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  • Il jazz di Franco D’Andrea, tra Monk ed Ellington, sabato 8 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    

    L’Atelier Musicale ospita il piano solo del jazzista italiano, figura di spicco della scena europea: tra rigore e libertà espressiva
    D’Andrea proporrà alcune delle pagine più meditative dei due grandi autori americani, aggiungendo alle loro anche le proprie composizioni

    MILANO – Franco D’Andrea torna all’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, con un piano solo di grande rilievo in cui affronterà un percorso nella musica di due tra gli autori che ama di più: Thelonious Monk e Duke Ellington, aggiungendo alle loro anche le proprie composizioni.
    La sua performance è in programma sabato 8 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) e, diversamente da quanto avveniva in passato, D’Andrea non affronterà più i brani in lunghi medley, ma approfondirà il significato di ognuno di loro, privilegiando le pagine più meditative e portandole all’interno del proprio mondo sonoro. Un’operazione che prosegue il suo lungo rapporto con la musica dei due giganti americani del jazz, di cui è tra i pochi (soprattutto per per quanto riguarda Monk) a saper veramente tradurre il pensiero compositivo in una musica personale quanto coerente con le pagine originali.
    Nato a Merano, ma residente a Milano sin dagli anni Settanta, D’Andrea è stato un enfant prodige del jazz italiano, ha guidato formazioni prestigiose come i suoi celebri quartetti e il Modern Art Trio, ha partecipato alla storica esperienza del Perigeo, ha collaborato con tanti grandi artefici del jazz nazionale e internazionale (tra cui Enrico Rava, Paolo Fresu, Aldo Romano, Ernst Reijseger, Dave Douglas, Aldo Romano e tantissimi altri) e ha svolto un’attività didattica di enorme rilievo, che ancora oggi lo vede impegnato come docente dei Civici Corsi di Jazz di Milano.
    Maestro assoluto del piano solo, affronta lo strumento con una concezione orchestrale, unendo le caratteristiche del linguaggio moderno e contemporaneo alla grande tradizione del pianismo jazz delle origini, esattamente come i due musicisti sulla cui musica costruirà la performance dell’Atelier.
    L’eccezionale padronanza ritmica del suo modo di suonare, la capacità di sviluppare una concezione armonica che unisce aspetti diversi della storia del piano jazz, oltre all’utilizzo di elementi seriali, fanno del suo linguaggio un vero unicum della scena pianistica, in grado di unire rigore e libertà espressiva. Un concerto di Franco D’Andrea è, quindi, sempre una “lezione” sull’arte del pianoforte nel jazz.

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 8 febbraio 2025, ore 17.30
    Franco D’Andrea – Per Duke e Monk
    Franco D’Andrea (pianoforte).

    Programma:
    Percorso musicale a sorpresa attraverso le composizioni di Thelonious Monk, Duke Ellington e Franco D’Andrea.

    Introduce Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    On line: www.secondomaggio.org
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Atelier Musicale: il Quartetto Pezzè di Udine sabato 1 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    La formazione friulana, da sempre impegnata a promuovere la ricerca e la divulgazione della musica da camera, 
    eseguirà composizioni di Perosa, Pezzè, Bragato, Tedesco e Garbarino

    MILANO – È il Quartetto Pezzè di Udine il protagonista, sabato 1 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano, del decimo concerto della XXX edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro).
    Il titolo del concerto (“Il quartetto d’archi nel terzo millennio”) riflette la varietà di situazioni a cui una moderna formazione d’archi deve saper far fronte al giorno d’oggi. Non più legato a un’unica impostazione, un quartetto deve infatti sapersi muovere all’interno di un repertorio differenziato, proprio come quello proposto dal Quartetto Pezzé e legato in gran parte ad autori di area friulana, a cominciare dalla suite di Albino Perosa, sacerdote e compositore nato a Rivigliano, in provincia di Udine. Importante figura musicale in gran parte impegnata in musica di carattere religioso, Perosa è stato autore anche di pagine profane come quella che verrà presentata all’auditorium Di Vittorio di Milano.
    Fondamentale per il Friuli è stata la figura del didatta, compositore, divulgatore e organizzatore musicale Piero Pezzè, di cui viene proposta l’opera intitolata “Elegia”, scritta originariamente per pianoforte in memoria di una persona cara e trascritta dal musicista udinese Davide Pitis nella versione per quartetto d’archi. Di Josè Bragato, nato a Udine e poi trasferitosi in Argentina, verrà presentato “Tres movimientos porteños”, un lavoro che guarda decisamente al tango nuevo di Astor Piazzolla, di cui questo compositore è stato a lungo partner come violoncellista. Anche nella sua musica, intrisa di tango, il quartetto si muove in maniera unitaria, come del resto è dialogante pure nella composizione “Inquiete risonanze” di Giuseppe Garbarino, presentata in prima assoluta e costruita come un insieme di suggestioni che si spingono fino al  jazz.
    Il percorso inverso a quello di Bragato l’ha fatto Fabian Perez Tedesco, percussionista e compositore argentino che nel 1987 è diventato membro dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, la cui “Dolci rose”, scritta per il Quartetto Pezzè, si ispira al madrigalismo di Gesualdo da Venosa.
    Formato da musicisti dalla vasta e articolata esperienza concertistica, il Quartetto Pezzè si è riunito sotto l’egida del dedicatario, riconoscendosi nei suoi intenti, e ha poi approfondito la propria preparazione grazie all’incontro con diverse personalità musicali, alcune leggendarie, del panorama della musica da camera. La formazione friulana ha effettuato con successo alcune tournée internazionali e ha tenuto a battesimo diverse prime esecuzioni assolute.

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 1 febbraio 2025, ore 17.30
    Quartetto Pezzè – Il quartetto d’archi nel terzo millennio
    Nicola Mansutti (violino), Lucia Clonfero (violino), Elena Allegretto (viola), Mara Grion (violoncello).

    Programma:
    A. Perosa – Suite
    Mattino di Pasqua – Vivo con leggerezza/Adagio-Meditazione/Scherzo.
    Giochi di bimbi –  Vivace/Notturno-Adagio espressivo.
    Fuochi d’artificio – Finale – Allegro moderato.

    P. Pezzè/D. Pitis – Elegia
    Moderato/Mesto/Con moto/Largamente.

    F. P. Tedesco – Dolci rose
    Allegro vibrante/Intenso ed espressivo/Aggressivo e rude
    (Ispirato al Madrigale “Quanto ha di dolce amore” di Gesualdo da Venosa).

    J. Bragato – Tres movimientos porteños
    Popular-Moderato; Romántico-Allegro; Culto-Allegro moderato.

    G. Garbarino – Inquiete risonanze
    Mosso/Intermezzo: disteso/Vivace/Calmo/Vivace/Vivo.
    Prima esecuzione assoluta.

    Introduce Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Atelier Musicale: l’omaggio a Schönberg (ma non solo) con il Dèdalo Ensemble  sabato 12 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: l’omaggio a Schönberg (ma non solo) con il Dèdalo Ensemble sabato 12 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – È un programma di eccezionale rilievo quello proposto dal Dèdalo Ensemble per il terzo appuntamento della nuova stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in programma sabato 12 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio concerto ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro). L’obiettivo è ricordare i centocinquant’anni dalla nascita di Arnold Schönberg, figura centrale nella storia musicale del secolo scorso, inventore della dodecafonia, tra i primissimi a emancipare la dissonanza e a sviluppare una linea espressionista in musica.
    La fondamentale Kammersymphonie N. 1 op. 9 del 1906 verrà eseguita nella rara trascrizione fatta da Anton Webern (che riduce a un terzo gli strumenti), allievo con Berg del Maestro e a sua volta divenuto una figura centrale e anticipatrice nella musica novecentesca.
    Il programma si configura come un viaggio nel Novecento, in cui il rapporto con Schönberg è sia diretto, come appunto nel caso di Webern, del quale è in repertorio una pagina già significativa del suo modo ipersintetico di comporre, sia indiretto. La scelta degli autori che affiancano i due viennesi è caduta su tre italiani di epoche diverse. Il primo è un autore trasgressivo quale Fausto Romitelli, vicino allo spettralismo e anche al rock, di cui è stato scelto il primo brano del ciclo delle Domeniche, mentre di un autore dell’autorevolezza di Goffredo Petrassi, che non fu mai un seguace di Schoenberg pur considerando la dodecafonia una delle risorse possibili del comporre, si proporrà un’opera cameristica nella quale tre musicisti suonano sette strumenti creando un insieme articolato e virtuosistico di combinazioni sonore. Infine, di Niccolò Castiglioni, artista che guardò anche a Webern come fonte di ispirazione, è in programma una raffinata pagina per flauto e pianoforte. Per eseguire un repertorio così vario e complesso occorre un gruppo di grande esperienza quale il Dèdalo Ensemble, da un quarto di secolo punto di riferimento per la musica del Novecento, che vanta una considerevole attività concertistica a livello internazionale. Oltre a incisioni discografiche e concerti in Europa e Stati Uniti, il Dèdalo Ensemble organizza il Concorso internazionale di composizione dedicato a Camillo Togni e il Concorso di Direzione d’Orchestra “Città di Brescia-Giancarlo Facchinetti” ed è attualmente composto da strumentisti di varie generazioni che si sono formati in importanti orchestre. Diretto stabilmente da Vittorio Parisi, nel concerto in programma alla Camera del Lavoro di Milano vedrà sul podio Mauro Bonifacio, compositore e direttore di fama internazionale, che si è esibito nei più prestigiosi teatri, in primis La Scala, ed è docente al Conservatorio di Milano. L’omaggio a Schönberg dell’Atelier Musicale copre, quindi, un vasto spettro sonoro legato a diverse tendenze della musica eurocolta del secolo scorso. 

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 12 ottobre 2024, ore 17.30
    Dèdalo Ensemble – Omaggio a Schönberg per i 150 anni dalla nascita del Maestro
    Daniela Cima (flauti), Silvano Scanziani (oboe, corno inglese), Stefano Merighi (clarinetti), Michela Dapretto (violino), Matteo Zurletti (violoncello), Sonia Candellone (pianoforte).
    Direttore: Mauro Bonifacio.

    Programma:
    Fausto Romitelli (1963-2004)
    Domeniche alla periferia dell’impero per flauto basso, clarinetto basso, violino, violoncello.
     
     Goffredo Petrassi (1904-2003)
    Tre per sette per flauto (ottavino, flauto in sol), oboe (corno inglese), clarinetto in sib (clarinetto piccolo in mib).
                               
    Niccolò Castiglioni (1932-1996)
    Gymel per flauto e pianoforte.
     
    Anton Webern (1883-1945)
    Drei Kleine Stücke op. 11 (Mäßige Achtel/Sehr bewegt/Äusserst Ruhig) per violoncello e pianoforte.
     
    Arnold Schönberg (1874-1951)
    Kammersymphonie N. 1 op. 9 (Langsam/Sehr rasch/Viel langsamer, aber doch fliessend/Viel langsamer/Etwas bewegter) per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte; trascrizione di A. Webern.

    Introduce: Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro); abbonamento stagionale: 80 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Jazz all’Atelier Musicale: il quintetto di Gianluigi Trovesi sabato 5 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano

    Jazz all’Atelier Musicale: il quintetto di Gianluigi Trovesi sabato 5 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano

    Il grande polistrumentista e compositore bergamasco, tra i più importanti jazzisti della scena italiana, in concerto all’auditorium Di Vittorio 
    con Paolo Manzolini (chitarra), Marco Esposito (basso elettrico), Matteo Milesi (batteria) e Fulvio Maras (percussioni)

    MILANO – Lo scorso 10 gennaio Gianluigi Trovesi ha compiuto 80 anni e l’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, lo festeggerà sabato 5 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano con un concerto nel quale il grande polistrumentista e compositore di Nembro (Bg) proporrà una musica ispirata al mondo mediterraneo (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro).
    Trovesi proseguirà così il suo cammino in un anno nel quale gli sono stati assegnati diversi riconoscimenti come il Premio alla carriera a L’Aquila, il Premio Sellani (recentemente istituito) e il prestigioso Premio Kramer a Rivarolo Mantovano, che si aggiungono alle onorificenze da lui ricevute negli anni quali Ufficiale della Repubblica Italiana, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres de la République Française e Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.
    Il suo straordinario percorso artistico, oggetto di studi e tesi di laurea in Italia e all’estero, si fonda su un’eccezionale conoscenza musicale, grazie alla quale porta nel suo jazz di marca europea elementi del mondo eurocolto, dal Medioevo alla contemporaneità, e del folk del nord e del sud d’Europa. Il suo celebre trio, l’altrettanto conosciuto ottetto e il pluridecennale sodalizio con il fisarmonicista Gianni Coscia sono soltanto alcune delle formazioni da lui guidate e ispirate. Alla Camera del Lavoro di Milano presenterà in quintetto alcuni brani del progetto che vide la luce nell’album Mediterraneamente (pubblicato da Dodicilune e uscito nel 2018), che raccoglie composizioni originali, brani della tradizione partenopea e altre musiche riviste secondo l’ottica che ispira il disco. Parte di queste pagine, insieme ad altre della stessa natura, verranno scelte da Trovesi prima del concerto insieme ai musicisti che lo affiancano: si tratta di artisti ben noti, che più volte hanno suonato con lui, in particolare il percussionista Fulvio Maras (che fece parte del suo storico ottetto). Con Gianluigi Trovesi l’Atelier rende omaggio a un artista di grande originalità, a uno strumentista che ha fatto proseliti in tutta Europa, capace di pensare jazzisticamente un universo sonoro ampio e articolato. In sostanza, pienamente contemporaneo.

    ATELIER MUSICALE – XXX edizione
    Sabato 5 ottobre – Ore 17.30
    Gianluigi Trovesi Quintet
    Trovesi 80 – Mediterraneamente
    Gianluigi Trovesi (sax alto, clarinetto contralto), Paolo Manzolini (chitarra), Marco Esposito (basso elettrico), Matteo Milesi (batteria), Fulvio Maras (percussioni).

    Programma:
    Musiche di Gianluigi Trovesi e brani storici ispirati al mondo mediterraneo.
    Introduce  Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro);  abbonamento stagionale: 80 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Atelier Musicale: l’omaggio di Anna Maria Castelli a Domenico Modugno  sabato 28 settembre alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: l’omaggio di Anna Maria Castelli a Domenico Modugno sabato 28 settembre alla Camera del Lavoro di Milano

    Sul palco dell’auditorium Di Vittorio, la “cantattrice” presenterà l’album “Cosa sono le nuvole”, 
    magistrale spaccato del mondo dell’artista pugliese scomparso trent’anni fa

    MILANO – Lo sguardo al mondo della grande canzone d’autore, all’unione tra aspetti teatrali e musicali, è il fulcro del tributo al grandissimo Domenico Modugno proposto dalla “cantattrice” Anna Maria Castelli nel trentennale della morte di una delle personalità più rilevanti della storia della canzone italiana del secolo scorso: l’appuntamento, il secondo della nuova stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, è in programma sabato 28 settembre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro).
    Nato a Polignano a Mare nel 1928, Modugno è stato un pioniere nel portare la teatralità nell’interpretazione delle sue canzoni, oltre che un geniale cantautore, musicalmente molto più ispirato e competente di tanti altri, e un autore di testi che ha parlato della vita, dell’amore e anche del lavoro, portando in scena i drammi di tutti, anche degli ultimi, dei dimenticati. Per rendergli omaggio, Anna Maria Castelli, che sei anni fa ha pubblicato l’album “Cosa sono le nuvole”, presenterà proprio i brani di quel disco, che nell’insieme costituiscono un magistrale spaccato del mondo dell’artista pugliese. E lo farà con quelle capacità di personalizzare i testi, di renderli qualcosa di vivo, proiettandoli in quel tipo di interpretazione teatralizzata che la contraddistingue.
    Nata a Milano, ma di origini napoletane, Anna Maria Castelli ha vissuto  per molto tempo in Svizzera, dove ha iniziato a cantare da giovanissima. La sua attività artistica è molto intensa e l’ha vista al fianco di musicisti di diversa estrazione, da Giorgio Gaslini a Gianni Coscia e Renato Sellani, dall’ensemble  I Virtuosi Italiani a Luis Bacalov. Da anni si dedica alla canzone d’autore italiana, spaziando dalla “scuola genovese” a quella napoletana e raccogliendo il testimone del teatro-canzone di Giorgio Gaber, che l’ha definita “cantattrice”.  Tanti i riconoscimenti ottenuti per il suo impegno “al femminile”: il Premio Portovenere Donna (2007); l’Onorificenza di Cavaliere OMRI (2008) conferitale dal Presidente Giorgio Napolitano; il Premio Musica Europa (2002); il Premio Antigone (2003).
    Con Anna Maria Castelli si esibiranno, sul palco dell’Atelier, il versatile chitarrista argentino Adriàn Fioramonti, un virtuoso della fisarmonica, compositore e arrangiatore quale Thomas Sinigaglia e il brillante batterista e percussionista Stefano Rapicavoli, attivo tra jazz e musica classica.

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 28 settembre, ore 17.30
    Cosa sono le nuvole – Omaggio a Domenico Modugno
    Anna Maria Castelli (voce), Adriàn Fioramonti (chitarra), Thomas Sinigaglia (fisarmonica), Stefano Rapicavoli (batteria).
     
    Programma:
    D. Modugno/R. Pazzaglia: Meraviglioso;
    D. Modugno/R. Gigli: Tu si na cosa grande;
    D. Modugno: Musetto;
    D. Modugno: Strada ‘nfosa;
    D. Modugno/R. Pazzaglia: Io mammeta e tu;
    D. Modugno/P.P. Pasolini: Cosa sono le nuvole;
    D. Modugno: Dio come ti amo; La donna riccia;
    D. Modugno/D. Verde: Resta cu’mme;
    D. Modugno: Lu minaturi;
    D. Modugno/E. Bonaccorti: Amara terra mia;
    D. Modugno: Vecchio frac; Amaro fiore mio; Lu pisci spada; Piove.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro);  abbonamento stagionale: 80 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • La Monday Orchestra inaugura sabato 21 settembre a Milano la 30ª stagione della rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea

    La Monday Orchestra inaugura sabato 21 settembre a Milano la 30ª stagione della rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea

    MILANO – Raggiungere la XXX edizione è un traguardo che nessuno avrebbe immaginato possibile quando l’avventura dell’Atelier Musicale, la storica rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, è cominciata con la stagione 1993-1994. Questo risultato è il segno di una programmazione originale, di una formula altrettanto riuscita e di un seguito di pubblico e addetti ai lavori assolutamente significativo. Per questo motivo, l’evento di apertura della nuova edizione, in programma sabato 21 settembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro; 80 euro abbonamento all’intera stagione) con l’esibizione della Monday Orchestra, è dedicato a tre personalità oggi scomparse, ma da sempre vicine all’Atelier: Luigi Pestalozza, il grande storico della musica che ha più volte collaborato con la rassegna; Nadia Corradi, ex parlamentare e moglie di Riccardi Terzi, presenza costante all’auditorium Di Vittorio; Natalino Gugliotta, fine intellettuale e grande cultore di musica, anch’egli assiduo frequentatore della Camera del Lavoro.
    L’apertura di questa storica trentesima stagione riflette in pieno la filosofia dell’Atelier: spazio ai giovani e alle nuove realtà della musica italiana accanto a nomi di esperienza e dalla carriera ben consolidata; linguaggio musicale contemporaneo; sguardo al passato inteso come patrimonio culturale e al tempo stesso come fonte d’ispirazione. La Monday Orchestra diretta da Luca Missiti rappresenta tutti questi aspetti grazie al lavoro del suo fondatore, figura di spicco nel panorama degli arrangiatori e dei direttori presenti sulla scena jazzistica del Vecchio Continente. Questa volta la sua big band si concentra sulle composizioni del pianista Bud Powell, di cui nel 2024 ricorre il centenario della nascita, che ha omaggiato con un superbo album intitolato “Un Poco Loco”. Il complesso mondo musicale di Bud Powell è stato proiettato nella dimensione orchestrale trovando nuove ed emozionanti sfaccettature e insoliti impasti timbrici, nei quali si evita di affidare i temi a un solo strumento, suddividendoli invece tra le varie sezioni dell’orchestra. Con l’obiettivo di creare un dialogo che offra un’immagine “tridimensionale” delle composizioni, rese in maniera nuova, ma perfettamente riconoscibili grazie a una scrittura chiara e capace di evidenziarne il colore di fondo, l’atmosfera generale. Il contributo dei notevoli solisti della band (che è nata diciotto anni fa dall’idea di un Missiti allora poco più che ventenne) aggiunge valore a una proposta che apre al più alto livello la nuova edizione dell’Atelier Musicale.

    Da tempo parte integrante del paesaggio sonoro milanese e italiano, portatore di una maniera originale di proporre musica, dove giovani, nuove linee espressive e storia si incontrano, in cui l’educazione all’ascolto assume un ruolo centrale e il singolo appuntamento diventa la tessera di un mosaico composito ma organico, l’Atelier Musicale festeggia dunque un compleanno importante. Il raggiungimento dei trent’anni di attività segna una tappa straordinaria, ma è un traguardo di assoluta rilevanza per qualunque manifestazione in quanto proietta nella storia l’attualità, consolida un lavoro, un progetto e lo trasforma in un piccolo patrimonio culturale. Un risultato che per l’Atelier non è stato facile conseguire, che lo ha visto attraversare periodi in cui ha navigato in acque agitate e superare con fatica, ma senza conseguenze, anche la tempesta del Covid e questo grazie alla fedeltà di un pubblico che, pur rinnovandosi nel corso del tempo, ha sempre dimostrato grande apprezzamento e gradimento per la particolare proposta della manifestazione.
    Fin dal titolo (Atelier), è chiara la visione del laboratorio come luogo di incontro di culture musicali alla base della sua filosofia programmatica (in particolare, il jazz in tutte le sue forme e la musica eurocolta, soprattutto del Novecento e contemporanea), che in occasione di questo trentennale mantiene salde le coordinate della sua azione culturale proponendo un cartellone nel quale si ritrovano, tutte insieme, le varie linee che ne hanno animato la storia, in parte interpretate da quei musicisti che, nel corso del tempo, si sono rivelati una presenza ricorrente nei concerti dell’auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano.
    Dalle prime esecuzioni alle riletture contemporanee di pagine storiche, dai giovani musicisti alle icone del panorama nazionale, dalle rarità strumentali agli artisti emergenti, dalla policulturalità allo sguardo a differenti universi sonori, l’Atelier presenta, anche per la XXX stagione, un calendario dalla sorprendente varietà. Sul fronte jazzistico spiccano l’invito a Gianluigi Trovesi (5 ottobre) a realizzare un progetto concertistico per i suoi ottant’anni e quello a Enrico Intra e Tullio De Piscopo a ritrovarsi (il 23 novembre) di nuovo insieme sul palcoscenico. Singolare anche l’incontro tra due grandi personalità del jazz italiano, ma di generazioni differenti, quali Antonio Faraò e Claudio Fasoli (il 25 gennaio prossimo), e il ritorno all’Atelier di Franco D’Andrea (8 febbraio) in un importante recital in piano solo. Una novità per Milano è anche il quartetto guidato dal famoso sassofonista toscano Stefano Cantini e dal pianista Francesco Maccianti, che chiuderà la rassegna il prossimo 15 marzo.
    Nel nuovo cartellone dell’Atelier figurano tre importanti omaggi a grandi personalità del jazz: oltre a quello della Monday Orchestra a Bud Powell, genio del pianismo bebop, ecco il tributo, finora davvero unico, al celeberrimo sassofonista argentino Gato Barbieri ad opera di un altro personaggio del nuovo panorama jazz, il sassofonista Germano Zenga (in programma il 22 febbraio). Infine, ci sarà il doveroso ricordo (8 marzo) del chitarrista Franco Cerri, realizzato dal quartetto guidato da due musicisti di talento quali Alberto Gurrisi e Alessandro Usai, legati al suo ultimo periodo di vita musicale. Ancora: una grande voce del jazz contemporaneo, Simona Severini, spazierà sabato 9 novembre tra composizioni originali e musica antica, mentre un fotografo di fama mondiale quale Pino Ninfa presenterà il 16 novembre un percorso per immagini sulle “città” calviniane, affiancato alla libera improvvisazione di due talenti del jazz al femminile, Federica Michisanti ed Eloisa Manera.
    Al grande Domenico Modugno, quindi alla canzone d’autore, è dedicato il recital della cantante Anna Maria Castelli, in programma il 28 settembre, mentre per la musica della tradizione colta europea spicca il concerto del Dedalo Ensemble (il 12 ottobre), dedicato a Schönberg nel 150° dalla nascita, con al centro la Kammersymphonie op. 9 nella revisione di Webern. Al mondo russo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, e a Skriabin in particolare, si rivolge il piano solo di Antonio Di Cristofano, uno dei maggiori interpreti mondiali di questo singolare compositore (sabato 1 marzo). Il duo tra la viola e il pianoforte di Maria Ronchini e Monica Cattarossi metterà a confronto, sabato 26 ottobre, diverse modalità del Novecento musicale, mentre all’est italiano guarderà il Quartetto Pezzé (il prossimo 1 febbraio). Infine, diverse prime esecuzioni caratterizzeranno la proposta del pianista Danilo Lorenzini, che il prossimo 15 febbraio eseguirà musiche di Belloni, Del Corno, Godio, Molino, Reghezza e Spazzoli.

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione – Dal 21 settembre 2024 al 15 marzo 2025.
    On line: www.secondomaggio.org
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro); 80 euro abbonamento all’intera stagione.
    Per informazioni: 348-3591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.

  • “Per Giovanna Marini”: concerto-incontro in memoria  della grande voce della canzone popolare sabato 14 settembre alla Camera del Lavoro di Milano

    “Per Giovanna Marini”: concerto-incontro in memoria della grande voce della canzone popolare sabato 14 settembre alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Giovanna Marini è stata la protagonista di oltre mezzo secolo di cultura musicale italiana. Nata nel 1937 in una famiglia di musicisti, allieva di Segovia, si è dedicata alla scoperta e all’insegnamento della musica popolare, ma è stata anche compositrice di musiche da film e di teatro. La sua attività è stata marcata anche dall’impegno sociale: ha cantato le storie dei lavoratori, dei progressi civili e sociali, le tragedie e le stragi, l’antifascismo e l’accoglienza. Amica personale di Bruno Trentin e del sindacato, ha avuto con la Camera del Lavoro di Milano un rapporto di collaborazione, dando – fino alla fine della sua carriera – numerosi e memorabili concerti. È dunque giusto e naturale che la prima grande celebrazione che la città di Milano riserva a questa grande artista (scomparsa a 87 anni lo scorso maggio) avvenga, sabato 14 settembre, proprio nell’auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, in corso di Porta Vittoria 43 (ore 17.30, ingresso libero fino a esaurimento posti). Il concerto “Per Giovanna Marini”, organizzato dalla Camera del Lavoro di Milano in collaborazione con l’associazione culturale Secondo Maggio, sarà anche un momento di incontro con i suoi numerosi ammiratori e allievi, che portano avanti il suo insegnamento.
    Sarebbe impossibile rappresentare in una sola serata i molteplici interessi di Giovanna Marini e, quindi, è stato deciso di omaggiarla in tre percorsi essenziali della sua attività. Silvia Malagugini fu con lei dagli inizi, protagoniste assieme del leggendario Bella Ciao che nel 1964 fece nascere a Spoleto – fra scandali e denunce – il Folk revival italiano. Da molti anni Silvia Malagugini vive a Parigi, dove continua la sua ricerca e riproposizione di canti tradizionali. Alla Camera del Lavoro canterà le origini e lo sviluppo di una straordinaria stagione politica e culturale.
    Le Voci di mezzo sono un gruppo vocale protagonista della rinascita del canto popolare e sociale nella nostra città. Formatisi sotto la direzione del maestro Angelo Pugolotti (scomparso prematuramente nel 2015), che della Marini era un allievo e uno studioso, il gruppo si è dedicato alla polivocalità nelle sue forme più arcane e ardite. Nonostante il rigore formale, questo gruppo ha sempre mantenuto legami con gli ambienti più politicizzati della realtà sociale e anche sotto questo aspetto i “ragazzi del Pugolotti” denotano coerenza con il percorso di Giovanna Marini. Le Voci di mezzo saranno gli interpreti dell’evoluzione che portò alla nascita del Quartetto, con cui Giovanna ha trionfato in tutto il mondo, e poi delle esperienze delle numerose corali che sono nate sulla scia dei corsi di musica popolare nella scuola di Testaccio.
    Alessio Lega“artista che disdegna i palchi troppo illuminati, si è creato una solida fama tutta fondata sulla coerenza stilistica e di contenuti e su un talento che nessuno oserebbe discutere”, come diceva di lui lo scrittore Valerio Evangelisti, è un cantastorie del nostro tempo, due volte Targa Tenco e ininterrottamente attivo in Italia e all’estero. Oltre che autore e musicista, Alessio ha dedicato allo studio dei cantori sociali monografie e Cd. Con i musicisti Guido Baldoni (fisarmonica e pianoforte) e Rocco Marchi (basso e percussioni), Alessio Lega interpreterà i canti più noti di Giovanna, da I treni per Reggio Calabria fino alla meravigliosa Io vorrei.
    L’evento di sabato 14 settembre sarà anche l’occasione per presentare un Cd uscito postumo, ma curato da Alessio Lega assieme alla stessa autrice nei suoi ultimi mesi di vita. Un concerto ritrovato del 1981, uno scrigno di tesori risorto e rimasterizzato da un archivio nel quale giaceva da oltre quarant’anni, un’antologia che è anche una storia d’Italia e della sua musica popolare. Il cd, intitolato Tutto questo vuole raccontato. Giovanna Marini dal vivo (Nota), sarà disponibile in anteprima in quest’occasione.
  • “Camilo Torres”, opera inedita di Giorgio Gaslini,  chiude la XXIX stagione dell’Atelier Musicale  sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    “Camilo Torres”, opera inedita di Giorgio Gaslini, chiude la XXIX stagione dell’Atelier Musicale sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Per chiudere la sua XXIX edizione, l’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, presenta un evento di notevole rilevanza culturale, in programma sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano (inizio ore 17.30; ingresso 10 euro): la prima assoluta, nel decennale della scomparsa, di “Camilo Torres”, opera inedita e incompiuta di Giorgio Gaslini, grande figura di musicista che ha unito il jazz al mondo eurocolto, seguendo una concezione compositiva e performativa da lui stesso definita “Musica Totale”.
    Questa produzione di teatro musicale, rimasta non finita per quanto il manoscritto termini in maniera musicalmente precisa, appartiene alle sue composizioni di stampo europeo, non jazzistico, e presumibilmente fu composta tra il 1972 e il 1973, anni in cui la musica di Gaslini era legata all’impegno politico e sociale. Frutto probabilmente di una commissione che non andò a buon fine, la partitura prevede cantanti, voci recitanti, piccolo coro, piccola orchestra e registrazioni su nastro, ma qui viene presentata in un adattamento musicale del pianista Alfonso Alberti e teatrale della regista Lisa Nava, che riduce le parti al minimo essenziale senza far perdere il carattere della composizione, proposta in forma di reading. I circa 50/60 minuti di musica sono ispirati dalla figura di Camilo Torres Restrepo, sacerdote e guerrigliero rivoluzionario colombiano, nato a Bogotà nel 1929 e scomparso nel 1966 durante un’azione di guerriglia. Ordinato sacerdote nel 1952, Camilo Torres fondò la facoltà di sociologia dell’Università di Bogotà e studiò la situazione sociale del suo Paese, giungendo alla conclusione che solo la guerra armata poteva risolverne i problemi, vista anche la feroce repressione governativa. Unendo cristianesimo e marxismo, si unì all’esercito di liberazione nazionale di impronta castrista e chiese la riduzione allo stato laicale. È, quindi, una personalità  profondamente legata al periodo storico in cui fu composta la  partitura, che per Gaslini seguiva quella del suo oratorio jazzistico intitolato “Colloquio con Malcolm X”, un altro lavoro che risente chiaramente del clima politico dell’epoca della sua realizzazione.
    Lisa Nava e Alfonso Alberti hanno compiuto un’operazione di grandissimo impegno, coinvolgendo un gruppo di eccellenti cantanti, attori e strumentisti, che riassumono i diversi organici della partitura originale: Corrado Accordino (voce recitante), Maria Eleonora Caminada (soprano), Davide Lando (tenore), Paolo Leonardi (baritono), Selene Framarin (clarinetti), Elio Marchesini (percussioni) e lo stesso Alberti (pianoforte e adattamento musicale dell’opera).  
    Nava, cofondatrice e membro del comitato direttivo ed esecutivo del Directors Lab Mediterranean, svolge un’intensa attività di regista e aiuto-regista in produzioni teatrali, filmiche e musicali, collaborando con teatri e istituzioni nazionali e internazionali. Alberti è uno dei massimi interpreti italiani della letteratura pianistica del Novecento, in particolare quella della seconda parte del secolo, e della produzione contemporanea. Inoltre affianca all’attività di musicista quello di musicologo, ambito nel quale ha pubblicato importanti monografie. Questa  produzione è un momento di rilievo nella programmazione milanese del 2024 e un giusto omaggio alla figura di Giorgio Gaslini, maestro della musica italiana, artista, intellettuale e uomo di grande sensibilità sociale.
    ATELIER MUSICALE – XXIX stagione 
    Sabato 16 marzo 2024, ore 17.30
    Giorgio Gaslini: “Camilo Torres”
    Opera di teatro musicale incompiuta e rielaborata in forma di reading per voci cantanti e recitanti, pianoforte, clarinetto e percussioni.
    Corrado Accordino (voce recitante), Maria Eleonora Caminada (soprano), Davide Lando (tenore), Paolo Leonardi (baritono), Selene Framarin (clarinetti), Elio Marchesini (percussioni), Alfonso Alberti (pianoforte e adattamento musicale dell’opera).  
    Regia: Lisa Nava.
    Progetto e adattamento teatrale e musicale di Lisa Nava e Alfonso Alberti.
    Programma.
    Giorgio Gaslini (1929-2014):
    Camilo Torres, opera incompiuta, 1973.
    Prima esecuzione assoluta. Introduce Maurizio Franco.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro. 
    Per informazioni: 348-3591215.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).
  • Atelier Musicale: Giulia Malaspina, tra jazz e canzone d’autore, sabato 9 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: Giulia Malaspina, tra jazz e canzone d’autore, sabato 9 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Pianista, cantante, compositrice e arrangiatrice, la musicista lombarda presenterà “La mia isola”, il suo nuovo album di brani originali: 
    un lavoro che dimostra la sua maturità e la sua capacità di riunire melodie classiche, armonie jazz e groove sudamericani con feeling italiano  
     
    MILANO – Nella confluenza tra il jazz e il song d’autore si colloca il penultimo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: sabato 9 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano sarà di scena la pianista e cantante Giulia Malaspina, uno dei talenti più interessanti e di respiro internazionale emerso negli ultimi anni in quella terra di confine che porta i jazzisti ad affrontare il mondo della canzone (originale o storica) e, di converso, cantanti e cantautori a cercare colori sonori e ritmici provenienti dal jazz. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 17.30 (ingresso 10 euro).
    In questa occasione Giulia Malaspina presenterà, in anteprima assoluta, “La mia isola”, il suo nuovo album che include brani originali cantati in italiano e in inglese. Nel disco, prodotto da Jim Beard (già accanto a Wayne Shorter, John Scofield e Mike Stern), si può sentire un’artista giovane, ma decisamente matura, e capace di riunire melodie classiche, armonie jazz e groove sudamericani con feeling italiano. A condividere il palco con Giulia, che proporrà anche alcuni pezzi tratti dai suoi due lavori precedenti e grandi classici della canzone italiana, ci sarà un gruppo formato da musicisti di talento, legati da tempo al suo universo espressivo: Alessandro Usai (chitarra), Marilena Montarone (basso elettrico) e Pasquale Fiore (batteria).
    Con alle spalle il diploma conseguito ai Civici Corsi di Jazz di Milano e poi al Berklee College di Boston, Giulia Malaspina vanta una carriera prestigiosa, in cui possiamo annoverare la partecipazione, alla Boston Symphony Hall, all’evento “Rhythm of the Universe”, diretto dal pluripremiato compositore di colonne sonore Alan Silvestri; poi, il ruolo di tastierista nel Berklee Commencement Concert all’Agganis Arena di Boston, con ospiti illustri quali Jimmy Page, Valerie Simpson, Gery Allen e Thara Memory e, nel 2015, la vittoria nel concorso “Made in New York – Jazz Competition”, in cui si è piazzata prima per il miglior arrangiamento e terza nella classifica generale per la rivisitazione di “Estate” di Bruno Martino (con giudici Joe Lovano, Lenny White e Randy Brecker). Da segnalare, infine, che nel 2018 Giulia è stata l’unica musicista italiana invitata all’Havana International Jazz Festival. 
    ATELIER MUSICALE – XXIX stagione 
    Sabato 9 marzo 2024, ore 17.30
    Giulia Malaspina quartet – La mia isola
    Giulia Malaspina (pianoforte e voce), Alessandro Usai (chitarra), Marilena Montarone (basso elettrico), Pasquale Fiore (batteria).
    Programma
    Giulia Malaspina:
    Travelling;    
    You Are My Moon;
    La mia isola.
    Paolo Conte (arr. G. Malaspina):
    Onda su onda.
    Giulia Malaspina:
    Like the Wind.
    Bruno De Filippi/Franco Migliacci (arr. G. Malaspina):
    Tintarella di luna.
    Giulia Malaspina;
    When I Think of You.
    Sergio Endrigo (arr. G. Malaspina):
    Io che amo solo te.
    Giulia Malaspina:
    Ettore;
    On This Bus.
    Prima assoluta della presentazione dell’album “La mia isola”. Introduce Maurizio Franco.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro. 
    Per informazioni: 348-3591215.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).
  • Jazz all’Atelier Musicale: il trio del chitarrista Dario Napoli omaggia Django Reinhardt sabato 2 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Jazz all’Atelier Musicale: il trio del chitarrista Dario Napoli omaggia Django Reinhardt sabato 2 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Tra mito e realtà, il mondo musicale del favoloso chitarrista zingaro Django Reinhardt ha segnato la storia del jazz in Europa e, più in generale, quella della chitarra jazzistica. L’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, gli renderà omaggio sabato 2 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano, con il concerto del trio di Dario Napoli (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5 euro). Al centro del programma ci saranno le composizioni di Reinhardt, brani estremamente caratterizzati e di varia natura che Django dettava dalla chitarra a musicisti in grado di trascriverli sul pentagramma, in quanto lui non sapeva leggere la musica. Però la conosceva al più alto livello e riusciva a comporre pezzi che, essendo di breve durata, erano facilmente memorizzabili.
    L’elenco delle sue composizioni è molto ampio e soprattutto diversificato: brani dalle sognanti atmosfere gitane, ballad, pezzi avveniristici, bolero e composizioni di stampo bebop, di cui uno spaccato è presente nel programma del concerto dell’Atelier. Alcune sono pagine molto conosciute, altre, invece, sono meno note al grande pubblico. Tra le prime c’è, ovviamente, il suo pezzo più famoso, “Nuages”, diventato uno vero e proprio standard del jazz, che troviamo insieme ad altri capolavori quali “Minor Swing” e “Mélodie au crépuscule”, accanto ai quali ci sono brani molto meno ascoltati, come “Double Whiskey” e la prima delle improvvisazioni per sola chitarra. Queste pagine sono state scelte e proposte da Dario Napoli, uno dei maggiori specialisti mondiali della musica del chitarrista belga. Siciliano di origine, Dario Napoli si è esibito sui palcoscenici di tutta Europa, portando al pubblico la sua personale maniera di seguire le orme di Django, nella quale trovano posto il Bebop, il Funk e lo Swing  in un linguaggio ricco e creativo, spesso lontano dalle istanze del cosiddetto Jazz Manouche o Gipsy Jazz, una tendenza esistente da decenni, spesso troppo modellata sul disegno musicale di Reinhardt, sulla riproposizione quasi letterale della sua musica. Ciò che ci propone Dario Napoli è, invece, un modo originale e moderno di affrontare una tradizione molto vincolante per il climax dei brani e per gli organici, in cui quello con due chitarre e contrabbasso, con cui si presenterà all’Atelier, è tra i più utilizzati. È, comunque, una musica che riscuote un grande successo e richiede doti strumentistiche di altissimo livello, come erano quelle di Django, il virtuoso dei virtuosi tra i chitarristi jazz. Quello in programma alla Camera del Lavoro si annuncia, dunque, come un concerto imperdibile per gli appassionati di questa linea espressiva ed europea del jazz. 
    ATELIER MUSICALE – XXIX stagione 
    Sabato 2 marzo 2024 – Dario Napoli trio
    Django Reinhardt compositore
    Dario Napoli (chitarra solista), Benji Winterstein (chitarra), Tonino De Sensi (contrabbasso).
    Programma
    D. Reinhardt: Double Whiskey;
    D. Reinhardt: Flèche D’Or; Mélodie au crépuscule;
    D. Reinhardt/S. Grappelli: Minor Swing; Are You in the Mood?;
    D. Reinhardt: Impromptu; Montagne St.Geneviève; Rhythme Futur; Improvisation #1; Nuages.
    Prima esecuzione assoluta. 
    Introduce Maurizio Franco.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro con tessera associativa (5/10 euro). 
    Per informazioni: 348-3591215.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).