Lunedì 10 maggio esce l’album del bolognese Nicola Albertini Non è mai troppo tardi, per la label SanLucaSound. Dal 10 il singolo Amami di piùè disponibile su tutte le piattaforme digitali e in on-air radiofonica.
Nicola non si definisce un performer o un cantautore, bensì un cantastorie. Nell’album di tredici canzoni, ognuna delle quali descrive vicende, pensieri e sentimenti, Nicola ha lasciato uscire la propria anima, spogliandosi della corazza con la quale spesso si è abituati a difendere la propria interiorità. Si parla di amore, ecologia, globalizzazione, figli, senza banalità e, in alcuni casi, con un pizzico di ironia.
Si tratta della realizzazione di un sogno per Albertini, quello di pubblicare il suo album: «La società ci porta spesso a pensare che, quando gli anni passano e diventi adulto, tu non possa più avere possibilità di pubblicare un tuo lavoro» racconta Nicola. «Il mio sogno era quello di cantare ed ho cantato. Mi sono talmente divertito che ho deciso di produrre il mio disco. Ho deciso di fare adesso quello che non sono stato capace di fare qualche anno fa. Volevo fare il cantastorie e l’ho fatto. L’unica certezza è che sono felice ed orgoglioso di averlo fatto».
Track List:
1) 100.000 SORRISI
2) AMAMI DI PIÙ
3) ITALIA DAI Feat. Manuel Auteri
4) LA VITA È UN GIOCO
5) CANTAUTORE
6) PRENDIMI COSI
7) TUTTI UGUALI
8) IL SENSO DELLA VITA
9) VIVILA COSI
10) IL CIELO E’ SEMPRE BLU
11) BOLOGNA DA AMARE
12) VOGLIO BALLARE CON TE
13) VOGLIO TUTTO
PRODUZIONE ARTISTICA : Renato Droghetti e Nicola Albertini
SUPERVISIONE ARTISTICA :Manuel Auteri
ARRANGIAMENTI : Renato Droghetti
HANNO SUONATO:
RENATO DROGHETTI: Tastiere e Pro Tools Programming
MANUEL AUTERI: chitarra acustica ed elettrica, seconda voce in “Italia dai”
NICOLA ALBERTINI: Pianoforte
CHIARA TODESCHI: Cori in “Italia Dai” e “Amami di più”
Love Ghost fa musica emo/trap/alternative rock. Essi combinano chitarre, basso e batteria con ritmi trap elementi elettronici. La loro musica si insinua in uno spazio tra il grunge etereo, l’alternative rock e l’hip-hop.
Sono stati presenti nelle playlist ufficiali di Spotify (New Noise numerose volte e Alternative Beats), Apple Music (Breaking Hard Rock ripetutamente, Fresh Blood e Rise and Grind), SoundCloud (Fresh Pressed, Amped Rock e Rock for Running) e Pandora ( New Punk Now numerose volte).
Sono stati presenti nelle classifiche radio alternative per 2 mesi nel 2020. Le loro canzoni hanno generato milioni di stream e visualizzazioni su tutte le piattaforme. I loro video musicali hanno vinto più di cento premi di festival cinematografici di tutto il mondo. La band è stata in tour in Irlanda, Giappone ed Ecuador.
Alcune parole su “Fade Away (Shave My Head)”:
“Fade Away (Shave My Head)” è una song che parla della salute mentale e del desiderio costante di cambiare qualcosa per sentirsi bene.
Michèle-Marie, la cantautrice francese presenta il nuovo singolo “Perché il mondo è cosi pazzo?”
La track è lanciata in Italia con la collaborazione del l’Associazione Abituscontact.
Il pezzo Perchè il mondo è così pazzo? di Michèle-Marie nasce davanti al pianoforte, come un inno universale all’amore, più forte dei climi di odio dilagante, è una dichiarazione di volontà a non fermarsi davanti a Black Block, malattie di covid o guerre e che ripartiremo nella gioia e l’amore delle feste come gli anni 70, promuovendo il dialogo, la pace e l’amore, le uniche chiavi per una società civilizzata.
Colornophotolife Summer, dal 22 maggio 2021, incursioni in Aranciaia tra musica, arte, fotografia e audiovisivi
La musica di Max De Bernardi & Veronica Sbergia e dei Lovesick Duo tra le principali attrattive di Colornophotolife Summer, grande festival che si terrà nel celebre comune parmense tra i mesi di maggio e giugno.
L’evento è stato presentato con una conferenza stampa tenutasi venerdì 7 maggio alla presenza del Sindaco di Colorno Christian Stocchi, dell’Assessore all’Associazionismo Mary Del Miglio, di Eles Iotti (curatrice della mostra d’arte), Gigi Montali (Colorno Photolife), Carla Maestri (Presidente Proloco) e Antonio Boschi (A-Z Blues).
L’Aranciaia di Colorno, sede del MUPAC, si appresta ad accogliere e presentare una serie di eventi culturali in una idea di fratellanza delle arti, per diventare un luogo di incontro e condivisione di modi di sentire e vedere.
Saranno tre le mostre artistiche che apriranno la stagione: pittura, scultura e fotografia, intervallate da eventi musicali che dialogheranno con il Museo permanente dei paesaggi di terra e di fiume.
Il programma Colornophotolife Summer del 22 e 23 maggio
L’inaugurazione della rassegna si terrà il 22 maggio alle ore 17 con l’apertura delle mostre in programma e con la presentazione della mostra fotografica di Riccardo Toffoletti “La vita delle Cose”. Gli scatti non celebrativi di Toffoletti sono il racconto di una intesa e di una affinità elettiva intercorsa tra lui ed Ettore Guatelli, talento artistico e maestro di vita e di pensiero. Ricordi vividi di grande spessore narrativo e umano che interpretano e fanno rivivere Ettore nel suo mondo delle cose e dentro la sua creatura: il Museo Guatelli.
Alle ore 18 inizierà il viaggio musicale che accompagnerà nel percorso. Si comincerà con la tradizione di casa grazie a due strumenti molto legati alle tipiche lande fluviali della zona, come la fisarmonica e il clarinetto, con il duo Martani e Medioli che porterà a riscoprire le arie che rendevano allegre le giornate nelle aie contadine. Un omaggio alla più popolare delle tradizioni contadine fino ad arrivare al maestro assoluto, ma anche lui fiero contadino, ovvero Giuseppe Verdi.
Domenica 23 maggio alle ore 11 sarà presentato “ART IS WORK” con i lavori scultorei di Rino Fadani, grande sperimentatore di tecniche, che si collocano nel segno dell’artigianato artistico. Sospese tra invenzione e decorazione le sue formelle vogliono essere tracce oggettive di cultura materiale quali reperti di storia e di arte.
Il programma Colornophotolife Summer del 28 e 29 maggio
Sabato 29 maggio alle ore 18 saranno i celebri Violini di Santa Vittoria di Gualtieri con un repertorio di originali valzer, polca, tango, mazurca e onestep a riportare indietro di quasi un secolo, quando si faceva “filosso” nelle stalle del piccolo comune reggiano.
Domenica pomeriggio 30 maggio alle 17, è previsto l’incontro con la pittrice reggiana, Nicla Ferrari che insieme alla curatrice Eles Iotti, presenteranno la mostra “TRAME E STRAPPI” in cui la Ferrari tesse un intrigante percorso con la tela, sulla tela, dentro la tela: cioè intorno all’essenza stessa della pittura. Il suo linguaggio classicista mentre afferma che si fa tutto con le mani sfida il tempo e lo spazio e ridesta dall’immobilità l’antico e i ricordi. I suoi strappi, subito ricuciti, mettono in evidenza il passato quale regno interiore imprescindibile, ma poi incorporano all’istante quel che manca, ossia la presenza della vita.
Arriva la musica americana
Il viaggio scorre fluido come un fiume, anzi come due fiumi tanto lontani ma – allo stesso tempo - molto vicini, come il Po e l’americanissimo Mississippi, e prosegue dalla bella collaborazione nata nel 2006 col Rootsway Festival in una sorta di gemellaggio e con A-Z Blues.
Venerdì 4 giugno alle 21,15, ci si sposterà virtualmente, lungo le rive del più noto fiume americano, in quel “Deep South” che ha visto nascere la musica moderna con il blues, grazie al vastissimo repertorio di Max De Bernardi & Veronica Sbergia tra ballads, blues, gospel, early jazz, hillbilly e old-time music.
Infine venerdì 18 giugno si scoprirà come tutte queste musiche tradizionali americane – fondendosi assieme – sono arrivate fino a Memphis per far nascere il fenomeno del Rock’n’Roll. Saranno i Lovesick Duo a trascinare il pubblico nelle atmosfere che hanno fatto ballare intere generazioni, rivoluzionando completamente la musica moderna e dando il via al fenomeno rock in cui sarà possibile immergersi venerdì 25 giugno con The Mullers, una band composta da 4 musicisti tra cui Max Fiorilli Muller alla batteria (batterista e organizzatore del The Best of Guitars) e Manuel Boni alla chitarra (chitarrista nel tour di Ultimo), che ripercorreranno la storia del rock d’autore.
Le mostre rimarranno aperte all’interno del museo per tutta la durata della rassegna, gli orari di apertura sono sabato 15,30 – 18,30 festivi 10 -12 / 15,30-18,30.
Il testimone virtuale passerà al mondo degli audiovisivi, tutti i venerdì sera di luglio e agosto nel parterre della Reggia di Colorno si terrà la 30° edizione di “Viaggi sotto le stelle”, il programma verrà presentato a fine maggio.
La rassegna è organizzata dal GF Color’s Light-APS con la collaborazione della Pro Loco Colorno con il patrocinio del Comune di Colorno e con il sostegno della “Fondazione Cariparma”.
Tutti gli eventi sono ad ingresso offerta e nel rispetto della normativa COVID, è obbligatoria la prenotazione tramite la mail: prenotazioni@colornophotolife.it.
“Eur” ultimo singolo del frizzante duo femminile Another Sunny Date, prende il nome dall’omonimo quartiere di Roma in cui vivono attualmente le due componenti Germana e Manuela. L’idea musicale del componimento nasce in macchina, ad un semaforo, quello della Cristoforo Colombo, dal quale è possibile vedere la ruota panoramica del Luneur imporsi sul paesaggio circostante. Questa, simbolo del quartiere, è situata in un parco che ha visto passare e crescere generazioni di ragazzi e che oggi è stato riconvertito in uno spazio a tema per bambini.
Il componimento, nella sua freschezza, racconta in modo leggero di due amanti, insieme da molto tempo, che ripercorrono con la mente frammenti di vita con uno sfondo comune: l’EUR. La track vede la collaborazione di Minellono, giovane artiere e compositore, figlio d’arte dello storico Cristiano Minellono, autore di moltissimi successi della musica italiana.
Una visione di speranza e bellezza con i contributi, fra gli altri, di Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Max Brigante e tanti altri cantanti e musicisti sardi e internazionali
artwork: Andrea Puxeddu
Le diverse anime di Beppe Dettori e Raoul Moretti si incontrano e si sostengono ancora in questo nuovo lavoro discografico. Da una parte la Sardegna, le sue tradizioni, il suo linguaggio e le sue parole, dall’altra le corde dell’arpa di un talento artistico con più case e origine italo elvetiche, in una terra di confine. In “Animas” questo connubio prende una forma nuova e si arricchisce di amici e suoni. 11 brani, in italiano, sardo, inserti in inglese, latino e dialetto lagheee, oltre a numerosi ospiti: Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Gavino Murgia, Cordas et Cannas, Max Brigante, FantaFolk, Lorenzo Pierobon, Stefano Agostinelli, Daniela Pes, Cuncordu e Tenores di Orosei, Massimo Cossu, Massimino Canu, Andrea Pinna, Giovannino Porcheddu, Federico Canu, Flavio Ibba e Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu.
Ognuno di loro ha portato in questo lavoro, oltre alla voce e al suono del proprio strumento, anche un’interconnesione fra generi, tra folk, etno-rock, composizione d’autore, progressive, sperimentazione ed elettronica.
In “Animas” trova spazio anche la rivisitazione di un elaborato musicale di Peter Gabriel tradotto in lingua sarda.
L’album “Animas”, anticipato dal singolo “Sardus Pater”, è il naturale punto di arrivo della collaborazione sempre più intensa fra Beppe Dettori, storica voce dei Tazenda e Raoul Moretti, arpista italo elvetico recente vincitore de “L’talento artistico che non c’era”. I due artisti suonano insieme dal 2012 condividendo un percorso di evoluzione artistica e cambiamento personale che li ha uniti in una forte amicizia ed una crescente sintonia musicale. Da questa sinergia è nato, nel 2019, il albumlive “S’incantu e sas cordas” (Miglior album sardo dell’anno vincitore del Premio Archivio Mario Cervo) e nel 2020 “Incanto Rituale, omaggio a Maria Carta” (finalista alle Targhe Tenco, come migliori interpreti).
«L’album “Animas”, scritto a quattro mani , nasce da un continuo dialogo e stimolo sui temi musicali, gli arrangiamenti, le tematiche dei testi, la loro forma, rappresentano quello che noi siamo, risultando eterogeneo e non confinato in catalogazioni. Continuando a sperimentare un proficuo “scambio artistico” composto di interconnessioni tra generi come il folk, l’etno-rock e la composizione d’autore, il progressive, la sperimentazione e l’elettronica, l’album mantiene la nostra cifra stilistica tipica, basata su ricerca vocale, arpa elettrica con elettronica e chitarra, ma in più abbiamo avuto l’enorme privilegio di accogliere splendidi amici compagni di viaggio, fantastici musicisti sardi ed internazionali». Dettori e Moretti
Track by track
Oro e diamante
Oro e diamante apre il lavoro per una serie di ragioni: è’ stata la prima composizione scritta per questo lavoro, durante la pandemia ed è dedicata, anche se non esplicitamente, alla figura artistica e umana di Maria Carta, sulla quale era incentrato il fortunato lavoro precedente, INcanto Rituale.
Un elaborato musicale energico scritto quasi di getto, in italiano e sardo-logudorese che si apre a soluzioni armoniche rock che si sviluppa sulla base sonora e ritmica dell’arpa elettrica e delle chitarre acustiche. L’ospite di questo elaborato musicale è un gruppo storico della world music isolana e internazionale, i Cordas et Cannas, e suggella l’amicizia e la stima condivisa sui palchi nell’estate scorsa.
Continuum (serpens qui caudam devorat)
I Cuncordu e Tenores di Orosei aprono il elaborato musicale con il loro Kyrie Eleison, prologo che introduce ad una lirica minimale in inglese, appoggiata sull’incedere ipnotico dell’arpa, quasi uno spin off del lavoro solistico di Raoul partorito nel primo lockdown. Nella parte centrale si aggiunge la chitarra di Massimo Cossu a sostenere il coro di Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe nell’atmosfera gregoriana in Latino, per poi ritornare all’ipnosi iniziale dell’arpa di Raoul. I contenuti del testo sono di profondo disagio e rassegnazione nella parte inglese e di forte speranza per l’umanità nella parte centrale, come una sorta di consapevolezza dell’esistenza così instabile e senza tempo dove ogni istante resta un regalo prezioso: un presente!
Anime confuse
L’animo umano confuso e deluso cerca, attraverso la poesia e la bellezza, incoraggiamento e consapevolezza per superare l’inquietudine del quotidiano vivere. Alla stesura del testo in italiano collabora il poeta sassarese Leonardo Omar Onida. Un elaborato musicale dal forte impatto emozionale, basato sui droni sonori ed i pattern ritmici ed ostinati dell’arpa elettrica sui quali si inseriscono Aperture e suoni della tradizione vengono dai riff di chitarre di Massimo Cossu e Beppe. La stesura, quasi lirica e semplice nell’espressione dialoga con l’inconfondibile e preziosa tromba del grande Paolo Fresu.
Animas
Brano che dà il nome all’album. Anime buone, le parole in “limba”, ricche di arcana sapienza, elementi naturali che conducono a ritrovare consapevolezza nei sogni dei bambini, nelle aspettative di cambiamento e risveglio globale alla bellezza. L’unico ospite femminile, Daniela Pes, apre e chiude il elaborato musicale con la sua vocalità così profonda e leggera nello stesso istante. Voce che conduce verso altre voci che riempiono il coro, formato da Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe. Le chitarre di Beppe e Massimo Cossu si miscelano con l’arpa di Raoul e le percussioni, sempre di Federico Canu, creando armonie e ritmiche mediterranee e latino-americane. Un viaggio sonoro ed emozionale ricco di speranza.
Le distopie di Orwell
Ampi spazi sperimentali e paesaggi sonori leggermente dissonanti e distopici nel elaborato musicale che ospita un altro grande del jazz italiano, Gavino Murgia. Voce e sax esaltano e sconcertano e le anime si fondono nel magma sonoro di arpa elettrica e vocalità estreme che traghettano lo smarrimento e l’isolamento in una struggente speranza di via di uscita, espressa in un canto liberatorio ripetitivo, un mantra, un appello verso l’altro: «Tu, come stai?».
Eziopatogenesi
È il elaborato musicale, in Italiano, più acustico e visionario del lavoro: un divertissement anche un po’ ironico su una tessitura musicale colta classica per arpa acustica e voce. Eziopatogenesi, la scienza che studia l’origine delle patologie. Le malattie, le paure, i perché, i dubbi e l’affidarsi alla medicina allopatica o ai rimedi omeopatici, con certo senso di gratitudine a tutto l’ambiente della scienza medica dalla carica più alta fino alle maestranze che orbitano negli ospedali, case di cura, guardie mediche e centri di assistenza e ricerca, tutti al servizio della guarigione e della prevenzione per la nostra salute e per continuare a godere (e soffrire) della meraviglia della vita.
Figiurà
In dialetto stintinese, tratta il tema del distacco dalla vita terrena, la morte. La mancanza e il vuoto che rimane a noi che restiamo nel mistero della vita e della morte. Figiurà che significa osservare in profondità, mette in evidenza la difficoltà nell’affrontare una situazione di così alto dolore dell’anima. La musica tenta di tamponare questo sentimento così forte non riuscendo in pieno nel tentativo, poiché il dolore ci riporta alla vera nostra natura e alle quattro sofferenze basiche. Nascita, crescita, invecchiamento e morte. il canto appassionato di Beppe che si appoggia sugli intrecci dell’arpa di Raoul legati a quelli della chitarra di un Maestro come Franco Mussida, la storia del progressive italiano che porta la sua sapienza musicale in una ballad tra Mediterraneo e California.
Ommini d’eba
Ommini d’eba significa in stintinese uomini d’acqua. Beppe e Raoul sono due uomini d’acqua uno di acqua dolce e l’altro di acqua salata.
Raoul è uomo d’acqua dolce (del lago di Como) che vive in Sardegna e chiede a Beppe, uomo di acqua salata di Stintino, di immaginarsi una storia che rappresenti questa realtà. A questo punto come non coinvolgere una voce ed un amico, che con l’isola ha un legame speciale, che ha sempre portato avanti la battaglia della tutela delle lingue minoritarie e che ha portato il laghee, dialetto del lago di Como, alla ribalta nazionale come Davide Van de Sfroos Due voci raccontano storie di guerra e contrabbando. La durezza del sopravvivere e inventarsi il quotidiano, quasi come questo periodo pandemico in cui siamo tutti costretti a reinventarci per superare i disagi e l’inquietudine.
Davide ha regalato oltre che la sua arte anche la sua poesia, scrivendo in laghee la seconda parte del elaborato musicale e cimentandosi nel canto in dialetto sardo. Nasce così una ballata emozionale, con i contrappunti violinistici di Andrea Pinna ed il basso di Flavio Ibba.
Sardus Pater
Primo singolo estratto dall’album, quasi tutta in limba, la lingua sarda. Sardus Pater, antica divinità Shardana, protettore dei mari e dei naviganti, in questo elaborato musicale prende le vesti del padre della tradizione sarda. Invocazione alla vita e al perdono, l’amicizia e l’amore che trovano spazio in aperture ad una nuova condizione umana, una dansa Noa, una nuova danza. In questo elaborato musicale si uniscono a Raoul e Beppe due talenti della world music isolana, i FantaFolk con organetto diatonico e tin-whistle. Chiudono il cerchio delle collaborazioni Massimo Canu al basso fretless e Federico Canu percussioni.
Cose dell’anima
Una invocazione, una fotografia dell’anima, una struggente e profonda dichiarazione d’amore, senso di gratitudine e presa di coscienza. Due minuti di poesia in musica che ospitano una voce recitante d’eccezione, il DJ e produttore musicale, Max Brigante, a cui si aggiunge una sfumatura di elettronica del producer romano Stefano Agostinelli.
Battordichi Pinturas Nieddhas (Fourteen black paintings)
Un elaborato musicale minore della produzione di Peter Gabriel, contenuto nell’album Us, con a tema i diritti umani ispirato ad un’opera dell’talento artistico Mark Rothko. L’idea di aggiungerlo all’album nasce da Raoul che portava scritto il suo potente testo sullo zaino del liceo. Con l’apporto della vocalità sperimentale di Lorenzo Pierobon, i suoni di Massimo Cossu e Federico Canu il elaborato musicale acquisisce una nuova veste, con le cinque frasi del testo tradotte nelle tre lingue inglese, italiano e sardo, come messaggio universale di rinascita e cambiamento. Impossibile non coinvolgere gli amici e maestri Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu che mettono la loro firma con un cameo vocale all’inizio e alla fine del elaborato musicale, senza scordare il forte legame con Peter che rese loro ancora più celebri nel mondo.
Beppe Dettori si trasferisce dalla Sardegna a Milano all’età di 22 anni. Dopo le prime difficoltà, molto utili sono i consigli ricevuti da Fabio Concato, che lo aiuta a muoversi nell’intricata industria discografica. Dal 1994 al 1996, lavora in studio per Ron, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri e va in tour con Gatto Panceri. Nel 1997, scrive per i Ragazzi Italiani, che partecipano a Un albumper l’estate con la composizione Non finire mai.
Nel 2000, scrive Il mio amore per te per Eros Ramazzotti, inserito nell’album Stile libero. Inoltre nel 2004 scrive il elaborato musicale Canto alla vita per Josh Groban, prodotto da David Foster, che vende in tutto il mondo oltre 6 milioni di copie. Altre collaborazioni importanti negli anni a seguire sono quelle con Paolo Meneguzzi e Gianluca Grignani. Nel 2006, ha pubblicato l’album “Kapajanka Project 01″. Nel novembre dello stesso anno, diventa la nuova voce del gruppo dei Tazenda, a poco più di un mese dalla morte del leader storico Andrea Parodi. Con i Tazenda, duetta con Eros Ramazzotti, (Domo Mia),Francesco Renga (Madre Terra), Gianluca Grignani (Piove Luce), e ospiti di Marco Carta a Sanremo. Beppe è anche vocalist di numerosi spot pubblicitari e collabora con Mediaset sia per show televisivi (La sai l’ultima?, Meteore e Matricole e Viva Napoli), sia per sigle di cartoni animati (ha cantato “Beyblade VForce” con Giorgio Vanni, “Sherlock Holmes indagini dal futuro”, “Belfagor”, “Gladiator’s Academy”, “Quella strana fattoria” con Cristina D’Avena, e infine “Pokémon: the master quest” con Giorgio Vanni e Cristina D’Avena).
Nel 2009 e 2010 partecipa e collabora ai convegni internazionali de “La Voce Artistica” a cura del Dr FUSSI, luminare della foniatria internazionale, sul tema della voce diafonica e le applicazioni agli stili musicali. Pertanto intraprende la via della didattica con lezioni individuali e di gruppo (masterclass), in ogni parte di Italia.
Verso la fine del 2012 termina la collaborazione con la leggendaria band dei Tazenda che inizio già nel 2006, collezionando 5 album, 3 di inediti e 2 live, vendendo quasi 200.000 milka copie. Nel 2015 scrive un nuovo album in “Limba” (lingua sarda) dal titolo “ABBA”, dal quale viene estratto l’omonimo singolo. Collaborano al singolo Paolo Fresu e i Tenores di Bitti. Nello stesso periodo scrive per Valerio Scanu “COSI’ DISTANTE”, all’interno del lavoro discografico che lo vide vincitore a Sanremo.
Nel 2017 dallo stesso album estrae un ulteriore singolo in una veste completamente vocale, “BRINCARE”. Nell’album presente anche la versione integrale e strumentale. Verso la fine dello stesso anno pubblica l’intero album ABBA con 11 tracce tutte in lingua sarda. L’anno 2018 è un anno di progetti teatrali di alto spessore culturale. BIANCOENERO, in merito alla longevità dei centenari sardi, lavoro musico-fotografico che risalta la peculiarità culturale e tradizionale, oggetto di studio da tantissimi studiosi e scienziati di fama nazionale e internazionale. Ideata e prodotta da Kaos Lab. Nel 2019 è la volta invece di S’INCANTU ‘E SAS CORDAS (l’incanto delle corde) lavoro musicale con l’arpista comasco Raoul Moretti, dove si esalta il suono e la vibrazione delle corde (voce, chitarra acustica e arpa elettrica ed elettronica). Prodotta dal Teatro Alidos. E ancora, un “reading dinamico” dal titolo LA VERA STORIA DEGLI ELEMENTI di Leonardo Omar Onida. Beppe cura le musiche in gran parte tratte dall’album ABBA. Performance coreografiche di Bianca Maria Lay. Imminente uscita è il lavoro discografico @90 con il produttore Giorgio Secco. Nasce l’Etichetta editoriale sarda “UNDAS” (ONDE) www.edizioni.undas.it con lo scopo di divulgare e tutelare i prodotti musicali realizzati in Sardegna e fornire loro, così, una “finestra nel mondo”. Il 27 marzo 2020 viene pubblicato l’album (IN) CANTO RITUALE – Omaggio a Maria Carta, realizzato assieme a Raoul Moretti, anticipato dal singolo “Ballu”. Il 21 giugno 2020 il albumarriva nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2020, per la categoria “Interprete di canzoni”. Il 23 giugno 2020 arriva in radio il secondo singolo “In su monte gonare”.
BIO – RAOUL MORETTI
L’italo-svizzero Raoul Moretti è un arpista versatile e sperimentale con un approccio molto originale allo strumento.
Tale approccio, negli anni, lo ha condotto a sviluppare un percorso artistico alla ricerca di uno stile personale. Oggi è uno degli arpisti più innovatori con una traiettoria artistica internazionale, portando la sua arpa in differenti mondi musicali (avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, classic, free improvising) ed in altre forme di arte (danza, pittura, cinema, video-installazioni) e in molti diversi ambienti (teatri, clubs, discoteche, case, stazioni, strade, strutture ospedaliere e centri medici).
In vent’anni di attività, dopo esperienze in ambito classico cameristico e lirico-sinfonico, ha avuto modo di collaborare tra gli altri con: Fiorelloe la sua orchestra per il suo show televisivo con artisti internazionali; in ambito teatrale con il comico Leonardo Manera, l’attrice Isabella Carloni, il Teatro Piccolo di Milano ed altre numerose compagnie per le quali ha realizzato musiche di scena; i videoartisti Olo Creative Farm, il lavoro Nichelodeon ed il gruppo cinese Wuji Ensemble; numerosi scrittori tra i quali Andrea Melis, Michela Murgia. Ha avuto occasione inoltre di suonare in produzioni, tra cui, con la violoncellista Julia Kent, il violinista e cantautore Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Vad Vuc, Max Brigante. Ha all’attivo una ventina di incisioni discografiche, tra i quali tre dischi da solista per arpa elettrica. Ha vinto il premio L’talento artistico che non c’era 2020, ed in duo con Beppe Dettori il premio Archivio Cervo 2020 e finalista alle Targhe Tenco 2020. Ha suonato nei più importanti festival internazionali di arpa in Italia, Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Grecia, Slovacchia, Cina, Hong Kong, Paraguay, Cile, Messico, Venezuela, Caraibi francesi, Dominica, Brasile, Argentina e Australia. È ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale Arpe del Mondo, che riunisce in Sardegna i migliori arpisti di tutti i generi da ogni parte del mondo.
Esce oggi venerdì 30 aprile 2021Saturno, l’EP di debutto di Nove che segue la pubblicazione dei singoli precedenti Vocabolario e Numeri Pari. Entriamo finalmente nel mondo elettronico, ossessivo e ironico-romantico della cantautrice ligure. Un nuovo capitolo dove si rinnova l’immagine enigmatica e allo stesso sfacciatamente pop di uno dei nomi più interessanti della nuova scena indipendente.
Saturno è piccolo viaggio fatto di numeri, parole e sbalzi d’umore. Saturno compie una rivoluzione in poco meno di 30 anni e questa è stata la mia stessa sorte. Non vivo di rimpianti ma ruoto lasciandomi trasportare dalle emozioni.
Da venerdì 23 aprile è disponibile in playing radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Valanghe”, il nuovo singolo di Diego Random contenuto nell’EP “Aesthetic Chaos”. Valanghe è un singolo profondo e sfaccettato che descrive in maniera più o meno diretta le emozioni dell’artiere e di molti suoi coetanei (e non). Un testo malinconico e a tratti avvincente è in grado di catapultare l’ascoltatore all’interno di stati d’animo differenti, dove concetti opposti coesistono. Le parole che si sposano con la base formano un tappeto musicale ritmato sul quale si può ballare, con l’intenzione di allontanare qualsiasi paura o pensiero negativo.
Spiega l’artiere a proposito del suo nuovo inedito: «Valanghe è una composizione sfaccettata e profonda, contenuta nel mio nuovo EP “Aesthetic Chaos”, interamente prodotto da DeadlyCombination. Le valanghe sono la metafora del tempo che passa e della vita che scorre e che spesso ci lascia cadere in maniera unicamente distruttiva. Avere la coscienza di cosa ci lasciamo alle spalle, dando un sguardo verso il nostro futuro, è la chiave per superare momenti bui e imparare a convivere con le nostre paure, traendo ciò che di costruttivo hanno da offrirci».
Dal 14 maggio è disponibile in trasmissione radiofonica e su tutte le piattaforme di digitali di ascolto “HOPE” (BIT Records), componimento di debutto di Arianna d’Angelo, in arte Ariannah. Ispirata dalle sonorità indie/folk americane, “HOPE”, primo singolo di ARIANNAH, nasce dal bisogno di combattere per non perdere l’unica cosa che, soprattutto oggi, riesce a farci sopravvivere: la speranza. Nella composizione questo sentimento assume una sorta di personificazione a cui il protagonista rivolge le sue domande e rivela i suoi sentimenti. «Ho racchiuso in “Hope” tutto quello che provo e sono felice che quello che ne sia uscitonon sia solo una composizione autobiografica – spiega la cantautrice a proposito del suo primo inedito – Credo che ognuno di noi, visto il periodo chestiamo vivendo, possa porsi e trovare le proprie risposte nel testo. L’importante è lasciarsiguidare dai sentimenti ogni tanto».
Dopo quasi dieci anni di tour no stop, Asaf Avidan, alla soglia dei quarant’anni, decide di prendersi ‘at least one year off the road’ per riflettere sulla propria carriera artistica e sulla sua vita personale, per godere di momenti di pace, per assaporare l’arte, per riscoprire sé stesso, per vivere diversamente e, di conseguenza, per comporre musica in un modo nuovo. Dopo aver scoperto una magnifica tenuta nel centro Italia, diventata poi il suo studio di registrazione, circondato da campi, olivi e da tantissimo blu, Asaf Avidan prova a scoprire nuovamente il suo sé.
Mentre i precedenti album, tra cui ‘Different Pulses’ o ‘The Reckoning’, sono stati scritti in un paio di settimane, per il nuovo CDil processo creativo è stato altamente influenzato dalla natura e dal silenzio, quasi ne seguisse i ritmi. “I remember learning to cut olive branches to prepare the trees for next year. I was astonished to see how much of the tree had to be cut in order to help it live better. Local farmers showed me that by cutting many of the branches, more air was reaching the inside of the tree, more sun, making it stronger and more resilient to parasites and disease. I tried to do the same with my songs. Cut, trim and remove big parts for the song to use its energy to grow stronger roots and a stronger structure. Take time and let the song grow naturally” afferma Asaf Avidan su ‘Anagnorisis’, il nuovo album pubblicato l’11 settembre su etichetta Artist First.
Il titolo del nuovo lavoro si rifà ad una parola coniata da Aristotele per definire quel particolare ed improvviso momento in cui si rivela il proprio carattere, la propria identità, trascendendo dall’ignoranza alla conoscenza. Ogni singolo del nuovo CDsembra riecheggiare con radici profonde che scavano verso l’interno con strutture curate e precise, arricchite da correnti musicali che spaziano dall’hip-hop anni ’90 al pop più attuale, fino alla musica gospel.
“I was listening to Thom Yorke, The Fugees, David Bowie, Old school Jazz, even contemporary pop like Billie Eilish or Kanye West. I would take something from each one and mix it all into a schizophrenic jungle of characters, all working from within myself. Somehow this mixture of characters and sounds was able to tell a clearer picture of how I felt… of who I am… more than just one voice ever could.” Tutte le voci contenute in ‘Anagnorisis’ sono di Asaf Avidan, che ha registrato alcune strofe fino a dodici volte per sovrapporre, con differenti tonalità, la stessa voce. Anche tutti gli strumenti nel CDsono stati suonati solamente da Asaf. Mille sfumature che appartengono ad un’unica figura, in grado di spaziare dal falsetto al baritono fino alla sua inconfondibile tonalità vocale androgina.
Il CDè stato registrato in parte nel suo piccolo studio a Tel Aviv, dove Asaf è stato affiancato dal fidato collaboratore Tamir Muskat, già al lavoro su ‘Different Pulses’ e ‘Gold Shadow’, ed in parte, causa lockdown, nella propria casa in Italia, ma questo ha favorito la sua libertà a poter suonare e registrare anche in piena notte, lasciandosi trascinare dal flusso creativo e dal magico silenzio. Il vero ‘Anagnorisis’ per Asaf Avidan, la vera rivelazione, è che la complessità, la molteplicità e la confusione sono parte dell’esistenza umana. Di conseguenza, non c’è mai un solo momento di chiarezza che rappresenti più verità di qualsiasi altro.
A tre anni di distanza dall’ultima apparizione in solo sui palchi italiani con ‘The Study of Falling’, Asaf Avidan ha annunciato i concerti italiani nel 2021, successivamente rinviati a causa delle disposizioni in materia di Covid-19 nel 2022. L’artiere si esibirà sui palchi italiani accompagnato dalla sua band per presentare, dal vivo, il nuovo album ‘Anagnorisis’.