Category: Comunicati stampa

  • “LO DECIDERA’ L’AMORE”  IL NUOVO SINGOLO DI   DARMA

    “LO DECIDERA’ L’AMORE” IL NUOVO SINGOLO DI DARMA

    Ci sono forze che non è possibile percepire sempre. Eppure esistono. E sapersi affidare a qualcosa di invisibile è un talento. O forse un destino. Lo stesso che ogni volta richiama sempre e di nuovo Silvia Vasini, in arte Darma, con una forza ancestrale sul cammino della musica.

    E’ sicuramente l’Amore il leit motiv, insieme al cor-aggio, dei brani dell’artista romagnola che il 17 febbraio tornerà con Lo deciderà l’amore.

    DARMA scrive questo pezzo affidandosi a CRISTIAN BONATO e al suo studio Numeri Recording a Rimini, accompagnata dalle chitarre di MASSIMO MARCHES (cantautore e chitarrista riminese di rilievo).

    Lo deciderà l’amore riporta subito alla mente l’intuizione junghiana del filo d’oro: la vita e le sue peripezie, la paura e gli errori, spesso possono portare a separarsi, allontanarsi, scegliere strade diverse; resta che se c’è quel filo a unire due Anime, quelle si ritroveranno.

    “Lo deciderà l’amore cosa siamo noi” diventa la chiave per comprendere cosa stia dentro ad ogni relazione, il passato viene vissuto come il necessario cammino dell’alchimista per trasformarsi e consegnarsi all’Amore.

    Anche il percorso di formazione ed evoluzione di Darma si sente in quest’ultimo singolo, con sonorità introspettive e una voce matura e consapevole.

  • San Valentino, Bobby Solo pubblica il remake di “Cha Cha Cha D’Amour” con l’argentino Maxi Trusso

    San Valentino, Bobby Solo pubblica il remake di “Cha Cha Cha D’Amour” con l’argentino Maxi Trusso

    Il remake di “Cha Cha Cha D’Amour (Melodie D’Amour)”, brano interpretato dal leggendario Dean Martin nel 1962, è stato pubblicato nel giorno di San Valentino da Bobby Solo in collaborazione con il cantautore argentino Maxi Trusso.

    Una dedica a tutti gli innamorati da parte del Re del rock italiano, che per l’occasione ha scelto di reinterpretare un classico della canzone pop d’amore. Accompagnato dalle caratteristiche liriche da tenore di Maxi Trusso, uno degli artisti argentini di maggior successo dell’ultimo decennio, Bobby Solo conferisce un nuovo respiro a questa serenata d’amore.

    Maxi, nonostante la differenza di età di 25 anni, si è sempre dichiarato un fan di Bobby Solo, considerandolo un’icona e un modello di riferimento artistico. Così dopo una fitta corrispondenza e telefonate intercontinentali, i due hanno potuto incrociare i microfoni grazie ad un comune amico.

    Il duetto si sviluppa su sonorità pop rock melodiche con retrogusto latin, dove chitarre, fiati e tastiere fanno da cornice a un testo gioioso e allegro, che richiama la più classica simbologia ricordata in tutto il mondo per la festa degli innamorati.

    Bobby Solo, che proprio quest’anno festeggerà i 60 anni di carriera, così commenta: “Quale migliore occasione di San Valentino, per pubblicare un singolo che tratta proprio questo tema universale. La collaborazione con Maxi poi è il compimento di un desiderio che entrambi inseguivamo da tempo. Il comune amore per il rock e per questo classico di Dean Martin ha chiuso un cerchio, anzi un cuore”.

  • Atelier Musicale: dall’Africa al Delta del Mississippi con i Mud Pie sabato 18 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: dall’Africa al Delta del Mississippi con i Mud Pie sabato 18 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Il concerto di sabato 18 febbraio dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio come di consueto alla Camera del Lavoro (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), vedrà protagonisti i Mud Pie, un quartetto di nuove realtà del jazz italiano, che si sono formate frequentando principalmente i Civici Corsi di Jazz di Milano. La proposta di questa formazione dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di un folclore immaginario e non come recupero filologico, costruendo intorno a quella base una serie di quadretti sonori in cui l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto, Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di mondi sonori è stata la chiave della sua scena musicale per buona parte dell’Ottocento.
    Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la celebre chitarra resofonica famosa negli anni Venti, l’armonica a bocca è uno strumento centrale nei territori del blues, così come le percussioni, cui però si aggiunge la moderna batteria e, naturalmente,  la voce, elemento centrale del racconto sonoro. Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano: Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. Nicola Rizzi, sassofonista diplomato, esperto di musica elettronica, si dedica invece all’armonica dopo l’incontro con Fabio Treves, che lo ha portato a collaborare con storici armonicisti di blues dell’area milanese quali Enrico Penati e Marcus Tondo. Sebastiano Ruggeri si è formato sotto la guida di Tony Arco, quindi ha svolto un’attività didattica in cui ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i quattro musicisti, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e, da oltre un ventennio, al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione.
    Sabato 18 febbraio 2023, ore 17.30
    Mud Pie – Dall’Africa al Delta: suoni, canti e ritmi di un’etnia immaginaria
    Marta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar,  dobro, elettronica), Nicola Rizzi (armonica), Sebastiano Ruggeri (batteria).
    Programma: composizioni originali dei Mud Pie.
    Introduce Marta Colombo.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428.
  • Tra disinganno e rinascita, Airam canta la verità dell’illusione

    Tra disinganno e rinascita, Airam canta la verità dell’illusione

    Trasformare la realtà, trasformare sé stessi, nell’illusione di pensare che è diverso. Costretti a chiederci chi siamo: se quello che gli altri ci dicono di essere o piuttosto ciò che sentiamo dal profondo. La voce sinuosa di Airam s’insinua nelle pieghe più intime dei pensieri e canta la verità salvifica de L’illusione. Il brano viaggia su due piani di lettura e di significato differenti. Il primo è autobiografico e racconta di una relazione intensa, ma irrimediabilmente complessa.

    «Quando ho scritto L’illusione – spiega l’artista – stavo attraversando un momento buio. Avevo finalmente trovato qualcosa che non credevo più potesse esistere in questa realtà. E per me, così disillusa, era qualcosa di veramente straordinario. Ma, dopo aver scoperto tanta luce, aver spostato tende e aperto finestre, mi sono ritrovata completamente sola in una stanza. Con in mano niente.»

    E poi pensare come sia doloroso resistere a un dolore, all’ennesimo inganno. Talmente amaro da ingoiare, che fa troppo male. E, in quel forte disagio, tentare di aggrapparsi con tutte le forze a qualcosa in cui credere, per non sprofondare nel baratro. Ancora la verità di un’illusione che ci potrebbe salvare, forse l’ultima.

    Il secondo piano di lettura, invece, è venuto fuori allo scoperto dopo averlo scritto. Come spesso capita nella vita di comprendere certe cose importanti soltanto dopo mesi o addirittura anni. Protagonista è la canzone, un momento intimo, nel quale un’anima parla a sé stessa. Una sé stessa che ha faticato tanto per ritrovarsi, riconoscersi e per farsi riconoscere.

    Ecco perché nel brano Airam ripete l’invito a non dimenticarsi, a non rimanere nel buio, a rimettere insieme tutti i pezzi di sé. Anche le parti più compromesse, dalla società, dalla famiglia, dalla politica, dai retaggi culturali. Perché ciò che si è davvero, non può sparire come in un semplice gioco d’illusione né sbriciolarsi dietro maschere. Ma piuttosto venire alla luce come il primo giorno. Quella meravigliosa capacità di ogni essere umano di ricominciare tutto da capo e di rinascere. A nuova vita.

    Questa stessa consapevolezza ha accompagnato il regista durante tutta la lavorazione del filmato L’illusione, disponibile al link https://youtu.be/8r3aQASq5J4. Girate da Andrea Tomaselli nel territorio del catanese, le riprese sono state ospitate presso i Viagrande Studios. Splendida struttura dedita alla formazione di danzatori, musicisti, scrittori, è stata la location ideale per la realizzazione del videoclip.

    Le immagini ritraggono Airam in un ambiente luminoso, con molte finestre e molti specchi. Ancora una volta la duplice valenza. Le finestre perché ci permettono di attraversare le pareti, andare oltre e, allo stesso tempo, ci consentono di vedere meglio dentro, offrendoci la luce della scoperta. Gli specchi perché interrogarsi significa indagarsi, per cercare di vedersi. Uno degli aspetti fondanti, poi, dell’interrogarsi ha a che fare con le radici. Non a caso L’illusione comincia con l’Etna, maestoso al di là di una finestra. Origine unica per chiunque, come Airam, sia nato in quella terra. Infine, nella composizione della messa in scena, non poteva mancare una risorsa che fa parte dell’eredità familiare dell’artista, ovvero l’opera pittorica di Amalia Tomaselli. Sorella del padre della cantautrice, ha dedicato la propria vita a dipingere. Nei suoi quadri l’illusione delle forme, l’avventura dell’identità.

    Musicalmente concepito in un mood acustico, il brano L’illusione è stato realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music a Tremestieri Etneo (CT). Il singolo vanta la produzione artistica di Edoardo Musumeci. Coautore della musica con Maria Tomaselli, suona anche le chitarre acustiche ed elettriche e cura gli arrangiamenti assieme a Mario Pappalardo al piano. La batteria è di Angelo Spataro; il basso di Domenico Cacciatore; il violoncello di Alessandro Longo; la viola di Gaetano Adorno. La voce è quella inconfondibile di Airam.

    Biografia

    Innamorata dell’arte, appassionata di libri, patita di cinema. Soprattutto quando alle immagini dei film si uniscono quelle melodie senza tempo. Si spengono le luci in sala, vanno via i pensieri pesi e si accende l’immaginazione, l’incanto, lo stupore. Per Maria Tomaselli, una laurea in Lingue e letterature straniere e quattro anni al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, si è trattato di una scoperta. Nuovi mondi, nuove emozioni, un altro modo di comunicare attraverso un diverso linguaggio. Il pianoforte di zia Amalia è il primo passo verso la musica. Quando capitava che i genitori la portavano a farle visita, restava seduta davanti a quei tasti bianchi e neri. Ne era completamente attratta, rapita. E, in quel mondo, si sente a proprio agio, sta bene, è solo e soltanto sé stessa.

    Oggi la siciliana Airam non ha paura di mettersi a nudo. Esce allo scoperto con un progetto di ampio respiro e il 4 dicembre 2022 pubblica Zone marginali, il primo singolo estratto dall’album omonimo. A quello, il 1° febbraio 2023, segue L’illusione. Entrambi i brani anticipano un disco d’autore prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci e realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music. “In zone marginali sopravvive il sogno di un’umanità non corrotta, in attesa che le persone arrivino a reclamarla”.

    Segui Airam:

    FB https://www.facebook.com/maria.tomaselli.33

    IG https://www.instagram.com/airam_cantautrice/YT https://www.youtube.com/@mariatomaselli-airam9777

  • “il jazz a mare” a Milano: il bluesman Angelo “Leadbelly” Rossi martedì 21 febbraio a Mare Culturale Urbano

    “il jazz a mare” a Milano: il bluesman Angelo “Leadbelly” Rossi martedì 21 febbraio a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Prosegue settimana dopo settimana la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz a Milanomartedì 21 febbraio, sul palco di Cascina Torrette si esibirà il cantante e chitarrista Angelo “Leadbelly” Rossi, uno dei più apprezzati bluesmen italiani. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    Il soprannome “Leadbelly” è un omaggio al famoso cantante blues Huddie William Ledbetter, al quale Angelo Rossi si è sempre ispirato. Le esibizioni dell’artista lombardo, principalmente in solitaria (ma accompagnato dalla chitarra acustica, dal kazoo e dall’armonica), sono legate alla tradizione del delta di New Orleans: tutta la passione per la musica del diavolo è racchiusa nell’energica ed intensa sincerità delle sue performance. Considerato il principale interprete del blues acustico in Italia, Angelo “Leadbelly” Rossi ha partecipato ai più importanti festival che si sono svolti nel nostro Paese. Alla fine degli anni Ottanta ha collaborato a lungo con lo statunitense Larry Johnson, condividendo spesso con lui il palco in America. Nel corso della sua consolidata carriera Angelo “Leadbelly” Rossi ha suonato parecchio ma registrato poco: tra le sue rare incisioni spicca l’intenso “I Don’t Want to Take Nothing With Me When I’m Gone”, album (del 2006) seminale per la scena blues italiana.
    Da segnalare, infine, l’ultimo appuntamento del mese della rassegna “il jazz a mare”: martedì 28 febbraio sarà la volta del duo formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.


    “IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANO
    Cascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano. 
    Tel: 0245071825. On line: maremilano.org
    Inizio concerti: ore 21.30.
    Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).

    LE DATE DI FEBBRAIO 2023
    Martedì 14/2/2023 
    Biscaro-Garra Acoustic Project
    Arturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).

    Martedì 21/02/2023 
    Angelo Leadbelly Rossi
    Angelo Rossi (chitarra, voce).

    Martedì 28/02/2023 
    Ho una barca
    Davide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere).
  • “il jazz a mare” a Milano: il duo Garra-Biscaro martedì 14 febbraio a Mare Culturale Urbano

    “il jazz a mare” a Milano: il duo Garra-Biscaro martedì 14 febbraio a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Il clarinetto di Arturo Garra, la chitarra di Yuri Biscaro: è un duo particolare quello che si esibirà martedì 14 febbraio a Cascina Torrette, a Milano, nell’ambito della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    Questo progetto acustico è nato nel 2013 con l’intenzione di esplorare le possibilità e le risorse timbriche ed espressive del duo, formazione essenziale e cameristica che consente ai musicisti di costruire percorsi sonori che hanno nel silenzio, nell’estrema concentrazione sul suono e nel dialogo tra i due strumenti, sottile ma vivo, i loro momenti fondamentali. Inoltre, la combinazione clarinetto-chitarra elettrica permette di unire l’anima elettrica a quella acustica, in una visione musicale che si nutre delle più diverse influenze, dal jazz alla classica.
    La rassegna “il jazz a mare” continuerà con altri due concerti in programma nella seconda metà di febbraio in Cascina Torrette: martedì 21 si esibirà il cantante e chitarrista Angelo Leadbelly Rossi, considerato uno dei principali interpreti italiani di blues; infine, martedì 28 sarà di scena un altro duo, quello formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.


    “IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANO
    Cascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano.
    Tel: 0245071825. On line: maremilano.org
    Inizio concerti: ore 21.30.
    Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).

    LE DATE DI FEBBRAIO 2023
    Martedì 14/2/2023
    Biscaro-Garra Acoustic Project
    Arturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).

    Martedì 21/02/2023
    Angelo Leadbelly Rossi
    Angelo Rossi (chitarra, voce).

    Martedì 28/02/2023
    Ho una barca
    Davide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere).
  • Brensi apre l’anno con il singolo “Quelli come me”

    Brensi apre l’anno con il singolo “Quelli come me”

    Fuori dal 25 gennaio “Quelli come me”, il nuovo singolo di Brensi. Il secondo pezzo che anticipa l’uscita del secondo volume 40060 MIXTAPE, ormai nota saga di mixtape del rapper bolognese.

    “Quelli come me” vede la collaborazione di Fax Klein e rispetto al precedente si presenta con un sound più malinconico e avvolgente. Una ballad rap che racconta ed esalta le persone che non si arrendono, coloro che inseguono ad ogni costo i propri sogni.

    “Questa traccia spinge nella direzione quasi opposta del primo singolo, per dimostrare agli ascoltatori e a me stesso che so fare “anche questo”. Secondo il mio modesto parere è il mio miglior brano realizzato fino ad ora, dove sono riuscito a ricreare esattamente le sensazioni e i contenuti che volevo comunicare con questo brano.

    Il feat. con Fabio (Fax Klein) ha portato la traccia a 10 livelli sopra, riprendendo una parte della mia strofa e strutturandoci ritornello e strofa in maniera impeccabile. Senza nulla togliere al beat del mio fratellino Baldo che si è superato nuovamente nella ricerca di campioni ed atmosfere per la realizzazione di questo beat”, dichiara Brensi sul proprio brano.

    IG: https://www.instagram.com/brensinho/

    FB: https://www.facebook.com/BrensiOfficialPage

    Biografia

    Brensi nasce nel 1994 ad Osteria Grande, piccola frazione di Bologna.

    Fin da piccolo, essendo cresciuto in un contesto periferico, è sempre stato affascinato dalla cruenta ma reale “vita di strada”. Si avvicina alla musica rap e alla cultura Hip-hop guardando film cult americani come Scarface, Pulp Fiction o film europei come La Haine. In adolescanza incomincia anche ad ascoltare artisti rap grazie a un suo fidato amico.

    Compilation ricche di buona musica rap di oltreoceano, tra gli artisti che più hanno colpito Brensi troviamo Mobb Deep, Dipset, Snoop Dogg e Dr. Dre. Essendo cresciuto con queste sonorità non poteva che sviluppare un orecchio sempre più fino in quanto a rime e attitudine, facendone dei veri fondamentali nella sua visione.

    Muove i primi passi nella scena suonando in giro insieme all’aiuto della crew di cui fa ancora parte ovvero SDE (Stato Di Emergenza) family. Compiuta la maturità si trasferisce in Olanda dove continua ad affinare la sue tecniche in studi di registrazioni fino ad arrivare alla prima realease “mixtape 40060 vol.1” uscita in versione fisica nel 2018 e poi rilasciato in streaming nel 2020.

    Nel 2021 decide di uscire con il suo primo progetto ufficiale, un EP di 6 tracce, intitolato “La Haine” distribuito dall’etichetta LaPOP. Nel 2022 l’artista torna con un nuovo singolo “Boom Clap” in collaborazione con l’artista Deusama.

  • “Revenge”, la vendetta di Akes riparte dal nu metal

    “Revenge”, la vendetta di Akes riparte dal nu metal

    A un anno da “Anima digitale”, ultimo capitolo della sua discografia, Akes pubblica il nuovo albumRevenge”. L’artista romano mescola nuovamente le carte in tavola, e lasciate alle spalle le sperimentazioni sci-fi, torna con un disco tra rock, elettronica e nu metal.

    Dieci brani che seguono il filo conduttore del titolo: la vendetta. Rivalsa verso sé stesso, come spiega nelle tracce “Backdoor”, “30” e “Angelo caduto”, ma anche un attacco contro quelli che reputava essere veri amici come in “Amico mio”. E poi si scaglia contro ex colleghi in “Revenge” ed ex ragazze nel brano “80%”. Non mancano però episodi motivazionali, in particolare nella traccia “Corri”, dove Akes racconta la storia di un adolescente lasciando intendere in qualche modo un contenuto autobiografico. In “Revenge” però c’è spazio anche per la speranza come in “Per sempre”, momento dedicato ad un futuro amore che per lui sarà proprio quello decisivo. Significativo l’episodio crossover “Furia rossa” con Gel (TruceKlan), dove Akes sfoggia forse per l’ultima volta le sue barre da ex rapper, celebrando definitivamente la transizione da urban a nu metal in compagnia di uno dei pionieri di questo genere in Italia. Chiude il disco “Croce sopra” con il feat. della cantante Cristina Lizzul, brano che rappresenta il suo modo di dare un taglio definitivo con i demoni del passato.

    Ed è proprio da questo mondo urban che parte la genesi dell’album. La realizzazione è stata finalizzata a Los Angeles assieme al produttore principale del disco Dr. Wesh nel celebre studio di Irkoe con la collaborazione dell’ingegnere del suono Stefano Moro(entrambi hanno collaborato con artisti del calibro di Kanye West). Il piano sonoro dell’album è una completa cristallizzazione degli ascolti dell’artista: dal rock di Sum 41 e Skillet, all’alternative di Bring me the Horizon passando per i capiscuola del crossover Linkin Park. Le sonorità scelte per questo disco sono molto più che ibride, provenendo da un processo dove nei precedenti “Revolution” e “Anima digitale”, l’artista aveva iniziato a distaccarsi dalla visione Hip-Hop. Il risultato è un sound sperimentale, ruvido ma melodico, ricco di contenuti e permeato di un immaginario sociale e culturale che si riflette nei suoi testi. Distorsioni sature, ritmiche serrate e insert electro, uniscono i fili di strofe e ritornelli carichi di vitale energia.

    Per questo nuovo lavoro, Akes ha scelto poi di pubblicare un videoclip per ogni traccia, creando un vero e proprio video album parallelo a quello sonoro.

    “Revenge” spicca per un’atmosfera tetra, la pioggia rossa della titletrack rappresenta il dolore delle esperienze passate. Su “Amico mio” la pioggia è blu scuro, un mare in tempesta, mentre su “Furia rossa” è verde speranza, in “Backdoor” domina il bianco e nero, dove l’aria spenta in sottofondo simboleggia il passato lasciato alle spalle. Scenari gotici per “Croce sopra” ambientato in una spettrale villa a Torino, per “80%” è stata scelta invece una cattedrale a Vicenza, mentre “Angelo caduto” tra le case di un borgo antico nel modenese. “Per sempre” è girato in una foresta, dove le rose nere sparse per la location simboleggiano gli amori perduti. Castelli e chiese abbandonate completano poi le tracce “30” e “Corri”. In tutti i video gli outfit richiamano non solo l’estetica di Matrix, ma includono anche completi più casual contraddistinti da un gusto dark gothic. I visual sono stati affidati tutti alla videomaker Federica di Pasquale, mentre per le comparse femminili si tratta delle Suicide Girls Keshsaz, Elisa Pavanello, Lilly Khorine e Gloria Barbiera.

  • Tra disinganno e rinascita, Airam canta la verità dell’illusione

    Tra disinganno e rinascita, Airam canta la verità dell’illusione

    Trasformare la realtà, trasformare sé stessi, nell’illusione di pensare che è diverso. Costretti a chiederci chi siamo: se quello che gli altri ci dicono di essere o piuttosto ciò che sentiamo dal profondo. La voce sinuosa di Airam s’insinua nelle pieghe più intime dei pensieri e canta la verità salvifica de L’illusione. Il brano viaggia su due piani di lettura e di significato differenti. Il primo è autobiografico e racconta di una relazione intensa, ma irrimediabilmente complessa.

    «Quando ho scritto L’illusione – spiega l’artista – stavo attraversando un momento buio. Avevo finalmente trovato qualcosa che non credevo più potesse esistere in questa realtà. E per me, così disillusa, era qualcosa di veramente straordinario. Ma, dopo aver scoperto tanta luce, aver spostato tende e aperto finestre, mi sono ritrovata completamente sola in una stanza. Con in mano niente.»

    E poi pensare come sia doloroso resistere a un dolore, all’ennesimo inganno. Talmente amaro da ingoiare, che fa troppo male. E, in quel forte disagio, tentare di aggrapparsi con tutte le forze a qualcosa in cui credere, per non sprofondare nel baratro. Ancora la verità di un’illusione che ci potrebbe salvare, forse l’ultima.

    Il secondo piano di lettura, invece, è venuto fuori allo scoperto dopo averlo scritto. Come spesso capita nella vita di comprendere certe cose importanti soltanto dopo mesi o addirittura anni. Protagonista è la canzone, un momento intimo, nel quale un’anima parla a sé stessa. Una sé stessa che ha faticato tanto per ritrovarsi, riconoscersi e per farsi riconoscere.

    Ecco perché nel brano Airam ripete l’invito a non dimenticarsi, a non rimanere nel buio, a rimettere insieme tutti i pezzi di sé. Anche le parti più compromesse, dalla società, dalla famiglia, dalla politica, dai retaggi culturali. Perché ciò che si è davvero, non può sparire come in un semplice gioco d’illusione né sbriciolarsi dietro maschere. Ma piuttosto venire alla luce come il primo giorno. Quella meravigliosa capacità di ogni essere umano di ricominciare tutto da capo e di rinascere. A nuova vita.

    Questa stessa consapevolezza ha accompagnato il regista durante tutta la lavorazione del filmato L’illusione, disponibile al link https://youtu.be/8r3aQASq5J4. Girate da Andrea Tomaselli nel territorio del catanese, le riprese sono state ospitate presso i Viagrande Studios. Splendida struttura dedita alla formazione di danzatori, musicisti, scrittori, è stata la location ideale per la realizzazione del videoclip.

    Le immagini ritraggono Airam in un ambiente luminoso, con molte finestre e molti specchi. Ancora una volta la duplice valenza. Le finestre perché ci permettono di attraversare le pareti, andare oltre e, allo stesso tempo, ci consentono di vedere meglio dentro, offrendoci la luce della scoperta. Gli specchi perché interrogarsi significa indagarsi, per cercare di vedersi. Uno degli aspetti fondanti, poi, dell’interrogarsi ha a che fare con le radici. Non a caso L’illusione comincia con l’Etna, maestoso al di là di una finestra. Origine unica per chiunque, come Airam, sia nato in quella terra. Infine, nella composizione della messa in scena, non poteva mancare una risorsa che fa parte dell’eredità familiare dell’artista, ovvero l’opera pittorica di Amalia Tomaselli. Sorella del padre della cantautrice, ha dedicato la propria vita a dipingere. Nei suoi quadri l’illusione delle forme, l’avventura dell’identità.

    Musicalmente concepito in un mood acustico, il brano L’illusione è stato realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music a Tremestieri Etneo (CT). Il singolo vanta la produzione artistica di Edoardo Musumeci. Coautore della musica con Maria Tomaselli, suona anche le chitarre acustiche ed elettriche e cura gli arrangiamenti assieme a Mario Pappalardo al piano. La batteria è di Angelo Spataro; il basso di Domenico Cacciatore; il violoncello di Alessandro Longo; la viola di Gaetano Adorno. La voce è quella inconfondibile di Airam.

    Biografia

    Innamorata dell’arte, appassionata di libri, patita di cinema. Soprattutto quando alle immagini dei film si uniscono quelle melodie senza tempo. Si spengono le luci in sala, vanno via i pensieri pesi e si accende l’immaginazione, l’incanto, lo stupore. Per Maria Tomaselli, una laurea in Lingue e letterature straniere e quattro anni al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, si è trattato di una scoperta. Nuovi mondi, nuove emozioni, un altro modo di comunicare attraverso un diverso linguaggio. Il pianoforte di zia Amalia è il primo passo verso la musica. Quando capitava che i genitori la portavano a farle visita, restava seduta davanti a quei tasti bianchi e neri. Ne era completamente attratta, rapita. E, in quel mondo, si sente a proprio agio, sta bene, è solo e soltanto sé stessa.

    Oggi la siciliana Airam non ha paura di mettersi a nudo. Esce allo scoperto con un progetto di ampio respiro e il 4 dicembre 2022 pubblica Zone marginali, il primo singolo estratto dall’album omonimo. A quello, il 1° febbraio 2023, segue L’illusione. Entrambi i brani anticipano un disco d’autore prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci e realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music. “In zone marginali sopravvive il sogno di un’umanità non corrotta, in attesa che le persone arrivino a reclamarla”.

    Segui Airam:

    FB https://www.facebook.com/maria.tomaselli.33

    IG https://www.instagram.com/airam_cantautrice/YT https://www.youtube.com/@mariatomaselli-airam9777

  • LJB pubblica il singolo 30 anni

    LJB pubblica il singolo 30 anni

    30 anni è il nuovo singolo di LJB, un quadro realista di una ragazza costretta a fare i conti con un’età che coincide con responsabilità e monotonia, con i rimpianti di quando, spensierata, sognava un futuro diverso da quello che sta vivendo. Come in un cortometraggio il cantautore descrive la classica giornata lavorativa di chi fa fatica a svegliarsi quando fuori piove e dopo ore in ufficio è costretta ad andare a farsi la spesa e cucinare senza trovarsi al rientro a casa il pasto già pronto, di chi sognerebbe di essere retribuita per guardare serie tv sul divano fino a tarda notte ma che sbadiglia già alle nove di sera e si chiede dove sia andata a finire quell’idea di libertà che adesso sembra così lontana. Un confronto impietoso con la lei di dieci anni prima attraverso la similitudine radiofonica che vede oggi mandare in filodiffusione canzoni tutte uguali rispetto a un brano che sentiva come suo e che faceva da colonna sonora alle sere d’estate in riva al mare dove l’unico pensiero era quello di godersi il momento. 

    Dopo aver raccontato la sofferenza di una hostess costretta per la propria scelta lavorativa a mettere a repentaglio le proprie relazioni interpersonali in Jenny, uscita due mesi fa, LJB continua a tratteggiare ritratti di donne che fanno fatica a crescere e accettare la realtà con un eterno conflitto con un’adolescenza ormai passata e ad accompagnare questo testo sincero pronto a colpirti come una coltellata improvvisa o un boccone amaro è un arrangiamento che mescola sonorità oltreoceano con la tradizione melodica italiana per un connubio che si discosta da produzioni contemporanee e abbraccia l’ambizione di restare nel tempo.

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    LJB è l’acronimo di Luca John Biaggi, cantautore biellese. All’età di 12 anni scrive la sua prima canzone che parlava di una Fiat 126 con i freni rotti. Alle spalle 2 band, Entropia, con i quali ha raggiunto traguardi importanti come l’Heineken Jamming Festival, passaggi in alta rotazione su MTV Music, X Factor 2015, mentre con Cobalto è arrivato alla fase finale di Sanremo Giovani 2018 risultando come una delle realtà più interessanti del contest.

    Alla sua prima esperienza da solista parla principalmente di com’è vivere i 30 anni in questo mondo strano e non scrive più di auto rotte, forse. È previsto in un anno un numero cospicuo di nuove uscite, una di queste in collaborazione con un artista importante, sempre con l’appoggio di Magnitudo e la distribuzione di Altafonte Italia. 30 anni è il quarto di questi brani, dopo L’ultima spiaggia, Troppo in fretta e Jenny.