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Sonorità indie-folk malinconiche
raccontano il viaggio interiore lungo una vita intera
IN MANCANZA DEL VERDE è il nuovo singolo di INAUDITO, in uscita per Fissa Records. Il singolo, insieme ai precedenti Tutto Torna e Quando c’eri tu, rinnova l’avventura del cantautore romano, voce di oggi ma con la testa immersa nei primi anni ’00, con un lavoro capace di creare un varco temporale immerso tra cartoline e ricordi di inizio millennio.
In mancanza del verde racconta il guardarsi dentro per vedere cosa manca, cosa si è trascurato, per poi tornare fuori a cercarlo.
Scorre su sonorità indie-folk il singolo più intimo e acutisco del debut album di Inaudito, registrato d’estate in un paese della Puglia: se si presta attenzione a un certo punto si può sentire il garrire delle rondini, se si presta ancora più attenzione si può vedere l’odore degli ulivi. Ci sono suoni caldi, di legno, armonie vocali e pause: i tempi sono dilatati, sospesi come quelli della meditazione, e allo stesso tempo circolari, come quelli di una grande giostra.
Che poi sarebbe la vita, in fin dei conti.
BIO
Francesco, in arte Inaudito, vive nel 2003 e ci comunica la sua musica, oggi, attraverso il mondo dei social, che gli ha permesso di aprire una finestra sul futuro.
E’ nato a Roma dove è cresciuto (nel quartiere Montesacro, ci tiene a specificare), studia psicologia all’università, tifa la Roma, ama il cinema e la natura. Scrive tulipani e coltiva canzoni, che cresceranno in futuro.
“Il primo documento registrato di Daniele Germani sulla sua musica come leader è pieno di espressione personale e piena di sentimento. Sono stato catturato dal suono dolce di Daniele e dal meraviglioso spirito collettivo e dal dialogo creativo del suo quartetto. ” –
Il sassofonista vincitore del GRAMMY Joe Lovano
Gleam Records è orgogliosa di annunciare l’uscita di A Congregation of Folks, il sorprendente debutto del promettente esordiente Daniele Germani. Congregation of Folks introduce una voce avvincente e vivace al sassofono contralto e un compositore unico e intrigante. Dieci composizioni jazz moderne, tutte scritte da Germani, prendono vita magnificamente con l’aiuto del suo affiatato quartetto composto dal pianista Justin Salisbury, dal bassista Giuseppe Cucchiara e dal batterista Jongkuk Kim. A Congregation of Folks sarà disponibile su CD e download / ascolto digitale digitale il 26 marzo 2021.
Originario della regione italiana di Frosinone ma con sede a Brooklyn, NY, Daniele Germani è una stella in rapida ascesa sulla scena jazz contemporanea di New York. Diplomato al Conservatorio di Frosinone, Germani si è trasferito a Boston nel 2013 quando gli è stata offerta una borsa di studio per frequentare il Berklee College of Music. Mentre era lì, è stato ammesso al prestigioso Berklee Global Jazz Institute di Danilo Perez, dove ha studiato sotto la guida di Terri Lyne Carrington, Joe Lovano e del suo mentore, George Garzone.
Le sue esperienze rivelatrici in classe furono eguagliate solo da quelle sul palco dell’orchestra, il più delle volte quella del Wally’s Jazz Cafe, il leggendario jazz club dove Germani si è fatto le ossa.
Conosciuta come la “palestra” per musicisti locali ed emergenti, esibirsi al Wally’s divenne un evento normale per Germani; alla fine si è esibito lì 2-3 volte alla settimana come sideman e con i suoi gruppi.
Una mutevole “congregazione di gente” da tutte le parti del mondo si sarebbe unita a Germani notte dopo notte nel luogo leggendario. Wally ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo musicale e personale di Germani e gran parte dello spirito vibrante e stimolante del club è catturato in questo debutto registrato. “Wally’s era il luogo in cui sognavamo ad occhi aperti”, descrive Germani.
All’inizio della sua permanenza a Boston, Germani si unì al suo collega bassista italiano Giuseppe Cucchiara, al batterista sudcoreano Jongkuk Kim e al pianista originario dell’Oregon Justin Salisbury. Hanno immediatamente cliccato e hanno formato un gruppo affiatato che si è sviluppato in un’amicizia significativa e in una partnership musicale. Si sono esibiti frequentemente a Boston – da Wally’s e in ensemble assortiti al Berklee – e sono rimasti un’unità durante la loro laurea e il
successivo trasferimento a New York City nel 2017. Da allora, hanno continuato a esibirsi insieme, oltre a costruire carriere indipendenti di successo per conto proprio, ciascuno che sale allo stato di “prima chiamata” tra i suoi pari di talento.
Germani ha intrapreso una sfida personale nel 2019 per volere del suo buon amico e assiduo collaboratore Leo Genovese. “Leo è un compositore brillante e ciascuna delle sue canzoni è più bella dell’ultima”, dice Germani. Ispirato dal tesoro di composizioni sbalorditive di Genovese, Germani si è sfidato a scrivere una track al giorno. “Il mio obiettivo era essere presente nel momento in cui scrivevo le canzoni… Ho seguito il flusso del momento e il mio approccio alla scrittura è cambiato a seconda di quello che è successo quel giorno. Volevo essere sorpreso dalle mie creazioni. ” Ad oggi, Germani ha scritto oltre 450 canzoni. Due di loro appaiono in Leave It Blank For Now; L’uscita di Germani nel 2020 Chant Records con Genovese, il suo compagno di band di Wally Boni, il fedele bassista Francesco Marcocci e ancora una volta, Kim – altri dieci sono presenti in questo straordinario debutto.
In A Congregation of Folks, Germani accompagna gli ascoltatori in un vasto viaggio emotivo che spazia dal gioioso e rauco al pensieroso e indagatore. I momenti salienti includono l’apertura ad alta energia “They Move In On The Action” che lascia il posto al lirico “One Moment to Moment”, una bella vetrina per Salisbury. Un altro pezzo forte è la meditativa title track che si apre con una splendida intro di assolo di sassofono “pensata per chiamare insieme gente amata”. Questa traccia è stata ispirata dalla copertina dell’album: la foto del matrimonio dei suoi genitori con Germani e la sua band è stata sovrapposta digitalmente nello scatto, riunendo tutti. “No Clouds in the Air” è un’esplorazione contemplativa che prende il via con un pesante drone, infestato e presciente, mentre Germani e la sua band duellano sui toni, creando un ricco arazzo di suoni. “You Won’t Find A Better Listener” è una conversazione gioiosa e musicale tra Germani e Salisbury, paragonata alla “migliore
conversazione a tarda notte, piena effervescenza e profondità”.
Daniele Germani è entusiasta di scatenare A Congregation of Folks nel mondo e spera che la sua musica possa aiutare a riunire le persone in un momento sempre pericoloso. Con l’uscita del suo debutto, Germani ti dà il benvenuto nella sua congregazione di gente.
“Daniele Germani’s first recorded document of his music as a leader is full of soulful, personal expression. I was captured by Daniele’s sweet sound and his quartets wonderful collective spirit and creative dialog throughout.” – GRAMMY-winning saxophonist Joe Lovano
DOUGLAS DARE
A CAUSA DEL PROTRARSI DELLA PANDEMIA IN CORSO,
I CONCERTI ITALIANI DI DOUGLAS DARE INIZIALMENTE PREVISTI A
MILANO (23 MARZO 2021) E LUGANO (24 MARZO 2021) SONO POSTICIPATI AL 2022
** NUOVE DATE **
venerdì 11 marzo 2022
LUGANO (CH) – STUDIO FOCE
apertura porte ore 20.00 – inizio concerto ore 21.30
prezzo del biglietto: 15 CHF
biglietti in vendita in cassa la sera del concerto
sabato 12 marzo 2022
MILANO – GERMI
apertura porte ore 20.00 – inizio concerto ore 21.30
prezzo del biglietto: 12 Euro
biglietti in vendita in cassa la sera del concerto
info: www.internationalmusic.
TRA LE VOCI PIU’ INTERESSANTI DELL’ELECTRO-POP MODERNO,
LA SUA MUSICA PARLA IN MODO DIRETTO E SINCERO,
TRA TESTI-POESIA SU RIFLESSIONI SOCIALI, INTIMITA’ ED ESPERIENZE PERSONALI,
ACCOMPAGNATI DA LIRICHE ONIRICHE E MINIMALISTE, SINTETIZZATORI
E CHITARRE DISTORTE DALLE TINTE ETEREE
‘Milkteeth è un albumdi bellezza cristallina, senza macchia. Un gioiello’ – Blow Up
‘Milkteeth è un album di bellezza diafana e profonda’ – Rockerilla
‘Un albumche tocca l’anima’ – Rumore
ascolta ‘Milkteeth’: http://bit.ly/
Pubblicato a febbraio 2020 su etichetta Erased Tapes, ‘Milkteeth’ è il terzo album di Douglas Dare, istrionico performer inglese e punta di diamante nel panorama electro-pop moderno. Prodotto da Mike Lindsay – membro fondatore dei Tunng e metà dei Lump, con Laura Marling – nel suo studio a Margate, in soli dodici giorni, ‘Milkteeth’ mostra Dou
Per raggiungere questo punto, per riuscire ad essere a proprio agio con se stesso, Douglas Dare si è cimentato nella difficile impresa di far convivere la sua perseverante lirica poetica dal sound elegante e minimalista, con un più attuale animo da singer-songwriter del 21° secolo.
Il più giovane di una famiglia allargata, Douglas Dare è cresciuto in una fattoria dove era solito passare molto tempo assorto nei propri pensieri e nel proprio mondo, ballando con il vestito rosa di sua madre. ‘Solo ora mi sento libero di esprimere nuovamente quel me bambino, dandomi il permesso di travestirmi’, dichiara Dare circa la copertina di ‘Milkteeth’, dove posa con un drappo bianco, come una musa greca. ‘Non mi sono mai sentito pienamente me stesso, mi sentivo diverso, dispari. Volevo solo danzare e cantare e mascherarmi in una piccola fattoria di campagna’ prosegue l’performer.
Precedentemente noto per le sue doti al piano, nel nuovo album Dare approccia nuovi strumenti, tra cui l’autoharp – con la quale ha composto il componimento ‘Silly Games’ in meno di un’ora – e la chitarra. ‘Milkteeth’ si muove tra linee di pianoforte, arpeggi e testi che parlano di innocenza infantile, vulnerabilità e di ballate per le nuove generazioni, testi deliberatamente semplici e familiari sin dal primo ascolto.
A dicembre 2020 Douglas Dare ha pubblicato a sorpresa, sempre su etichetta Erased Tapes, l’ep digitale ‘Heavenly Bodies’, tre nuovi brani registrati a settembre 2020 nella chiesa di St John of Jerusalem a Londra, accompagnato dalla London Contemporary Orchestra. Nell’ep si trovano un inedito, un’ipnotizzante rivisitazione di ‘Dance Me to the End of Love’ di Leonard Cohen ed il duetto con Peter Broderick.
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Il debutto di Douglas Dare risale al 2014, con la pubblicazione dell’acclamato ‘Whelm’, a cui ha fatto seguito, due anni dopo, ‘Aforger’. Nel 2017 Dare è stato chiamato a reinterpretare ‘Dance Me To The End of Love’ in occasione della Leonard Cohen exhibition ‘A Crack In Everything at the Contemporary Art’ al museo di Montrel, attualmente in mostra al Jewish Museum di New York. Dare è stato inoltre invitato da Robert Smith ad esibirsi al Meltdown Festival nel 2018.
La musica di Douglas Dare è schietta e diretta e parla di temi universali come l’amore, la perdita, l’infanzia, ma dal punto di vista delle personali esperienze dello stesso Dare. La sua musica da voce e forma a tutti coloro che si sentono diversi e fuori luogo e Dare lo sa fare in un modo onesto, semplice e sincero.
‘Come l’uomo della Luna’ è il titolo del nuovo album del cantautore romano Giampietro Pica in arte Gimbo, disponibile da venerdì 26 febbraio in tutte le piattaforme digitali e pubblicato da Redgoldgreen Label.
Un albumandata e ritorno come un viaggio, un percorso dove ognuna delle undici tracce è un punto di partenza e arriva a quella successiva in punta di piedi. Quasi un concept album con una linea netta tracciata dal viaggio, dai sogni e dalle speranze. Se si ascoltano i brani dall’inizio alla fine, si attraversano ballad, pezzi andanti dal gusto patchanka, reggae, folk e country. Tutti diversi, ma, appartenenti allo stesso viaggio. Si parte dall’Europa fino ad arrivare in America Latina per poi tornare. E quello che il albumriporta a casa, sin dal primo componimento, è un tributo al cielo, alle stelle, agli spazi aperti, alla natura che in tante culture mesoamericane e amerindie dialogano costantemente con i sogni. Il mondo, come casa che viaggia nello spazio infinito, non ha confini ma solo avamposti da cui ripartire. Il viaggio, infatti, non termina mai, perché anche l’ultimo componimento del albumrappresenta solo una sosta prima di rivivere nuove avventure.
Tanti anche gli ospiti presenti sul disco, musicisti che portano in dote il retroterra artistico e culturale dove Gimbo è maturato. Il jazz di Fabrizio Bosso e Javier Girotto attraversa deliacamente le tracce, dove compaiono anche Rastablanco e Giulio Ferrante provenienti dal mondo reggae di Radici nel Cemento, i ritmi in levare di Raina dei Villa Ada Posse e la tastiera di Francesco Bellani (già con Calcutta, I Cani, Giorgio Poi tra gli altri).
Mondi tanto diversi quanto uniti dalla visione di Gimbo, che in ‘Come l’uomo della Luna’ è riuscito a far convivere attraverso arrangiamenti raffinati e un songwriting maturo e consapevole.
Fiati, chitarre, percussioni, respiri e parole si fondono in atmosfere personali e sognatrici, dove la cristallina semplicità del cantautorato folk traccia un sentiero onirico tra la Terra, il cielo e la Luna.
L’album è accompagnato dal clip ‘Sulle Mie Tracce’ realizzato da dal regista Andrea Casella (Studio Capta), dove assieme a Gimbo compare proprio Fabrizio Bosso, uno dei trombettisti più influenti dei jazz italiano e internazionale.
Prendi uno dei più grandi personaggi della dance italiana, Stefano Secchi (radio 105, ideatore della Discomaniamix e di grandissime hit mondiali), uno dei più attivi produttori e scopritore di talenti degli ultimi quindici anni, Mauro Vai, un eclettico e irrefrenabile produttore dance – nonché personaggio televisivo, di teatro e youtuber -, Nicola “Panico”, e la voce di una grande performer Scozzese (autrice di brani candidati ai Grammy), Ana: li chiudi in casa forzatamente a causa del lockdown e li fai lavorare per settimane tra la Spagna, la Scozia e l’Italia tramite le tecnologie a distanza. Così è nata la nuova versione di “One and One” (Proprio/BIT Records), componimento portato al successo da Robert Miles nel 1996, ripreso con le sonorità attuali da questo unico team musicale.
Spiega il team di artisti a proposito di “One and One”: «Il componimento nasce dall’idea di Stefano Secchi, che contatta Mauro Vai per riproporre in chiave attuale il grande successo di Robert Miles “One and one”. Viene tirata giù una prima bozza della stesura, con la voce originale del componimento. Successivamente facciamo ascoltare la demo a Nicola “Panico” che crea una versione attuale. Riascoltando la voce originale del 1996, ci viene in mente di contattare Ana che ha già lavorato con la BIT Records in passato per la hit “Voices”, ad Ana piace tantissimo l’idea e registra le voci. Il tutto solo con lavoro in remoto, ci si lavora per molte settimane e alla fine nasce questa collaborazione tra quattro artisti sparsi per l’Europa».
Pre-save di “One and One”.
Biografie
Stefano Secchi, uno dei migliori dj italiani, produttore e performer, fa parte della prima Radio DeeJay con Claudio Cecchetto e la DeeJay’s Gang per poi approdare a 105 dove conduce la classifica dance “DiscomaniMix” e co-presentatore di Superclassifica Show con Seimandi su Canale 5. Produttore di grandi successi mondiali come Co.Ro., Gem e la sua hit mondiale “I say yeah”.
Mauro Vay, dj, produttore musicale, speaker radio da oltre 20 anni. Cura da 17 le produzioni per la Bit Records, pubblicando singoli con e per Paps’n’Skar, Billy More, Dj Matrix, Danilo Amerio, Roccuzzo, Los Locos, Jack Mazzoni e tantissimi altri artisti.
Panico: dj, perfomer, producer, attore, insomma un personaggio a 360°. Nasce artisticamente negli anni 90 nei locali della provincia di Varese. Vanta di una serie di produzioni e collaborazioni importanti. Da qualche anno a questa parte in tv, sia su Rai che Mediaset, in teatro con l’attore comico Gabriele Cirilli per il quale ha curato le musica del suo spettacolo teatrale “Il cirque du Cirill” di cui ne fa anche parte come personaggio fisso in scena e su youtube nei panni di vari personaggi nei video delle web star Ipantellas.
FACEBOOK Stefano Secchi: https://www.facebook.com/
FACEBOOK Mauro Vay: https://www.facebook.com/
FACEBOOK Panico: https://www.facebook.com/
Sito internet: http://www.bitrecords.it/
Tentare non nuoce. È stato così per Caterina Lalli, giovane performer che il giorno 26 Febbraio 2021 ha lanciato ufficialmente il suo singolo: Kill Me.
In arte Lialai, qualche mese fa ha contattato con un messaggio privato su instagram l’attore pornografico Rocco Siffredi, chiedendogli di realizzare il suo più grande sogno: essere protagonista del suo clip. La risposta non è tardata ad arrivare e lui, uno degli uomini più desiderati del pianeta, ha deciso di aderire a questa inaspettata richiesta.
Rocco sul set del video girato dal regista romagnolo Samuele Sbrighi rappresenta un rapinatore, che insieme alla giovane Lialai mette a segno un colpo in banca indossando la maschera dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un gioco di seduzione che si trasforma in una trappola per il rapinatore, il quale a seguito del colpo viene sedotto e poi abbandonato.
Caterina ha creato il personaggio di Lialai come trasposizione di una parte di se stessa che esiste, o forse vorrebbe esistere. Del resto, questo era il nome che i suoi genitori avevano inizialmente pensato di darle.
Spiega l’performer a proposito del suo nuovo inedito: «Non riesco ancora a credere a quello che è accaduto. Sono da sempre una fan di Rocco. Ho provato per gioco a contattarlo su instagram senza nessuna aspettativa, ma la sua risposta non è tardata ad arrivare”. “Interagire con lui sul set è stato molto semplice, è una persona estremamente sensibile, sa come metterti a tuo agio, ti dà carica e sicurezza. Mi piacerebbe essere un esempio per tutti i giovani: credete nei vostri sogni e fate di tutto per realizzarli».
Il clip ufficiale del singolo diretto da Samuele Sbrighi, Lialai si cala nei panni di una rapinatrice di soldi e
di cuori, il suo vero unico amore è solo il denaro e la ricchezza a tal punto da rinunciare anche a una
notte con Rocco Siffredi.
Link al clip ufficiale: https://www.youtube.com/watch?
Biografia
Caterina Lalli, in arte Lialai, è nata a Pisa ma vive a Carrara. Venticinque anni, studentessa univesitaria di Lingue e Mercati, da quando è bambina nutre la passione per il canto, ma il suo percorso è cominciato solamente un anno fa durante il lockdown. A luglio 2020 è uscito il suo primo singolo “Dime” a cui è seguito “Kill Me” a febbraio 2021.
Instagram: https://www.instagram.com/
Daniele Scardina forma nel 2002 la band in pieno stile grunge. Il primo albumesce qualche anno dopo, nel 2009 con il titolo “Stato d’Anime” e porta la band ad affrontare al primo tour ufficiale in tutta Italia.
Nel 2012 esce il secondo lavoro in studio “Le Verità Nascoste”, concept album che fa conoscere al grande pubblico la qualità compositiva della band e che porta alla vittoria di numerosi concorsi tra cui la Battle of The Band 2012, promossa da Virgin Radio.
Il 6 febbraio 2016, anticipato dal singolo #IoNo, esce “Lithioland”, terza fatica della band, al quale segue un tour di oltre 50 date, tra cui uno show in apertura a Eugenio Finardi e gli iDays a Milano nel 2017.
Nello stesso anno arriva la prima tournée estera che porta i Lithio in Russia per 10 emozionanti date e, sempre nel 2017, decidono di effettuare una grossa evoluzione nella composizione. Gran parte del nuovo lavoro verrà infatti scritto in Giappone e verrà fortemente influenzato dalla musica elettronica, nasce così l’album “Shibuya”.
Nel novembre del 2019 parte lo Shibuya world tour con 5 date in Italia e 11 in Russia quasi tutte sold out.
Il 24 aprile 2020 esce il primo singolo della storia dei Lithio non cantato in Italiano, ma proprio in russo “No One Writes to the Colonel“.
Il 16 luglio 2020 esce il clip della composizione che dà il nome all’omonimo album “Shibuya” e che ottiene oltre 200.000 views su Youtube. Il 18 dicembre dello stesso anno esce “Nessuno Scrive al Colonnello”, versione in italiano di “No One Writes to the Colonel”. La band chiude il 2020 con un record di oltre 20.000 condivisioni sui social network per il pezzo “No One Writes to the Colonel”. Il 2021 è l’anno di “Revolution”, quinto album in studio della band, anticipato da una serie di singoli, primo dei quali “Deejay”.
LINK AL VIDEO: https://www.youtube.
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