Fin da quando aveva quindici anni, la musica è sempre stata la più grande passione del cantautore siciliano Giuseppe Longo. Un amore incominciato con la scrittura di romanzi e brani che ha raggiunto il suo massimo apice quando il padre gli ha regalato una chitarra, che poi gli è stata utile per farsi conoscere dal grande pubblico ed esibirsi nei luoghi simbolo della nostra nazione, dove hanno suonato anche artisti del calibro di Ron e di Francesco De Gregori.
Per creare uno stile tutto suo, Longo si è nutrito di grandi cantautori: da Paolo Conte a Ivano Fossati, passando per il già citato De Gregori. Tuttavia, l’performer che l’ha forgiato maggiormente Giuseppe è stato Lucio Battisti. I suoi testi ricercati, con significati nascosti da trovare, danno molta importanza all’alchimia di musica e parole, non ricadendo mai nei cliché ad affrontando, in maniera sempre diversa, argomenti e concetti. Brani, ascoltati con affetto dal suo pubblico, dove ci sono sempre delle sfumature di jazz.
Longo è infatti cosciente di una cosa: la composizione, come tutta l’arte in generale, è sia di chi l’ha scritta, perché sa che cosa vuol dire, ma è adattabile al vissuto di chiunque l’ascolta, che può interpretarla come vuole. Una magia che effettua l’performer, che scrive sì le sue canzoni ma le lascia libere in base all’interpretazione di chi le ascolta. Una realtà che colpisce anche le canzoni di maggior successo di Giuseppe: da Il Volo di Icaro, incentrata sulla vita degli artisti in giro per il mondo e lontani dai loro affetti, a L’Angelo, che parla degli errori commessi da ciascuna persona quando non ascolta la parte buona di se stessa.
La carriera di Giuseppe Longo, probabilmente, in futuro passerà anche dal Festival di Sanremo, manifestazione canora dove il siciliano sogna, un giorno, di partecipare. “Sanremo è pieno di corrodi, di porte chiuse e aperte; è una giungla intricata. E’ una meta che sogno perché ti dà una grandissima visibilità. Anche se non vuol dire nulla perché alcuni artisti sono andati a Sanremo e non se li ricorda nessuno. Però il Festival rimane la manifestazione più importante per confermarti e consacrarti come performer. Bisogna sapersela giocare”, ha infatti dichiarato il celebre cantautore in un recente intervista.
Intanto, l’uomo si sta dedicando a nuovi ed appassionanti progetti con un unico e grande obiettivo: continuare a stupire il suo pubblico.
E’ disponibile da qualche giorno, in tutti i migliori negozi di dischi e su tutti i Digital Store, Chiammame Ancora Ammore, il nuovo singolo del trentatreenne Raffaello, che dà anche il titolo al suo ultimo album uscito lo scorso 30 settembre. Scritto da Vincenzo D’Agostino e Raffaele Migliaccio, con gli arrangiamenti di Davide Russo, il pezzo è prodotto dalla Zeus Record, mentre l’performer, per poter girare il suo clip in Campania, si è avvalso della bravura del regista Ferdinando Esposito.
Ma di che cosa parla esattamente Chiammame Ancora Amore? Al centro del racconto, c’è la descrizione di un amore complicato che ha per protagonista una donna che ama il suo amante, anche se non può fare a meno di provare dei sensi di colpa nei confronti del marito. Ispirato da una storia vera in parte vissuta dal performer, poiché l’amante descritto è un carissimo amico di Raffaello, il singolo ha quindi l’intenzione di portare alla luce gli amori che non hanno confini perché, alla fine, è il cuore che spesso comanda sulla testa, impedendo alla testa di prevalere sul cuore. Un messaggio che Raffaello ha cercato di spiegare ai suoi ascoltatori con la musicalità e l’arte che lo contraddistinguono.
Chiammame Ancora Ammore, ovviamente, è il primo di tanti progetti futuri che, nell’immediato, coinvolgeranno Raffaello in un percorso artistico e professionale oltre confine. A guidarlo, ci sarà l’imprenditore e manager Sasà Martusciello, il fondatore di UNIQUE M&C.Agency, l’azienda leader nel settore dello show businnes.
Intervista a Domenico Auriemma, fondatore del marchio di occhiali per vip D-Style e ottico di professione.
Salve, signor Auriemma. Lei è il fondatore del marchio D-Style. Com’è nata questa sua professione?
“Principalmente sono un ottico che, circa sei anni fa, ha deciso di immergersi nel mondo della produzione degli occhiali sartoriali. Nella prima fase, il brand non si chiamava D-Style, ma SIDA Style che utilizzavo come sigla di Stile Italiano Domenico Auriemma. La stessa sigla, quando ho iniziato a vendere all’estero, veniva utilizzata però per indicare l’Aids, in primis negli States, ed ho quindi dovuto modificarle tempestivamente con la lettera D di Domenico, motivo per cui è il nome nato D-Style”.
Bene. Mi ha detto che è un ottico. Quindi ha studiato per quello. Come mai questa scelta lavorativa? C’era già qualcuno in famiglia che apparteneva al settore?
“Sì, sono un ottico diplomato e abilitato dal 1996, ma esercito la professione dal 1991. Non c’era nessuno nella mia famiglia, ho fatto tutto da solo. Tutto è nato quando avevo 12 anni e dovevo fare la preiscrizione all’istituto superiore. Decisi quindi di studiare qualcosa che mi portasse il prima possibile all’inserimento nel mondo del lavoro. All’epoca ero indeciso tra l’ottico e l’odontotecnico. Alla fine, ho scelto la prima professione. Nel frattempo, per anticiparmi un po’, quando tornavo da scuola, durante le superiori, preferivo andare in un negozio di ottica vicino a casa mia per fare pratica, invece di intrattenermi con i miei coetanei. Insomma, la mattina studiavo e la sera mi dedicavo a questa passione, facendo il garzone dell’ottica. In modo tale da applicare quello che studiavo a scuola soltanto teoricamente”.
L’idea di fare degli occhiali personalizzati quando le è venuta in mente? E’ una cosa che è sorta col tempo e le sono state rivolte varie richieste?
“Nel settore, circa sei anni fa, ci fu una sorta di stallo, principalmente perché la gente era stufa di avere sempre lo stesso modello di occhiali. Ho quindi cercato di diversificare, all’inizio per i miei clienti, tipologie e personalizzazione di occhiali. Le aziende, bene o male, hanno tra loro più o meno sempre le stesse modellistiche e finiscono per copiarsi. Sulla base di questo, ci hanno iniziato a chiedere se fosse possibile realizzare qualcosa per loro. MI sono quindi impegnato e ho investito sull’attiva del fare occhiali artigianali, a mano, con l’intento di creare qualcosa di esclusivo e di unico in base ai gusti di ogni cliente”.
Immagino che creare degli occhiali personalizzati sia più lento e difficile rispetto a quelli in serie.
“Certamente. Non ho una fabbrica dove produco quantità di occhiali in serie. Li realizzo completamente: faccio tutti i pezzi a mano, senza l’ausilio di nessun altro strumento. Non ho la stampa degli occhiali, né il macchinario che realizza tanti pezzi fatti in serie. Sono tutti realizzati uno ad uno. Ci vuole tempo e soprattutto più giorni per realizzare un singolo occhiale. Al mondo, non esiste nessun doppione dei miei occhiali proprio per tale motivo. E’ giusto che qualsiasi cliente, dopo avermi fatto richiesta, abbia un suo occhiale esclusivo. In tal senso, mi sento decisamente un artigiano”.
Le sue creazioni vengono indossate da tantissime celebrità e, dunque, sono esportate in tutto il mondo. Pensa sia importante promuovere il made in Italy sia da noi, sia all’estero?
“Ovviamente. In Italia questo tipo di lavoro non è apprezzato come lo è all’estero, dove ci sono tanti premi blasonati e ricercano in continuazione il prodotto esclusivo. E’ per me motivo di prestigio che gli occhiali sartoriali D-Style siano diventati un prodotto di massa, anche se ogni pezzo è prodotto in maniera esclusiva per ciascun cliente. Sono anche ottico e se c’è una richiesta di elementi da vista, oltre alle determinate montature che creo in prima persona, intervengo pure lì”.
Com’è nato il mercato dei suoi occhiali tra i vip?
“Grazie a tante agenzie di comunicazione che, per alcuni film o video, hanno apprezzato il prodotto e l’hanno acquistato per uso personale. C’è stato un passaparola che ha fatto da congiunzione. Un ufficio stampa con tanti vip ha proposto il prodotto D-Style, che poi è stato utilizzato per varie occasioni. E così via”.
C’è qualcosa di importante per il futuro di D-Style? Qualche sogno o asset che vorrebbe realizzare?
“Un asset importante è stato quello di realizzare, insieme alla scrittrice italiana Debora Scalzo, una collezione che si chiama Desca Luxury. Chi fa il mio lavoro, chiaramente, ha continui progetti e innovazioni in cantiere perché ogni giorno deve attivare la propria iniziativa per realizzare un prodotto diverso dall’altro”.
E’ difficile trovare l’ispirazione per creare dei nuovi occhiali?
“La prima cosa da fare è un’indagine di mercato per capire se un modello esiste già. Andare ad esclusione per vedere se un prodotto simile è già stato realizzato. Un aspetto che, nei miei confronti, è successo sicuramente all’inverso, con alcuni hanno preso ispirazione da me. Al contrario, io scarto un modello se un’azienda lo ha simile e con gli stessi accessori. Inoltre, il confronto con l’ordinatore dell’occhiale è il secondo punto cardine, visto che realizzo le richieste anche in base alla conformazione del suo viso. Al di là della bellezza, un occhiale deve calzare comodo, deve avere la prerogativa di essere giusto per il volto giusto. L’occhiale sartoriale deve calzare a pennello, rispetto a quello di largo consumo, che è creato per adattarsi. Non dev’essere accomodante, ma perfetto per il volto”.
Si aspettava questo successo quando ha cominciato?
“Direi di no, ma quando tu ami ciò che fai e ci metti tutta la passione del mondo, trattando ogni occhiale come se lo stessi realizzando per tuo figlio o tua mamma, utilizzi il mille percento delle tue potenzialità e ci credi fino in fondo. Ogni occhiale per me è come un figlio, nonostante sia un uomo e non faccia la gestazione. Ma, in fondo, realizzo gli occhiali con le mie stesse mani”.
Una ballata intensa e malinconica scritta dall’performer milanese e registrata a distanza col cantautore barese Molla. In radio e in tutti i digital store dal 4 dicembre.
Una polaroid ferma un istante di felicità, quella di una coppia di innamorati. Un’istantanea che col tempo sbiadisce pur rimanendo impressa per sempre. Così come l’amore, svanendo sotto i colpi dell’abitudine, lascia una traccia indelebile sul cuore.
«Ho conosciuto Molla qualche anno fa al concerto di Zibba. Da quella volta ci siamo incrociati diverse volte, ci siamo ripromessi di fare una collaborazione. Quando ci siamo ritrovati entrambi in finale al Premio Fabrizio De André a Roma l’anno scorso, abbiamo capito che era il momento giusto. Ho scritto questa song e me ne sono subito innamorato: c’era emozione, ricordi, nostalgia. Ma sentivo che mancava qualcosa. Mancava MOLLA!». Zuin
Il componimento esce per l’etichetta Volume! / edizioni Metatron s.r.l. e la collaborazione di INRI.
La produzione artistica del componimento è affidata ancora una volta al chitarrista e produttore Claudio Cupelli, con cui Zuin collabora fin dal albumd’esordio “Per tutti questi anni” (2018).
ETICHETTA: Volume!
EDIZIONI: Metatron Publishing s.r.l
DISTRIBUZIONE: Believe Digital
RADIO DATE: 4 DICEMBRE 2020
ZUIN (Massimo Zuin, classe 1984) è un asset nato nel 2016 con la voglia di raccontare storie, sentimenti e sensazioni. Fin da subito per il cantautore inizia un never-endig tour, chitarra e voce, che lo porta a suonare su palchi importanti e come supporter di artisti di punta della scena musicale indipendente italiana.
Nell’aprile 2017 partecipa alla finale di Special Stage di Officine Buone, ricevendo il Premio Social, fino ad arrivare nel 2018 al prestigioso palco del Primo Maggio a Roma come uno dei tre vincitori del contest 1MNext.
Con l’etichetta Volume! pubblica numerosi singoli che accompagnano l’uscita del albumd’esordio “Per tutti questi anni” ricevendo un’ottima accoglienza dalla critica.
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 pubblica i singoli “Cuore di polvere”, “Missili a Baghdad” e “Rondini” che si piazzano tutti nella top 20 della Indie Music Like del MEI – Meeting delle etichette indipendenti.
Tutti i suoi brani sono realizzati con la collaborazione artistica di Claudio Cupelli (produttore artistico e co-arrangiatore dei brani). Attualmente sta lavorando a nuove canzoni e ad un album previsto per la primavera 2021.
MOLLA (Luca Giura, nato a Bari nel 1985) è un cantautore e produttore polistrumentista. Di nome e di fatto, Molla è uno dei migliori artisti dell’attuale scena cantautorale italiana, eccezionale come performer dal vivo, che salta sui palchi in giro per l’Italia dal 2006, seminando emozioni e raccogliendo applausi e validi premi musicali.
Molla inizia la carriera da cantautore nel 2012, dopo l’esperienza precedente come batterista negli Ameba4, prima band di Ermal Meta. Con il sostegno di Puglia Sounds tra il 2013 e il 2016 pubblica gli album “Prendi Fiato” e “365” per l’etichetta Auand Records, che ben rappresentano le sfumature della sua musica elettro-pop-cantautorale. Nell’ottobre 2018 entra nel roster dall’etichetta indipendente INRI. Con la song inedita “2Accordi” arriva in finale al Premio Fabrizio De André 2020.
Impegnato a tempo pieno come autore e produttore per sé e per altri artisti è in attesa di pubblicare il suo prossimo album “Giovani dentro”.
In questo 2020 lavora tantissimo come produttore artistico e compositore. Firma un importante lavoro per “Huggies” componendo ben 12 composizioni per il asset “Abbracci Musicali” in collaborazione con Metatron e Area Concerti.
L’performer già vincitrice della 61° edizione del Festival di Castrocaro, presenta un energico singolo pop-rock melodico che descrive l’amore come elemento imprescindibile della vita.
In radio dal 4 dicembre 2020
“Sguardo blu” di Maria è un inno all’amore in chiave moderna, un singolo rivolto a chi, davanti ad una miriade di possibilità, si chiede quale debba essere la strada giusta da intraprendere. Ma l’performer sembra aver già trovato una risposta: «una strada “giusta” non esiste, quello che ci viene fatto passare per giusto è solo uno dei tanti stereotipi da seguire per poter essere un individuo inquadrato all’interno di una società».
La giovane cantautrice spiega allora che quello che conta non è percorrere la via corretta, ma riempire il proprio viaggio d’amore, in tutte le sue forme: «la cosa importante, quella che rimane, è che il percorso della propria vita, con tutte le delusioni, ribellioni, sofferenze, gioie, non venga vissuto invano per se stessi, ma sia sempre condiviso con chi si ama. Perché solo l’amore indica la strada, quella “giusta”».
Radio date: 4 dicembre 2020
Etichetta: Senza Dubbi
BIO
Maria, nome d’arte di Valentina Egrotelli, è una cantautrice toscana, classe 1996. Si avvicina alla musica all’età di 5 anni, nel 2001 inizia gli studi di canto presso la scuola di musica Enarmonia School di Montignoso, diretta dal Maestro Bruno Del Giudice. Sempre nel 2001 partecipa allo Zecchino D’oro. Accede poi alle finali delle selezioni dell’Accademia di Sanremo, concorso presentato da Pippo Baudo. Negli anni seguenti inizia un’intensa attività live che la porterà ad acquisire un’eccellente padronanza del palco già da giovanissima. Parallelamente all’attività concertistica, partecipa a vari concorsi musicali nazionali: nel 2013 vince il festival “Mò a canto me”, nel 2017 si classifica terza al concorso musicale “Una Voce per Sanremo”, mentre nel 2019 partecipa ad Area Sanremo. Il 2018 è un anno molto importante per Maria, trionfa infatti prima al Video Festival Live con il singolo “Questo suono” (pubblicato con il clip all’interno del DVD “DEPECHE MODE” dall’etichetta RCONEWS UPDATE), e successivamente vince la 61° edizione del Festival di Castrocaro con il singolo “Posologia Vincente”. Nel 2018 firma con l’etichetta discografica “Senza Dubbi” di Massimo Bettalico, affiancata dal direttore artistico Lorenzo Confetta e dal produttore e bassista Daniele Bagni. Nell’autunno del 2020 esce il singolo dal titolo “Sguardo Blu”. La sua band è composta da: Daniele “Barny” Bagni al basso, Simone Pepe alla batteria, Cosimo “Zanna” Zannelli e Marco Del Giudice alle chitarre.
Dopo l’uscita di “Sipario”, in collaborazione con Anna Fronteddu, March. torna con il nuovo singolo “Gestalt”(Cello Label), il primo in lingua italiana da solista disponibile dal 4 dicembre su tutte le piattaforme digitali.
“Esprimere le emozioni è per me qualcosa di vitale; forse è per questo che nei miei studi di psicologia sono sempre stato attratto da terapie espressive come la Gestalt e lo psicodramma. Esprimere le proprie emozioni significa anche mettersi a nudo, portare tutto quello che si ha dentro in superficie, senza filtri, con sincerità. Volevo essere come un pittore espressionista, musicalmente parlando. Volevo che la musica, il testo, il video fossero espressioni coerenti che portassero tutto alla luce, che esponessero tutte le emozioni. Che fossero catartici e terapeutici. Perché, dopo tutto, per me e per molti di noi, non c’è terapia migliore della musica.”
BIO:
March., al secolo Marcello Mereu, nasce in Sardegna ma la sua formazione e carriera si sviluppano all’estero. Avendo lasciato l’isola a soli 17 anni la sua vita si dividerà tra Inghilterra, Belgio, Spagna e Francia dove attualmente risiede.
March. inizia il suo percorso musicale a Bruxelles lavorando con i produttori Mika Somppi e Alessandro Cirone
Il 7 Dicembre del 2018 pubblica per l’etichetta indipendente Cello Label, il suo primo LP Safe & Unsound, un album che esplora vari aspetti della musica pop e che viene accolto molto positivamente dalla critica italiana e internazionale.
Nel 2019 March. si esibisce dal vivo in numerosi concerti tra Italia, Belgio e Olanda e pubblica diversi singoli estratti da Safe & Unsound e i il componimento in italiano “È pericoloso sporgersi” in duetto con Damiana Senette.
All’inizio del 2020 March. annuncia la realizzazione di tre album in lavorazione intitolati DUO, Mania e Petricore dai quali verranno successivamente estratti i singoli Last September,Heart in Melbourne e Sipario. L’ultimo singolo, Gestalt, primo estratto dell’album Petricore, in uscita il 4 dicembre 2020 è per il cantautore il primo singolo in italiano come solista.
Il poliedrico performer già chitarrista, performer, songwriter e producer per tanti volti noti del panorama musicale nazionale (Nek, Cremonini, Jovanotti, Jack Jaselli, solo per citarne alcuni), battezza con questo pezzo pop-rock in lingua italiana una nuova fase, più libera ed emancipata, del proprio percorso cantautorale.
“Vivere o morire”, il nuovo pezzo di Max Elli, invita ad evadere dalla propria “comfort zone” per non rimanere ingabbiati in una vita fatta di frasi e comportamenti preimpostati, figli della paura di affrontare ed affrontarsi.
L’ incedere incalzante della musica nelle strofe, con la cassa a fare da motore del pezzo insieme a basso e chitarre, prepara l’esplosione degli incisi con atmosfere più aperte al pop di matrice anglosassone. L’arrangiamento è raffinato e mai banale sia nella parte dello special, con il tappeto di cori ad accompagnare la voce, che nell’intro, con il synth ipnotico che si incastra in maniera inaspettata con la ritmica.
Max Elli, chitarrista, performer, produttore e songwriter per molti dei più grandi artisti del panorama nazionale (Nek, Cesare Cremonini, Chiara Galiazzo, Jovanotti, Guè Pequeno, Jack Jaselli e molti altri), è qui in veste di cantautore (per la prima volta in italiano), musicista e produttore, del suo nuovo singolo:
«Dopo l’album “Get The Love You Want” del 2018, interamente in inglese, l’esigenza era quella di portare il songwriting in una sfera più ampia e libera. Usare l’italiano non è stata una scelta a tavolino, ma una conseguenza di un messaggio che è sicuramente più forte se espresso nella lingua di appartenenza. È semplicemente uscita così e, in un momento come questo, credo sia importante lasciarsi andare e cercare di esprimersi con più verità possibile, solo se si hanno davvero delle cose da dire».
Credits: scritto, suonato, prodotto e mixato da Max Elli presso il Good Persian Studio (MI)
Masterizzato da Pietro Caramelli presso Energy Mastering Milano
Radio date: 4 dicembre 2020
Autoproduzione
BIO
Max Elli è un chitarrista, performer, compositore, arrangiatore e produttore italiano. Collaboracon svariati nomi del panorama musicale italiano ed internazionale tra i quali Nek, Cesare Cremonini, Nek-Renga-Pezzali, Gue Pequeno, Jack Jaselli, Jovanotti, Niccolo Agliardi, Alessandro Casillo, Chiara Galiazzo, Francesco Sarcina, Marianne Mirage, Lodovica Comello, Greta, Verdiana, Orpheline, Sinplus e Nat Jenkins.
Scrive, arrangia, suona e produce la colonna sonora di “Braccialetti Rossi” e “Braccialetti Rossi 2” per la Rai. Dal 2011 entra a far parte stabilmente del asset di Jack Jaselli, come chitarrista e produttore per l’album “I need the sea because it teaches me”. Ne segue un lungo tour che poi sfocia nella registrazione del nuovo album “Monster Moon” dove Max partecipa alla composizione, suona tutte le chitarre, i bassi e arrangia insieme a Jack le nuove tracce prodotte da Ran Pink ai Fonogenic studios di Los Angeles. È anche coautore insieme a Jack del pezzo “In Fondo alla Notte” e coautore, chitarrista, bassista e produttore del suo ultimo singolo “Ultimo Addio”. A marzo 2018 l’performer pubblica il suo primo album (in lingua inglese) “Get The Love You Want”, anticipato dall’omonimo singolo. Max Elli è inoltre insegnante al CPM di Milano ed endorser delle chitarre Duesenberg, D’addario.
Un pezzo elettropop che anticipa il concept-album d’esordio “Io sognavo noi”, in uscita l’11 dicembre 2020.
In radio dal 4 dicembre 2020
“Vivere a metà” è lo sfogo per la mancanza di un amore nella propria vita.
L’arrangiamento pop-moderno contaminato da suoni elettronici, è esaltato dal timbro delicato e androgino che contraddistingue la voce di Blu. Il pezzo ha portato il cantautore ad arrivare fra i 61 finalisti di Area Sanremo TIM 2020.
“Io sognavo noi”, albumd’esordio in uscita l’11 dicembre 2020, fotografa in musica i sentimenti di delusione e rammarico a seguito del rapporto troncato e mai vissuto con la persona di cui ci si era innamorati.Il racconto, che trae ispirazione dal passato di Blu, vuole lanciare un messaggio di speranza e solidarietà nei confronti di chi ha vissuto o sta vivendo la stessa situazione.
Il concept-album contiene sei inediti (cinque in italiano e uno in lingua inglese). I testi sono di Blu (Mario Giarola), le musiche sono composte da Veronica Marchi (cantautrice veronese, insegnante storica di Blu e sua attuale vocal coach), in collaborazione con lo stesso autore.
Gli arrangiamenti sono di Davide De Blasio (CrazyBrains) e le voci sono registrate nello studio “Sotto il Mare” di Luca Tacconi (noto per aver registrato Elisa, Lewis Capaldi, Biagio Antonacci e molti altri).
Radio date: 4 dicembre 2020
Pubblicazione album: 11 dicembre 2020
Autoproduzione
BIO
Mario Francesco Giarola (in arte Blu) nasce a Verona nel 1998.
Cresce in un ambiente artistico grazie ai lavori del padre regista Antonio Giarola, e canta sin da quando era piccolo. Inizia a studiare canto in concomitanza con le scuole superiori, iscrivendosi all’Accademia di Alta Formazione Musicale di Verona, che frequenterà per cinque anni. Si avvicina successivamente allo studio della recitazione presso la scuola Punto in Movimento, continuando però ad affinare il canto da privatista con la vocal-coachVeronica Marchi. Dal 2013 al 2017 è stato inviato di Verona e speaker di Radio Immaginaria. A 14 anni fonda Radio Animando, la radio online gestita da soli adolescenti, dedicata alla difesa degli animali entrata poi in collaborazione con il WWF. È il primo ragazzo in Italia ad aver svolto il suo esame orale di maturità in diretta radio. Nonostante i suoi 22 anni, la sua voce continua ad avere un timbro particolare, da molti definito androgino. Dopo il diploma superiore in Grafica e Comunicazione decide di scappare a Londra per sei mesi e conseguire un master in Media & Art. Una volta tornato, inizia a lavorare come grafico presso una casa cinematografica di Verona. Nel 2019 inizia a scrivere testi inediti, musicandoli con l’aiuto della sua vocal-coach. Continua gli studi di pianoforte come accompagnamento al canto, iniziando anche l’apprendimento della danza hip hop e recitazione cinematografica.
Fra le esperienze più importanti da segnalare ci sono la vittoria al talent show “Dai che ci credo!” (2018), l’esibizione a cappella dell’Inno di Mameli durante il Gala D’Oro Celebration alla Fieracavalli 2011, la partecipazione come esecutore solista e attore alla rappresentazione teatrale “Novecento, la leggenda del pianista sull’oceano” per la regia di Roberto Totola e Marina Furlani (2019), la partecipazione ad Area Sanremo 2019, quellaai casting di Amici di Maria De Filippi (2020), e l’esperienza come doppiatore per alcuni spot pubblicitari. Il 9 ottobre esce in radio il singolo d’esordio “E sogno è rimasto”. Nell’autunno 2020 Blu arriva fra i 61 finalisti di Area Sanremo TIM con il pezzo “Vivere a metà”, dal 4 dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali. L’11 dicembre 2020 viene pubblicato il albumd’esordio “Io sognavo noi”.
Esce il 4 dicembre per INRI Classic il nuovo album strumentale dell’performer che utilizza in maniera del tutto originale il mix tra pianoforte classico, beatbox e clarinetto.
FATE (da leggersi in inglese) è il destino, la sorte, il fato, ma anche la speranza in un mondo migliore, in una vita più attenta a ciò che abbiamo dentro piuttosto che a tutto quello che c’è fuori.
Questo albumè stato composto dal 2018 fino alla prima metà del 2020: dieci tracce pensate e suonate nei vari concerti dell’performer in giro per l’Italia e soprattutto in quei momenti lontano dal palcoscenico, condivisi con il suo team. Dieci brani per pianoforte, dalla musica classica alle sonorità della contemporanea, senza mai dimenticare l’impronta melodica che nel Mancarella sembra essere un fattore predominante.
Non c’è solo questo, poiché il viaggio è lungo e cosparso da infinite sorprese, come quella dell’aggiunta del beatbox, elemento dell’hip-hop, qui ad opera di Filippo Scrimieri, uno dei beatboxer più rinomati d’Italia, che viene accostato con una naturalezza disarmante al già citato pianoforte e alle note del clarinetto di Lorenzo Mancarella e in alcune tracce anche al basso di Vito Stefanizzi.
Tutto viene amalgamato dalla produzione audio dell’intero albumche è stata curata dallo stesso autore e che grazie ai sintetizzatori, agli archi, alle percussioni e al sound design, accompagna l’ascoltatore nelle varie stanze di un unico palazzo: arredato in modo diverso, ma pur sempre con lo stesso tocco.
E di tocco pianistico si può parlare nell’ultima traccia, “The ritual of pilgrimage”, in featuring con il compositore italo turco Taskayali che interagisce con Mancarella come se ognuno stesse raccontando la propria storia all’altro.
Nei primi due brani “Iddha” e “Roaring Sea” ci sono le radici del compositore salentino: il suono del mare “Lu rusciu” (dal dialetto) e poi c’è “Lei (iddha)”, l’amore che ognuno di noi dedica alla propria metà.
La realizzazione del disco è legata alla campagna di crowdfunding completata con successo nel 2019 sulla piattaforma Eppela per PostepayCrowd per cui Mancarella è molto riconoscente a tutti i suoi 90 sostenitori.
«Le riprese del albumsarebbero dovute iniziare a marzo, ma il lockdown mi ha impedito di spostarmi da Lecce e pertanto ho investito il budget nell’acquisto di un pianoforte a coda producendo in autonomia tutte le tracce del albumnel mio studio di registrazione. È stato un momento di grande lavoro che ha portato però tanta soddisfazione: ho potuto lavorare bene sul suono che volevo, sul colore da imprimere ad ogni componimento e ho avuto l’occasione di mettermi in gioco a 360 gradi. Ho accolto quello che la vita in quel momento mi offriva. Dai momenti di profonda tristezza e difficoltà, può nascere un’occasione, sta a noi cercare tra la melma un diamante».
Etichetta: INRI Classic
Distribuzione: Artist First
BIO
Francesco Maria Mancarella, è un compositore e pianista italiano. È diplomato presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce in pianoforte Jazz e in tecnologie dell’industria audiovisiva con master universitario in composizione per musica da film. Ha all’attivo diverse pubblicazioni discografiche come autore, compositore, direttore musicale e produttore artistico.
È conosciuto ai più per aver inventato e brevettato Il Pianoforte Che Dipinge, con cui è stato recensito su riviste, radio e televisioni nazionali ed internazionali come: Classic FM, Millionaire, Corriere Innovazione, Corriere della sera, RadioRai2 (Caterpillar), Tv2000, TeleNorba, Rai 1, Rai3, Fox ecc..
Si esibisce per Piano City in piazza Duomo a Milano e sui prestigiosi palchi del Calatafimi Festival, Premio Barocco, Arena di Verona, Noah Festival, Maker Faire, Festivalshow e tanti altri.
Collabora con grandi Orchestre del panorama nazionale ed internazionale come “Bulgarian National Symphony Orchestra” (Sofia), “Orchestra ritmosinfonica italiana”, “Souther Est Europe Orchestra”.
Nel 2019 riceve il bollino qualità “Likes it” dalla prestigiosa rivista JazzIt per il album“Condivisioni”. Si esibisce in teatro in tutta Italia dal 2017 al fianco dell’attore Enrico Lo Verso e con Ettore Bassi, Michele Mirabella, Enzo De Caro.
Nel dicembre 2019, si esibisce al teatro delle Vittorie su Rai 1 in prima serata nel programma televisivo “I Soliti ignoti” condotto da Amadeus.
Nel 2019 firma un contratto discografico con l’etichetta INRI con cui produrrà il suo secondo albumda solista.
Insieme al pianista e compositore italo turco Francesco Taskayali, collabora con il premio Pulitzer e giornalista del NewYork Times, Ian Urbinia alla realizzazione delle colonne sonore per il lavoro The OutLaw Ocean.
Mancarella ha già pubblicato il singolo di piano orchestra “Endless” e un featuring con l’amico pianista già citato Francesco Taskayali, “Elsastrasse”. Mentre il componimento “The Oceans” di Mancarella è nella compilation di INRI CLASSIC “The shape of piano to come – Vol. I” uscito su Spotify il 28 ottobre 2020.
Il 4 novembre esce “Wrapped”, primo singolo estratto dal nuovo album del pianista, mentre il 27 dello stesso mese esce “Fate”, componimento omonimo del albumin uscita il 4 dicembre 2020, sempre per Inri Classic.
È uscito il 27 novembre il nuovo singolo del pianista leccese estratto dall’album omonimo uscito il 4 dicembre per INRI Classic.
Fate è la speranza, l’ottimismo, la forza della determinazione e della perseveranza.
«È il componimento che ha permesso la realizzazione di tutto il albumnonostante sia stato l’ultimo ad essere prodotto – dichiara Mancarella – questo perché le aspettative da parte mia erano così alte da aver paura di affrontarlo. È una stesura semplice ma non banale, ha un suono caldo e sinuoso ma al contempo forte e ricco. La composizione di Fate è nata in un periodo di scelte artistiche. Mi ha aiutato a scegliere la strada giusta così come mi ha aiutato a “chiudere” il asset discografico in questione. È l’inizio e la fine».
Nonostante sia stato composto un anno fa, l’attualità del tema della speranza, del destino da intendersi come capacità di ognuno di noi di scegliere per il domani, risulta attualissimo.
Al beatbox ritroviamo Filippo Scrimieri, uno dei beatboxer più rinomati d’Italia, e al clarinetto Lorenzo Mancarella.
Il componimento è il secondo estratto dall’album omonimo “Fate” (come destino, in inglese) in uscita per INRI Classic il prossimo 4 dicembre 2020.
La realizzazione del disco è legata alla campagna di crowdfunding completata con successo nel 2019 sulla piattaforma Eppela per PostepayCrowd.
Radiodate: 27 novembre
Etichetta: INRI Classic
Distribuzione: Artist First
BIO
Francesco Maria Mancarella, è un compositore e pianista italiano. È diplomato presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce in pianoforte Jazz e in tecnologie dell’industria audiovisiva con master universitario in composizione per musica da film. Ha all’attivo diverse pubblicazioni discografiche come autore, compositore, direttore musicale e produttore artistico.
È conosciuto ai più per aver inventato e brevettato Il Pianoforte Che Dipinge, con cui è stato recensito su riviste, radio e televisioni nazionali ed internazionali come: Classic FM, Millionaire, Corriere Innovazione, Corriere della sera, RadioRai2 (Caterpillar), Tv2000, TeleNorba, Rai 1, Rai3, Fox ecc..
Si esibisce per Piano City in piazza Duomo a Milano e sui prestigiosi palchi del Calatafimi Festival, Premio Barocco, Arena di Verona, Noah Festival, Maker Faire, Festivalshow e tanti altri.
Collabora con grandi Orchestre del panorama nazionale ed internazionale come “Bulgarian National Symphony Orchestra” (Sofia), “Orchestra ritmosinfonica italiana”, “Souther Est Europe Orchestra”.
Nel 2019 riceve il bollino qualità “Likes it” dalla prestigiosa rivista JazzIt per il album“Condivisioni”. Si esibisce in teatro in tutta Italia dal 2017 al fianco dell’attore Enrico Lo Verso e con Ettore Bassi, Michele Mirabella, Enzo De Caro.
Nel dicembre 2019, si esibisce al teatro delle Vittorie su Rai 1 in prima serata nel programma televisivo “I Soliti ignoti” condotto da Amadeus.
Nel 2019 firma un contratto discografico con l’etichetta INRI con cui produrrà il suo secondo albumda solista.
Insieme al pianista e compositore italo turco Francesco Taskayali, collabora con il premio Pulitzer e giornalista del NewYork Times, Ian Urbinia alla realizzazione delle colonne sonore per il asset The OutLaw Ocean.
Mancarella ha già pubblicato il singolo di piano orchestra “Endless” e un featuring con l’amico pianista già citato Francesco Taskayali, “Elsastrasse”. Mentre il componimento “The Oceans” di Mancarella è nella compilation di INRI CLASSIC “The shape of piano to come – Vol. I” uscito su Spotify il 28 ottobre 2020.