Category: comunicati stampa

  • Noir Col presentano il singolo “Il garbo e la tavoletta”

    Noir Col presentano il singolo “Il garbo e la tavoletta”

    Nell’estate 2022 i Noir Col presentano “Il garbo e la tavoletta”, il brano segna un gran ritorno dopo l’ultima pubblicazione nel 2020. In questi due anni il duo non si è mai realmente fermato, anzi ha portato la propria musica in giro per il mondo fino ad arrivare a New York.

    “Il garbo e la tavoletta” ha il sapore di opportunità e libertà. Un elogio a due strumenti che ci permettono di costruire una barca e volendo lasciare la nostra terra, oppure andare a caccia di occasioni per poi tornare a casa. I Noir Col scelgono un sound delicato, un pop soft malinconico che allo stesso tempo è carico di speranza e good vibes. Una canzone che tocca le corde del cuore, che emoziona e fa vibrare l’anima a tempo di musica.

    “Il mare come fuga, come libertà. Il mare come infinito conforto e ultimo ostacolo verso i nostri sogni. Il mare come campo di battaglia da cui arriva il pericolo, come confine di difesa. Prendere il largo per andare via o tornare è insito nell’uomo, e per far questo c’è bisogno di ciò che invece è più attaccato al suolo in assoluto: l’albero. Il legno, amico delle nostre idee e forma delle nostre case, ma soprattutto anima delle nostre barche.

    E tutta questa libertà, questo legame con il mare è permesso grazie al maestro d’ascia, magico trait d’union tra terra e mare, che trasforma un semplice tronco in un mezzo che non è solo viaggio e avventura ma salvezza del pescato, e infine filo d’Arianna con cui tornare a casa.

    Capita che chi costruisce le barche magari non ci vada mai per mare, eppure dedica la propria vita a che gli altri possano farlo. In questa “terra di amare perdizioni”, la letteratura e la musica sono il garbo e la tavoletta che ci permettono di difendere e sostentare la nostra terra, e di lasciarla portandola come un vessillo nel cuore, sempre pronti a tornare quando casa ci richiamerà”, così i Noir Col descrivono il proprio brano.

    Biografia Noir Col

    I Noir Col sono Alessandro e Marcostefano Gallo, si sono formati nel 2008 a Cosenza. Nel 2010, dopo diversi anni di gavetta suonando in giro per la propria regione, pubblicano il loro primo singolo “Virare verso sud”, edito da Pirames International. Il brano è seguito dalla pubblicazione del primo EP “Amore in corsivo”.

    Un anno di svolta è il 2016 quando il duo presenta al mondo il suo primo album ufficiale “Virare verso sud”. Il disco viene presentato al salone internazionale del libro di Torino suscitando un gran successo. Il disco si fa apprezzare anche fuori dall’Italia e parte così il tour europeo da Darmstadt in Germania. L’anno successivo esce anche il videoclip del singolo “Virare verso sud”girato da Giacomo Triglia (Ligabue, Brunori Sas, Francesca Michelin…). Il tour europeo continua per un paio d’anni portando il duo a calcare i palchi di altri importanti città come Berlino e Cracovia.

    Alla fine del viaggio i Noir Col tornano con “La teoria del primo passo”, edito da Bix Music. Il nuovo progetto è composto da due volumi e ciascuno presenta una coerenza tematica e stilistica, affrontando vari aspetti del nostro vivere quotidiano. Dopo il tour italiano ed europeo, il 5 dicembre si esibiscono sul palco di “Musica contro le mafie” in collaborazione con il club Tenco, selezionati espressamente da quest’ultimo.

    In seguito alla pubblicazione de “La teoria del primo passo, Vol.2” nel 2020, i Noir Col intraprendono un nuovo cammino tra arte e musica creando, in collaborazione con l’artista Martina Gentile. Un progetto composto da quattro singoli e quattro videoclip, questi ultimi incentrati su illustrazioni ispirate ai contenuti dei testi dei brani associati.

    Nel 2021 alcuni testi dei Noir Col vengono selezionati per la giornata mondiale della poesia, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda. Il 15 Ottobre dello stesso anno si esibiscono dal vivo per il Festival Internazionale MONDO di New York City, in trio acustico. Il 27 Maggio 2022 i Noir Col pubblicano “Il garbo e la tavoletta”, nuovo singolo della band calabrese.

    https://www.noircol.com/

  • “Lunapark”, il nuovo singolo di Luca Mazzieri

    “Lunapark”, il nuovo singolo di Luca Mazzieri

    E’ uscito il 7 settembre “Lunapark”, secondo estratto dal primo album di Luca Mazzieri. Che sapore ha la periferia? C’è lo racconta il cantautore con il suo nuovo brano. Emozionante, delicato ma con energia da vendere.

    Processed with VSCO with m3 preset

    A pochi mesi di distanza da “Spari”, Luca torna presentandoci un altro pezzetto di quello che sarà il suo primo album “Quasi Mai”, in uscita il 19 ottobre. Storie di vita da bar, di periferia con cui Luca Mazzieri racconta l’amore, i sentimenti e i viaggi.

    Ti ho mai detto che questa l’ho scritta soltanto per noi?”

    Quando abiti in provincia, in montagna, tutto è sempre un po’ lontano. Vedi e vivi le cose con intensità. Le luci della festa sembrano più incandescenti. Il Campari più amaro e gli amori più struggenti.

    Lunapark è una canzone da bar, con le chitarre distorte e una voce sguaiata a coprire un cuore crudo, spogliato di tutto. “Una sera ho pensato: è stato bello non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, e le chitarre hanno lasciato il posto al piano di Gianmarco Mancinelli e al solo di tromba di Enrico Pasini. Hai mai pensato a come sarebbe trovarti nudo su una montagna?”, racconta Luca.

    Registrato presso la Falegnameria Studio da Stefano Bortoli e masterizzato da Maurizio Biancani (Vasco Rossi, Lucio Dalla) presso gli storici studi della Fonoprint a Bologna.

    https://lnk.to/_lunapark

    https://www.facebook.com/luca.mazzieri.pop/

    https://www.instagram.com/luca__mazzieri/

    https://www.youtube.com/watch?v=Ty_R8_Wcn2I

  • Frank Tidone è il nuovo singolo “E’ la vita che cambia”

    Frank Tidone è il nuovo singolo “E’ la vita che cambia”

    Fuori dal 9 settembre su tutte le piattaforme digitali “E’ la vita che cambia”, il nuovo singolo di Frank Tidone su etichetta Clapo Music edito da Marechiaro Edizioni Musicali. Il chitarrista è tornato con una grande novità: questo è il suo primo brano cantato da lui, non più solo strumentale.

    “E’ la vita che cambia” nasce alla fine di una storia d’amore, ma il nostro Frank non si lascia mai abbattere e prende tutto con filosofia. Questo cambiamento diventa il suo slancio per godersi ogni attimo della vita, ma soprattutto diventa fonte di ispirazione per la sua musica.

    Il brano si apre con un racconto idilliaco di quello che era la relazione per passare ai sentimenti e la delusione della fine della storia. Nonostante l’argomento non sia dei più felici, Frank riesce a parlarne con simpatia, leggerezza ed ironia.

    “E’ la vita che cambia” si muove tra melodie pop rock. La chitarra di Frank è sempre la protagonista, ma il suono viene addolcito da questo retrogusto più pop che rende il brano divertente e accattivante. La parte migliore della canzone è sentire per la prima volta Frank cantare. La sua voce delicata abbraccia perfettamente la melodia e ci porta ancora di più nel mood del pezzo.

    “La mia fidanzata mi ha lasciato. Tra un mojito e un caffè è passata tutta l’estate e mi sono pure divertito. Mo che faccio a settembre? Mi vado a fare una vacanzetta!”, Frank nel suo stile ironico e scherzoso racconta la genesi del proprio brano.

    Il brano è scritto da Frank Tidone insieme a Fabrizio Fedele con la collaborazione di Diego Spasari. Arrangiamenti e produzione artistica di Fabrizio Fedele.

    https://www.facebook.com/francesco.tidone

    https://www.instagram.com/franktidone/

    https://www.youtube.com/channel/UCjszAn861sS1PkdfEJlu6Qw

  • Fratelli Cecchi fuori l’album “Guardando più in là”

    Fratelli Cecchi fuori l’album “Guardando più in là”

    Fuori dal 27 giugno “Guardando più là”, il nuovo disco dei Fratelli Cecchi. Questo album segna un punto cruciale per il duo, una sorta di presa di coscienza. Dieci tracce caratterizzate da un valore letterario e una suggestiva combinazione di poesia e ironia, tipica del teatro-canzone.

    “Guardando più in là” raccoglie e canalizza in un unico armonico progetto i molteplici sentieri creativi dei Fratelli Cecchi. Le sonorità non hanno più quel sapore bandistico e folk del primo disco, ma sono più vicine al classico cantautorato italiano, tra il pop e la musica d’autore.

    I Fratelli Cecchi come dei poeti si avvicinano al mondo e agli argomenti più sensibili e delicati. Raccontano ciò che vedono, ciò che sentono, in musica. Una musica dalle diverse sfumature. Dei cantautori con una vena pop in grado di avvicinare il pubblico a temi profondi.

    “Il disco è stato accolto con calore dal pubblico e dalla critica. Tra i pezzi troviamo anche “Nuvole viola”, canzone sul tema della violenza contro le donne che è stata premiata al Prato Film Festival.

    Il filo conduttore delle canzoni sta nell’invito a guardare al di là delle apparenze, oltre quelle logiche di mercato che riducono le emozioni a cose “usa e getta”. Un invito a saper guardare più in là anche delle macerie personali, delle piccole e grandi sconfitte, con un messaggio forte di speranza e di rinascita che tiene saldamente unito tutto il progetto discografico.

    La canzone che dà il titolo all’album è dedicata a un’amica speciale scomparsa nel 2019 dopo aver combattuto con il sorriso contro le barriere della sua disabilità“, così i Fratelli presentano il proprio disco.

    “Guardando più in là” è un album per chi ama la musica cantautorale e la poesia. Un album in grado di penetrare anche gli animi più duri. Il disco è disponibile nei maggiori store digitali.

    TRACK BY TRACK

    1) L’impero è crollato

    La prima traccia dell’album è una canzone dalle sonorità pop. Il protagonista del brano si rende conto che ormai l’amore non c’è più, sostituito da freddi calcoli e luccicanti apparenze. La fine di una lunga storia d’amore è come il crollo di un impero e, tra le macerie dei ricordi, il protagonista decide di chiudere quella storia rimanendo autentico, senza cedere alle tendenze di una società sempre più votata al narcisismo e al consumismo.

    2) Tutto il vento del mondo

    “Tutto il vento del mondo”, con le sue sonorità pop e il suo ritmo coinvolgente, è un invito a non farsi vincere dalle logiche del mercato che ci spingono a vivere le emozioni come fossero “usa e getta”. E’ un invito a prendersi del tempo prezioso per gustarsi il cammino della vita. E’ un invito a non sentirsi sbagliati così come siamo, ma anzi a infrangere il perimetro della normalità e degli schemi predeterminati.

    3) Nuvole viola

    La protagonista della canzone è una donna che, attraversando il suo dolore e non senza recriminazioni, prende coscienza della sua condizione di vittima di violenza domestica e decide di riappropriarsi della sua autodeterminazione e della sua libertà. Una canzone piena di dolore, ma ancor più piena di speranza.

    Questo brano è stato premiato al Prato Film Festival 2022.

    Il brano ha un arrangiamento pop che si sposa perfettamente con le parole ed è caratterizzato da potenti aperture orchestrali che esaltano la melodia e la vocalità.

    4) Il direttore della fotografia

    Questa è la prima delle tre canzoni (piano e voce) dedicate ai mestieri del cinema.

    Un direttore della fotografia è innamorato dell’attrice che sta recitando sul set, ma è timido e sa che non riuscirà a dichiararsi. Allora cerca di comunicarle tutto il suo amore con l’arte del suo mestiere, accarezzandola con le luci e con le ombre.

    5) Quell’occhiata da sotto la frangia

    Una sfuggente occhiata da sotto la frangia accende la gelosa curiosità di una donna. “Lei chi è?”. L’uomo nega di conoscerla. “Non lo so”. Ma poi si capisce la verità: la conosce. Eccome se la conosce! E si apre un crescendo di ricordi. “Lei è quella legione di diavoli che attraversò la regione del mio cuore a passo di danza e a colpi di cannone. Poi ci fu un dopoguerra e una ricostruzione”.

    Ma questa non è solo una canzone d’amore. E’ anche una canzone sul tempo che passa lasciando segni evidenti. “A marzo, quell’anno, a Montmartre i colori cambiavano ad ogni sospiro del vento”. Adesso “i colori non cambiano più nelle mie primavere”.

    Il brano, nella vocalità e nell’arrangiamento, è molto vicino alle sonorità degli Chansonnier francesi (Brel, Aznavour, Ferré).

    6) Guardando più in là

    Canzone molto intensa con un arrangiamento pop che si sviluppa in un crescendo seguendo il significato del testo.

    E’ una lettera a un’amica disabile che è venuta a mancare recentemente dopo aver insegnato a tutti che si può affrontare ogni barriera con il sorriso. Una lettera di ringraziamento per averci insegnato a “guardare più in là” delle apparenze, dei piccoli e grandi fallimenti personali, delle logiche del mercato con la tendenza all’omologazione e con quelle violente pulsioni malate di perfezionismo.

    7) Il primo approccio non si scorda mai

    Due anziani contadini, dopo tanta vita percorsa insieme, conservano la voglia di guardarsi negli occhi con la consapevolezza di essere invecchiati ma di aver conservato la loro autenticità e anche quel briciolo di pazzia che ci vuole e che l’ironia, insieme alla complicità, trasforma in pura poesia.

    E’ l’unica canzone dell’album in vernacolo pratese.

    Musicalmente, la particolarità è questa: nonostante l’uso dell’endecasillabo e delle rime, così come del vernacolo, la sonorità non è quella della musica popolare toscana. Anzi, l’arrangiamento fa pensare alla Francia degli Chansonnier. A dimostrazione che si possono usare le forme della musica e della poesia popolare senza cadere nel folklorico.

    8) Il regista

    E’ la seconda delle tre canzoni (piano e voce) dedicate ai mestieri del cinema. Un “videomaker fai da te” si improvvisa “regista” e decide di girare un cortometraggio, più per la voglia di sentirsi importante che per il desiderio di fare arte. Ma è maldestro: voleva fare un corto, ma gli viene lungo, molto lungo, un film d’autore di quattro ore “che guarderanno in tre, in un cinema d’essai”. Il brano prende di mira con ironia un certo tipo di narcisismo culturale da salotto.

    9) La scintilla dell’amore

    Altro brano impegnato che può essere letto come un grande messaggio di speranza perché “la luna crescerà e le notti non saranno tutte uguali”. Uno dei brani più ritmati dell’album, caratterizzato da una coda particolarmente coinvolgente, per affermare che l’amore “trasforma in arte i limiti del corpo”. Anche di fronte a problemi oggettivi e seri (come può essere la disabilità), la canzone invita a non cedere al pietismo degli “sguardi troppo buoni”, ma spinge a costruire il proprio futuro con energia e con la consapevolezza che, nel cammino della vita, non siamo soli.

    10) L’operatore di ripresa

    A chiudere l’album è la terza e ultima canzone (piano e voce) dedicata ai mestieri del cinema.

    Un cineoperatore fa il bilancio di una sua storia d’amore ormai finita e lo fa parlando di ottiche, di tecniche di ripresa, di strumentazione. Il cuore diventa un teleobiettivo. “La memoria è un grandangolo: ti spalanca i ricordi ma curva la linea del tempo e falsa le distanze”.

  • “Finisce così”, il nuovo singolo di Saimon Fedeli

    “Finisce così”, il nuovo singolo di Saimon Fedeli

    Il 31 agosto è uscito “Finisce così”, il nuovo singolo di Saimon Fedeli. Un brano che come il precedente racconta senza fronzoli attimi di vita quotidiana, un altro pezzo di quel puzzle che andrà a comporre il suo prossimo album “Stanze Vuote”.  

    “Finisce così” è un brano intimo dove il cantautore affronta il tema della solitudine. Una solitudine scelta per paura di ricevere una delusione. La solitudine un po’ come evasione e come rifugio. “Forse è meglio lasciarci stasera che fingere una vita intera”, una frase che racchiude tutto il senso della canzone.

    Nelle Stanze Vuote sembra quasi essere meglio una solitudine scelta che una solitudine condivisa. Con un ritornello che si apre come un respiro pieno dopo un’apnea e nel quale vorremmo trovare una corrispondenza con il nostro naturale desiderio di crederci ancora una volta e che invece non arriva. Finisce così.  

    Una canzone che ci racconta la disillusione con quello struggimento proprio di certi accordi che immediatamente risuonano dentro di noi. Quasi che l’autore mentre ci sta dicendo che non ne vale la pena ci stesse suonando che ne vale assolutamente la pena.  

    “Mi sono accorto che stavo cominciando a lasciare per non essere deluso, rinunciare per non essere sconfitto, omettere per non fingere. E ho capito invece, che è proprio la fine a rendere tutto così maledettamente prezioso”.

    Biografia

    Saimon Fedeli è un cantautore di Milano nato nel 1975.
    Qualcosa deve pure accadere, canta quello stesso anno Lucio Dalla in Anidride Solforosa. In casa la domenica sera niente partite di calcio, con il padre ci si metteva intorno al giradischi e si ascoltava musica. Un passato da batterista, i ritmi impossibili del samba e della bossa nova del suo maestro.

    Saimon ha suonato in diverse band, ma non solo. La musica ha sempre fatto parte di sé.
    Per vent’anni ha gestito negozi di strumenti musicali, allestito concerti, vissuto e assorbito i cambiamenti della scena musicale dell’hinterland milanese. Fino all’avvento di internet e con esso la fine di un’epoca. Quella in cui i ragazzini crescevano tra i corridoi dei negozi di musica. Eppure qualcosa deve pure accadere.

    Nel 2015 la svolta. Prende in mano una chitarra acustica e cresce in lui il bisogno di raccontare e suonare la propria musica. Nel 2018 pubblica il suo primo disco “Autoritratto”. Qualche anno di pausa e poi finalmente il 6 luglio 2022 esce “Capita capita” e il 31 agosto “Finisce così”, entrambi estratti dal nuovo album “Stanze Vuote”.

    https://www.instagram.com/saimon.con.la.a/

  • “Musica Per Coppiette”, il terzo album acoustic punk di N’to Stina

    “Musica Per Coppiette”, il terzo album acoustic punk di N’to Stina

    Fuori dal 2 settembre “Musica Per Coppiette”, il terzo album di N’to Stina. Undici tracce acoustic punk rock e quattro bonus track che raccontano con ironia la vita di coppia, l’amicizia e l’avventura del viaggio.

    N’to Stina dopo un anno di pausa torna con una serie di brani travolgenti. La sua chitarra acustica coinvolge e cattura l’ascoltatore. La sua ironia strappa un sorriso e rallegra la giornata. “Musica Per Coppiette” è un album energico e fin dall’inizio ci presenta subito lo stile del musicista. Il primo pezzo “Mi sono rotto” è un vero e proprio sfogo verso la musica che non sempre regala soddisfazioni e l’amore. Si passa a due pezzi “Arezzo/Padova” e “Le case chiuse” in cui il tema è la disillusione amorosa. “Parità dei Sessi” e “Cazzeggiare” giocano sull’ironia. Mentre l’amore torna in modo differente rispetto ai primi brani in “Sempre gli stronzi” e “Voglio una ragazza cinese”. Si passa al tema di amicizia e viaggi in “Zurigo”.

    Non mancano all’interno dell’album anche delle ballad romantiche dove N’to Stina si addolcisce e parla alla propria amata. In “Musica Per Coppiette” sono presenti anche alcuni brani in spagnolo e “Al Menos Tú Me Ama Un Poco” in versione elettrica.

    “Questo album è nato dalla voglia di dire la propria su certi temi quali l’amore, la vita di coppia, i sogni e le delusioni senza mai intaccare l’ironia che ha contraddistinto i precedenti lavori. Il sound e lo stile è sempre lo stesso acoustic punk/folk-punk e pop-punk acustico ma arricchito dal basso di Valentina Pagano in alcune tracce, tra cui una bonus track in versione elettrica suonata in pieno stile punk rock”, così N’to Stina descrive “Musica Per Coppiette”.

    L’album è in collaborazione con DEA Recording Studio e Impacto Records, etichetta messicana indipendente.

    TRACKLIST  

    01 – Mi Sono Rotto
    02 – Arezzo/Padova
    03 – Arezzo/Padova (Reprise)
    04 – Le Case Chiuse
    05 – Parità Dei Sessi
    06 – Voglio Una Ragazza Cinese
    07 – Cazzeggiare
    08 – Jesse & Tulip
    09 – Sempre Gli Stronzi
    10 – Zurigo
    11 – Al Menos Tú Me Ama Un Poco

    BONUS TRACK:

    12 – Teresa (Español Version)
    13 – Tu 6 x Me (New Version)
    14 – Al Menos Tú Me Ama Un Poco (Electric Version)
    15 – Arezzo/Padova (live at Impacto Records, Mexico)

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  • L’ultima spiaggia è il nuovo singolo di LJB

    L’ultima spiaggia è il nuovo singolo di LJB

    Sentite già la mancanza dell’estate? Ci pensa LJB a portare indietro la nostra mente all’inizio della stagione preferita dagli italiani con il suo singolo d’esordio L’ultima spiaggia. L’arrangiamento elettronico accompagna il racconto dolce amaro di una generazione allo sbando che trova nelle vacanze l’appiglio per dimenticare per qualche giorno i problemi che la tormentano. E sono molti i motivi per rifugiarsi nell’illusoria riappacificazione con se stessi che è in grado di suscitare il mare e un viaggio all’estero. 

    Sopravvivere è l’obiettivo di chi non crede più di realizzare i propri sogni ma è costretto a fare i conti con le difficoltà del quotidiano, acuite dalla pandemia e da una guerra che abbiamo seguito in tv ma che sta avendo delle forti ripercussioni sulla nostra stabilità economica. Guardare al lungo termine diventa un’utopia, motivo per cui pensare di costruire una famiglia viene visto come un atto egoistico e da folli. 

    In questa visione tutt’altro che idilliaca le piccole cose sono date per scontate e le emozioni assopite, abbindolati da una società che ci omologa e da un mercato discografico che ci propina tormentoni spagnoli urticanti. Interiorizzare le situazioni peggiori è il proposito del cantautore che ne L’ultima spiaggia ci offre la sua terapia musicale, fatta di strofe ricche di spunti e composte intorno a un loop che entra subito in testa e di un ritornello di chiara ispirazione brit pop.

    Ascolta LJB su Spotify

    Segui LJB su Instagram

    LJB è l’acronimo di Luca John Biaggi, cantautore biellese. All’età di 12 anni scrive la sua prima canzone che parlava di una Fiat 126 con i freni rotti. Alle spalle 2 band, Entropia, con i quali ha raggiunto traguardi importanti come l’Heineken Jamming Festival, passaggi in alta rotazione su MTV Music, X Factor 2015, mentre con Cobalto è arrivato alla fase finale di Sanremo Giovani 2018 risultando come una delle realtà più interessanti del contest. 

    Alla sua prima esperienza da solista parla principalmente di com’è vivere i 30 anni in questo mondo strano e non scrive più di auto rotte, forse. Sono previste in un anno altre 10 nuove uscite, una di queste in collaborazione con un artista importante, sempre con l’appoggio di Magnitudo e la distribuzione di Altafonte Italia.

  • Eleonora Mangano torna con il singolo Solo un’idea

    Eleonora Mangano torna con il singolo Solo un’idea

    Solo un’idea è il nuovo singolo di Eleonora Mangano, da ora disponibile su tutte le piattaforme digitali. Un brano ricco di sfumature musicali pur partendo da un semplice arpeggio di chitarra, un viaggio melodico nella mente di chi si innamora idealizzando l’altro, di chi aspira a mettere in pratica un pensiero stupendo, citando Patty Pravo. Una canzone nata circa un anno fa in maniera naturale e immediata e poi lavorata in studio con il fido produttore Jacopo Nutz.

    Un testo, breve ma con molti giochi di parole, che si poggia su un arrangiamento a tinte rock nel ritornello, sparato nelle orecchie dell’ascoltatore senza un attimo di sosta dopo le strofe. Una strumentale lunga rispetto agli standard del mercato attuale, con la voce che subentra dopo quasi un minuto, e che ritorna prepotente nel finale dopo aver lasciato spazio al racconto di questo momento di passione consumato su un divano color cenere. Solo un’idea ci presenta una nuova sfaccettatura della scrittura di Eleonora, più sfrontata e allusiva, e si tratta dell’ultima anticipazione dell’EP che uscirà a fine anno e che comprenderà anche i brani finora pubblicati.

    Ascolta Eleonora Mangano su Spotify

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    Eleonora Mangano è una cantautrice classe 1992 di Prato. Debutta nel 2020 con il singolo Stato confusionale, una richiesta d’aiuto quando si è in una condizione di totale perdita di prospettive. Il brano in questione è stato scritto insieme a Giulia Ventisette. A questo ha fatto seguito Psicotici sul filo, che descrive la difficoltà a guardarsi dentro per auto-analizzarsi e che parla della facilità, invece, di giudicare e criticare l’operato altrui. È anche un canto di ribellione nei confronti dell’omologazione, un inno a sostegno delle diversità. A luglio 2021 Eleonora ha partecipato al concorso Festival delle Alpi Apuane con Niente e ha poi pubblicato Costruire, un pezzo intenso che vuole incentivare a gettare le armature che spesso costituiscono un ostacolo nel creare rapporti sentimentali e a lasciarsi andare. Questa primavera, invece, è stato rilasciato il singolo In fondo agli occhi (Humura), che invita al rispetto delle diversità ed è frutto di un suo viaggio in Africa. Tutti questi brani, insieme ad altri inediti, saranno inclusi in un concept EP incentrato sulla ricerca della propria verità, in cui racconti autobiografici si apriranno a una descrizione del collettivo e che uscirà a fine 2022.

  • “A Journey”, il nuovo EP di Richard Green

    “A Journey”, il nuovo EP di Richard Green

    Richard Green presenta il suo secondo EP “A Journey”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 1 settembre 2022. Cinque canzoni strumentali dove la musica classica incontra quella moderna creando un’esperienza unica e accattivante per l’ascoltatore.

    “A Journey” è un EP fuori dai soliti canoni di mainstream. Le cinque canzoni che lo compongono non hanno parole, ma parlano al suo pubblico. Gli strumenti di Richard Green arrivano all’anima e tirano fuori quello che abbiamo dentro. Melodie donate all’ascoltatore per creare la propria storia.

    “A Journey” è il frutto dell’evoluzione musicale di Richard Green. Il suo viaggio iniziato come chitarrista l’ha portato ora verso la composizione e la sperimentazione. In queste cinque canzoni ritroviamo pianoforte e archi tipici della musica classica, abbinati a sonorità più moderne, come nel brano “Just Different”.

    “Sono passati oramai 20 anni da quando presi in mano la mia prima chitarra, studiando musica prima in Italia e poi a Londra. I miei gusti musicali sono cambiati più di una volta e, in alcuni casi, pure stravolti. Ma il forte filo conduttore in tutti questi anni è stata la “creazione”. Il voler creare qualcosa che riflettesse le mie emozioni, le mie esperienze e i miei pensieri.

    “A journey” rappresenta molto bene questi concetti. Sono composizioni figlie delle mie esperienze e delle mie emozioni, brani con strutture volutamente molto liberi che ricercano il ricreare emozioni/ambientazioni. Spesso mi sono immaginato come un pittore che stava pitturando su una tela completamente bianca dove anziché pennelli, avevo strumenti musicali ed i miei colori erano le note, non è un caso che il rapporto colori-suoni mi abbia sempre affascinato.

    “A journey ” non vuole essere uguale per tutti, pochissime cose nella musica sono oggettive, è un mio personale “viaggio“ e la mia speranza è che ogni ascoltatore avrà il suo con le sue emozioni, le sue immagini, i suoi ricordi” così Richard Green descrive il proprio EP.

    https://www.instagram.com/richardgreenofficial_/

    Biografia

    Richard Green, nome d’arte di Riccardo Dosi, è un musicista/chitarrista/compositore di Piacenza che vive a Londra dal 2012. Appassionato di musica fin da piccolo incomincia già a 12 anni a prendere lezioni di chitarra. Si iscrive all’Accademia di Musica moderna fino al suo trasferimento a Londra.

    E’ questa città ad allargare e ampliare le sue conoscenze musicali. Qui si iscrive all’ICMP ottenendo un Higher Diploma come chitarrista e una Laurea come musicista.

    Una volta conseguita la Laurea come musicista, si è avvicinato alla composizione musicale e, dopo diversi anni spesi a raccogliere materiale musicale, ha debuttato nel mercato musicale online. Nel dicembre 2020 esce “Dark Horses”, un brano di musica elettronica sperimentale utilizzato come colonna sonora di un video per promuovere un evento artistico a Piacenza. Da quel momento ha incominciato a rilasciare un brano ogni mese e mezzo, e nell’Agosto 2021 rilascia il suo primo EP.

    In questo Ep ha voluto rappresentare in musica i colori, più precisamente sei colori ricreando sei atmosfere differenti. Si può considerare oltre che il suo Ep di debutto anche il suo primo concept album. All’interno del EP troviamo anche collaborazione di rilievo come l’ottima performance di violino eseguita da Melissa Priller (Dallas String Quartet).

    Una delle principali caratteristiche di Richard Green è la varietà di stili musicali affrontati: passando da una ballata Funky/Pop come Blue Rain ad un rock molto melodico come Made to Be Broken, ad un brano indie/pop con sfumature di musica classica come Green Land.

    Il 1 settembre 2022 pubblica il suo secondo EP “A Journey”. Cinque brani composti con pianoforte e archi, dove elementi tipici della musica classica si uniscono a sonorità più moderne.

  • Nanni Patti debutta con il singolo Dove sei?

    Nanni Patti debutta con il singolo Dove sei?

    Venerdì 29 luglio uscirà Dove sei? (Mescal/Believe), il singolo d’esordio del giovane e promettente Nanni Patti. La canzone, nata tutta d’un fiato durante una di quelle notti turbolente tipiche dell’adolescenza, trasmette sin da subito energia e freschezza. Il sound electro-funk si mescola ad un cantato moderno e incalzante che ricorda l’attitudine di Justin Bieber e lo stile dei Daft Punk, un’alchimia perfetta che sa far ballare e cantare chiunque.


    Ho scritto questa canzone – dice l’artista – in un periodo della mia vita in cui non avevo proprio voglia di relazionarmi con nessuno ma una parte di me cercava una persona che potesse capirmi e aiutarmi nei momenti più bui. La parola relazione intesa come legame sentimentale mi spaventa molto dato che i miei genitori si sono separati quando avevo poco più di due anni ma se da un lato vivo la paura di sbagliare, dall’altro sento anche la voglia di sperare che non vada tutto storto perché non capirsi è terribile ma è altrettanto terribile capirsi in tutto. Proprio come due gocce di un mare ghiacciato che non si possono avvicinare ma nemmeno respingere”. 

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    Giovanni Patti, detto Nanni, nasce il 2 luglio 2003 a Castelvetrano (TP). Da pochissimo diplomato al liceo classico, si è sempre distinto nelle materie umanistiche dimostrando una spiccata capacità linguistica che è facile ritrovare nei suoi testi. A soli tre anni comincia per gioco a suonare una vecchia batteria montata nel garage e da quel momento non si ferma più. Durante la pandemia del 2020, costretto come tutti a stare in casa, si dedica alla composizione dei suoi brani trasformando la solitudine e lo sconforto in uno slancio artistico pieno di sogni e passione.