Category: Comunicati stampa

  • “Monkey Island”, Aldebaran Records ristampa in vinile il primo misterioso album di Frank Siciliano

    “Monkey Island”, Aldebaran Records ristampa in vinile il primo misterioso album di Frank Siciliano

    Pubblicato come autoproduzione nel 2003, “Monkey Island” è l’album di debutto dell’MC Matteo Podini alias Frank Siciliano interamente prodotto da DJ Shocca. Il disco che all’epoca fu stampato in pochissime copie ed oggi non è presente negli store digitali, torna ora disponibile in preorder a partire da venerdì 1 ottobre in formato vinile special edition pubblicato da Aldebaran Records.

    Otto le tracce e una ghost track completamente rimasterizzate dall’Amnesiac Studio, comprendono i featuring di Mistaman, La Cuuda, Ciacca, Herman Medrano, Natalie, Aqua Bonga, nonché il remix del brano “Tra le dita” contenuto nel disco Z000 (Zetaduemila) di DJ Zeta.

    La storia di “Monkey Island”, poi, è in qualche modo avvolta dal mistero: composto e registrato prima del 2000, il master andò inspiegabilmente perso e la pubblicazione non vide mai la luce. Solo nel 2003 fu ritrovato e messo in distribuzione dalla storica etichetta Vibrarecords in formato bustina con una cover, che si scoprirà più tardi essere solo una grafica promozionale. La vera copertina, che non è mai stata pubblicata finora, è proprio questa chi trova nell’edizione di Aldebaran.  

    La ristampa prevede 300 copie in vinile nero 180 grammi con centrini e cover stampati su fogli speciali argentati delle cartiere Fedrigoni, storico marchio veronese leader della carta di alta gamma. 50 delle 300 copie disponibili saranno abbinate in bundle ad una speciale versione musicassetta, tutte autografate da Frank Siciliano e DJ Shocca.

  • Die Ansiah  il nuovo singolo “Freakshow” In radio e nei digital store dal 29 settembre

    Die Ansiah il nuovo singolo “Freakshow” In radio e nei digital store dal 29 settembre

    Disponibile dal 29 settembre nelle radio e nei digital store “Freakshow”, il nuovo singolo di Die Ansiah, scritto dallo stesso artista e composto da Mario Meli, registrato e pubblicato da Gotham Dischi

    Il brano parla di liberarsi da tutte le insicurezze, non aver paura di essere se stessi, uscendo fuori dagli schemi di una società che ci vuole a tutti i costi perfetti e omologati.

    Vorrei che chi la ascolta si togliesse un peso – dichiara Die Ansiah – come quando ti rendi conto che tu sei tu e quindi unico e speciale già solo per questo. Corriamo troppo dietro agli stereotipi ma è una farsa”.

    Die Ansiah BIOGRAFIA

  • MARIO ERMITO DA OGGI IN RADIO E IN DIGITALE IL SINGOLO “TI PORTO IN TEXAS” Primo inedito dell’attore e cantante, un viaggio di amore e passione

    MARIO ERMITO DA OGGI IN RADIO E IN DIGITALE IL SINGOLO “TI PORTO IN TEXAS” Primo inedito dell’attore e cantante, un viaggio di amore e passione

    “TI PORTO IN TEXAS” è il nuovo singolo dell’attore e cantante MARIO ERMITO in uscita per l’etichetta Dreamsound (distribuzione Believe Digital) oggi, venerdì 24 settembre. Il brano, frutto della collaborazione artistica con Marco Evans (vocal coach e producer musicale), racconta di un sogno che l’artista ha confidato a Evans una notte in studio di registrazione, nel quale emergeva la propria passione verso l’equitazione e il genere Western. E così, suonando il pianoforte, con un beat reggaeton elettronico, nasce “Ti porto in Texas”. Un viaggio idealmente iconico, di amore e di passione, “per vivere come in un film”.
    In merito al singolo Mario Ermito dichiara: «“Ti porto in Texas” è il mio primissimo inedito e come tale ho voluto raccontarmi attraverso un vero e proprio viaggio all’interno della mia anima, un viaggio romantico e al contempo adrenalinico, che attraverso citazioni a personaggi iconici, quali Terence Hill e Pecos Bill, racchiude quelle che sono le mie passioni per il Cinema e il genere Western. Sono sicuro che con questo brano avrò la possibilità di farmi conoscere ulteriormente attraverso quello che è considerato un linguaggio universale, la musica. Mi auguro che chiunque lo ascolti si senta trasportato in questo viaggio nei sentimenti e nella spensieratezza».
    Ad accompagnare il singolo un videoclip firmato dal regista David Petrucci e prodotto da Alex Pacifico della APM Production. Il video è ambientato nel fantastico scenario dell’Antica Scuderia immersa nel verde delle campagne romane, luogo a cui Mario è fortemente legato dato il suo grande amore per i cavalli. Link Youtube: https://youtu.be/H2cxUuIftgo


    MARIO ERMITO BIOGRAFIA

  • RISCOPRIRE NOI STESSI E CIO’ CHE CI CIRCONDA ATTRAVERSO UNA BALLATA RAP DAL FORTE IMPATTO EMOTIVO: BENNA TORNA CON “LA COSA PIÙ BELLA CHE HO VISTO”, UN BRANO DA ASCOLTARE CON ANIMA E CUORE

    RISCOPRIRE NOI STESSI E CIO’ CHE CI CIRCONDA ATTRAVERSO UNA BALLATA RAP DAL FORTE IMPATTO EMOTIVO: BENNA TORNA CON “LA COSA PIÙ BELLA CHE HO VISTO”, UN BRANO DA ASCOLTARE CON ANIMA E CUORE

    Benna torna nei digital stores con “La cosa più bella che ho visto” (Impronta/Believe Digital), il suo nuovo singolo in feat. con Nicholas Manfredini.

    Ascolta su Spotify.

    Scrivere per dar sfogo ad un’urgenza espressiva, per gridare al mondo il proprio universo interiore; scrivere per dar voce a chi non ne ha, scrivere per far riflettere. Questi sono solo alcuni dei talenti, dei compiti principali che un cantautore è chiamato ad assolvere, che un artigiano delle parole e della musica, su un tappeto sonoro cucito ad hoc per la sua arte, ricama e traspone in emozioni, pensieri, rendendoli in un nero su bianco che accomuni gli ascoltatori, che li avvolga di spunti, riflessioni, ma anche – e soprattutto –  che porti ciascuno di loro a sentirsi meno soloin un mondo in cui il “diverso” viene ancora troppo spesso associato a “sbagliato”. Inserire il proprio sentire in un sentire comune, dove comune non significa “di tutti”, ma più semplicemente “di altri”, altri che, attraverso musica e parole, si rispecchiano, si identificano, sentendosi finalmente compresi, ascoltati, accettati: questo è ciò che Benna, rapper, cantautore, o per meglio dire, come lui stesso ama definirsi, “rappautore”, mette in atto attraverso i suoi brani, come un vero e proprio cantastorie dei giorni nostri. Un artista completo, autentico e fuori dagli schemi che, senza maschere, filtri ed inutili circonlocuzioni, arriva al cuore del pubblico raccontando se stesso e la società attuale con quella geniale semplicità tipica di chi, dell’arte, ha fatto una compagnia di vita.

    Ed è così che, dopo il successo delle sue precedenti release, in grado di spaziare tra pungente ironia, introspezione ed innovazione sonora ed autorale, l’artista modenese pubblica, in collaborazione con il collega e amico Nicholas Manfredini, questo pezzo dal profondo valore emozionale, un brano che, sin dal primo ascolto, cattura orecchie, mente ed anima, accompagnandoci in un viaggio in cui la «differenza tra guardare e vedere» diventa essenziale.

    Un ensemble di preziosissimi moniti e concetti chiave, uniti dal filo conduttore della meraviglia, dello stupore e della magia che si cela all’interno di quei piccoli gesti, quelle piccole attenzioni che, se osservate con uno sguardo curioso, sereno ed attento, assumono il sapore dell’infinito, facendoci scorgere un mondo completamente nuovo, che chiarifica le prospettive e ci ricorda e di assumerci la responsabilità delle scelte che facciamo, sui treni su cui decidiamo di salire, perché, in fin dei conti, «siamo tutti passeggeri del senso che scegliamo di prendere».

    In un mondo che corre veloce, che penalizza il diverso ma al tempo stesso ci rende tutti uguali, sorretti in egual modo e misura da un tram tram frenetico di stress e competizione, Benna ci invita a ritagliare un istante per noi stessi, a «campionare il battito del cuore ed usarlo per dare più groove alle batterie», prestando attenzione a ciò che ci circonda, perché non basta posare lo sguardo sul mondo per accorgersi, per scoprire che esiste e che, con esso, esistiamo anche noi, ma occorre drizzare le antenne di tutti i nostri sensi per riconoscere e distinguere ogni sfumatura della vita – «di cose belle ne ho viste un casino, però, bisogna farci caso, che io non voglio fare l’esperto, però ho capito che a volte per sentire i profumi non basta il naso» -, cercando di comprendere anche cosa o chi, all’apparenza, sembra lontano anni luce da un universo personale che, troppo spesso, non conosciamo a fondo – «abbiamo ali che non sappiamo di avere, a volare impari quando ti senti cadere» -, quel lato che ci porta ad un faccia a faccia con noi stessi, con le nostre paure, i nostri sogni, costringendoci a scavare nell’anima e a misurarci continuamente con un solo interrogativo: «sei quanti vali o quanto pensi di valere?».

    Un quesito che trova la sua risposta riscoprendo il mondo, dentro e fuori da noi, con la mentalità di chi non si limita a guardare, ma si ferma ad osservare – «ho visto alcune delle cose più belle, pensa, quando avevo gli occhi chiusi» -, imparando così a cogliere il senso della vita e promettendo a se stesso che «la cosa più bella che ho visto è la voglia di vederne di nuove».

    «”La cosa più bella che ho visto” – dichiara Benna – è un viaggio attraverso i sensi. Io e Nicholas Manfredini amiamo dare attenzione alle cose apparentemente piccole, che però, alla resa dei conti, sono quelle che ci portiamo dietro per tutta la vita. In questa canzone utilizziamo i sensi come una valigia, un bagaglio in cui è inserito tutto ciò che fa parte di noi oggi e che ne farà parte domani. C’è un’enorme, ma impercettibile, differenza tra “guardare” e “vedere”. Tutti siamo in grado di guardare, ma non tutti di vedere. Questo concetto si estende per tutta la canzone, fino a trovare la differenza tra quello che valiamo e quello che invece pensiamo di valere, che è un concetto deturpato dall’opinione che gli altri hanno di noi. Ho disseminato nelle strofe l’amore, come spesso mi piace fare. Anziché scrivere “canzoni d’amore”, io preferisco spargerne il concetto, perché c’è amore in tutto quello che facciamo. Ho pensato a mia madre e ai suoi pranzi, a mio padre che dopo la pensione ha trovato la voglia di scrivere ben tre libri. Ho pensato all’innocenza di aprire il cuore alle nuove esperienze, che è l’atto di fiducia più grande del mondo. Ho cercato anche di utilizzare parole semplici per esprimere tutti questi concetti, concetti che a me sembrano infiniti e, per mia fortuna, ho trovato ancora una volta in Mirino un producer in grado di mettere in musica le mie emozioni e in Nicholas un artista che riesce sempre a dare impulsi nuovi alla mia visione delle cose».

    Il brano, scritto dai due artisti e prodotto da Mirino è accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Luca Fabbri e fa da apripista al quarto album full length di Benna, “20×2”, in uscita il prossimo 8 Ottobre, in occasione del suo quarantesimo compleanno.

    Guarda il video.


    BENNA BIOGRAFIA

  • Tra le donne più influenti del 2021, EMEL in concerto, sab 6 novembre, Udine

    Tra le donne più influenti del 2021, EMEL in concerto, sab 6 novembre, Udine

    Acclamata da NPR come ‘il catalizzatore del cambiamento del 21° secolo’

     le sue canzoni di protesta sono diventate l’inno della primavera araba. 

    Negli anni si è esibita per Amnesty International ed in occasione della cerimonia

    per la consegna del Premio Nobel per la Pace nel 2015,

    portando il suo potente songwriting in tutto il mondo e, per la prima volta,

    anche in Giappone a fine novembre. Acclamata dai più importanti media,

    tra cui NPR che la annovera tra le donne più influenti del 2021 e Pitchfork

    (the world needs Emel Mathlouthi’s anthems against the dictatorship machine”)

    EMEL

    in concerto

    sabato 6 novembre 2021 

    CERVIGNANO DEL FIULI (UD) – TEATRO PASOLINI 

    Piazza Indipendenza

    apertura porte ore 20.00 – inizio concerto ore 20.45

    prezzo del biglietto: da 20 a 25 Euro

    biglietti in vendita dalle ore 11 di martedì 28 settembre su Vivaticket

    informazioni su come acquistare i biglietti

    Vivaticket – 892.234 – www.vivaticket.it

    www.internationalmusic.it – 059.644688

    Diventata famosa per le sue canzoni di protesta, ‘Ya Tounes Ya Meskina’ (‘Poor Tunisia’) e ‘Keimti Horra’ (‘My Word Is Free’) – brani che sono diventati gli inni della Primavera Araba –  Emel Mathlouthi, in arte EMEL, grande artista di origine tunisina ma di stanza a New York, unisce in modo travolgente i suoni della natura con le voci delle città, il rumore del mare e delle fiamme di protesta, accompagnando le sue musiche con testi potenti e coinvolgenti. Invitata ad esibirsi alla cerimonia per la consegna del Premio Nobel per la Pace nel 2015 con il brano ‘Keimti Horra’, inno della Primavera Araba,  Emel Mathlouthi ha pubblicato nel 2019 ‘Everywhere We Looked Was Burning’ (Partisan Records), il terzo album nonché il primo in inglese, tra arrangiamenti orchestrali, elementi di elettronica ed armonie arabe. Tra i brani contenuti, anche il singolo che da il titolo al disco, il cui video, realizzato da Sami Battikh, riflette gli abusi di autorità che si verificano ovunque contro i più vulnerabili, attraverso immagini di incendi in tutto il mondo, dalla California al Brasile, dall’Australia fino ad arrivare ai fuochi di protesta e di conflitto del Libano, Cile, Francia (video visibile qui).

    Ad ottobre 2019 Emel ha pubblicato ‘Everywhere We Looked Was Burning’, il nuovo album su etichetta Partisan. Il disco, il terzo, pone lo sguardo sull’attuale situazione del nostro pianeta e sull’emergenza climatica che ne consegue, accentuato da un’urgenza poetica, quasi integralmente in lingua inglese, trascinata dall’ipnotica voce dell’artista, dotata di notevole trasporto comunicativo. 

    Tra fine ottobre 2020 ed i primi mesi del 2021 Emel pubblica ‘The Tunis Diaries’, il nuovo disco diviso in due parti: ‘Day‘ che contiene una raccolta di brani dell’artista rivisitati con una chitarra classica ed un laptop, e ‘Night‘, un’eclettica selezione di cover. L’album è stato scritto e registrato con strumenti di fortuna che Emel ha recuperato durante il primo lungo lockdown, in cui si è trovata bloccata in Tunisia insieme alla figlia, in visita alla famiglia. Il risultato è un’esplorazione delle origini di Emel, così come una riflessione spontanea e complessa sul suo rapporto con la sua terra di origine. 

    Nata e cresciuta a Tunisi, le canzoni di Emel vengono presto censurate in tutto il paese, per effetto della dittatura culturale e politica, che costringe l’artista a trasferirsi a Parigi nel 2007, dove lascia scorrere liberamente il suo talento compositivo. Nel 2008 Emel canta ‘Kelmti Horra’ (‘My Wird Is Free’) durante la Rivolta dei Gelsomini, diventando un’icona della Primavera Araba, di cui il brano ne diventa l’inno. Oggi Emel vive a New York, dove continua a far valere la sua voce in nome della verità. 

  • MANFREDI SIMONETTI  “L’ESTATE STA FINENDO” feat. JOHNSON RIGHEIRA

    MANFREDI SIMONETTI “L’ESTATE STA FINENDO” feat. JOHNSON RIGHEIRA

    L’Estate sta finendo” è il nuovo singolo del cantante e compositore Siculo-Milanese Manfredi Simonetti, cover del celebre brano anni ’80 dei Righeira.
     
    L’estate non basta mai e, quando volge al termine, spesso si avverte quella nostalgia carica di ricordi che porta a desiderare di rivivere momenti dell’infanzia o dell’adolescenza.
     
    In un momento dove tante cause esterne ci tengono distanti dagli occhi dei nostri cari e dei nostri amici, tutto quello che vogliamo è stare vicini per poter dire “sei mia” ad una persona speciale, magari un amore tenuto lontano a causa delle distanze.
     
    Special guest del pezzo è proprio Johnson Righeira, che con la sua partecipazione ha reso unica una canzone già speciale.
    Sulle note del singolo, è stato realizzato un videoclip ufficiale. Interpretato dai famosissimi YouTuber Giampytek e XMurry, il video si svolge dentro un centro commerciale chiuso dove, in un momento di silenzio, il brano entra a spezzare la monotonia dando la possibilità di lasciarsi andare e tornare bambini, per vedere il mondo da un nuovo punto di vista.
     

    MANFREDI SIMONETTI BIOGRAFIA

  • Venerdì 1 ottobre esce in radio il nuovo singolo di SIMONE PASTORE “FERMALE”

    Venerdì 1 ottobre esce in radio il nuovo singolo di SIMONE PASTORE “FERMALE”

    Da venerdì 1 ottobre sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “FERMALE”, il nuovo singolo di SIMONE PASTORE.
    Fermale” è una canzone con una potente carica emotiva, un testo pieno di pathos. Un brano evocativo quanto liberatorio, immagini e profumi di una storia d’amore, istanti di passione, racchiuse in una notte o in un sogno di fine estate. L’amore ha un suo tempo che stravolge il nostro, un tempo che non tornerà più nel modo in cui è arrivato ed è stato, tenendoci in ostaggio in nuove vite. Ma ci sono notti in cui il tempo stesso può essere sovvertito e in quegli istanti saremo da soli a prendere le nostre decisioni.

    Spiega l’artista a proposito del brano: «È una canzone che ho scritto e composto tra il buio e il silenzio della notte, un po’ nostalgica un po’ proibita e fastidiosamente romantica. Da piccolo ascoltavo molte canzoni così, spero che questa mia possa arrivare al cuore di qualcuno, del resto emozionare è il mio scopo e forse è lo scopo di tutti i cantautori.»

    Il videoclip di Fermale (di prossima uscita) è stato girato da Gaetano Renna con due giovanissimi attori Valentina Galiano e Walter Rauseo. Le riprese sono state fatte tra Roma e Conza della Campania. Il video racconta in immagini i ricordi, i dejavu e gli istanti di una notte di fine estate attraverso le mani e gli occhi di due giovani ragazzi che attraversano le loro azioni possono cambiare il loro tempo.


    SIMONE PASTORE BIOGRAFIA

  • GIULIO WILSON GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE IN CONCERTO A MILANO c/o IL CIRCOLO ARCI BELLEZZA per presentare l’album “Storie vere tra alberi e gatti”

    GIULIO WILSON GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE IN CONCERTO A MILANO c/o IL CIRCOLO ARCI BELLEZZA per presentare l’album “Storie vere tra alberi e gatti”

    Giovedì 30 settembre il cantautore toscano Giulio Wilson sarà in concerto al circolo Arci Bellezza di Milano (Via Bellezza 16/a – ore 21.00 – ingresso 5€) per presentare l’ultimo lavoro “Storie vere tra alberi e gatti”, un album ricco di collaborazioni illustri (Roy Paci, Inti Illimani e i Musici di Guccini su tutti).
    Cantautore, autore ed enologo fiorentino, Giulio Wilson debutta nel 2016 con l’album “Soli Nel Midwest”, prodotto da Enzo Iacchetti, a cui sono seguiti il singolo “Parole” (2018), l’ep “Futuro Remoto” e, nell’estate 2019, il singolo “Estate Proletaria”. Ha scritto per Max Gazzé, Elisa, Ron, Nek, Arisa, Mirko Casadei e Marco Morandi. Ha tenuto più di 140 concerti e vanta collaborazioni con Roberto Piumini, Bobby Solo, Roy Paci, Ron, i Musici di Francesco Guccini e con gli Inti Illimani, con cui ha inciso il brano “Vale la pena” in spagnolo, per il mercato iberico e sudamericano. Il suo ultimo lavoro, “Storie Vere fra Alberi e Gatti”, è stato inciso fra Firenze e Santiago del Cile, ed è uscito per Maninalto! il 9 aprile scorso.
  • East Market lancia “playlEAST”, domenica 26 settembre tutti possono diventare DJ per un giorno

    East Market lancia “playlEAST”, domenica 26 settembre tutti possono diventare DJ per un giorno

    Al via domenica 26 settembre la terza ed ultima puntata mensile di East Market, l’evento vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare

    Per l’inaugurazione della nuova stagione 2020-21, gli organizzatori hanno annunciato tre date speciali solo per il mese di settembre triplicando il consueto appuntamento mensile. Nei tre appuntamenti sono sempre presenti i consueti 300 selezionati espositori da tutta Italia con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d’abbigliamento vintage all’artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d’arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane e utensili e molto altro ancora.

    Dopo la prima edizione dedicata al food e la seconda all’arte illustrata, per questo ultimo appuntamento sarà protagonista la musica. Solo per questa domenica il pubblico potrà diventare il DJ ufficiale di East Market ed esibirsi alla consolle davanti al pubblico dell’evento. Come fare? Basterà compilare una playlist della durata di circa un’ora attraverso la piattaforma Spotify, nominarla “playlEAST” con il proprio nome e attendere di essere contattati. Lo staff di East Market selezionerà la migliore invitando l’autore o l’autrice ad esibirsi assieme ai DJ resident della manifestazione. La playlist vincitrice riceverà anche in premio un buono del valore di Euro 100 da spendere nell’area dischi del market. Dal pop al rock, dall’elettronica al rap, le grandi hit del passato e del presente passando per i brani meno conosciuti, nulla è escluso.

    Come da tradizione East Market si distingue per un connubio di modafai da te, mercato del riciclo che strizza l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, con multiformi articoli e idee sempre diverse. L’idea di vintage che propone East Market è anche cultura e consapevolezza del riciclo. Non solo valorizzare il senso estetico e funzionale degli oggetti, ma anche informare e sensibilizzare il pubblico sugli aspetti ecologici sottesi a questa cultura

    Accompagnano il mercatino le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest’ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un’offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Tutte le informazioni e le novità sono su facebook.com/eastmarketmilanoeastmarketmilano.com e instagram.com/eastmarketmilano.

    domenica 26 settembre  

    dalle 10 alle 21

    Via Mecenate, 88/A – Milano 

    Ingresso Euro 5

    Infoline +393516559781

    +++ ATTENZIONE! MISURE DI SICUREZZA E INGRESSI CONTINGENTATI

    Per assicurarsi l’ingresso a East Market è necessario acquistare il biglietto online all’indirizzo https://dice.fm/tickets. I bambini entrano gratis fino ai 12 anni (con documento identità), libero accesso ai cani, accesso agevolato per i disabili. L’evento sarà strettamente regolato secondo le normative vigenti: misurazione temperatura all’ingresso, obbligo mascherina, sanificazione mani e distanziamento.

    GREEN PASS OBBLIGATORIO

  • LUCIANO MACCHIA CROONER: “L’estate che va” è il nuovo album del trombonista e crooner ispirato dalla Basilicata e dall’infanzia

    Nove tracce che ripercorrono esperienze, passioni e desideri, scritte riadattando una vecchia tastiera 

    Release album – 24 settembre 

    «Tutte le canzoni fanno parte di una storia, questa è la mia». Questo è l’incipit de “L’estate che va” nuovo album di Luciano Macchia Crooner che dichiara subito una certa inclinazione autobiografica del trombonista e cantante lucano, milanese d’adozione e racconta, quasi come fosse un libro da sfogliare, la nascita di un percorso. 

    Il primo capitolo potrebbe essere questo: 

    «Basilicata, era l’estate del 2020, memorabile! Messo a letto i bambini, non rimane che il triste zapping mediatico. La mattina prendo coraggio e tiro fuori la mia prima tastiera. I miei genitori la comprarono a rate, mi ricordo ancora il prezzo, 350 mila lire. Non si accende, prendo la macchina e corro al negozio di strumenti musicali. 

    • Arrivo. 

    Dice il proprietario, che inorridisce solo a vederla, senza sapere che me l’aveva venduta circa trent’anni prima.

    Taccio.

    Mi propone nuovi oggetti. 

    Desisto.

    Alla fine trova l’alimentatore, la tastiera rinviene e prende coraggio, emette di nuovo suoni!»

    Con quella vecchia tastiera, riadattata per essere collegata ad un computer Luciano Macchia torna a casa letteralmente rinnovato nello spirito e la notte prova, riprova, collegando cavi e testando programmi per poter utilizzare quello strumento per dare vita a qualcosa di nuovo, con la voglia di ritornare a percorrere quei primi passi avviati da ragazzo sulla strada della musica. In poco tempo da quell’idea raccoglie materiale, idee, ispirazione e nuove canzoni cominciano a nascere. È questa la genesi di “L’estate che va”, una raccolta di nove brani che parlano di vita, infanzia, passione e amicizia. 

    Registrato e mixato al Mai Tai Studio di Milano nel disco suonano: Raffaele Kohler alla tromba, compagno di avventure e disavventure da almeno un ventennio, Elio Marrapodi alla chitarra, il nipotino dal funk facile, Giovanni Doneda al basso, per gli amici el niño, il piccolo grande musicista, Nicholas Celeghin alla batteria, l’adrenalina allo stato puro, Gianluca Mancini, alle tastiere e ai cori, il ragazzo con lo ska nel sangue, Feyzi Brera agli archi, il “vecchio” amico di conservatorio e Patrick Celeghin alle percussioni, il “papà” del groove. 

    Track by track 

    L’estate che va

    Il viaggio di ritorno alla grande metropoli dopo l’estate appena conclusa. Malinconia e allo stesso tempo voglia di rientrare alla “normalità”. Una storia d’amore iniziata e finita durante la vacanza estiva 

    Capodanno in Lucania

    Un brano strumentale che vuol essere di buon auspicio per il prossimo capodanno, magari in Basilicata! Composto originariamente con la fisarmonica, il primo strumento suonato da Luciano Macchia  è stato riadattato  per i fiati per dare il giusto sound ska di cui necessitava. 

    Strada statale 685

    Un racconto della prima convivenza e i primi segnali di irrequietezza. La condivisione degli spazi e dei pensieri all’inizio di una convivenza a volte possono essere traumatizzanti. 

    Il disegnatore di algoritmi 

    Dedica personale a tutti coloro che disegnano algoritmi e credono di essere anche un po’ artisti. Si può  pensare di vivere senza o quantomeno ignorando l’algoritmo della rete? Rispondo «non so!». 

    Aracnofobia 

    Brano scritto a 4 mani sul testo del prof alla chitarra Gianluca Grossi che lo descrive cosi: «Riferimento a “Lungo la via incantata”, un libro di William Blacker, la storia di un inglese che si innamora della cultura rom, e in particolare di una ragazza casinista e incasinata». 

    Apa 

    Razvan ha portato un po’ di Romania in Italia, Apa è la prima parola pronunciata da mio figlio. Questa è una mia dedica strumentale alla Romania, “apă in rumeno significa “acqua”. 

    Io non mi fido 

    Nient’altro che un elenco “carosoniano” di tutte le cose che non mi ispirano fiducia. Non solo persone, situazioni ma anche oggetti. Brano composto di getto dal sound funky, suggerito dal nipotino Elio Marrapodi. 

    Ti parlo

    Dedicato ad una persona che non è più tra noi. È forse il brano che si scosta maggiormente dal sound generale. È  l’unico ad essere stato composto più di un decennio fa, proprio dopo la scomparsa di una cara persona. 

    Il circo della verità 

    Canzone che prende spunto da un lamento funebre lucano che cerca di descrivere il mondo degli artisti, sempre alla ricerca di ingaggi e visibilità. Il testo è scritto insieme a Elio Marrapodi, che nella versione live registrata nel 2019 ha messo anche la voce. 

    Etichetta: Autoproduzione

    Release album: 24 settembre 2021 

    Contatti e social

    Sito: www.lucianomacchia.com

    Spotify: 

    Apple Music: https://music.apple.com/it/artist/luciano-macchia-crooner/1252296877

    Facebook: www.facebook.com/lucianomacchiacrooner

    Instagram: www.instagram.com/lucianomacchiacrooner

    Youtube: www.youtube.com/user/macchialuciano

    Twitter: https://twitter.com/LucianoCrooner

    BIO

    Luciano Macchia è trombonista, crooner e conduttore radiofonico. Nel 2017, dopo una lunga carriera che va dalla musica classica (trombone aggiunto al Teatro alla Scala e primo trombone dell’Orchestra Sinfonica Friuli Venezia Giulia) al pop-rock (fonda con Raffaele Kohler la band milanese Ottavo Richter e nel contempo incide dischi e partecipa a tournée con Afterhours, Dente, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Banda Osiris), incide il suo primo album da crooner “TWIST O ROCK AMMERICANO”. Nel 2019 esce il singolo “La banda”, una fotografia delle emozioni ritrovate durante la sfilata di una banda di paese. Nel maggio 2020 pubblica il disco “Live in Milano”, registrato durante un concerto tenuto a Milano nel settembre 2019. 

    Durante il primo lockdown del 2020 esce con il singolo “Al mare ci vado da solo” , canzone che è entrata nella classifica  TOP 100  ESTATE DELLA INDIE MUSIC LIKE del MEI 2020.

    Nel lockdown del 2021  compone la musica per gli endecasillabi del prof alla chitarra Gianluca Grossi dando vita alla canzone “Notti di spettri”.

    Luciano Macchia è anche docente di trombone presso il Conservatorio di Pavia, Come da buona tradizione “crooner”, l’artista ripropone vecchi successi della canzone italiana, alternati da brani originali e brani tradizionali, tutto in chiave ska / rocksteady.