esperienza, ha potuto così ricreare scene di volo libero che caratterizzano il movie.

    Il nostro piccolo avventuriero veste un outfit da primo aviatore con i suoi occhialoni, il berretto di pelle, i guanti. Indossa scarpe più grandi di lui e trasporta un carretto contraddistinto da un simbolo misterioso. Sulla schiena svettano ali che rammentano le meccaniche di Leonardo Da Vinci. Per un istante spicca il volo, pochi centimetri, nulla più, ma per lui ogni cosa è possibile e la differenza tra fantasia e realtà è solo un compromesso chiamato gioco. Col suo binocolo scruta l’orizzonte e sul finire del video sembra sul punto di librarsi nel vuoto. Ma l’azione rimane solo in potenza e non si traduce in atto. Il simbolo sul carretto riappare solo sul finire della storia. Sta a voi identificarlo e interpretarlo: lasciandovi andare in “Caduta Libera”.  

  • “The Right Place To Be”, il ritorno di Al Castellana nel nome del soul

    “The Right Place To Be”, il ritorno di Al Castellana nel nome del soul

    The Right Place To Be” il nuovo album di Al Castellana in uscita venerdì 29 Gennaio per Lademoto Records / Aldebaran Records su tutte le piattaforme digitali, cd e vinile special edition a tiratura limitata.

    Dodici tracce di pura soul music in bilico tra atmosfere e arrangiamenti provenienti dal suo background seventies e il soul/RNB contemporaneo. A quattro anni dall’ultimo lavoro “Souleidoscopic Luv”, torna uno dei rappresentanti del soul contemporaneo italiano più amato all’estero, ma anche uno dei pionieri dell’Hip-Hop nazionale che a partire dagli Anni ’90 ha collaborato con artisti come Neffa, Fabri Fibra, Sottotono e Ghemon.

    “The Right Place To Be” è un album che già dal titolo mostra il senso che l’esecutore ha voluto dare a questo suo ultimo lavoro: il posto migliore dove stare è il posto dove c’è musica, dove sei circondato dal calore degli affetti, da tutto quello che ami e da chi ti ama. Un albumche racchiude un percorso artistico maturo e definito, dove il musicista triestino combina raffinati arrangiamenti a ritornelli melodici e accattivanti. Dalle classiche ballate old school, ai brani mid tempo neo soul, passando per le tracce di RNB contemporaneo, il tutto arricchito da un tocco jazzy e di immancabile funk.

    La produzione è affidata a Daniele “Speed” Dibiaggio che ha suonato anche molti degli strumenti del albuma quali sono accostati anche un trio di archi, percussioni, tromba e flauto.

    L’album è stato anticipato dal singolo “Love Is Here” che in pochi giorni ha conquistato la Top Ten della prestigiosa classifica radio UK Soul Chart.

    Il formato vinile, per la quale Aldebaran Records pone particolare attenzione, sono previste 300 copie 180 grammi numerate a mano, dove la cover ha finitura soft touch con colorazione interna. Non solo: con l’LP sarà incluso anche un 7’’ esclusivo con due remix: Deda/Katzuma (Sangue Misto) e Deva.

  • “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    Revolution” è il titolo del nuovo album dell’performer romano Akes, disponibile da giovedì 21 gennaio in tutte le piattaforme digitali. Nove tracce con le produzioni di Dr. Wesh, Alessandro Gemelli, Cirielli e Reizon che spaziano dall’electro all’EDM, dal pop alla fidget house.

    Per descrivere questo album e l’performer è necessario fare un passo indietro e almeno due in avanti. Indietro perché la matrice che Akes ha sviluppato finora nei suoi primi tre album può essere ascrivibile al macro settore urban rap, come molte produzioni contemporanee. Avanti perché con “Revolution” mette in atto una vera e propria rivoluzione artistica, estetica e culturale rispetto ai modelli del mondo Hip-Hop e a quanto maturato in questi anni.

    Il albumè un concentrato di sonorità estreme e sperimentali, con atmosfere da rave distopico che trasportano l’ascoltatore in un futuro i cui contorni sono chiarissimi nella visione dell’performer. Un sound avveniristico fa da cornice a linee vocali effettate, dove mette in evidenza i suoi sentimenti di ribellione verso il sistema e verso gli stereotipi. Una rivoluzione che parte dall’anima per abbracciare una prospettiva futuristica della realtà che lo circonda.

    Si parte con la title track “Revolution” che da un’atmosfera intimista si evolve in un grido di vendetta supportato da una cassa dritta e sonorità dubstep. “Ribelle N1” sfodera un sound banger saturo di distorsioni, come a sottolineare l’intento motivazionale del pezzo. Seguono i primi tre estratti del disco: “Routine”, “Dejavu” e “Loop”. Questi tre brani costituiscono una trilogia interna all’album, accomunati da un ritmo ipnotico e da una forte componente elettronica. Attraverso melodie da un retrogusto cupo, Akes ribadisce gli argomenti portanti del suo concpet. Segue la traccia più pop intitolata “Errore 404”, dove l’performer affronta il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando in una space ballad sognatrice tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda. “Fuck the system” è uno dei brani dove i temi di denuncia e ribellione emergono maggiormente, su una produzione quasi house il testo attacca i luoghi comuni, omologazione e mediocrità che imperversano nella nostra epoca.

    Su una base alienante e acida, “Equilibrium” tratta il tema della droga, intesa come strumento di controllo sociale. Chiude l’album “Machine”, dove Akes recita una sorta di monologo come se fosse la voce sintetica di un calcolatore, che però alla fine esce dai circuiti si umanizza.

    L’album è accompagnato dal clip della titletrack “Revolution” realizzato dal regista Daniele Iannini. Le riprese sono state realizzate all’interno della fusoliera di un vecchio aereo abbandonato, che può ricordare un’astronave abbattuta proveniente dal futuro. Un simbolo estetico e concettuale voluto dall’performer per sottolineare tutta la forza della sua distopica rivoluzione emotiva. Akes alterna il playback tra l’esterno e gli interni del velivolo che prendono le sembianze di un tunnel, uno stato dal quale vuole simbolicamente uscire per risvegliare il suo io. Tutte le immagini sono poi inframezzate da interferenze visive e colori lisergici che rendono le scene fuori dallo spazio e dal tempo.

  • Junior V torna con “Sconosciuti che conoscono l’amore”

    Junior V torna con “Sconosciuti che conoscono l’amore”

    Sconosciuti che conoscono l’amore” è il nuovo album di Junior V, da venerdì 5 febbraio in tutte le piattaforme digitali (A1) e cd (Audioglobe) pubblicato da Django Dischi.

    Questo sarebbe il terzo albumdel musicista pugliese classe ‘98, ma è come se fosse il primo. Abbandonato completamente il retaggio reggae che aveva contraddistinto la prima fase della sua carriera, Junior V -oggi- è pronto per presentarsi nella sua rinnovata e matura dimensione artistica. Una lenta e constante evoluzione che abbraccia l’esecutore in tutti gli aspetti della sua produzione, dalla musica ai testi, dall’immagine agli aspetti grafici.

    Nelle dieci tracce che compongo il nuovo lavoro Vincenzo, questo il nome di Junior V, sorvola un pop d’autore confezionato con elegante spontaneità, coniugando un dream folk tutto italiano senza cadere nella tentazione di arrangiamenti easy listening. Ballad frizzanti sono sospese tra chitarre acustiche, arpeggi di pianoforte e linee melodiche che uniscono un cantautorato contemporaneo a un folk rock internazionale. Un viaggio fatto di sensazioni che coinvolgono l’ascoltatore in un viaggio costellato di sonorità melodiche e momenti di naturale intimità. Come spiega lo stesso Junior V: “Il sound di questo album è il risultato di un preciso lavoro fatto di microfoni vintage, accordature aperte e lunghi riverberi, mentre le voci sono armonizzate proprio come il pop folk australiano”. Complice poi la mano del sound engineer Christian Wright (già con Ed Sheeran, Franz Ferdinand, Blur, Radiohead), che ha masterizzato tutto il albumnei leggendari Abbey Road Studios di Londra. La svolta artistica di Junior V passa anche dalla scelta linguistica. Nel suo nuovo percorso, infatti, ha abbandonato completamente l’inglese per abbracciare orgogliosamente l’italiano. Una preferenza che vuole sottolineare da un lato l’indipendenza dal mainstream anglofono, e dall’altra la necessità di esprimersi al meglio con i colori e gli accenti della propria lingua madre. Ogni suo albumrappresenta una piccola biografia e nei testi di “Sconosciuti che conoscono l’amore” emerge proprio la necessità di mettere in musica e parole il sentimento amoroso. Piccole e grandi esperienze del quotidiano, la paura e lo sconforto nell’iniziare ad amare un’altra persona, ma anche la voglia di uscire allo scoperto per raccontare con lucida semplicità il modo di un ragazzo di vent’anni ai giorni nostri. “Ho cercato di raccogliere i momenti di sconforto e raccontarli in queste canzoni” spiega Junior V, dove queste canzoni appaiono reali proprio perché “affondando nei ricordi belli e malinconici allo stesso tempo”.

    L’album è accompagnato dal movie della titletrack, che assieme ai precedenti singoli “Odore d’incenso” e “Quando te ne vai” costituiscono una trilogia. Tutti e tre i video, infatti, sono stati realizzati utilizzando le tavole inedite dell’illustratore Roby il Pettirosso. Con la regia di Federico Maccabelli ne è nata una delicata striscia animata fuori dallo spazio e dal tempo, dove animali, oggetti e figure umane si muovono in spazi quasi onirici raccontando la narrazione del testo e il ritmo della track.

    Roby il Pettirosso, componente imprescindibile di questo lavoro, ha realizzato anche la cover dell’album e di tutti i singoli.

  • Riff Willer “Streets of chance” segna l’esordio del cantautore abruzzese

    Lo stile brit rock caratterizza le otto tracce dell’album, dense di emozioni e spunti autobiografici.

    «Concepito e scritto in inglese, l’album, il primo, è un po’ il riassunto dei miei 23 anni: un’altalena di sogni e speranze, ambizioni e giornate no, sfiducia improvvisa alternata alla voglia un po’ folle di farcela, di ritagliarmi uno spazio tutto mio nel mondo che più amo, la musica» Riff Willer

    Su tutto il lavoro ha influito il suo forte ascendente britannico: il Regno Unito è per Riff Willer la culla del rock e del pop. Una miniera che lo affascina da sempre: fin da piccolo ascoltava infatti per ore i Queen, Bowie, i Gallagher e che ha avuto modo di conoscere più da vicino in una recente, seppur breve, ma significativa esperienza in Gran Bretagna. Così, tra le atmosfere di Manchester e le corse a perdifiato nel verde dei prati e tra i laghi del Nord Ovest, a due passi dalla Scozia, il suo lavoro ha preso forma.

    TRACK BY TRACK

    Paper Planes – «La prima traccia. A volte, pensando alla mia passione musicale e al sogno di farcela, mi chiedo se, invece, sono soltanto un parassita che sta perdendo il suo tempo. Poi però penso che, stare dietro la scrivania di un ufficio a lanciare aeroplanini di carta per la noia di un lavoro non appagante, sarebbe ancora peggio».

    Lou – «Mi sono ispirato a Freud, nello specifico alla sua teoria dei sogni. Quando si dorme e si sogna, l’inconscio proietta immagini, scene. Se si ha un desiderio, anche sessuale, potresti vederlo in maniera insolita, pure bizzarra. “Niente è reale, tutto è chiaro”, canto nel pezzo, perché, in generale, si sogna qualcosa che si desidera, ma non lo stai vivendo per davvero, perché stai dormendo. Un animo tormentato e problematico che si prefigge di “lasciarsi tutto alle spalle e di trovare la pace dei sensi”».

    Step Outside – «Un inno alla gioia del vivere, del viaggiare e dell’uscire dalle proprie certezze e dai luoghi abituali per abbracciare l’avventura. “Esci fuori, abbraccia la tempesta, non c’è motivo per nasconderti”».

    I’m not sleeping – «“Sono travolto dalla realtà che uccide la mia filosofia”, consapevolezza di avere un altro tipo di mentalità. Nel componimento propongo la difficoltà di conformarsi a una realtà morta intellettualmente fino al punto di sentirsi sbagliato».

    Tidal Wave – «Ricalcando il dottor Faustus di Marlowe e il suo patto col diavolo, molte persone, per raggiungere egoisticamente i loro scopi, semcomponimento stringere un patto diabolico, senza pensare alle conseguenze che potrebbero arrecare alle persone vicine. Ma non sono immortali e un’ondata li travolgerà».

    Streets of Chance – «Alla mia età ci si trova a camminare lungo una strada dove ci sono molte possibilità da afferrare, si è consapevoli che bisognerebbe avere uno scatto di maturità, ma l’ansia e la pigrizia non le fanno percepire. Un pezzo coinvolgente, che al volante ti fa portare il tempo al ritmo delle percussioni».

    Rusty Tracks – «Forse la più intima. Per andare all’università prendevo il treno tutte le mattine, da Vasto alla fermata di Pescara Tribunale. In stazione mi fermavo a osservare la gente che, come me, faceva un viaggio, aveva i suoi obiettivi da raggiungere. Allora, con lo zaino a tracolla, pensavo alla mia condizione di studente ma, come canto nel testo “questi libri cominciano a pesare sulla mia spalla, desidero una vita più dinamica, più attiva, di prendere un aereo e abbandonare il treno di quella stazione per raggiungere il sogno di una vita”».

    Guarda qui il video del primo singolo estratto: Until tomorrow

    Autoproduzione

    Pubblicazione album: 6 novembre 2020

    BIO

    Riff Willer, al secolo Amedeo Quagliarella, 23 anni, nasce il 19 agosto 1997 e vive a Vasto, in Abruzzo. Si  appassiona alla musica fin da piccolo. Dai programmi e dai concerti seguiti in tv passa in breve a suonare la chitarra, dandosi alle prime esperienze di palco con band locali. Le cover, però, gli stanno strette, non le sente sue, per cui rinuncia a girare d’estate per le feste nei paesi di provincia. Vuole dare libero sfogo alla sua creatività e così comincia a comporre.  Per un po’ si sposta nel Regno Unito, dove perfeziona il suo inglese e dove, soprattutto, fa suo il sound che ne contraddistingue i primi passi da solista. A influenzarlo sono, tra gli altri, Paul McCartney, Blur, Bowie, Noel Gallagher, ma non disdegna l’ascolto attento degli altri mostri sacri del rock internazionale.

    Schivo, a tratti spigoloso, appassionato di filosofia e letture colte, Riff Willer si affaccia sulla rete con singoli di tutto interesse, “To me”, per esempio, col suo video d’esordio, ma, soprattutto, con la precedente “Paradise Lost”, una struggente ballad che gli porta consensi da diverse parti del mondo. Maturo, ormai, per la prova dell’album, Riff Willer si affida allo studio di registrazione di Fabio Tumini, dove mette uno dietro l’altro gli otto brani di “Streets of Chance”.  Li scrive tutti di suo pugno, in inglese, lingua con cui l’autore esordiente sceglie di cantare. Pubblicato il 6 novembre 2020, disponibile anche su cd, il lavoro riscuote subito le simpatie del pubblico.

    Contatti e social

    Facebook: https://www.facebook.com/riffwiller 

    Instagram: https://www.instagram.com/riffwiller/ 

    Youtube: https://youtu.be/512wJW7cr8o

    Spotify: https://open.spotify.com/artist/5iz3oivsnSGyPriG2iy6Qd?si=ndXFJKTFQ4ig0P2sk-Dakw 

  • Blu “Io sognavo noi” è il concept-album del giovane cantautore veronese finalista di Area Sanremo Tim 2020

    Il albumd’esordio autobiografico è un viaggio nelle emozioni vissute da Blu in seguito all’interruzione di un amore, attraverso sonorità pop-moderne, in uscita l’11 dicembre 2020.

    “Io sognavo noi”, primo albumdi Blu, fotografa in musica la delusione e il rammarico dell’autore in seguito a un sentimento troncato sul nascere per i pregiudizi di un genitore. Il racconto, che trae ispirazione dal passato di Blu, vuole lanciare un messaggio di speranza e solidarietà nei confronti di chi ha vissuto o sta vivendo la stessa situazione.

    Il concept-album contiene sei inediti (cinque in italiano e uno in lingua inglese). I testi sono di Blu (Mario Giarola), le musiche sono composte da Veronica Marchi (cantautrice veronese, insegnante storica di Blu e sua attuale vocal coach), in collaborazione con lo stesso autore. 

    Gli arrangiamenti sono di Davide De Blasio (CrazyBrains) e le voci sono registrate nello studio “Sotto il Mare” di Luca Tacconi (noto per aver registrato Elisa, Lewis Capaldi, Biagio Antonacci e molti altri).

    TRACK BY TRACK

    Ti avevo trovato

    È il pezzo di apertura del albumnonché il primissimo testo in italiano scritto da Blu, si contraddistingue prevalentemente da un parlato, a tratti intimo.

    Coro composto da: Jessica Bertolani, Erica Marvulli, Giorgia Bonafini, Luca Montanari, Daniela Gibellini. Voce fuori dal coro: Jessica Bertolani

    E sogno è rimasto

    È il primissimo inedito di Blu, questo pezzo vuole essere una sorta di specchio del disco; esso infatti racconta e rappresenta il fulcro delle emozioni vissute da Blu, parla e sottolinea in maniera delicata e struggente il sentimento fra due ragazzi, stroncato sul nascere da un profondo pregiudizio.

    Tell me why

    Il pezzo racconta un viaggio nelle emozioni attraverso un sogno di Blu. Caratterizzato da un’atmosfera sognante dall’arrangiamento minimal ed esaltata dai cori di Veronica Marchi. Unico pezzo in inglese del disco.

    6250 ore fa

    Il testo racconta di un lasso di tempo che separa il cantautore dall’ultima volta che ha potuto vivere il proprio sentimento insieme a un’altra persona. Si tratta di un pezzo sperimentale che richiama sonorità della musica moderna e rap.

    Vivere a metà

    Il cantautore con questo pezzo si sfoga per la mancanza di un amore. L’arrangiamento è pop-moderno contaminato da suoni elettronici ed è esaltato dal caratteristico timbro delicato e androgino che contraddistingue la voce di Blu. Con questo pezzo Blu è arrivato tra i finalisti di Area Sanremo TIM 2020.

    Seconde voci: Jessica Bertolani

    Senza più un senso

    Ballad delicata e romantica, contraddistinta da un mood che mette in contrasto l’arrangiamento vivace con il sapore malinconico del testo. Nel pezzo si percepisce il mutamento della consapevolezza di Blu rispetto ai brani iniziali.

    Radio date: 4 dicembre 2020

    Pubblicazione album: 11 dicembre 2020

    Autoproduzione

    BIO

    Mario Francesco Giarola (in arte Blu) nasce a Verona nel 1998. 

    Cresce in un ambiente artistico grazie ai lavori del padre regista Antonio Giarola, e canta sin da quando era piccolo. Inizia a studiare canto in concomitanza con le scuole superiori, iscrivendosi all’Accademia di Alta Formazione Musicale di Verona, che frequenterà per cinque anni. Si avvicina successivamente allo studio della recitazione presso la scuola Punto in Movimento, continuando però ad affinare il canto da privatista con la vocal-coach Veronica Marchi. Dal 2013 al 2017 è stato inviato di Verona e speaker di Radio Immaginaria. A 14 anni fonda Radio Animando, la radio online gestita da soli adolescenti, dedicata alla difesa degli animali entrata poi in collaborazione con il WWF. È il primo ragazzo in Italia ad aver svolto il suo esame orale di maturità in diretta radio. Nonostante i suoi 22 anni, la sua voce continua ad avere un timbro particolare, da molti definito androgino. Dopo il diploma superiore in Grafica e Comunicazione decide di scappare a Londra per sei mesi e conseguire un master in Media & Art. Una volta tornato, inizia a lavorare come grafico presso una casa cinematografica di Verona. Nel 2019 inizia a scrivere testi inediti, musicandoli con l’aiuto della sua vocal-coach. Continua gli studi di pianoforte come accompagnamento al canto, iniziando anche l’apprendimento della danza hip hop e recitazione cinematografica.

    Fra le esperienze più importanti da segnalare ci sono la vittoria al talent show “Dai che ci credo!” (2018), l’esibizione a cappella dell’Inno di Mameli durante il Gala D’Oro Celebration alla Fieracavalli 2011, la partecipazione come esecutore solista e attore alla rappresentazione teatrale “Novecento, la leggenda del pianista sull’oceano” per la regia di Roberto Totola e Marina Furlani (2019), la partecipazione ad Area Sanremo 2019, quella ai casting di Amici di Maria De Filippi (2020), e l’esperienza come doppiatore per alcuni spot pubblicitari. Il 9 ottobre esce in radio il singolo d’esordio “E sogno è rimasto”. Nell’autunno 2020 Blu arriva fra i 61 finalisti di Area Sanremo TIM con il pezzo “Vivere a metà”, dal 4 dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali. L’11 dicembre 2020 viene pubblicato il albumd’esordio “Io sognavo noi”.   

    Contatti e social

    Sito web: www.blumusic.it

    Instagram: www.instagram.com/ehiblu @ehiblu

    Facebook: www.facebook.com/lamusicadiblu