Il brano vuole sdrammatizzare con leggerezza il periodo storico che stiamo vivendo, accompagnato da un video ironico e irriverente.
In radio dal 12 ottobre
Con un pizzico di estro, fantasia, ironia, attraverso la dance music, Besford vuole sdrammatizzare la situazione pandemica attuale affrontando il tema con simpatica leggerezza e sfrontatezza.
Dopo aver raggiunto 10 milioni di ascolti e migliaia di condivisioni su TikTok grazie alla sua precedente hit “Ci 6 o Ci Fai”, Besford è tornato in scena con un nuovo brano ricco di ironia e irriverenza.
Nel clip ufficiale che accompagna l’uscita del singolo, Besford è tornato in scena nelle vesti del dottor Phillips, il quale cerca di spiegare ironicamente le regole di pulizia e prevenzione per evitare la diffusione del virus.
Il videoclip del brano “Putcha Mask On” è caratterizzato dalla presenza di personaggi bizzarri e da coreografie a dir poco particolari.
Senza necessariamente dover sfociare nel trash, il video si propone come una sorta di “ballo di gruppo” per far sorridere e divertire il pubblico cercando di alleggerire un po’ il periodo attuale.
È molto difficile cercare di descrivere BESFORD e le sue creazioni artistiche: non è un vero musicista, né tanto meno un vero compositore o produttore. BESFORD è un esteta e un perfezionista che prova a convergere sinergie artistiche provenienti da mondi e culture differenti, facendone una vera e propria opera d’arte.
BESFORD è un eclettico e coraggioso mixatore e compositore di musica elettronica, oltre che essere un performer da palcoscenico.
I suoi brani musicali, per la maggior parte di stampo dance, hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti di tutto rispetto da ogni parte del mondo.
Ha avuto la caparbietà di farsi conoscere a livello internazionale, suonando in alcune delle feste più esclusive al mondo, e per persone molto influenti e di particolare rilievo.
Una domanda che si fanno in molti, anche se i molti non sanno nemmeno bene chiaramente cosa sia la felicità.
In radio dal 12 ottobre
Il brano, con questa domanda come titolo, si pone un po’ in chiave autoironica, un po’ in chiave psicoanalitica, con un sottofondo mistico.
I Santarè propongono il tema quasi come un Kōan buddista, quasi come la canzone fosse un mantra. “Tutto è una magia” è l’incipit che racchiude il messaggio: non siamo più in grado di avvertire dentro di noi l’incantesimo della vita.
Nel dualismo esistenziale, nei giudizi costanti e naturali della mente tra bello e brutto, buono e cattivo etc.. il pezzo vuole inserirsi in un’area trasversale, quasi parallela dove può essere magico anche un triste addio, se visto con occhi da osservatore o da bambino che si emoziona a vedere la “neve che si scioglie tra le mani”.
L’invito è anche attraversare un cambiamento con la leggerezza di un “vento che spettina i capelli” riferito soprattutto all’individuo di oggi che non è più in grado e di vivere l’imprevisto, tanto è pieno di paranoia e controllo. Così la responsabilità inizia a giocare con la nostra mente che crede di poter organizzare e creare situazioni che possano fare da substrato per una felicità effimera, che va e viene. Dunque, “ti senti davvero felice?”.
Nella semplicità del testo escono fuori meta visioni e dicotomie tra la magia e la follia di una vita sempre in tensione sul realizzare, riempita da sempre nuovi impegni. Così, una vita proiettata a riempire, può godere della felicità dell’esistenza?
I protagonisti del videoclip che accompagna il brano, pare trovino scampoli di felicità anche nella guerra/lavoro di tutti i giorni.
Stilisticamente il brano si avvicina alle sonorità di gruppi come Arcade Fire, Keane e nonostante il quartetto sia prettamente rock, le note di pianoforte e i suoni di arrangiamento rendono il sound moderno.
I Santarè sono Filippo Cavallo (voce, chitarra acustica e pianoforte), Andrea Gorga (basso elettrico) e Massimo Lorenzon (batteria), con la collaborazione di vari chitarristi (ad oggi Francesco Bordino) e di Andrea Bergesio (post-producer e fonico della band).
I Santarè prendono il nome da un luogo nelle langhe piemontesi, il loro luogo d’origine.
Nati e cresciuti in provincia di Cuneo, i quattro musicisti forgiano individualmente, le proprie esperienze musicali in diversi ambiti della scena musicale italiana, imponendosi all’attenzione del pubblico grazie a numerosi concerti live e diverse pubblicazioni (Mambassa, Marylineiguai).
La band nasce nel 2001, ma è dal 2011 che i 4 decidono, sotto il nome del gruppo fondato dal cantante, di condividere le proprie aspirazioni e competenze. Maturi e in sintonia sotto il profilo artistico, tecnico ed esecutivo, iniziano a lavorare nella rielaborazione stilistica di alcuni brani di un progetto precedente (l’EP autoprodotto “7” del 2009) e alla stesura di nuovi brani che cementano la prime basi del linguaggio della band. Brani inediti come “Libero”, “Eroi”, “Paralleli di Frequenze”, sono i frutti di un anno artisticamente intenso.
Nel 2012, dopo un accurato lavoro tecnico in studio, il gruppo propone la sua musica live, riscontrando grande interesse e feedback sempre molto positivi da parte di pubblico, critica e addetti ai lavori, tanto da portarli subito a solcare palchi come quello del festival “Collisioni”, in apertura agli statunitensi Blonde Redhead nella suggestiva cornice del “Monfortinjazz” e a Irene Fornaciari per la notte bianca della città di Alba.
Il progetto inizia a farsi più ambizioso. Fin dagli esordi, la band non ha mai nascosto di voler arrivare al grande pubblico con canzoni e melodie che riprendono la scena pop italiana.
Nell’estate 2013 il brano “Libero” viene utilizzato da Stefano Accorsi per la realizzazione del suo primo cortometraggio da regista “Io non ti conosco”, grazie alla collaborazione con il compositore Gabriele Roberto che nello stesso periodo scrive le partiture di pianoforte ed archi per il brano “L’amore non è una relazione” registrate nel febbraio 2014 con la “Sofia Philarmonic Orchestra”.
La band nel 2014 firma con l’etichetta discografica bolognese “Areasonica” per la co-produzione del disco “Ad occhi aperti nel buio” uscito in marzo 2015.
Nel 2017 vincono il premio “Alberto Levi” in collaborazione con Radio Alba.
Nel 2019 partecipano alla rassegna Sanremo Rock passando il turno per le finali al teatro Ariston, abbandonando poi la loro presenza a causa della pandemia.
Durante la pandemia nei primi mesi del 2021 partecipano alla social call dell’artista albese Valerio Berutti “L’abbraccio più forte” musicando un’animazione con un brano dall’omonimo titolo. Nello stesso anno, sempre in collaborazione con Radio Alba vincono il premio “Alba capitale della cultura d’impresa” avendo così la possibilità di presentare il nuovo progetto discografico con un concerto ad Alba per il 12 Ottobre 2021, giorno dell’uscita del singolo “Davvero felice?” su tutti i canali digitali. I brani del nuovo disco, pensati e realizzati tra il 2018 e il 2019, sono in fase ultima di produzione e verranno presto pubblicati in seguito al singolo.
Il calore degli strumenti acustici, le atmosfere sognanti dei sintetizzatori e le basi ritmiche elettroniche, accompagnano le calde ed avvolgenti linee vocali delle canzoni come un continuum ora meditativo, ora energico, sottolineando i temi ricorrenti dei testi: sogno, fragilità umane, emotività e una costante ricerca di un “oltre”.
Un pop melodico fa da tappeto sonoro alla traccia apripista dell’ep di recente uscita. Al centro del brano, un amore passionale e viscerale.
In radio dall’8 ottobre
“Che ne sanno le stelle” è il primo pezzo della tracklist dell’ep dell’artista torinese dal titolo “Non è follia” uscito lo scorso giugno e parla di un amore molto passionale, viscerale, vissuto con grande trasporto e intensità.
DICONO DI LUI
«il canovaccio del classico pop italiano si veste anche di una maturità di scelte moderne, di elettronica quasi trasparente, di soluzioni semplici e proprio per questo efficaci e taglienti.» Meiweb
«Luca Breuza sa benissimo come gestire con mestiere e gusto tutto questo» Just Kids Magazine
Quella di Luca per la musica è una passione cresciuta con lui. Nato in provincia di Torino nel 1986 ha amato la musica fin da piccolo, trasformandola poi in un impegno costante, un interesse coltivato con grande serietà e determinazione.
Ha “dato voce” a diversi progetti tra cui la maratona Telethon, dove è stato più volte invitato a cantare nella serata benefica presso il palazzetto dello sport della sua città e, nel 2006 partecipa come ospite alla festa organizzata in occasione del Centenario del settimanale locale “L’Eco del Chisone”.
Performer completo ha partecipato a vari casting di concorsi canori e talent show tra i quali il Festival di Saint Vincent, Castrocaro Terme, X-Factor dai quali è uscito sempre incoraggiato a continuare a percorrere la strada della musica.
Si è dedicato all’intrattenimento musicale dal vivo per matrimoni e feste private, con un vasto repertorio di musica italiana ed internazionale. Quel forte interesse per la musica, da hobby è poi sfociato in un vero e proprio lavoro e ora svolge l’attività di cantante, presso hotel e strutture nelle località turistiche.
A febbraio del 2021 è uscito il suo nuovo singolo “Unici Eroi” un inno al ringraziamento e alla devozione verso coloro che gli hanno dato la vita, i suoi genitori.
Un progetto che parte dalle lacune, dalle questioni in sospeso, da ciò che manca e va colmato o, semplicemente, affrontato.
In radio dal 24 settembre
«L’amore non conviene». Non importa che la frase sia pronunciata da qualcuno o provenga da una voce interiore, una volta che il pensiero entra in testa alimenta la paura, cresce la diffidenza e l’incapacità di lasciarsi andare.
In fondo, la parola “amore” si adatta bene a qualunque cosa ci appassioni e ci rapisca e, con tale significato, descrive appieno l’energia che ha portato alla stesura di “Gioco di prestigio”, un singolo che è, a tutti gli effetti un ritorno alla musica, e rappresenta tutta l’impossibilità del suo autore a resistere senza musica.
alcunelacune è un progetto cantautorale che nasce per affrontare le proprie mancanze e imparare a conviverci. Le lacune sono proprio quelle sottolineate dal giudizio degli altri, laghetti scuri e inaccessibili che costellano una vita, dalla pagella scolastica, alle professioni, senza tralasciare le emozioni. Ma sono anche spazi sospesi, amori accantonati, passioni lasciate a ribollire, fino al momento in cui non le si può più ignorare e occorre “colmare la lacuna”.
Napoletano di nascita, milanese di adozione, vive l’infanzia e la prima adolescenza sentendosi sempre straniero: “un terrone” a Milano e “il milanese” per la famiglia napoletana.
Dal 1986 al 1998 suona da autodidatta prima la batteria e poi il sax tenore in varie formazioni riuscendo comunque a diplomarsi e a iscriversi alla Facoltà di Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1994/95 è a Lisbona, dove suona il sax on the road, comincia a mettere le mani sulla chitarra e a scrivere le prime canzoni.
Dal 1996 al 1999 milita nel gruppo ska milanese Vallanzaska collaborando alla scrittura musicale e dei testi nel disco “Cheope”.
A cavallo tra il XX e il XXI secolo scrive i primi brani per Susanna Colorni, in arte Suso, della quale i fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda producono il primo disco presso il mitico studio Logic di Milano.
Nel 2003 comincia a lavorare al suo progetto, i Solidamòr.
Nel 2004 esce il primo disco “Solidamòr” (Akwaba Records – distribuzione Sony). Nel 2005 con gli amici della Saphary De Luxe (l’agenzia di booking della band) è tra i soci fondatori del Circolo Arci Magnolia.
Nel 2006 con Saphary De Luxe pubblica il secondo album dei Solidamòr, “One Man Show” (distribuzione Venus).
Nel 2008 diventa padre per la prima volta. Chiude l’esperienza Solidamòr e lascia il Circolo Magnolia per dedicarsi alla famiglia e riprendere in mano gli studi.
Nel 2011 diventa padre la seconda volta.
Nel 2019 entra in studio (dietro il mixer il suo vecchio socio Vallanzaska Gianluca Mancini).
Nel 2021 esce con un nuovo singolo “Gioco di prestigio”.
Attraverso atmosfere rock anni ‘80, il brano vuole essere un invito al non rimanere statici, passivi degli eventi, bensì essere i protagonisti attivi della nostra vita e delle nostre decisioni. Vivere e non sopravvivere.
In radio dal 24 settembre
La percezione di “vertigine” viene utilizzata in questo brano per descrivere la sensazione di paura che si può avvertire nel “mettersi in gioco e prendere il volo” e di non riuscire pertanto ad avere spirito di iniziativa, soprattutto in un contesto di attualità sempre più in decadenza. Rivestono un ruolo fondamentale quindi quelle persone importanti che sono pilastro della nostra vita.
È a loro che rivolgiamo la nostra richiesta di aiuto per infonderci quel coraggio necessario a lasciare da parte le nostre paure e spiccare finalmente il volo, con la consapevolezza che ci resteranno vicini a prescindere dal risultato.
Ci rassicurano, soprattutto in quelle situazioni limite per le quali una decisione è imprescindibile.
Diventiamo quindi consapevoli che quella stessa decisione potrebbe condizionare il nostro futuro, l’ultima nostra possibilità, una sfida dalla quale non possiamo sottrarci.
«Se riusciremo ad accogliere questa sfida avremo la possibilità di lasciarci tutte le nostre paure alle spalle e di spiccare finalmente il volo senza che necessariamente esista una risposta sensata, quella sana pazzia di lasciarsi andare anche solo per provare l’ebbrezza di essersi messo finalmente in gioco e sentirsi vivi.» Luca Fogliati
Le atmosfere che troviamo in questo pezzo sono quelle dei successi rock anni 80, con qualche aroma di elettro-pop dei giorni nostri. Il tutto per dare sostanza a questo travolgente inno contemporaneo alla voglia di vivere.
Il singolo è accompagnato da un videoclip per la regia di Gianluca Guidone, produzione HPV film.
Il cantautore Luca Fogliati nasce ad Asti il 5 maggio del 1991. Il suo è un rock italiano sincero, elegante, profondo con un bouquet di influenze e atmosfere che ricordano il meglio della musica italiana con la quale è cresciuto. All’età di 12 anni inizia a scrivere canzoni e impara, con impegno studio e perseveranza, a vivere sui palchi insieme a Tribute band e al gruppo “I Volume” di cui è fondatore e frontman.
Dal 2007 ad oggi si contano oltre 200 concerti.
Il primo riconoscimento arriva nel 2010 con il premio della critica all’Acanto Festival con “Sei distante”;
2011 finale del Contest Ligabue al CPM di Milano con “Vertigine”;
2015 arriva la prestigiosa finale al Concorso Senza Etichetta con “Chi non muore si rivede” presidente di giuria: Mogol;
2016, oltre a salire sul palco di Astimusica, viene assegnato il premio San Jorio Festival con “Il folle volo” presidente di giuria: Bungaro;
2018 esce il primo singolo “Selfie” prodotto dall’etichetta discografica Studiottanta-Fortuna Records di Massimo Visentin con video musicale a cura del regista e produttore Francesco Gallero Alloero;
2019 esce il secondo singolo “Chi non muore si rivede” prodotto dall’etichetta discografica Studiottanta-Fortuna Records di Massimo Visentin con video musicale diretto e realizzato dal regista e cantautore Stefano Zonca; semifinale del Contest musicale per il Concerto del primo maggio di Roma con il brano satirico “Selfie”;
2019 esce il primo singolo da solista “L’Equilibrista” prodotto dall’etichetta discografica La Stanza Nascosta Records;
2020 arriva l’ambito premio nuovaclassifica.it con “Lo Specchio” al concorso nazionale e internazionale La Settima Nota.
Oggi Luca Fogliati ha maturato una sensibilità artistica e personale tale da prendere la decisione di realizzare il suo primo album da solista che uscirà il prossimo 3 ottobre.
Un inno alla buona musica, quella che cerca di essere al di sopra della mediocrità dilagante con cui ci confrontiamo quotidianamente.
In radio dal 24 settembre
Attraverso le sonorità prog-rock che caratterizzano tutto l’album da cui è tratto il nuovo singolo di Beppe Cunico, il brano vuole essere un inno, non solo alla musica “vera”, ma anche a tutto il movimento underground e di tutta quella gente che si impegna per proporre musica autentica
Il disco da cui è estratto questo singolo è “Passion, Love, Heart & Soul”, album d’esordio da cantautore di Beppe Cunico. Le tematiche affrontate nel disco nascono da episodi di vita vissuta. Si parla dell’adolescenza ed i suoi problemi – l’anoressia su tutti – ma anche delle esperienze negative sviluppate dall’artista nell’industria musicale moderna. Vengono trattate poi le tematiche della corruzione, della menzogna, della disuguaglianza e dell’egoismo, che l’artista vede sempre più comuni nell’odierna società. Ma nonostante l’album tratti argomentazioni dure e spesso spigolose, questo resta un progetto dedicato all’amore, all’amicizia e alla passione, ovvero la vera benzina ha permesso all’autore di affrontare tutti i momenti difficili della propria vita.
Beppe Cunico è un cantautore, batterista e ingegnere del suono di Vicenza.
Appassionato di Prog-Rock fin da bambino grazie ad i vinili del fratello maggiore, il giovane musicista s’innamora della batteria. Le prime esperienze importanti arrivano con la sua seconda band, i “D’as Hirth”, dove registra nel 1984 il primo demo di tre canzoni al Magic Studio di Malo (Vicenza), seguiti da Gaetano Peron. Nel 1986 la band ha registrato all’Art Music Studio di Bassano del Grappa il primo Ep, sotto la direzione artistica di Carlo “Out” Casale e Stefano “Ciccio” Dal Col. Il brano estratto “Kalashnikov” ha riscosso un discreto successo, al punto di arrivare al quarto posto nella classifica di Stereonotte, storico programma di Radio Rai 1. Dopo poco la band ha deciso di sciogliersi, spingendo Beppe ad avvicinarsi al mondo della produzione, fino ad aprire il proprio studio di registrazione, l’X-Land studio a Zugliano (Vicenza). Il 26 aprile 2016, dopo esser rimasto folgorato da un concerto di Steven Wilson, Beppe ha deciso di scrivere un nuovo capitolo della propria storia musicale, decidendo di intraprendere la strada del cantautorato iniziando a prendere lezioni di chitarra. A settembre 2020 Beppe Cunico pubblica il suo primo singolo “Silent Heroes” anticipando l’album pubblicato a novembre 2020 “Passion, Love, Heart & Soul”. Il secondo singolo è “Unleash the beauty”, dopodiché è uscito “My life” come terzo singolo. E sono iniziati finalmente, i primi concerti, due show che hanno registrato il sold out e la partecipazione più che calorosa del pubblico presente.
Un brano che, attraverso sonorità pop-r’n’b, parla di riconquista: della proprie radici, della sensualità, della malizia e della leggerezza della vita.
In radio dal 24 settembre
«Nella vita ci sono momenti in cui ti fermi un secondo e ti arriva tutto addosso, come il sudore che sale di botto, dopo una corsa. Periodi in cui ti metti completamente in discussione. Quando ho scritto questo pezzo vivevo in uno studio di registrazione a Milano: un periodo incredibile di disagio e creatività musicale.
Avevo voglia di infinita libertà, di mollare tutto e partire, come poi poi ho fatto, di scrivere della mia vita e basta, senza troppi giri di parole. Questo brano è l’impulso che mi ha fatto tornare “la voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria”.» Fred Branca
Si parla quindi di esistenze possibili, di gabbia e di libertà, del rifiuto per l’ipocrisia, dell’energia che torna e ti ricorda di essere sempre sincero.
Il brano è il primo estratto dall’album “Romantico Punk” di prossima uscita: 8 tracce sospese tra elettronica, pop e r’n’b, piene di saudade, disagio, ironia, romanticismo e beat. Tutte scritte, prodotte e suonate da Fred Branca.
Fred Branca è il nome d’arte di Federico Branca Bonelli, batterista, produttore e autore. Fondatore dell’etichetta Cane Nero Dischi. Ha collaborato con diversi artisti solisti, band e teatri (Marta sui Tubi, Enroco, Kramers, BluNepal, Technoir, Uli e moltissimi altri). “Romantiko Punk” è il suo disco d’esordio da solista: 8 tracce tra pop elettronica e r&b, tutto suonato interamente da lui, il cui primo singolo estratto è “Come un animale”.
L’omaggio al grunge di Seattle e l’attualità della cronaca che preme per uscire, sono alla base di questo singolo e dell’album di prossima uscita da cui è estratto
In radio dal 17 settembre
«Il brano è un urlo. Èuna vena del collo, turgida e pulsante. Bluastra. Gonfia di rabbia. Sul punto di esplodere. Sono tempi di rabbia questi. E qui si celebra pura rabbia umana. Catarticamente». SounDelirio
È un sound che si rifà nettamente agli anni Novanta quello dei SounDelirio, un’ode a Seattle e al grunge che riprende quei suoni e quelle sensazioni per parlare del qui e ora, sottolineando che «oggi è peggio». Lo è a causa di uno smarrimento sonoro tangibile ed estremo e lo si intuisce sin dal drumming introduttivo, spezzato, pesante come un cuore malato. Lo si sente nel repentino innesto di un riff primordiale, gravoso e sporcato da armoniche dissonanti. Le parole arrivano subito allo stomaco, senza mezzi termini. Sono dure e ruvide come la voce che le pronuncia.
Ecco come l’ambiente sonoro sottolinea ed enfatizza un senso di instabilità che non ha soluzione nemmeno nelle relazioni umane e si aggrappa solo a un’idea di sopravvivenza che domanda redenzione per continuare a resistere.
SounDelirio è un duo. Un progetto insieme recentissimo e antichissimo. Il risultato della fusione di due anime in rock, Francesco Quinto e Alessandro Tacchini, ognuna col suo bagaglio di suggestioni e motivazioni. Francesco Quinto, autore e musicista, inizia sin da adolescente, a scrivere canzoni. All’epoca è influenzato dall’ultimo rantolo dell’hard rock classico. Divora dischi, scrive poesie, compie i primi esperimenti di fusione tra rabbia a sei corde ed elegie leopardiane. Fonda e distrugge parecchi gruppi, partecipando, sino ai vent’anni, alle realtà musicali della sua provincia. Poi cambia rotta: dopo la laurea in giurisprudenza ed il diploma in cinematografia, inizia una vita ordinaria. Mettendo la tigre interiore in gabbia. Nonostante mille responsabilità, nella sua vita echeggia il rock (che sopravvive in una stanzetta, fisica e mentale, tra amplificatori, cavi impolverati e marchingegni per registrare). Continua a scrivere canzoni. Poi ancora versi e poesie. Passano gli anni. Lo scrigno è pieno e la chiusura cede. Tutto fuoriesce quando incontra Alessandro Tacchini. Vite similari. Alessandro viaggia incazzato tra schemi borghesi e urli underground. Inizialmente chitarrista, coltiva sommessamente l’hobby del rock. Si laurea e trova un lavoro. Continuando a girare intorno al sogno rock, come una iena intorno ad una carcassa. La sua voce nasce per caso quando, chiamato a suonare la chitarra in una fun band, sostituisce quasi casualmente il cantante. Inizia un’attività live mediante la quale prende confidenza col suo ruolo inaspettato. La sua voce lo trasforma in un personaggio pirandelliano che vuole storie e identità da rappresentare. Ha bisogno di un regista e di un demiurgo e le band locali non funzionano, non comprendono il mondo sotterraneo della sua anima. All’incontro dei due SounDelirio, bastano poche parole, un testo tirato fuori per caso, una birra insieme. Il primo album è già tutto dentro di loro e viene fuori in pochissimi mesi. Fuori impervia la pandemia.
L’amore per una donna e per Roma si intrecciano entrambi così perfettamente “incasinati” di giorno e stupendi la sera
In radio dal 10 settembre
Un sound indie rap e pop, solare e ritmato, caratterizza questo nuovo singolo di Lasersight, prodotto dalla band romana dei Malpensa che partecipa anche come featured artist del pezzo. La track ha in sé sia l’amore per una persona sia l’amore per Roma, città natale dell’esecutore e della band. Nel testo un gioco di rimandi fra i luoghi più significativi della Città eterna e tutto ciò che di attraente c’è in un amore appena iniziato.
Il Colosseo, i Fori e “L’estasi di Santa Teresa” con la visione dell’amata paragonata alla statua del Bernini. Un ricordo di una scena intramontabile della “Dolce Vita” di Fellini che i due protagonisti stanno per reinterpretare e poi ancora, Amore e Psiche, i sette colli, Apollo e Dafne ed il detto “tutte le strade portano a te” con l’invito conclusivo al “Carpediem”: non pensare e goditi il momento.
Il ritornello rispecchia in pieno Roma che è incasinata di giorno ma stupenda di sera come un Oscar da vincere (riferimento a “La Grande Bellezza” di Sorrentino), ambivalenza che si rispecchia nel carattere della ragazza appena conosciuta.
«Volevo fare una track che facesse capire tutto l’amore che ho per la mia città, ma volevo anche dare quel qualcosa in più al singolo ed ecco l’idea, nata con i Malpensa, di far vedere Roma attraverso gli occhi di due innamorati che passeggiano per la città» Lasersight
LaserSight è un rapper romano classe ’90, influenzato dalle sonorità rap originali dagli Articolo 31 fino ai Club Dogo ed in quelle pop degli 883. Inizia ad affacciarsi nel mondo musicale già dall’età di diciotto anni dove inizia per passione i primi lavori autoprodotti con vari esponenti delle scena romana fino al 2012. Dopo un periodo di inattività nel 2015 torna in studio dove incide il suo primo mixtape dal titolo “Cambiamenti”. Le copie fisiche del mixtape vanno sold out nel giro di pochi giorni.
Il suo primo CDufficiale, dal titolo “Sedotto E Abbandonato” disponibile su Spotify e digital store, è uscito il 31 maggio 2018 in collaborazione con l’etichetta torinese RKH. Il CDè stato prodotto interamente da JO Diana e vanta la collaborazione di artisti emergenti romani e Blue Virus. L’album presenta sonorità rap unite ad un sound pop e dance generi in cui l’esecutore ci si rispecchia molto e che denota un’evoluzione artistica del rapper.
Il secondo concept discografico è stato strutturato con il lancio di diversi singoli tutti impreziositi dalla collaborazione con diversi artisti: “Un’estate da ricordare”, “Cadono le stelle” (feat. Rayden), “Voglio il mondo (feat. Yela Kiss)”, “Deluso” (feat. Yota Damore), “Unici” (feat. Calibro 40), “Ti Starò Vicino” (prod. Jack Sapienza) e “Call Back” (feat. Malpensa).
A dicembre 2020 il singolo Unici è stato inserito nella compilation “Top Emergenti 2020” realizzata e distribuita da “Music Universe”.
Il 13 maggio è uscito il nuovo Ep del rapper dal titolo “Notturno”che raccoglie 4 tracce corrispondenti ad altrettanti pensieri. A luglio pubblica “Limbo” prima traccia estratta dal nuovo concept discografico.
Un inno alla libertà di fare scelte seguendo sempre le proprie passioni, sfidando convenzioni e pregiudizi.
In radio dal 3 settembre
Digital release 10 settembre
«“Invece Scrivo Canzoni” è un’esplosione di energia, un inno alla libertà di fare scelte impopolari, anomale, controcorrente, alternative, addirittura incomprensibili. Spesso, le persone che scelgono di ascoltare la propria vocazione artistica passano l’intera vita a sentirsi snobbati, giudicati, consigliati. “Avresti dovuto trovarti un lavoro fisso” è la frase ricorrente che accompagna il cammino di chi ha fatto dell’arte, della creatività e, più in generale, della libertà, una ragione di vita sfidando difficoltà e pregiudizi.»
Marco Cignoli
Questa track, attraverso un bilancio lucido, sincero, a tratti auto-ironico, racconta i primi 30 anni di vita dell’autore, vissuti tra tv, web tv, radio, musica e palcoscenici locali e nazionali, ricchi di scelte impopolari, mai semplicemente “giuste” o “sbagliate”, ma semplicemente figlie delle sue passioni e del suo sentire più genuino.
Il componimento, scritto da Marco Cignoli e prodotto nei Saigood Studios dai fratelli milanesi Daniele e Francesco Saibene, è caratterizzato da un suono pop-rock con influenze elettro-dance anni ’90, ispirato ad artisti internazionali come The 1975, Bloody Beetroots, Franz Ferdinand e ai nostrani Subsonica.
Credits
Marco Cignoli: testo, voce, cori
Francesco Saibene: batteria, synth & FX, cori, arrangiamento, produzione
Daniele Saibene: chitarre, basso, cori, arrangiamento, produzione
Alessandro Saibene: cori
Arrangiato, prodotto, registrato e mixato presso Saigood Studios, Milano
Mix: Francesco Saibene presso Saigood Studios, Milano
Mastering: Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio
L’esordio nella musica avviene nel 2010 grazie al singolo corale a scopo benefico “Noi Siamo Qui” scritto e prodotto da Michael Righini. Nel 2018 pubblica il primo singolo “Can You Love Me“, prodotto da Alessandro Porcella. Nel 2020 collabora con Dj Sheezah alla realizzazione di due singoli: “Figlio Imperfetto” e “La mia Mercedes”.
Come reporter televisivo, nel 2012 avvia una collaborazione con Tele Pavia Web e un lungo matrimonio con Occhio Pavese, principale web tv del territorio per la quale conduce, scrive e produce centinaia di programmi, eventi dal vivo e interviste. Nel 2015 presenta l’evento esclusivo di Loredana Bertè al Caffè Letterario di Roma. Nel 2018 conduce la 21° edizione del VideoFestival Live con Consuelo Orsingher e Mara Maionchi. Dal 2018 frequenta con successo il corso di conduzione radiofonica presso l’Accademia 09 di Milano. Nel 2019 è autore e conduttore per alcune emittenti radiofoniche. L’anno successivo, dal teatro de La Triennale di Milano, presenta il prestigioso Premio Virtù Civica. A febbraio 2020 pubblica l’opera letteraria “Francesco Cignoli: all’ombra della quercia“, basata su tre memoriali lasciati in eredità da nonno Francesco al nipote Marco. Il libro entra nella top25 Amazon delle biografie più acquistate in Italia. Da novembre dello stesso anno conduce il programma quotidiano “Happy Day” su Babayaga Tv, la rete televisiva musicale disponibile sul canale 601 del digitale terrestre. Per la web tv Jab Media Tv realizza interviste e reportage.
L’8 ottobre 2021 è prevista l’uscita del suo primo album.