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  • ISPRA conferma esclusione dal MUD per tutti i rifiuti non pericolosi

    ISPRA conferma esclusione dal MUD per tutti i rifiuti non pericolosi

    Ci sono importanti novità per quanto riguarda l’ampio settore che coinvolge il registro carico e scarico rifiuti. L‘Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, infatti, ha ufficialmente stabilito che tutti coloro che producono rifiuti edili non pericolosi possono essere esentati dal MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale). In altre parole, sono esclusi da tale modello tutti quei rifiuti, indipendentemente dal loro codice CER, considerati non pericolosi prodotti nei cantieri e derivanti dalle attività di costruzione e demolizione.

    I rifiuti CER 15 01 esclusi dal MUD

    In questa categoria rientrano, senza alcun dubbio, i rifiuti aventi il codice CER 15 01 che sono quelli relativi all’imballaggio. Ora in molti, probabilmente, si staranno chiedendo come il registro carico e scarico dei rifiuti sia influenzato da questa importante e tanto attesa decisione presa dall’ISPRA. Ebbene l’affermarsi di questa disposizione permetterà a tutte quelle aziende edili che producono qualsiasi tipologia di rifiuti non pericolosi di essere esclusi dall’obbligo di possedere l’iscrizione a tale registro. Bisogna, però, puntualizzare una cosa per evitare qualsiasi tipo di frainteso: i rifiuti edili non pericolosi, affinché possano essere esclusi dal registro di carico e scarico rifiuti, dovranno obbligatoriamente essere creati nei cantieri e dovranno derivare da attività di costruzione e demolizione. Teniamo a sottolineare questo punto perché qualsiasi altro rifiuto non pericoloso prodotto fuori cantiere (ad esempio in un’officina privata) non può essere attribuito ad attività di costruzione e demolizione, e di conseguenza prevede l’obbligatorietà dell’iscrizione al registro, tramite modulo MUD, per poi essere girato annualmente alla CCIAA.
    Parlando, invece, dei rifiuti pericolosi, è necessario dire che questi sono obbligati a essere iscritti al registro di carico e scarico, oltre a dover essere dichiarati mediante MUD e SISTRI, indipendentemente dal luogo in cui questi vengono prodotti.
    Chiudiamo l’articolo concentrandoci sulle scadenze che riguardano la presentazione del MUD e del SISTRI nelle varie Camere di Commercio. Per il 2016 la doppia scadenza è ormai passata, in quanto il termine ultimo per poter presentare tali documenti era il 30 aprile, ma fino alla data del 31 dicembre 2016 vi è una sorta di proroga, che permette gli adempimenti del formulario di identificazione dei rifiuti, del registro di carico e scarico e della dichiarazione del MUD che erano previsti entro il 30 aprile, di essere compiuti entro tale data senza il rischio di intercorrere nelle sanzioni di operatività del SISTRI (sono previste sanzioni, però, qualora siano violate le discipline sul medesimo formulario).  

  • Il deejay e le diverse figure esistenti

    Rispetto a una ventina di anni fa la tecnologia è cresciuta tantissimo, si è evoluta sotto tutti i punti di vista dando la possibilità a chiunque di dare adito alla propria fantasia creativa soprattutto nel grossissimo mondo della musica. E proprio per questo motivo, oggi come oggi, è più semplice diventare dei deejay. Basta avere a disposizione un ottimo impianto audio, delle tracce musicali provenienti da diversi dispositivi da passare in una consolle di mixaggio, e si può diventare veri e propri deejay.

    dj

    Le diverse tipologie di dj

    Cerchiamo di vedere, adesso, quali sono le figure di dj che si possono incontrare al giorno d’oggi. Molte, se non tutte,quelle che stiamo per vedere, si possono facilmente incontrare nella Capitale italiana, famosa per l’eterogeneità dei dj Roma proposti.

    La categoria base dei dj racchiude tutte quelle persone che non possono vantare una conoscenza approfondita della musica, conoscono appena le ‘hit’ del momento che devono utilizzare e spesso e volentieri sfruttano i compleanni degli amici o dei parenti per improvvisarsi responsabili della musica dei rispettivi eventi. Un’altra categoria di dj può essere quella dei cosiddetti ‘pr’. Si tratta per lo più ragazzi di scuola, chiamati dai vari locali soltanto perché possono vantare un discreto numero di ‘fans’ a seguito, ma musicalmente non hanno l’esperienza dalla loro parte. Salendo un po’ di livello troviamo i dj timidi. Sono tutti coloro che godono di un buon archivio di conoscenze musicali e di ottime qualità da disc jokey, ma non hanno la medesima fiducia in sé stessi, e proprio per questo motivo non riescono a sfondare nel settore, rimanendo spesso e volentieri all’ombra di deejay più famosi e, perché no, anche meno bravi di loro. Andando avanti non possiamo non citare quelli che sono chiamati ‘Top dj’, ossia quelli che sognano sin da bambino di fare questo mestiere e hanno la fortuna di appartenere a delle famiglie agiate, che possono permettergli di far divenire questo sogno una realtà. Se poi, oltre ai soldi, c’è anche la classe, allora ci troveremo di fronte ai nuovi David Guetta. Di contro ai Top dj, infine, ci sono i dj di nicchia, ovvero quei deejay che decidono di suonare soltanto ciò che amano, facendolo più per passione che per lavoro. Questa categoria, nella maggior parte dei suoi rappresentanti, può vantare un’ottima cultura specializzata nel proprio genere musicale ma poca per quanto riguarda gli altri generi, e preferiscono suonare in poche serate ma di qualità piuttosto che diventare dei ‘resident dj’. In giro per Roma, per l’Italia e anche per il mondo ci sono tantissime altre figure di deejay, ma quelle che abbiamo esaminato in questo articolo costituiscono la fetta più grande della torta, per lo meno nella realtà romana, dove il numero di discoteche è sempre più in crescita e, di conseguenza, anche il numero di richieste di deejay continua a salire sempre di più.

  • La storia e la bellezza del barcone di Roma

    La stagione estiva si avvicina sempre di più, e con essa il bel tempo e le meravigliose serate che condiscono lo stupendo panorama di Roma. Una città che lascia raccontare alla storia la bellezza dei suoi monumenti come il Colosseo, il Vittoriano, la piazza e la chiesa di San Pietro, il Pantheon e tantissime altre strutture secolari. Tra queste un ruolo particolare lo gioca il Tevere, un fiume che ha visto nascere e crescere Roma, svilupparsi sino a diventare la prima potenza a livello economico, politico e militare d’Europa. Un fiume, il Tevere, ancora oggi simbolo della Capitale italiana e protagonista della paesaggistica romana.

    barcone tevere
    I romani, ma anche i tantissimi turisti che si trovano a passare dalla città eterna, rimangono sempre estasiati dallo spettacolo che offre il fiume nel suo passaggio dalla zona di Trastevere con tutti i vari ponti che lo sovrastano. E di questo panorama unico moltissimi gestori ne hanno approfittato, e ne approfittano tutt’oggi, realizzando un vero e proprio business tramite la presenza di locali che ospitano i turisti e i cittadini vogliosi di vederlo. Viene data la possibilità a questi ultimi di trascorrere una serata diversa dal quotidiano e che rimarrà sicuramente nelle memorie delle persone che avranno la fortuna di esserci stati. Tra questi locali caratteristico è il Barcone sul Tevere. In passato, questo veniva utilizzato come un mezzo di trasporto che circumnavigava il Tevere da cima a fondo all’interno dell’habitat romano, mentre adesso è diventato per lo più un locale dove giovani e non possono organizzare la celebrazione festiva di un avvenimento importante della propria vita, quale potrebbe essere un battesimo, una cresima, una comunione, un diciottesimo compleanno, una festa di laurea, un addio al celibato o altro ancora. Per cercare di capire l’esperienza che si può vivere all’interno di questo locale alternativo basti pensare che ai tempi dell’Antica Roma esso rappresentava la principale risorsa commerciale della città. Soltanto la costruzione di un ponte che univa l’isola Tiberina con la sponda opposta permise lo sviluppo e la crescita del traffico navale. Oggi può essere considerato un vero e proprio monumento storico galleggiante sull’acqua, che restituisce ai suoi clienti una location molto particolare in un clima surreale, che può fornire romanticismo alle coppie che decidono di passare una serata con il proprio partner, e nello stesso tempo un ambiente amichevole e divertente per quei gruppi di amici che si sono recati al barcone intenzionati a passare del tempo in compagnia.

  • Frosinone, retrocedere a testa alta

    “Est modus in rebus”recitavano i latini che tradotto vuol dire “c’è modo e modo”. Questo vale per tutte le cose e per ogni atteggiamento, ed in questo caso da lodare non c’è il modus di un singolo, ma di una città intera. Giusto un anno fa il Frosinone Calcio festeggiava la sua prima, e storica, promozione in Serie A. Una piccola favola di una società di provincia che realizza un piccolo sogno, con buona pace di chi come il presidente della Lazio Claudio Lotito non vedeva di buon occhio questo salto di categoria preoccupato per una potenziale perdita di appeal della massima serie agli occhi degli investitori pubblicitari. Un fulgido esempio di come ora per certi personaggi il calcio sia solo un business senza spazio per i sentimenti. E invece per fortuna non è così, con i tifosi gialloblù che, dopo decenni passati in polverosi campi delle serie minori, hanno così potuto assaggiare il palcoscenico principale del pallone italiano, andando all’Olimpico da protagonisti e non più da ospiti. Se magari prima ci si recava nella vicina capitale per un evento o delle feste di compleanno Roma di qualche amico o parente, adesso il tifoso frusinate poteva farlo per continuare a sognare, nella speranza che i propri beniamini calcistici potessero salvarsi rimanendo così nel gotha del calcio italiano.

    frosinone calcio

    Retrocedere senza drammi

     

    Con la sconfitta interna contro il Sassuolo invece il Frosinone ha salutato la nostra Serie A. Più che la debacle interna pesa il pareggio beffardo ottenuto dal Milan nel finale della partita precedente a San Siro ma più in generale un andamento esterno non all’altezza di quello interno. Ma a fare il giro del mondo per una volta non è stata la contestazione dei tifosi per la retrocessione matematica, ma invece il caloroso e sentito ringraziamento di tutto lo stracolmo stadio verso i giocatori, allenatore e dirigenza. Un grazie di cuore per chi ha lottato fino all’ultimo per far si che il sogno continuasse. E’ stato un campionato difficile per il Frosinone, ma nelle difficoltà si è saputo distinguere. In primis va sottolineato il calore del pubblico frusinate che ha sempre riempito il Matusa nelle partite interne e seguito la squadra in massa in trasferta. Poi per il modo di vivere da parte del presidente Maurizio Stirpe e del suo staff questa avventura nella massima serie. In panchina è stato riconfermato mister Roberto Stellone, che ha terminato la stagione senza che venisse cacciato alla prima difficoltà, alla faccia di chi invece ne cambia uno ogni due mesi. Anche nel parco giocatori la rosa è sostanzialmente quella della promozione dalla Serie B con qualche innesto. Oltre questo ci sono anche i lavori per un nuovo impianto sportivo. Insomma, sul campo è arrivata la retrocessione ma il futuro per il Frosinone sembra essere comunque roseo.

  • La natura e i rifiuti

    La natura e i rifiuti

    Se nulla si crea e si distrugge ma tutto si trasforma, il concetto stesso di rifiuto è un concetto da rivedere. Il riciclo è l’anima stessa del mondo. Il suo modo di trasformarsi ed innovarsi continuamente. Ad introdurre il concetto di rifiuto è stato l’uomo, che ha inventato un processo produttivo che genera materiali di scarto di cui l’uomo stesso non può più servirsi.  E questi materiali, di cui neppure la natura può più riappropriarsi vengono immessi nell’ambiente deturpandolo in maniera irreversibile.

    Gli scarti di produzione

    Il rifiuto rappresenta uno scarto che non entra a far parte del ciclo naturale di vita di altri esseri o nella produzione di altra materia o energia. Gli scarti di produzione ad esempio possono essere determinati da diversi fattori, ad esempio spreco di prototipi nella parte di realizzazione di un nuovo prodotto. Spesso i prototipi realizzati sono decine e rappresentano non solo uno scarto della produzione, perché non possono più venire inseriti nella stessa, ma anche un inutile dispendio economico. Poi ci sono le parti non adatte: le multinazionali hanno uffici di progettazione dislocati in tutto il mondo, è possibile che un subappaltatore non riceva un file aggiornato o non legga un messaggio di posta elettronica e produca quindi parti non valide che vengono inevitabilmente scartate. „ Infine le modifiche nei materiali: quando un subappaltatore non è in grado di consegnare il grezzo richiesto, suggerisce in genere un’alternativa. Spesso le nuove informazioni si perdono tra l’ufficio acquisti e il reparto di produzione dell’azienda.

    Le agenzie specializzate

    Chi possiede un’azienda sa che la produzione di scarti è inevitabile,  anche se con delle migliorie nella comunicazione e con l’affidarsi alle aziende giuste è possibile ridurre moltissimo questi scarti di produzione e i rifiuti prodotti dalle catene di produzione. Il riciclo può essere effettuato non solo dai singoli cittadini privati ma anche dalle aziende. I titolari di aziende sono tenuti a trattare i rifiuti nel modo più consono ed adeguato, anche tenendo un registro carico scarico rifiuti per registrare tutte le attività inerenti ai rifiuti prodotti dalla propria impresa. Particolare cura bisogna avere per i rifiuti particolari che hanno bisogno di speciali metodi per lo smaltimento, esistono molte agenzie che sanno come trattare tutti questi rifiuti e a trasformarli in masse il più possibile poco dannose e nocive per l’ambiente. Lo smaltimento dei rifiuti deve essere una delle priorità dell’azienda, e la produzione deve avvenire in un modus ecosostenibile in ottica di ridurre l’impatto ambientale delle attività umane.

     

     

  • I termovalorizzatori per i rifiuti

    I termovalorizzatori per i rifiuti

    Siamo ormai ad un mese dalle elezioni comunali del 5 giugno e i vari candidati stanno facendo campagna elettorale e nei vari talk show televisivi sentiamo parlare spesso di termovalizzatori, soprattutto per quel che riguarda la città di Roma e il conseguente smaltimento rifuti Roma.

    Cosa sono i termovalorizzatori

    I termovalorizzatori conosciuti anche con il nome d’ inceneritori sono delle specifiche strutture dove vengono smaltiti i rifiuti attraverso l’ utilizzo della combustione e del calore allo scopo poi di riutilizzarlio per produrre energia elettrica.

    Questi impianti, secondo un norma del 1997 prevedono che il recupero del calore ed hanno avuto un’impennata nel loro utilizzo dopo la Direttiva Europea 2008/98/CE, in cui viene specificato può essere applicato il recupero energetico attraverso i rifiuti.

    I rifiuti, derivati dal termovalorizzatore sono definiti ecoballe e con la sigla CDR( combustibile derivato da rifiuti)

    Quelli che vengono principalmente usati e poi passati nei termovalorizzatori sono:

     

    • Rifiuti solidi urbani
    • Rifiuti speciali
    • Rifiuti Medici
    • Alcuni Rifiuti derivanti dalle industrie chimiche

     

    Il processo di incenerimento dei rifiuti prevede che questi vengano prima trattati allo scopo primario di eliminare i materiali considerati non combustibili come ad esempio: il vetro e il metallo e togliere anche quei materiali umidi come i residui alimentari ed agricoli.

    Ci sono poi una serie di rifiuti, che sono considerati non buoni per il termovalorizzatore; tra questi troviamo quelli di costruzioni e demolizioni.

    Tipologie d’ inceneritore

    Esistono diverse tipologie d’inceneritore  che usano delle metodologie differenti a seconda della specifica tecnologia presente.

    Inceneritore a griglia

    Il focolare di questi inceneritori prevede la presenza di una serie di griglie metalliche sia fisse che mobili dove vengono inseriti i vari rifiuti e  si raggiungono gradualmente diverse temperature fino a raggiungere quella in cui il rifiiuto può essere incenerito.

    La combustione dei rifiuti avviene nella parte superiore della griglia, con la specifica camera che puà variare di rifiuto in rifiuto e questa può essere di tre tipologie: parallela, controcorrente e centrale.

    Inceneritore a letto fluido

    Gli inceneritori a letto fluido hanno una speciale combustione che arriva dal basso grazie ad un forte getto d’aria su uno specifico letto di sabbia dove viene introdotta la parte di rifiuto a combustibile che attraverso il processo di  fluidizzazione che permette di diminuire la densità bruciando i rifuti.

    Questo tipo d’ inceneritore viene usato per lavorare quei rifiuti che derivano dall’ ingegneria chimica e la petrolchimica.

  • La rimonta della Juventus

    Nessuno avrebbe puntato un centesimo quest’anno sulla Juventus di Massimiliano Allegri, la quale ha iniziato nel peggiore dei modi il campionato 2015/2016. Infatti, dopo le prime giornate, la Juventus si trovava nei bassifondi della classifica, col primo posto conteso tra Inter, Fiorentina, Roma e Napoli.

    Quello che è avvenuto dopo l’inizio disastroso degli uomini di Allegri, ha spiazzato proprio tutti. La Juventus, ha iniziato ad ottenere una serie di successi uno dopo l’altro, che gli hanno

    permesso di guadagnare sempre più punti sulle squadre che lottavano per lo scudetto, fino a raggiungerle, superarle e trionfare. Andiamo a vedere insieme l’impresa della Juve.

    dybala

     

    La grande impresa

     

    Sembrava che questa stagione, ponesse finalmente fine al dominio della Juventus nel campionato italiano, che l’ha vista trionfare per ben 4 anni consecutivi, 3 sotto la guida di Antonio Conte e 1 sotto quella di Massimiliano Allegri. Ognuno pronosticava una vincente diversa dalla Juventus.

    I tifosi della Roma, speravano di poter finalmente festeggiare il quarto storico scudetto all’interno dei locali Roma, dato il grande inizio dei giallorossi che riuscirono a battere proprio la Juventus per 2-1 allo Stadio Olimpico, con i gol di Pjanic e Dzeko. Una serie di pareggi però ha frantumato ogni speranza e ogni sogno.

    Anche i tifosi viola, nerazzurri e partenopei, speravano di poter riuscire a portare a casa il titolo di campioni d’Italia. Invece la Juventus, ha iniziato ad ottenere vittorie su vittorie, portando a casa ben 15 vittorie consecutive, tra cui il successo contro il Napoli, che ha permesso ai bianconeri di superare il Napoli primo in classifica, conquistando un primo posto che non lasceranno più.

    In questo modo, Massimiliano Allegri continua la striscia di scudetti vincente della Juventus, aggiungendo ai 3 scudetti vinti da Conte, il suo secondo scudetto consecutivo, arrivando così a 5 scudetti vinti di seguito, dal 2012 al 2016. Questo è un record, in quanto la Juventus è la prima squadra a vincere 5 scudetti di fila per ben due volte.

    Uno dei principali artefici della grande impresa della Juventus, è stato l’acquisto Paulo Dybala, che non ha fatto mai rimpiangere la cessione di Carlos Tevez al Boca Junior, così come Sami Khedira, è riuscito a far passare in secondo piano le cessioni di Arturo Vidal e Andrea Pirlo.

  • Location, outfit e make up: le regole d’oro

    Location, outfit e make up: le regole d’oro

    Prepararsi per una festa non vuol dire solamente avere l’outfit giusto. Vuol dire essere totalmente coscienti di quella che sarà la vostra immagine globale quella sera. Anche se non siamo l’attrazione principale della serata, la festeggiata nel caso di un compleanno, o la sposa se parliamo di un matrimonio, dobbiamo comunque essere all’altezza dell’occasione e calamitare sguardi di approvazione su di noi.

    Primo passo, posizionarsi nell’ambiente

    Fondamentale è capire dove si celebrerà la festa. Se parliamo di una piscina, sceglieremo un make up water proof, se invece parliamo di un casale opteremo per uno stile più classico. Allo stesso modo dovremo variare se ci troviamo in una grande città o ad esempio in campagna. Una festa in un agriturismo è diversa da  una villa per feste Roma.

    Secondo passo, l’outfit

    Una volta appurato dove si svolgerà la festa, dovremo scegliere l’outfit giusto. Pensate alla pavimentazione: è possibile mettere dei tacchi sottili? O meglio delle zeppe? E poi: un abito lungo sarebbe troppo o è consono all’occasione? Pensate anche agli altri invitati. Non siate mai eccessivi o troppo appariscenti, questa è la regola d’oro. Pensate alla massima di Coco Chanel secondo cui l’ultimo accessorio che indossate, è probabilmente quello di troppo che va tolto.

    Infine: quando sarà la festa? Un look mattutino o pomeridiano richiede scelte molto diverse da quello notturno. Attenzione a non sfoggiare abiti serali durante celebrazioni mattutine, la figuraccia è dietro l’angolo.

    Terzo passo, il make up

    Naturalmente è il terzo passo, dopo aver capito dove si svolge la festa, quando e come vestirvi, è il momento di pensare al make up. Il trucco, si sa, può davvero fare miracoli. Le solite massime rimangono: colori chiari per le scure, e scuri per le chiare, per non appesantire il viso e sottolineare i tratti. Attenzione al rossetto: evitate in pieno giorno tinte troppo brillanti. Un altro passo falso potrebbe essere commesso con il fard, o brush, spalmatelo omogeneamente per evitare un effetto “Heidi”. Se la festa si svolge in estate e avete una bella abbronzatura, allora date pochi tocchi di dorato e non appesantitevi, il sole vi ha già reso bella!

    Quarto passo, divertitevi!
    Infine, dopo aver fatto tutto ciò.. divertitevi! Niente come un sorriso sincero e il buon umore vi rende bellissime! Al di la trucchi, acconciature e accessori, la vostra bellezza interna esploderà rendendovi radiose. Siate sicure di voi stesse, il resto è comunque uno sfondo.

  • Crotone in Serie A, il segno diventa realtà

    Fecero molto scalpore circa un anno fa le parole intercettate al telefono del Presidente della Lazio, e consigliere federale, Claudio Lotito mentre parlava con il Ds dell’Ischia Iodice. Nel famoso dialogo, che fece molto scalpore e portò anche ad inchieste giudiziarie come la recente multa dell’Antitrust a Mediaset, Sky, Infront e Lega Calcio, il patron biancoceleste si lamentava della possibile promozione in massima serie di Carpi e Frosinone, cosa poi accaduta, lamentandosi che così la Serie A avrebbe perso appeal e si sarebbero ricavati meno soldi dai diritti tv. Furono molte e feroci le polemiche a riguardo, tralasciando la parte che potrebbe far presagire a reati, visto che emerse una sconcertante visione del calcio come mero interesse, non uno sport ma una macchina da soldi che deve pensare solo a fare soldi. Invece ora è tutta l’Italia ad essere felici e a complimentarsi con il Crotone, che in maniera assolutamente sorprendente, ma anche meritatamente, ha raggiunto il traguardo della promozione in Serie A con ben tre giornate d’anticipo, a coronamento di una fantastica cavalcata.

    crotone

     

    Prima volta

    Per la società rossoblù sarà la storica prima volta nella massima serie dopo una lunga storia passata soprattutto in terza serie e solo negli ultimi decenni anche in cadetteria. Una impresa che ha fatto impazzire di gioia una città intera, con circa tremila persone che hanno seguito la squadra rossoblù nella decisiva trasferta di Modena e quasi diecimila crotonesi invece che erano nelle strade della città. Una tifoseria calda e passionale quella del Crotone come spesso accade al sud, con i propri supporter che sognano ora sfide con le più grandi squadre italiane e storiche trasferte a Milano, Torino o Roma dove magari prima andavano solo per visitare il Colosseo o per festeggiare il capodanno a Roma ed invece ora saranno protagonisti all’Olimpico come al San Siro e allo Juventus Stadium. Principali artefici di questo miracolo sono sicuramente il Presidente Vrena, il Ds Ursino e l’allenatore Juric. Il Crotone ha un budget lordo totale di circa cinque milioni di euro, con il quale è stato capace di vincere un campionato difficile come la Serie B. Basti pensare che ha messo in fila squadre come Cagliari, Bari, Cesena, Novara e Spezia che hanno spese ben più maggiori. Bravissimo poi l’esordiente tecnico Juric, un esordiente già bandiera della squadra quando era giocatore, che ha saputo trarre il meglio da un gruppo giovanissimo e fatto per la maggior parte di ragazzi in prestito e alla loro prima esperienza in prima squadra.

  • L’ agente di cambio della Borsa

    L’ agente di cambio della Borsa

    Nel frenetico mondo dell’ economia mondiale di oggi dove l’andamento delle borse può determinare anche la sopravvivenza di un governo e la crisi di una nazione, come rappresentato dalla Grecia, la figura dell’ agente di cambio della Borsa rimane centrale, anche se con delle mansioni diverse del passato, visto anche lo sviluppo di nuove tipologie di scambio come il forex e il trading online.

    Informazioni utili su gli  agenti di borsa

    Quando si parla di agenti di cambio spesso si fa molta confusione con  la figura del dealer, ma queste due posizioni si distinguono fra loro per delle specifiche differenze.

    Il primo tema per cui vanno distinti è quello del rischio, se infatti per quel che riguarda l’ agente di cambio questo ricade sul cliente che gli va a commissionare una specifica azione, per quanta riguarda il dealer il rischio viene calcolato sul prestito specifico che viene sottoscritto.

    L’agente di cambio è una figura che si occupa della gestione del flusso di denaro che gli viene passato, mentre il lavoro del dealer è più attivo infatti quest’ ultimo si occupa di trarre beneficio delle informazioni di cui è venuto a conoscenza per comprare quei titoli a basso costo e poi rivenderli quando il prezzo si alza.

    In Italia entrambe le figure devono essere regolarizzate ed è obbligatorio per esercitare tale ruolo essere presenti in una società per azioni.

    Storia dell’ agente di cambio

    La figura dell’agente di cambio ha una storia molto antica, infatti le prime figure di rilievo risalgono alla fine del 700, quando i famosi banchieri dell’ epoca erano appartenenti ad una specifica corporazione ed avevano la possibilità di compravendere i titoli di Borsa.

    A partire dall’ 800 nacque la figura del cambiavalute, che aveva il compito specifico di effettuare tutte quelle operazioni di Borsa.

    La patria della figura dell’ agente di cambio è la Francia, dove nel 1802 Napoleone creò gli agenti di cambio, che erano i mediatori della Borsa di Parigi ed avevano l’ esclusività sulle transazioni e sulle varie imposte di scambi titoli sia locali che esteri.

    In Italia i primi agenti di Borsa risalgono al periodo di dominio Napoleonico e  la conseguente nascita della Borsa di Milano.

    Gli agenti di cambio si dovevano iscrivere alla Camera di Commercio e si occupavano dell’ intermediazione dei titoli.

    La figura dell’ agente di cambio subì delle modifiche  gli inizi del 900, quando  venne fatta un norma, derivante dalle legge 272 del 1913 che dichiarava uniforme tale figura professionale a tutte le borse del Regno, mentre nel 1925, in periodo fascista, gli agenti di cambio ottenero la qualifica di pubblici ufficiali.

    Nel 1947 le legge 402 istituì gli Ordini degli Agenti di Cambio che poterono così ottenere la qualifica di professionisti.