Category: Comunicati stampa

  • QUASI  IL NUOVO SINGOLO  “A CASACCIO”     In radio e nei digital store  Dal 15 dicembre

    QUASI IL NUOVO SINGOLO “A CASACCIO” In radio e nei digital store Dal 15 dicembre

    A casaccio” è il nuovo singolo di Quasi, in uscita in radio e nei digital store mercoledì 15 dicembre 2021. Il brano – scritto dallo stesso artista, prodotto da Gotham Dischi e distribuito Artist First – nasce dall’immersione sempre più frequente di noi singoli individui nel mare di parole del mondo che ci circonda.

    Sicuramente i social contribuiscono a dar sempre più peso ai giudizi nei nostri confronti, ma non è solo nel mondo digitale, da sempre devoto all’apparenza, che le frasi frivole ma ad effetto prendono vita. Proliferano dall’alba dei tempi nei nostri saloni, nelle nostre piazze e nelle nostre tavole imbandite con piatti fumanti e brusii di sottofondo.

    Si basa sulle banalità dette più frequentemente nei contesti più disparati – dichiara lo stesso autore – Il più delle volte espresse con una noncuranza interpersonale unita alla volontà, spesso solamente inconscia, di porsi come persona sapiente, saggia, con esperienza, mascherata da un falso interesse alla vera gravità della situazione percepita dal soggetto che manifesta apertamente il suo disagio: che si parli di esami o di situazioni sentimentali, la massima tirata a casaccio è sempre dietro l’angolo”.


    QUASI BIOGRAFIA

  • EDDY ESCE IL NUOVO SINGOLO   “L’ULTIMO BACIO”

    EDDY ESCE IL NUOVO SINGOLO “L’ULTIMO BACIO”

    Dal 17 dicembre è disponibile su tutte le piattaforme digitali “L’ultimo bacio”, il nuovo brano di Eddy, distribuito da The Orchard.

    L’ultimo bacionasce da quell’amore tossico che tutti noi cerchiamo, quell’amore non corrisposto che ci manda in confusione. Cerchiamo di alimentare un sentimento per colmare il senso di rifiuto, proprio come racconta l’artista all’interno del suo brano: “alle volte mi sembra di inseguire solo una cosa che scappa”.

    “Non nascondo che l’ispirazione principale di questa canzone è un esperienza vissuta sulla mia pelle in prima persona, una storia che mi ha fatto del male ma che mi ha insegnato cosa vuol dire veramente amare una persona.” 

    EDDY BIOGRAFIA

  • “ENDLESS TIME”  JABONI torna con un nuovo singolo

    “ENDLESS TIME” JABONI torna con un nuovo singolo

    “Cos’è che ci fa sentire di nuovo bambini? E cosa ci porta a vedere il mondo con occhi diversi? – Spiega Jaboni – “Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre passioni.” 

    È un viaggio, che non si esaurisce in una vita, ma ne varca i confini, un viaggio che può portarci molto lontano, verso nuovi mondi, dai quali la Terra si rivela piccola e il tempo sembra perdere la sua dimensione e diventare infinito. 

    Il protagonista della canzone si trasforma così in un Piccolo Principe alla ricerca del senso della vita e dell’Amore nel suo significato più ampio. In questo viaggio si incontrano le proprie piccole mete quotidiane nella misura in cui si è disposti a guardare il mondo con gli occhi di un bimbo, e quindi come puri di cuore, perché possiamo ricordarci di alzare la testa per trovare, nel buio della notte, le nostre stelle personali che illuminano la via. 

    Questo viaggio è raccontato in musica da un arrangiamento etereo ed avvolgente, come una perfetta estensione del lavoro precedente (“Love comes back to me”), che definisce il mondo sonoro di Jaboni a metà tra colonna sonora e modernità. La voce leggera dell’artista è accompagnata da sintetizzatori uniti a timbriche di stampo più classico, tra archi e pad elettronici, che trovano il loro comune denominatore in una ricerca stilistica dove le vere protagoniste sono delle oniriche suggestioni sonore che trasportano l’ascoltatore in un perfetto stato di grazia.


    Dopo l’Anteprima su Il Messaggero, è disponibile anche su YouTube il videoclip per la regia di Fabrizio Nardocci 

    con la partecipazione del giovane attore Augusto Grillone. 


                                   

    Il videoclip, diretto da Fabrizio Nardocci e ambientato tra paesaggi lunari e suggestivi vicoli abruzzesi fermi nel tempo, vede un bimbo, che sogna di viaggiare tra le stelle, indicare la strada al se stesso ormai adulto, accompagnandolo in un viaggio verso un pianeta lontano, meta che li farà finalmente incontrare di nuovo. 


    “Cos’è che ci fa sentire di nuovo bambini? E cosa ci porta a vedere il mondo con occhi diversi? – Spiega Jaboni – “Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre passioni.” 


    È un viaggio, che non si esaurisce in una vita, ma ne varca i confini, un viaggio che può portarci molto lontano, verso nuovi mondi, dai quali la Terra si rivela piccola e il tempo sembra perdere la sua dimensione e diventare infinito. 

    Il protagonista della canzone si trasforma così in un Piccolo Principe alla ricerca del senso della vita e dell’Amore nel suo significato più ampio. In questo viaggio si incontrano le proprie piccole mete quotidiane nella misura in cui si è disposti a guardare il mondo con gli occhi di un bimbo, e quindi come puri di cuore, perché possiamo ricordarci di alzare la testa per trovare, nel buio della notte, le nostre stelle personali che illuminano la via. 

    Questo viaggio è raccontato in musica da un arrangiamento etereo ed avvolgente, come una perfetta estensione del lavoro precedente (“Love comes back to me”), che definisce il mondo sonoro di Jaboni a metà tra colonna sonora e modernità. La voce leggera dell’artista è accompagnata da sintetizzatori uniti a timbriche di stampo più classico, tra archi e pad elettronici, che trovano il loro comune denominatore in una ricerca stilistica dove le vere protagoniste sono delle oniriche suggestioni sonore che trasportano l’ascoltatore in un perfetto stato di grazia.

    La magia delle sonorità e del racconto, comune ad ogni essere umano, è resa visibile dalla sapiente regia di Fabrizio Nardocci. Il regista ha trasposto in immagini il messaggio del brano, un percorso che inizia quando si è bambini e predisposti a sognare luoghi lontani e fantastici, che sembrano esistere solo nella nostra mente. Il giovane attore Augusto Grillone (“La guerra è finita”, Rai1) interpreta il personaggio dell’artista ancora bambino mentre sogna di diventare un astronauta. Una volta diventato adulto, quel bambino ancora presente dentro di lui, torna a prenderlo per mano nel deserto in cui a volte ci si ritrova nella vita, per ricordargli che è ancora possibile sognare. 

  • La Treves Blues Band in concerto  sabato 18 dicembre  al Cinema Teatro Area 101 di Olgiate Olona (Va)

    La Treves Blues Band in concerto sabato 18 dicembre al Cinema Teatro Area 101 di Olgiate Olona (Va)

    VARESE – Sarà una serata all’insegna della grande musica quella organizzata sabato 18 dicembre da JAZZaltro, la manifestazione che da oltre un decennio promuove i suoni del mondo in provincia di Varese, e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Olgiate Olona: sul palco del Cinema Teatro Area 101 di via Bellotti 22, infatti, è in programma il concerto della Treves Blues Band (inizio live ore 21; ingresso 15 euro più prevendita), una delle formazioni più apprezzate della scena blues nazionale, fondata nel 1974 da Fabio Treves, probabilmente il bluesman italiano più noto e stimato. Insieme a Treves (voce e armonica) si esibiranno Alex “Kid” Gariazzo (chitarra e voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria).

    Con i suoi musicisti e la sua inseparabile armonica, il bluesman milanese, soprannominato “il Puma di Lambrate”, ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo, tenendo alta la bandiera del blues tricolore. Dal 2019, quando ha festeggiato il suo 70° compleanno, gira l’Italia (e non solo) con il tour “70 in Blues”. I suoi concerti sono un viaggio nella storia di questa musica, dai primi canti di lavoro al blues elettrico di Chicago fino alle sonorità più moderne.

    Treves ha al suo attivo numerose collaborazioni con vere e proprie leggende del blues tra cui Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, David Bromberg, Eddie Boyd e Mike Bloomfield. Ha ospitato nei suoi dischi e suonato dal vivo con Roy Rogers, Chuck Leavell, Willy DeVille, John Popper, Linda Gail Lewis e Warren Haynes ed è l’unico artista italiano ad aver condiviso il palco con il mitico Frank Zappa. Inoltre, “il Puma” ha prestato la sua armonica anche a molti artisti italiani, tra cui Angelo Branduardi, Pierangelo Bertoli, Elio e le Storie Tese, Eugenio Finardi, Ivan Graziani, Giorgio Conte, Riccardo Cocciante, Marco Ferradini ma non solo.

     

    Sabato 18 dicembre 2021 – “70 in Blues”

    Treves Blues Band in concerto

    Dove: Cinema Teatro Area 101, via Bellotti 22, Olgiate Olona (Va).

    Ore: 21.

    Ingresso: 15 euro più prevendita. Biglietti in vendita su www.ciaotickets.com e presso il teatro lunedì 13 e sabato 18 dicembre dalle 20.30 alle 23.30.

    Informazioni: management@abeatrecords.com; cell. 347-8906468 e 329-2111160.

    Richiesto il super green pass, prenotazione obbligatoria.

  • CON IL NUOVO VIDEO DI ‘DANCING LA PLAYA’ I FLEXUS ANNUNCIANO IL CONCERTO DI SABATO 18 DICEMBRE AL TEATRO COMUNALE DI CARPI

    CON IL NUOVO VIDEO DI ‘DANCING LA PLAYA’ I FLEXUS ANNUNCIANO IL CONCERTO DI SABATO 18 DICEMBRE AL TEATRO COMUNALE DI CARPI

    I Flexus festeggiano vent’anni di carriera con “Le Orchestre Non Suonano Più”, titolo del nuovo album e del concerto di sabato 18 dicembre al Teatro Comunale di Carpi di Modena, alle ore 21:00. Il concerto sarà un viaggio nelle canzoni del nuovo disco, frutto di più di un anno di lavoro e nel repertorio storico della band carpigiana, per un evento unico che vedrà la partecipazione di alcuni ospiti speciali. I Flexus presenteranno il singolo “E Allora Tu”, da alcuni giorni in rotazione nelle radio italiane. Storie piccole e grandi, romantiche e ironiche, che toccano temi sociali e vita quotidiana. Un mondo musicale dal taglio spesso cinematografico, a tratti felliniano, tinto di sfumature rock, pop, folk ed acustiche, mantenendo un forte legame con la miglior tradizione della canzone d’autore italiana. Il concerto per l’occasione sarà arricchito da visual e foto che ne amplificheranno l’impatto emotivo. I Flexus sono Gianluca Magnani (voce e chitarre), Daniele Brignone (basso e cori), Enrico Sartori (batteria e cori) con Davide Vicari (pianoforte, synth e sassofoni) e Elde Lini (violoncello).

    I biglietti per il concerto sono disponibili su VivaTicket. (clicca e vai alla pagina)

    IL NUOVO VIDEO DI ‘DANCING LA PLAYA’

    Le sorprese non finiscono per il festeggiamento di questo traguardo in grande stile. Sui canali social del Flexus da questa settimana è pubblico il nuovo videoclip di ‘Dancing La Playa’, scritto e diretto da Stefano Cenci con la collaborazione artistica di Chiara Davolio e regia di Matteo Luppi.

    Il brano, estratto dal più recente album ‘Le Orchestre Non Suonano Più’, racconta di una storia d’amore consumata in una sala da ballo, in una serata emiliana persa nel tempo, dove ormai, appunto, “le orchestre non suonano più”. È il racconto di un amore senza futuro, come senza futuro sembra essere (e ancor più lo è sembrato in questo lungo periodo di chiusura degli spettacoli dal vivo) quell’amore ormai presente solo nei nostri ricordi delle serate spensierate, ammassati sotto il palco di un concerto di musica dal vivo, con le anime a contatto, senza paura, senza protezioni, nei teatri, nelle sale da ballo, nelle feste di piazza.
     


    «Il dramma presente, che non ci sembra l’unico responsabile di un decadimento generale verso l’imbarbarimento culturale ma solo l’ultimo atto, ai nostri occhi si è manifestato come il plot di un romanzo distopico, di un racconto dell’orrore» – dichiarano i Flexus – «ed è proprio nei riferimenti all’horror che abbiamo voluto giocare, omaggiando i vari videoclip che l’hanno già fatto in passato, con una band che insegue la sua musa nella sala vuota di una balera, un giorno freddo e desolatoLa musa però è infingarda, attira ma non dà consolazione; non vuole artisti al suo seguito, ma facili consumatori e si rivela essere una sanguisuga circondata da uno stuolo di non morti schiamazzanti e bramosi del nostro sangueEh si, ci vogliono dissanguati, a terra, non più capaci di reagire, controbattere e ribellarsi. Solo quando saremo tutti allineati alle effimere stelle della vanità e del consumo potremmo prendere parte alla festa, che ci inghiottirà con le sue misere pagine di Storia.».

    Ma i Flexus, riusciranno mai a smettere di cantare della bellezza e dell’Amore?

  • DAL PREMIO MIA MARTINI, LEISS TORNA CON “SARTA DELLE STELLE”, IL SUO NUOVO SINGOLO CHE UNISCE CULTURE E SENTIMENTI

    DAL PREMIO MIA MARTINI, LEISS TORNA CON “SARTA DELLE STELLE”, IL SUO NUOVO SINGOLO CHE UNISCE CULTURE E SENTIMENTI

    Dopo l’esordio nel 2019 con “Adesso che” e la recente partecipazione al prestigioso Premio Mia Martini con il brano “Incantesimi”, Leiss torna ad affascinare, con la delicatezza e l’armonia della sua voce, in “Sarta delle Stelle” (Cosmophonix Artist Development), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Il brano, un’intensissima narrazione cuore ed anima, nasce dal desiderio dell’artista cuneese di far fluire, attraverso il linguaggio universale della Musica, messaggi volti a valorizzare l’essenzialità dei sentimenti.

    Come in una lettera a cuore apertoil cui destinatario è il mondo intero, “Sarta delle Stelle” prende forma dalle letture della sua autrice: incantata dalla levatura emozionale e morale di leggende derivanti dalla tradizione orientale – come l’Akai ito (Leggenda del Filo Rosso) – e occidentale – Mito del Minotauro -, Leiss dà vita ad uno straordinario connubio di culture e costumi, intrecciandole con il filo, vividamente rosso acceso, dell’Amore.

    «Un giorno – dichiara l’artista – mi sono svegliata con quello che definirei un “cuore stanco” e ho sentito immediatamente il bisogno di scrivere una lettera, senza un destinatario preciso, sui sentimenti. Focus di questo nero su bianco, le insicurezze che di tanto in tanto bussano alla porta dell’anima di ciascuno di noi: il non sentirsi all’altezza, il non ritenersi mai abbastanza, ritrovandosi spesso ad essere circondati da persone che abusano della nostra gentilezza o che, forse troppo delusi dalla vita, ci incoraggiano ad accontentarci di ciò che abbiamo, ma non in un’accezione di gratitudine per ciò che l’esistenza ci offre, bensì di remissività e arrendevolezza. Una volta terminata questa missiva su cui ho riversato il fiume del mio sentire, ho deciso di trasporla in musica, combinando la mia concezione di Amore a due leggende che mi hanno sempre coinvolta per il messaggio che racchiudono: la leggenda giapponese del Filo Rosso e quella greca del Minotauro».

    In questa unione di eccezionali racconti senza tempo, che come ogni forma d’Arte e d’Amore sono in grado di attraversare epoche e consuetudini rimanendo sempre attuali, Leiss tesse la tela del suo percorso personale e professionale, confezionando un pezzo che, proprio come un vestito in velluto minuziosamente ornato ad emblema delle relazioni che legano per congiungere e non per opprimere, intreccia trama e ordito in una meravigliosa analogia con i rapporti di coppia – «Tu Wei, io lei; la trama e l’ordito, le trame di noi che ho capito» -.

    Concepito per accarezzare il cuore di chi lo ascolta e per sanare le ferite derivanti da delusioni e sogni infranti, “Sarta delle Stelle”, con grafiche curate dagli scatti emozionali di Reve Fotografie (Ilaria Rosso) e videoclip ufficiale diretto dall’abile sguardo di Giorgio Piva, giunge a orecchie e spirito con assoluta immediatezza, riconfermando l’eleganza e la capacità espressiva di Leiss e ricordando a ciascuno di noi la rilevanza di compiere il primo passo verso la storia d’amore più intensa e duratura dell’intera esistenza, quella con noi stessi, perché è solo così che saremo realmente in grado di scorgere e riconoscere la persona posta all’altro capo del filo, con la consapevolezza e la maturità atte a vivere un rapporto autentico e totalizzante, in cui ogni gesto rappresenti la natura stessa della connessione insita in due anime collimanti – «se indico il cuore tu mi guardi il dito» -.

    LEISS BIOGRAFIA

  • fugit è il nuovo EP di caspio

    fugit è il nuovo EP di caspio

    Esce venerdì 3 dicembre 2021, per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believefugit, il titolo dell’ultimo EP di caspio. L’EP interpreta le diverse sfaccettature del concetto di tempo: c’è un tempo che appartiene ad una generazione, un tempo che ha cambiato tutte le carte in tavola, un tempo per le decisioni, un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia, un tempo presente e un tempo futuro. I brani contenuti in fugit sono eterogenei, confondono generi, sonorità e stile. Sono stati scritti in tempi – ed ecco il tempo che ritorna – diversi. 

    E l’intento dell’autore è esattamente quello di far percepire all’ascoltatore che ogni cosa ha un suo tempo, un suo momento. La copertina dell’EP rappresenta sia la diversità dei brani, sia l’idea di una stratificazione temporale: è, infatti, lo shot di una bacheca pubblicitaria in cui il tempo ha logorato l’immagine di superficie lasciando intravedere tutte quelle sottostanti, diverse tra loro, sovrapposte, che a loro volta ne erano state la copertina. È lo spaziotempo di un luogo qualunque, in cui il tempo è trascorso lasciando le sue tracce, in cui il tempo è fuggito, lasciando dietro di sé il ricordo di qualcosa che ormai non c’è più e lisciando la superficie per fare spazio a qualcosa di nuovo. Qualcosa come fugit.

    caspio BIOGRAFIA

  • BARDOMAGNO “Hanno ucciso Carlo Magno” è il nuovo singolo che omaggia un classico pop degli anni ‘90 e una delle figure storiche più importanti d’Europa

    Storia e cultura popolare si fondono ancora una volta con il linguaggio tipico della community di Feudalesimo e Libertà

    In radio dal 10 dicembre

    Nonostante siano passati 1200 anni dalla scomparsa di Carlo Magno, l’Imperatore e i suoi insegnamenti permangono nei cuori e nelle orecchie. “Hanno Ucciso Carlo Magno” vuole infatti, rimembrare le gesta degli ultimi giorni del primo sovrano che unì l’Europa sotto un’unica egida, quella del Sacro Romano Impero. Per rendere giustizia al nome di Carlo, i BardoMagno hanno scoperto un antico tomo impolverato su cui un quasi ormai dimenticato musico dal nome di Massimus Spezza Ali, compose una canzone per onorare il vecchio sovrano. 

    Reinterpretando così quella melodia in chiave folk rock/pop, i BardoMagno vogliono far danzare e brindare le genti all’Imperatore oggi così come allora.

    Hanno Ucciso Carlo Magno è stata scritta e composta dalla gorgogliante voce di Valerio Storch (NANOWAR OF Steel), noto Abdul il Bardo e dal ferreo pugno di Feudalesimo e Libertà. Vanta inoltre l’ormai fissa collaborazione del Gran Calippo d’Oriente alias Maurizio Cardullo, al basso/cittern/cornamuse, e di Fra’ Casso da Montalcino ovvero Edoardo Sala, entrambi ex folkstone, alle funamboliche percussioni e ritmiche. Il tutto musicato appositamente per immergersi nella nuova modernità medievale Made in Aquisgrana.

    Feudalesimo e Libertà è la community nata su Facebook quasi dieci anni fa e giunta a contare più di 700 mila followers. Nei fatti la più grande community sul Medioevo d’Italia. 

    Con un taglio sempre ironico la pagina rilegge accadimenti della vita quotidiana in chiave medievale e da questo progetto nel 2019 è nato BardoMagno, la band della community, ma sarebbe il caso di dire «gli istrionici menestrelli de lo Imperatore». 

    «Che fine ha fatto Carlo Magno? Nessuno tra lo volgo lo sa. V’è chi narra che a farlo fuori sian stati i Sassoni. V’è invece, chi narra sia stato qualche venditore di vin brulè vendocatosi per qualche sgarro». 

    Etichetta: Feudalesimo e libertà Records

    Radio date: 10 dicembre 2021

    Apparizioni televisive e collaborazioni:

    ITALIA’S GOT TALENT

    CERVEZA E LATIFONDO con MINIMAD e DON ALEMANNO

    LINK SOCIAL 

    SPOTIFY http://bit.ly/BardoMagnoSpotyBio 

    YOUTUBE http://bit.ly/BardoMagnoYouTubeBio 

    FACEBOOK https://www.facebook.com/BardoMagnoBand/ 

    Chi è BardoMagno

    BardoMagno è il progetto musicale di Feudalesimo e Libertà, una community nata su Facebook nel dicembre 2012 che conta ad oggi più di 700 mila followers, raccogliendo gran parte degli appassionati di storia, videogames e fumetto, può essere considerata la più grande community sul medioevo d’Italia.

    “Servendo et seguitando” gli ideali del sistema feudale, BardoMagno è la diretta espressione della voce de “Lo Imperatore” fatta in musica, cosicché “financo lo più analfabeta delli villici possa istruirsi via auricolae allo soave et rassicurante pugno di ferro imperiale”.

    Ad aprile del 2019 è uscito il loro album di debutto “VOL. I”, in collaborazione con la Black Dingo production che trasla in chiave satirica i più noti brani della tradizione musicale italiana oltre a proprie composizioni. La loro opera prima è un concentrato di musica folk rock dai testi in neo-medievale.

    Chi è Feudalesimo e Libertà

    La community di Feudalesimo e Libertà nata su Facebook in occasione delle elezioni politiche del 2012. Feudalesimo e Libertà ha fin da subito avuto grande successo per aver introdotto un nuovo modo di fare satira e umorismo sul web: fingersi un finto partito politico che proponeva soluzioni feudali – spesso contradditorie e volutamente enfatizzate – a problematiche odierne. Un grande gioco di ruolo nel quale i “sodali” di FEL vengono quotidianamente coinvolti grazie all’utilizzo dell’ormai tipico linguaggio “neo-volgare”, e all’universo dove i cliché tipici del “Medioevo” vengono valorizzati per evidenziare gli eccessi e le incongruenze politiche o di costume dei nostri tempi.

    Feudalesimo e Libertà può vantare un pubblico particolarmente affiatato e affezionato al brand, tanto da consentire di vincere per due anni consecutivi (2016 e 2017) il premio per la Miglior Community e come Miglior Pagina Facebook (2013) ai Macchianera Awards, gli “Oscar della Rete” italiani. Feudalesimo e Libertà è presente anche su Instagram e Twitter, raccogliendo altre decine di migliaia di seguaci.

    Fuori dai social, FEL raccoglie una larga platea di affezionati che partecipa alle attività lungo tutto il territorio italiano: dal raduno di FEL a Milano, all’Etna Comics di Catania, passando per Padova, Bologna, Lucca, Napoli e diverse città in cui vengono proposte festival del gioco e del fumetto.

    FACEBOOK https://www.facebook.com/feudalesimoeliberta/

    INSTAGRAM https://www.instagram.com/feudalesimoeliberta/

    WEBSITE https://www.feudalesimoeliberta.com/

  • “Se tu non ci sei”, il nuovo videoclip di Andrea Amarù tra pop e rock

    “Se tu non ci sei”, il nuovo videoclip di Andrea Amarù tra pop e rock

    Napoli è un faro. Indica la direzione da sempre a chi veleggia tra onde di note e venti di passione. Il punto di riferimento assoluto della canzone d’Italia non è esclusivista, e segna la via anche a chi non è nato sulle sue sponde. Epicentro da sempre del Grande Sud, Capitale del Mezzogiorno oggi come ieri, Capitale del Regno delle due Sicilie, per il nativo di Caltanissetta Andrea Amarù,Napoli è la Capitale morale. 

    Dopo averci fatto ballare questa estate con “Baila (è un sogno)”, puntando lo sguardo verso il Sud America a suon di ritmi latini, Amarù torna al primo amore: la canzone neomelodica. E non sono solo le note del nuovo singolo “Se tu non ci sei” pubblicato da Flash Music a testimoniarlo: la lingua italiana si alterna alla lingua napoletana, un bi-linguismo unito dal collante indissolubile chiamato amore (che trova consonanza nel nome di Andrea Amarù).   

    L’amore come senso di lontananza, vuoto da riempire, metà che non possono rimanere divise. Perché Se tu non ci sei” è come se non ci fossi neanche io. 

    Il singolo

    Nel corso di una vita, qual è il grande amore? Lo sappiamo riconoscere nel momento in cui lo stiamo consumando? E ce ne spetta solo uno quasi fosse un biglietto della lotteria, o la ruota della vita con alcuni è più generosa? Basta poco per innamorarsi, è gratis e spesso chi la sua vita l’ha vissuta tende a minimizzare gli amori di gioventù perché si sviluppano anche con maggior semplicità. 

    Ma forse i “grandi” hanno dimenticato quanto invece quegli amori siano puri, disinteressati e genuini, diventando poi col tempo quelli che ci lasciano un tatuaggio nell’anima. Spesso i giovani si illudono che il loro acerbo amore durerà per sempre. E chi dice che abbiano torto? 

    Andrea Amarù si schiera dalla loro parte, narrando in musica di un amore travagliato e appassionato di una giovane coppia. E quando le parole esplodono di passione, ecco che la lingua napoletana sale in cattedra. 

    Tra italiano e napoletano, “il bagno a Marechiaro” con il ritrovato amore per il genere neomelodico, Andrea Amarù lo fa passando per acque che sanno di Anni ’80. Il sound è vintage, ma con spirito attuale: synth pop che non rinuncia a soli di chitarra da ballad rock. Lo spirito neomelodico è nell’inconfondibile timbro del cantante, nel disegno della linea melodica. Infatti, ci si può sbilanciare dicendo che l’artista nato a Caltanissetta reinventa il genere.   

    Il videoclip

    Andrea Amarù passeggia e sembra quasi vigilare come un Cupido neomelodico sull’amore travagliato di due adolescenti. 

    Il videoclip di “Se tu non ci sei” è prodotto dal Golden Studio di Torino e porta la firma alla regia di Giuse Joseph. Si tratta di una fotografia di un rapporto complicato tra un lui e una lei, giunti oramai al tramonto della loro storia, ricco di sfumature molto spesso presenti nei legami amorosi tra i giovanissimi, atto a raccontare attraverso un linguaggio moderno ma sotto alcuni aspetti anche romantico, questa grande complessità. 

    Lo slow motion è il tempo narrativo dominante di questo racconto per immagini, sia per le inquadrature del Cupido, che per i protagonisti della storia. Una liaison amorosa complessa, per due metà che si respingono mentre si attraggono: la conosciamo tutti, l’abbiamo vissuta tutti. 

    Ma come andrà a finire? O forse non ci sarà mai fine, come l’happy endingche richiama all’eternità? Probabilmente non c’è una risposta univoca. Perché è racchiusa nella mente di chi osserva, decidendo per loro (e un po’ anche per noi) il finale che vorremmo vedere.  

  • MELINA “Come hai detto?” è l’inno all’inadeguatezza che anticipa il primo Ep della cantautrice

    Un inno all’inadeguatezza, all’incomunicabilità ed ai sogni ad occhi aperti

    In radio dal 10 dicembre

    “Come hai detto?” racconta la voglia di non scendere a compromessi con la superficialità e le chiacchiere. Un autoritratto ironico caratterizzato dalla presenza di molti effetti sorpresa, a sottolineare il bizzarro scontro tra sogno e realtà. Al centro del brano l’idea di non riuscire ad affermarsi, comunicare, restare ancorati al presente. Lontano dal chiacchiericcio e dalla superficialità c’è chi preferisce lasciare la mente libera di vagare, di fantasticare, di visualizzare, di immaginare, di ricordare. Una canzone dedicata a chi, se non ha niente da dire, preferisce andare via piuttosto che cimentarsi in discorsi vuoti. Il tutto raccontato sul delicato equilibrio di un suono che nasce dall’improvvisazione, attinge al jazz con armonie pop e abbraccia ritmi di influenza latin

    «Alcune persone fanno fatica a restare ancorate alla realtà non perchè non vogliano ascoltare, ma perchè sono sovrastate dalle sottotrame emotive del momento, dal loro flusso interiore e da ciò che di pancia l’altro sta trasmettendo. Questo brano è dedicato a tutti quelli che si riconosceranno nelle mie parole. » Melina.  

    Composto e arrangiato da Carmen Lina Ferrante, registrato allo studio Spectrum di Roberto Passuti, Mixato e Masterizzato da Filippo Bubbico (Soundvillage Studio Records), con Diana Paiva Cruz alla batteria, Sergio Mariotti al basso, Giovanni Ghizzani al pianoforte, Federico Privitera alla tromba, Joele Gerardi al trombone e Matteo Valentini al sax contralto. 

    Autoproduzione

    Radiodate: 10 dicembre 2021

    Social

    Instagram: https://www.instagram.com/melina_carmenferrante/

    Facebook: https://www.facebook.com/Melina.CarmenFerrante

    BIO

    Carmen Lina Ferrante alias Melina, nasce nel 1996 a Canosa di Puglia (BT) e vive e studia a Bologna dal 2016. Durante la sua vita si è dedicata a tutte le arti: ha studiato Tip Tap per 3 anni, danza classica e contemporanea per 15 anni, ha partecipato come attrice in vari spettacoli del collettivo teatrale della sua città e disegna. Il filo conduttore della sua vita però è sempre stata la musica, respirata in famiglia grazie ai suoi genitori. 

    Cresciuta tra le note dei cantautori italiani e della musica popolare salentina, si è avvicinata allo studio della musica ad 11 anni, prima con il direttore d’orchestra Salvatore Sica, poi con il pianista jazz Pietro Lomuscio e la cantante Floriana Casiero.

    Dopo aver studiato canto moderno, ha scelto di dedicarsi all’improvvisazione vocale con Gianna Montecalvo per poi accedere al conservatorio G.B. Martini di Bologna, dove, con la docente Diana Torto, ha conseguito il Diploma Accademico di I Livello in Canto jazz. Parallelamente agli studi accademici ha seguito un percorso individuale di tecnica vocale ma soprattutto di profonda crescita artistica con Albert Hera, specializzato in circlesinging e one man band, con il quale dal 2019 fa parte del gruppo vocale “Real Circle Project”. Con quest’ultimo ha cantato al Moncalieri jazz festival 2019, ha partecipato al convegno “La voce artistica” di Ravenna per la presentazione del microfono a sei dimensioni della Sound6d ed ha preso parte all’opera “Beatrice”, composta e diretta da Roger Treece (arrangiatore di Bobby McFerrin candidato a 3 Grammy Awards) con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Rita Marcotulli, Pino Insegno e Alessia Navarro.

    Durante gli anni ha suonato in duo, trio, quartetto, big band jazz ed orchestra classica, con band pop, soul e funky, per svariati eventi, locali e associazioni, tra cui Binario 69, Guasto Village, Cantina Bentivoglio Bologna jazz festival, Moncalieri jazz festival, Italian Swiss jazz Festival, Bologna Festival, Iuc Concerti alla Sapienza e Ferrara Musica.

    Nel 2021 ha partecipato al concorso nazionale Chicco Bettinardi per nuovi talenti del jazz italiano vincendo il primo premio della sezione cantanti. Sempre nel 2021 ha registrato il suo primo EP di inediti “Esiste!” dando il via al suo progetto solista “Melina”: influenzata dal pop jazz italiano e da artisti come Agnes Obel, Barbatuques e Tune Yards, ricerca una sonorità che sappia esprimere in modo essenziale, originale e profondo la sua introspettività giocosa e colorata.