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  • STEFANIA ZAMBRANO: STOP AL BULLISMO CON LA MUSICA

    STEFANIA ZAMBRANO: STOP AL BULLISMO CON LA MUSICA

    Al via le riprese del videoclip della canzone “E’ ‘nu juorno important” di Lino Calone. Il cantante neomelodico, figlio di uno dei più amati artisti della musica napoletana, Franco Calone, ha voluto con sè la comunità trans partenopea che sarà protagonista del video con la “mitica” Laura la divina, la più discussa e la più amata delle piattaforme social e con tanti altri personaggi che Calone ha voluto coinvolgere per per dire No alla Transfobia.
    “Stop al bullismo – afferma Stefania Zambrano, organizzatrice del concorso Miss Trans Europa e di vari eventi della comunità lgbt, attrice di cinema e socio della associazione Trans – un giovane cantante finalmente rende visibile la nostra comunità, senza affibbiarci etichette e lancia un messaggio importantissimo, ovvero che siamo tutti uguali ma diversi nello stesso modo. E’ inutile essere ipocriti, lasciamo vivere chi vuole vivere la sua vita così come vuole, nessuno può giudicare i figli di Dio, neanche il nostro Signore lo fa. Perché dovremmo farlo noi?”
    Stefania Zambrano ringrazia Lino Calone per questa iniziativa che, a suo avviso, “rappresenta un importante segnale contro l’intolleranza e la discriminazione”. “Aspettiamo con ansia questo video. Speriamo che altri artisti – conclude Stefania – seguano il suo esempio”

  • Lo Stadio in un Cassetto dei Campioni a distanza

    Lo Stadio in un Cassetto dei Campioni a distanza

    CAMPIONI A DISTANZA
    “LO STADIO IN UN CASSETTO”
     
    LA CANZONE BENEFICA DEI GRANDI CAMPIONI DEL CALCIO
    Per la prima volta un gruppo di 21 campioni e campionesse cantano insieme un brano inedito.
    Tutti gli introiti saranno devoluti al fondo “Sempre con voi” per il sostegno dei familiari dei medici e del personale sanitario che hanno perso la vita nella lotta al Covid-19.
    Anteprima domenica 24 maggio alle 20:45
    Da Lunedì 25 maggio fuori ovunque
     
    Milano, 20 Maggio 2020
     
    Warner Chappell Music Italiana e Apollo Records, con la collaborazione di Stars on Field, la distribuzione di Warner Music Italy e il patrocinio di Lega Serie A, presentano il brano “Lo Stadio in un Cassetto” interpretato da un gruppo di 21 campioni del calcio uniti sotto il nome dei Campioni a distanza.
     
    ALESSANDRO BASTONI  BARBARA BONANSEA  FEDERICO BONAZZOLI  FRANCESCO CAPUTO • GAETANO CASTROVILLI  ALBERTO CERRI  DANILO D’AMBROSIO  MATTEO DARMIAN  STEFANO ERANIO  SAMUEL ETO’O • CIRO FERRARA  ALESSANDRO FLORENZI  MAURIZIO GANZ  SIMONE ANDREA GANZ  ELENA LINARI • ALESSANDRO MATRI  LEONARDO MOROSINI  ANDREA PIRLO  ANDREA RANOCCHIA • LUCA TONI • NICOLA VENTOLA •
     
    Questi i 21 campioni che per la prima volta si sono uniti per una causa benefica, consapevoli e spinti da un richiamo umano che va oltre il loro nome, la loro storia e sì, la loro leggenda.
    Mettendo per un attimo da parte la timidezza ed anche il timore di non essere all’altezza, tutti si sono buttati in questa sfida storica e hanno registrato audio e video del brano in casa con i propri smartphone, in momenti di vita di un giorno qualunque.
     
    Domenica 24 maggio alle 20:45, orario simbolo del calcio giocato, verrà lanciato il brano in contemporanea sui social di tutti i calciatori e calciatrici protagonisti accompagnato dagli hashtag #weareoneteam#lostadioinuncassetto#campioniadistanza #sempreconvoi..
    Dalla mezzanotte il video sarà poi disponibile su tutte le piattaforme digitali.
     
    Gli introiti derivanti dalla diffusione e commercializzazione del brano saranno interamente devoluti al fondo “Sempre con voi” della Protezione Civile per il sostegno ai familiari dei medici e del personale sanitario che hanno perso la vita nella lotta al Covid-19.
     
    La canzone “Lo Stadio in un Cassetto”, scritta da Giulia AnaniaMarta Venturini e Diego Calvetti, che insieme ne hanno curato la produzione artistica, è stata la prima scintilla e origine di tutto il progetto.
    Quando Roberto Razzini (Managing Director di Warner Chappell Music Italiana) ha ricevuto il brano dalle autrici, oltre al valore artistico, ne ha subito intuito il valore simbolico e l’ha condiviso con Diego Calvetti, produttore musicale e fondatore, con Niccolò Presta e Alessio De Stefani, della Apollo Records.
    È un brano semplice, immediato, sereno, con un messaggio di grande positività, composto in questo periodo difficile e buio in cui ci sono state e ci vengono tuttora negate socialità, evasione e condivisione.
    Ed è proprio da questo spirito che nasce l’idea di farne un’instant song interpretata da grandi calciatori per fotografare questa inaspettata condizione unendo i due mondi che, per natura, vivono e si nutrono della partecipazione del pubblico, il calcio e la musica.
    Ciacia Guzzetti con Stars on Field ha da subito sposato e sostenuto il progetto coinvolgendo Calciatori e Calciatrici in attività e grandi Ex.
    Lega Serie A partecipa con entusiasmo all’iniziativa, che rispecchia pienamente i valori di responsabilità sociale promossi attraverso il proprio progetto #weareoneteam, nato in questo periodo di emergenza per valorizzare l’impegno dei club di A a favore della comunità.
     
     
    #lostadioinuncassetto #campioniadistanza #weareoneteam #sempreconvoi

  • Il nuovo singolo di ZOIZI, Benzina al cuore

    Il nuovo singolo di ZOIZI, Benzina al cuore

    Dall’8 maggio sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo “BENZINA AL CUORE” (EVE), terzo inedito del cantautore Jody Zojzi, in arte ZOIZI.
    Se è vero che il cuore è un motore, è altrettanto vero che è indispensabile alimentarne l’energia come meglio possiamo: “Benzina al cuore” è una canzone che invita l’ascoltatore a prendersi la propria libertà, raccogliendo metaforicamente – e non – ciò che amiamo di più e scappare via lontano, dalle regole, dai vincoli, da tutto.
    «Ho sempre pensato che la cosa più importante che possiamo fare per noi stessi sia vivere senza accontentarci – spiega Zoizi a proposito del suo terzo inedito – Bisogna cercare la propria formula magica, osare qualcosa in più. Sicuramente non è semplice, ma “Benzina al cuore” è proprio un invito a provarci. Proprio come accade durante un lungo viaggio, spesso la parte più difficile sta solo nel girare la chiave e accendere il motore».

    Biografia
    Jody Zojzi, in arte Zoizi, è un cantautore classe ‘90 che nasce a Tirana e si trasferisce in Italia con la famiglia all’età di un anno. Tanti traslochi in giro per il nord, per poi finire a Modena nel 2000. Lì nasce e cresce la sua passione musicale che culmina a 13 anni grazie alla chitarra di suo padre. A 15 anni studia batteria e suona in qualche rock band locale che portano l’ artista ad avvicinarsi alla scrittura dei suoi primi brani inediti. Nel 2019 pubblica il suo singolo d’ esordio: “PAZZO DI TE“. Nello stesso anno apre cinque concerti del tour di Francesco Renga. Lo scorso gennaio è uscito sulle piattaforme digitali il suo secondo inedito “ODORE” (EVE); il terzo brano di Zoizi dal titolo “BENZINA AL CUORE” (EVE) sarà disponibile in radio e sulle piattaforme digitali dal prossimo 8 maggio.
     
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  • Il singolo di Madonia, I pesci non invecchiano mai, dall’8 maggio in radio

    Il singolo di Madonia, I pesci non invecchiano mai, dall’8 maggio in radio

    BRANDO MADONIA
    ESCE VENERDÌ 8 MAGGIO IN DIGITALE E IN RADIO
    “I PESCI NON INVECCHIANO MAI”
    il nuovo singolo che anticipa l’album d’esordio

    Dal venerdì 8 maggio sarà disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali “I PESCI NON INVECCHIANO MAI” (NARCISO RECORDS/BELIEVE DIGITAL), il nuovo singolo di BRANDO MADONIA estratto dal suo album d’esordio che uscirà per l’etichetta indipendente Narciso Records, fondata nel 2002 da Carmen Consoli.
    Proprio ora che siamo tutti costretti a rimanere immobili ad osservare un mondo che continua a muoversi e a trasformarsi anche senza di noi, cominciamo a scorgerne i dettagli, quei piccoli e grandi particolari che presi dalla frenesia della nostra vita quotidiana non sempre siamo in grado di assaporare. “I pesci non invecchiano mai” parte da un universo fatto di percezioni e dinamiche, che muovono le corde più profonde della nostra esistenza in un momento in cui la musica diventa inevitabilmente portavoce di un bisogno di normalità ma, anche e soprattutto, di prospettiva verso il futuro.
    «“I pesci non invecchiano mai” non vuole raccontare una storia – spiega Brando Madonia a proposito del nuovo singolo – sono pensieri, sensazioni, emozioni anche solo temporanee trasposte in musica. Come fosse un sogno in bilico con la realtà. C’è desiderio di una ripartenza, di una rivincita nella vita».
    Il videoclip di “I pesci non invecchiano mai” è stato interamente realizzato come una sequenza di disegni creati dalla mano di un bambino. Il video si fa, infatti, trasposizione visiva di un viaggio nei meandri della fantasia tramite l’utilizzo di oggetti comuni: fogli, matite colorate, forbici, così da lasciare fuori tutto ciò che è superfluo e artificiale.

    Biografia
    Brando Madonia nasce a Catania nel 1990. Gli anni Novanta vedono la città siciliana, contesa tra
    vulcano e mare, rinascere nel pieno fermento artistico, che l’ha portata ad essere ribattezzata la “Seattle italiana”. Il giovane Madonia, figlio d’arte, respira sin dai primi vagiti l’atmosfera della musica, grazie al padre, Luca Madonia, voce e frontman della nota band musicale “Denovo”. Cresce assaporando le sonorità di una terra in costante evoluzione, entrando in contatto con tutte le più svariate sfaccettature dell’arte e della musica. Nel 2006 fonda la sua prima band, suonando cover di artisti internazionali e brani inediti in inglese. Dopo aver dato vita a diverse formazioni, nel 2012 insieme a due amici decide di creare la band “Bidiel”, dalle iniziali dei loro nomi, con cui prese parte all’edizione di Sanremo Giovani. Grazie a questa esperienza, Brando si affaccia al mondo musicale nazionale e, con i Bidiel, registra due album cominciando a misurarsi con un tour italiano e la partecipazione a numerosi festival. Il percorso musicale intrapreso da Brando durante questi anni di studio trova espressione in un nuovo progetto discografico, per la prima volta da solista, già in fase di registrazione con l’etichetta discografica indipendente Narciso Records, fondata nel 2002 da Carmen Consoli. “I pesci non invecchiano mai”, brano che anticipa il primo album solista di Brando, sarà disponibile in radio e in digitale dal prossimo 8 maggio.

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  • CINCILLA col singolo Sogno in saldo

    CINCILLA col singolo Sogno in saldo

    Dal 4 maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali “SOGNI IN SALDO”, EP di debutto di Pietro Milella, in arte CINCILLA.

    Presentandolo come il suo nuovo biglietto da visita, CINCILLA ha pubblicato “SOGNI IN SALDO”, un EP composto da sei tracce che parlano di lui, Pietro, ma anche di quelle piccole e grandi cose che capitano a tutti noi. Le tematiche dell’EP spaziano parecchio: nel brano “Indipendente” Cincilla parla di ciò che spinge un artista a scrivere una canzone, e di come non sia affatto necessario avere sempre una buona motivazione per farlo; parla poi dell’amore vero, quello quotidiano e dei suoi alti e bassi nel brano “Impossibile”. Canta di una generazione, la sua, alla ricerca di nuove colonne portanti a cui aggrapparsi, nel singolo “Cliché”. ”Non so più chi sei” è incentrato sulla dimensione onirica, “Sakè” su quella della quotidianità; infine, “Ghost Track” parla di Bologna, città cara a Cincilla.

    «Con “Sogni in Saldo” voglio dare modo alle persone di conoscermi – spiega Cincilla a proposito del suo nuovo EP – Ciascuno dei pezzi rispecchia una mia caratteristica, sia dal punto di vista del sound, sia da quello dei testi. Credo che, al termine dell’ultima traccia, chi mi ha ascoltato si sarà fatto un’idea chiara di chi sono e di che musica faccio».

    Di seguito la tracklist di “Sogni in Saldo”: “Indipendente”, “Cliché”, “Sakè”, “Non so più chi sei”, “Impossibile”, “Ghost Track”.

    “Sogni in Saldo” è disponibile su Spotify al seguente linkhttps://spoti.fi/3c18wZo

    Biografia

    Pietro Milella, in arte Cincilla, è un musicista di Venezia. Suona e compone per anni pezzi che solo il suo pianoforte ha ascoltato. Nel 2019 conosce Pablo Davilla che ascolta alcune sue demo e lo porta in studio di registrazione. Il risultato della collaborazione tra i due è l’uscita del primo singolo di Cincilla, “Sakè, già disponibile in radio e in digitale dallo scorso marzo. A questo primo singolo segue un EP di sei brani dal titolo “Sogni In Saldo”, disponibile in digitale dal 4 maggio.

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  • Pina Vergara e l’arte post Coronavirus

    Pina Vergara e l’arte post Coronavirus

    Ciao Pina, sei preoccupata per come proseguirà il modo dell’arte dopo l’emergenza Coronavirus?
    “Io penso che l’arte non si fermi. Ho parlato di questo con Stefano Regolo, un mio amico scrittore. La
    quarantena ha paradossalmente dato voce agli artisti e al mondo dell’arte; se prima un artista veniva
    considerato soltanto quando era famoso, adesso la quarantena ha posto degli interrogativi su come dare
    una dignità al nostro lavoro. Anche noi dobbiamo essere riconosciuti. Secondo me quando si potrà andare
    nei teatri o nei cinema verranno popolati perché la gente è stata in compagnia degli artisti; se non ci fossero
    stati, in questa quarantena molti si sarebbero suicidati. L’arte ha dato la forza di andare avanti. Tutti, noi
    artisti compresi, ci siamo dati forza guardando film, scrivendo poesie, ballando e recitando, guardando gli
    artisti. Credo, e mi auguro e spero, che da questa crisi si sceglierà sempre l’arte e la cultura. Sono loro che
    salveranno il mondo. Noi siamo abituati all’intelligenza cognitiva, ma quella emotiva e artistica dove la
    mettiamo? E’ grazie all’emotività che ci diamo forza. Nei momenti bui non stiamo lì a ragionare, a chiederci
    quanto fa 2+2. Nei momenti bui ci diamo forza con le emozioni. Facciamo i calcoli, è vero, perché a fine
    mese non ci arriviamo. Ma due sono le cose: o ti suicidi o balli, canti e reciti. E’ sempre l’arte che ti salva”.
    Immagino che anche per te l’arte sia stata salvifica.
    “Esatto. Ogni volta che mi sono trovata per terra, nei momenti più bui, mi immagino l’arte come questa
    grande mano che mi ha tirato per i capelli. Una forza che mi diceva che ero viva e che lei mi faceva vivere.
    Mi auguro che il teatro, il cinema e la produzione multimediali vengano messi come elemento di didattica
    nelle scuole. Spero che gli artisti italiani, come avviene anche in altre parti d’Europa, vengano riconosciuti
    come lavoratori dell’arte e della cultura”.
    Hai ragione. Spesso si pensa all’aspetto effimero dell’arte, senza guardare alla cultura che c’è dietro la
    stessa.
    “E’ vero. A volte sarei voluta nascere “normale”; altre volte solo con una cosa, della serie recitare e stop.
    Invece l’arte ha il potere di accelerarmi il cervello. Di recente, ho iniziato a suonare la batteria. Per questo
    omaggio mio zio Pasquale, che suonava con Pino Daniele, Tullio D’Episcopo, Tonino Esposito. James Senese
    ha iniziato a suonare nel mio palazzo a Frattamaggiore. Mio zio Pasquale da lassù sta ancora agendo su di
    me. Io ho tre fratelli, uno si è fatto comprare la batteria. Un altro suona il sassofono e sta studiando come
    tecnico del suono, mentre il terzo è avvocato. Mio padre è medico: lui cura i colpi, ma mi ha trasmesso la
    passione. Vorrei dunque fare un omaggio ai medici: se io mi sono innamorata dell’arte, è perché lui mi ha
    fatto innamorare dell’arte”.
    E’ molto bello questo pensiero.
    “Sì. Ti racconto che per lui non è mai esistito l’orario di lavoro. Si dedicava completamente ai suoi pazienti. Il
    giorno prima della mia comunione, mio padre stette sino alle quattro di notte con un suo paziente. I medici
    sono i veri eroi. Mio papà mi ha trasmesso il lavoro come missione. Tutti siamo chiamati ad essere eroi, a
    fare del bene nel nostro piccolo. A portare la passione nel mondo. C’è chi come mio padre che la porta fuori
    curando le persone, noi artisti dovremmo curare invece le anime”.
    C’è qualcosa che vuoi aggiungere su questa quarantena che abbiamo appena affrontato?
    “Vorrei ricordare i nostri nonni. All’inizio della quarantena si tendeva a dire che morivano solo gli anziani,
    come se fosse una cosa meno grave. Io posso dire che mi sento orfana ogni volta che muore un anziano.
    Loro sono i nostri bimbi saggi. Se tutt’ora ho la forza di andare avanti nella mia vita, è grazie a nonno
    Gennaro, nonno Gaetano, nonna Antonietta e nonna Giuseppina. Ne ho incontrati anche tanti altri nella
    mia vita, quando ho fatto da assistente agli anziani. Due miei nonni li ho accompagnati alla morte, ho avuto
    anche questa esperienza”.

    Che rapporto hai con la morte?
    “Io vedo la morte come una Signora, con cui bisogna sapere ballare insieme. Una visione un po’ alla Dario
    Fo di questa donna che viene qui per ballare. La morte ci può aprire dei morti. Questa quarantena deve
    finire con noi che balliamo con la morte, che danziamo con lei. Per scoprire nuovi mondi e possibilità”.

  • Il Libro “Un diario geniale” per Ludovica Nasti

    Il Libro “Un diario geniale” per Ludovica Nasti

    La protagonista di L’amica geniale si racconta
    per la prima volta in un diario coloratissimo
    e ricco di sogni diventati realtà.

    Una ragazza come le altre, che gioca a calcio e tifa Napoli,
    che adora Millie Bobby Brown, va alle feste, studia e si diverte.
    Ma ogni tanto Ludovica indossa il mantello da super eroina
    per volare a prendersi il suo sogno. Quello di diventare un’attrice.
    Un diario illustrato pieno di fotografie che ci portano sul set
    con lei, tra le lezioni di napoletano antico e gli allenamenti,
    sperando un giorno di poter incontrare Sofia Loren e Lorenzo
    Insigne. Il racconto sincero di una piccola donna che ha già
    incontrato un nemico, la malattia, ed è riuscita a sconfiggerlo.
    Perché la storia di Ludovica è l’avventura della ragazza che
    tutti vorrebbero diventare. La ragazza che crede nei suoi sogni
    e vive ogni giorno per realizzarli.

      LUDOVICA NASTI (Pozzuoli 2006)
    ha interpretato Lila nella serie evento
    L’amica geniale ed è entrata nel cast di
    Un posto al sole. È considerata un astro
    nascente del cinema e della televisione
    italiani. Ha vinto il premio internazionale
    Ennio Flaiano per la sua interpretazione
    di Lila e il prestigioso Globo D’Oro come
    Giovane Promessa. Frequenta la terza
    media, gioca a calcio come attaccante e
    centrocampista nella squadra Campania
    Puteolana Academy, odia il bullismo e
    la violenza e fa di tutto per combatterli.
    Il suo sogno è continuare a fare l’attrice. 

  • Chiara e Bianca D’Ambrosio, tra tv e cinema: ecco i gusti delle stelle americane

    Chiara e Bianca D’Ambrosio, tra tv e cinema: ecco i gusti delle stelle americane

    Ragazze, vi piacciono le soap? 

    Bianca: Adoro le soap opera! Mia madre, mia sorella e io guardiamo ancora insieme Young and the Restless – Febbre d’amore,  ogni settimana. Adoriamo il dramma e l’incredibile etica del lavoro di tutti gli attori. Adoriamo tutti i personaggi e le trame!
    Chiara: Adoro il dramma e il mistero di The Young and Restless e mi piace conoscere il destino di Summer che io e mia sorella abbiamo interpretato da bambine

    Siete ancora in contatto con i  colleghi della soap?

    Bianca: Ancora oggi parliamo con la nostra mamma TV, Michelle Stafford. Adoriamo vederla di nuovo nella soap!

    Chiara: Durante gli eventi incontriamo spesso anche Kate Linder, Christian LeBlanc e Hunter King

    Chi sono invece i vostri migliori amici del cast di  The Bay e yA?

    Bianca: Siamo costantemente in contatto con tutto il cast di yA, ma io sono maggiormente in contatto con mia sorella (Regan Sanders, yA) e Dante Aleksander (Xander Castro, yA), dal momento che siamo coetanei.

    Chiara: Restiamo in contatto attraverso i social media con tutti. Abbiamo finito di girare a dicembre e ci mancano molto.

    In che modo lavorare con i grandi attori della soap nel cast di The Bay e yA ti ha influenzato?

    Bianca: È stato un onore e un privilegio lavorare con attori dei soap a dir poco straordinari. Mi hanno insegnato lezioni importanti ed erano molto cordiali sul set. Non vedo l’ora che tutti vedano le nostre scene.

    Chiara: Ho imparato molto lavorando con Kristos Andrews di The Bay. Era uno dei registi sul set e mi ha sempre dato consigli su come interpretare il mio personaggio, Regan Sanders.

    Tra BB, Y&R, GH, DOOL, in quale soap ti piacerebbe comportarti da adulto?

    Bianca: Mi piacerebbe lavorare in tutte! Tuttavia, se dovessi sceglierne uno sarebbe Young and the Restless perché ho già lavorato con il cast e la troupe e mi piacerebbe avere l’opportunità di lavorare di nuovo con loro.

    Chiara: È un’ottima domanda. Onestamente, sarò grato per qualsiasi opportunità che dovesse arrivare in una di queste soap.  

    Quale telenovela in prima serata e drammi medical drama guardi in TV ? E magari a quali vorresti partecipare?

    Bianca: Di recente ho iniziato a guardare  Grey’s Anatomy con mia sorella. Mi piacerebbe avere la possibilità di lavorare in una serie così fantastica. 

    Chiara: Ci sono così tante serie fantastiche in tv,  in questo momento. 

    Conosci qualche soap internazionale e straniera e la  segui su piattaforma e streaming?

    Bianca: Ho appena iniziato a guardare la serie spagnola chiamata Elite su Netflix: la trama è incredibile!

    Chiara: Ci sono così tante serie fantastiche in tv,  in questo momento.  Amo Little Fires Everywhere su Hulu, mi piacierebbe tanto recitare in questa serie.   Un altra serie che seguiamo e The Morning Show su Apple TV.  La serie is fantastica e amiamo le protagoniste, Reese Witherspoon e Jennifer Aniston.  Chi danno ispirazione come attori e produtori.

  • Erik Tonelli brilla in televisione

    Erik Tonelli brilla in televisione

    A partire dallo scorso anno, i fan di Un Posto al Sole hanno potuto familiarizzare con il volto di Leonardo
    Arena, interpretato dall’attore Erik Tonello. Il personaggio ha incuriosito i telespettatori fin dal primo
    minuto. Simile nell’aspetto a Tommaso Sartori, l’ultimo arrivato ha fatto breccia nel cuore dei
    telespettatori.
    Un successo inaspettato di cui Erik è profondamente orgoglioso
    “Sono certamente soddisfatto dell’affetto del pubblico. Temevo di non riuscire ad ambientarmi; poiché Un
    Posto al Sole ha un meccanismo ben avviato. Tuttavia, le paure sono passate in fretta. I colleghi e le
    maestranze mi hanno fatto sentire a mio agio. La soap è tanto amata perché racconta storie vere, in cui
    ciascuno si può immedesimare”.
    Tra le altre cose, Tonelli difende in particolar modo il suo personaggio
    “Nel primo periodo credevo che Leonardo fosse semplicemente cattivo. Gli autori sono bravi ad accostarlo
    inizialmente a Tommaso, visto che gli somigliava persino fisicamente. Col tempo, il mio personaggio ha
    preso però una direzione del tutto diversa da Sartori, pur condividendo Serena il suo grande amore”.
    L’attore ha un legame profondo con i suoi fan…
    “Mi sono reso conto della vera forza di Un Posto al Sole quando la gente ha cominciato a fermarmi per
    strada, trattandomi come se fossi uno di loro.. E’ lì che ho avuto il mio più grande riconoscimento, perché ho
    capito di aver fatto (forse!) bene il mio lavoro. La soap ha un linguaggio quotidiano, immediato. Fa breccia
    nel cuore di chi la segue giornalmente”.
    Erik ha poi spiegato quando è nato in lui il desiderio di fare della recitazione il suo mestiere
    “La passione per la recitazione è nata in me quando frequentavo un corso di regia. E lì che ho scoperto di
    amarla profondamente. A pensarci meglio, la regia e la recitazione non sono due cose così distanti tra di
    loro. Penso, in fondo, di avere sempre avuto la voglia, il desiderio di fare l’attore. Quando l’ho capito del
    tutto, ho dedicato anima e corpo a questa professione, frequentando i corsi adeguati e prendendo parte a
    diversi laboratori ad essa dedicati. Il mi primo ruolo importante è stato Don Matteo, dove sono stato un
    protagonista di una puntata”.

  • Gabriele Saurio e l’armadio del ricordi di artisti e vip a Palco Libero sul web

    Gabriele Saurio e l’armadio del ricordi di artisti e vip a Palco Libero sul web

    In questo periodo d’emergenza causato dal Coronavirus, l’attore campano Gabriele Saurio ha dato il via ad
    a Palco Libero, un format web dove diversi artisti hanno scelto di raccontarsi attraverso gli aneddoti, in certi
    casi mai raccontati, della loro carriera. Un progetto che è stato reso possibile anche grazie a Vocazioni
    Creative, la sua Associazione di Promozione Culturale e Sociale, di cui lo stesso Saurio è presidente.
    Ciao Gabriele, io partirei da Palco Libero, il format che stai portando avanti con Vocazioni Creative. Com’è
    nata l’idea?
    “E’ nata un po’ per gioco, da un’idea che mi è venuta mentre parlavo con gli amici Francesco Rivieccio e
    Pasquale Termini. Sicuramente perché avevo del tempo libero, visto che dovevo stare in casa, ma
    soprattutto per esigenza. Molti artisti in questo momento stanno recitando, stanno cantando, si stanno
    esprimendo sul web. Oggi sento il teatro, così come l’arte, ancora più vivo. Quando stavo riflettendo sul
    valore che gli artisti possono offrire, visto la non considerazione da parte degli enti e dello Stato, mi sono
    detto che, molto probabilmente, non avevano capito quanto ogni artista potesse essere, appunto, un
    valore aggiunto poiché custodisce un suo personale armadio dei ricordi. Per tale motivo è nata questa mia
    rubrica sugli aneddoti: ciascuno dei miei ospiti, con una videochiamata, non parla solo della sua carriera,
    ma anche di un incontro, di una determinata situazione, che ha caratterizzato la sua vita professionale.
    Molti hanno parlato di cose che non avevano mai portato alla luce, nemmeno con il proprio consorte”.
    Ti sei emozionato di fronte a questi racconti?
    “Assolutamente sì. Mi sono venuti i brividi a sentire certe storie. Mi hanno raccontato degli incontri con
    grandi attori, artisti, letterati. Ad esempio, ho potuto parlare con Maurizio De Giovanni, uno dei più grandi
    autori che abbiamo in Italia. Ha scritto tanto anche per la televisione come Il Commissario Ricciardi. Ho
    dialogato poi con diversi attori, sia di Un Posto al sole e sia di teatro; Artisti che hanno collaborato con Mel
    Gibson, Jude Law , Eduardo De Filippo, Roberto De Simone. Alvaro Vitali mi ha parlato poi di quello che ha
    provato quando ha fatto un provino con Fellini. Lì non si è espresso come artista, ha messo a nudo i suoi
    sentimenti”.
    Una rubrica che è in continua espansione, mi sembra di capire…
    “Direi di sì, anche perché ho voluto strutturarla come una sorta di challenge. Ogni artista, al termine del suo
    intervento, mi suggerisce infatti un’altra persona da “intervistare”. Devo dire che tutti i nominati stanno
    accettando di presenziare con grande entusiasmo. Stiamo arrivando anche a persone molto conosciute. Ad
    ogni modo, ho deciso di chiudere questa prima stagione con circa 40 interviste. A me però piace chiamarle
    chiacchierate, perché non sono né un cronista, né un giornalista. Sono un attore e un regista; mi ritengo
    una persona che vuole chiacchierare e mettere nel proprio armadio questi ricordi degli altri.
    Tra quelle che ti sono state raccontate, c’è una storia che ha catturato di più la tua attenzione?
    “Mi hanno colpito tutte, ogni storia ti lascia una forte emozione è difficile sceglierne una. Ti cito quella di
    Peppe Barra, cantante e attore bravissimo, quando mi ha detto che una signora, al termine di un concerto,
    gli aveva regalato cinque caramelle per ringraziarlo. Oggi questo valore, quello del ringraziamento, non c’è
    quasi più; la prima cosa che pensiamo, se incontriamo un’artista, è quella di fare un selfie con lui, non gli
    diciamo grazie. Mi auguro che questo stop forzato dovuto al Coronavirus possa servire a tutti noi per
    guardare il mondo in un modo differente, a riscoprire valori che sono stati persi. Mi sto divertendo tanto in
    questa esperienza: fin da piccolo mi piaceva ascoltare gli aneddoti dei nonni. Oggi penso che manchi
    davvero l’ascolto. Tutti parlano, sono dei tuttologi, ma nessuno vuole fermarsi, incamerare le emozioni.
    Fanno solo finta di ascoltare. Ad ogni modo, potrei citare anche altre storie”.
    Quali?

    “Il nipote della grandissima Tina Pica, ad esempio, è intervenuto a Palco Libero e, oltre a mostrarmi il nastro
    d’argento che aveva vinto per Pane, Amore e Fantasia, mi ha raccontato di un incontro tra la donna,
    Eduardo De Filippo, Peppino e Luigi Pirandello. Di quando non riusciva a provare Liolà e, esasperata dai
    continui rimproveri, ha detto loro “Tutte e tre me parite la Santissima Trinità, il padre, il figlio e quello che si
    alliscia il pizzetto (Pirandello) lo Spirito Santo”. Aveva una grande energia anche a relazionarsi con i più
    grandi”.
    Puoi farci un elenco di tutti gli artisti ospitati, ad oggi, nel tuo format?
    “Sì. Francesco Rivieccio, Ernesto Lama , Piero Pepe , Antonella Morea , Franco Iavarone , Peppe Barra ,Anna
    Spagnuolo, Patrizia Spinosi, Mario Brancaccio , Monica Assante di Tatisso, Maurizio De Giovanni , Rosaria
    de Cicco, Patrizio Rispo, Mirella Sessa (Miss moda Italia 2009) , Mario Porfito, Gino Rivieccio, Franco Pica
    (nipote di Tina Pica), Giulio Baffi , Andrea Di Maria (fondatore casa Surace) , Paolo Caiazzo , Pino Imperatore
    , Fiorenza Calogero, Pasquale Termini , Massimo De Matteo , Angela De Matteo , Gigi Longobardi, Gea
    Martire , Daniele Sansone (Leader degli A67), Speaker Cenzou, PeppHo, Valerio Jovine, Andrea Tartaglia,
    Jennà Romano dei Letti sfatti, Monica Sarnelli, Carlo Poggioli, Nicola Vorelli, Francesco Manisi e Alvaro
    Vitali. Ne arriveranno tanti altri poiché, come ti ho già detto, alla fine della videochiamata, chiedo all’artista
    ospite di proporre un nome che possa, in seguito, raccontarci il prossimo aneddoto”.
    Prima hai parlato di “fine prima stagione” per Palco Libero. La domanda sorge spontanea: hai intenzione di
    riproporlo?
    “Certo. Non voglio fare i nomi, perché mi piace parlare delle cose quando sono concrete. Però la seconda
    stagione sarà dedicata a persone tanto conosciute. Per un’eventuale terza voglio, invece, ricorrere alle
    persone comuni: alla vecchietta, al salumiere, a chi sta nei campi ad arare. Una volta che le persone
    conoscono il format, possono ascoltare anche quelli che eseguono un lavoro comune, ma che hanno dentro
    di loro un valore. Come il Lo Cunto de li Cunti di Basile. Le storie, le favole che si tramandavano solo
    attraverso la parola, quelle che non avevano nulla di scritto”.
    E chissà se da questo progetto potrà nascere anche qualcos’altro…
    “Sì, mi è stato proposto giusto qualche giorno fa di trasportare tutti i racconti che ho raccolto in forma
    scritta, fare un’opera letteraria di Palco Libero. Sto anche valutando di incontrare persone in grado di farmi
    scavalcare il muro nazionale. Palco Libero mi sta arricchendo tantissimo dal punto di vista personale”.
    Parliamo un po’ di te. Cos’ha fatto nascere in te la passione per la recitazione?
    “Sono state tanti i maestri che mi hanno insegnato nel corso degli anni. La mia associazione si chiama
    Vocazione Creative, perché penso che il mio mestiere sia proprio una vocazione. Una passione che esplode,
    che devi portare fuori. Grazie al teatro, che è cultura, io sono riuscito anche a formarmi culturalmente, a
    leggere tanti autori”.
    Che tipo di studi hai fatto?
    “Ho fatto l’Accademia, vari corsi di formazioni a Napoli, Milano e Roma. Ho avuto la possibilità di entrare a
    lavorare al Teatro Stabile di Napoli e al Bellini con Tato Russo, da subito come co-protagonista, attore e
    cantante di musical. Mi sono avvicinato anche alla regia, sto lavorando con Piero Pepe, che ha collaborato
    con Eduardo de Filippo. In questi 20 anni ho cercato di fare quante più cose possibili, per capire e costruire
    una mia identità artistica. Ho fatto una formazione alla vecchia maniera, vissuta principalmente sul campo e
    soprattutto ascoltando e osservando. Ho lavorato anche in una radio fm, dove ho condotto una
    trasmissione. In seguito, sono diventato anche direttore artistico della radio, costruivo dei format. Ho
    partecipato anche ad un corso di doppiaggio, persino al fianco di Teo Bellia, la voce di Boe de I Simpson,

    uno dei più grandi doppiatori, insieme a Tonino Accolla che purtroppo non c’è più. Non è però mai uscito
    nulla di doppiato con la mia voce, anche se ho fatto gli esercizi nelle sale di doppiaggio a Roma”.
    Tu fai tanto teatro; come pensi potrà cambiare questo mondo con tutti gli accorgimenti che si dovranno
    prendere per via del Covid-19?
    “E’ una domanda difficile. Chi fa questo mestiere dovrà adeguarsi alle misure di prevenzione che darà lo
    Stato perché deve anche mangiare. Io penso però che il Teatro debba essere vissuto dal vivo. La forza di
    quell’arte risiede tutta nella forza comunicativa che si stabilisce nel momento in cui si interagisce con le
    persone che stanno sedute in sala. Guardare un po’ il teatro in televisione è come “fare l’amore a distanza”.
    Lo Stato deve senz’altro tutelare la categoria: in Francia, ad esempio, danno 1200 euro al mese per otto
    mesi, mentre in Italia no. L’Italia è una nazione che ha dato tanto dal punto di vista della cultura, è fondata
    sulla stessa. Noi artisti sopravviveremo con il nostro sorriso, con quel pizzico di follia che ci ha sempre
    contraddistinto. Anche nella quarantena, come hai visto, stiamo cercando di regalare un momento di non
    pensiero da tutta questa tragedia che stiamo vivendo. Sono tante le persone in difficoltà in questo periodo.
    Il teatro continuerà a vivere ma aspetterà, come tutte le forme di espressione artistica. Abbiamo anche
    pensato di fruire via web, grazie a delle piattaforme, il teatro ma è un meccanismo complicato, anche
    oneroso. Dietro questa forma di comunicazione ci sta un mondo dietro di lavoratori. Mi sento di dire però
    che se si ferma il teatro, o l’arte in generale, si spengono anche i sogni. Ci resta l’immaginazione, ma da sola
    non basta. Il teatro aiuta anche a realizzare un sogno”