E’ disponibile su tutte le piattaforme di musica online e in formato CD negli stores “THE WEIGHT OF THE WIND” (Sincom Music), nuovo album di SIMONE COZZETTO.
“THE WEIGHT OF THE WIND”, nuovo album di SIMONE COZZETTO, rappresenta una fase che l’esecutore ha vissuto in un momento difficile della sua vita. Il lavoro ha infatti contrasti tra luce e ombra , aperture e chiusure creando appunto un incontro tra Paradiso ed Inferno. Centrale e significativa in senso allegorico all’interno dell’album è la figura di Lucifero, personaggio che rappresenta la caduta di ogni essere umano che sente di subire, a causa delle proprie scelte o per le circostanze avverse della vita stessa, il peso del giudizio e l’agonia della sofferenza.
Prodotto dall’etichetta Sincom Music, il asset discografico è stato interamente scritto e musicato da Cozzetto per tutte le dieci tracce che lo compongono.
Di seguito la tracklist dell’album:
1) The Descent (dying Breath I);
2) The Bliss (Leo’s Song);
3) Nihil;
4) Cold and Sweet;
5) The Shadows (intro) / The Shadows;
6) Lucifer (Dying Breath II);
7) The Weeping Willow;
8) A Boat Of Lies;
9) The Weight Of The Wind;
10) The Gate (Don’t feed it).
Ascolta “The weight of the wind” su Spotify
Category: Comunicati stampa
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Fuori in digitale il nuovo album e negli stores “THE WEIGHT OF THE WIND” il nuovo album di Simone Cozzetto
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“SMOOTHLY” IL NUOVO ALBUM FIRMATO BF PROJECT Disponibile su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica Da venerdì 26 marzo 2021, il singolo “Smoothly” in promozione radiofonica
“SMOOTHLY”
IL NUOVO ALBUM FIRMATO
BF PROJECT
Disponibile su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica
Da venerdì 26 marzo 2021, il singolo “Smoothly” in promozione radiofonica
Già disponibile su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica, Smoothly è il nuovo albumpubblicato dall’etichetta TRP Musicfirmato BF Project, lavoro che nasce da un profondo e fraterno legame di amicizia fra il sassofonista-clarinettista Alberto Fichera e il batterista Luca Barbato, duo che si avvale della preziosissima presenza di Nicola Tariello (tromba in Cumbao,Lat-In-Soul e Summer Funky ), Salvo Finocchiaro (Fender Rhodes in Pareo, China Blues e Lat-In-Soul e assolo di synth in Summer Funky) Giacomo Patti (basso in Eyes of Joy e Ramble),Mario Guarini (basso in Pareo e in Ellis Island), Salvo Barbato(basso in Lat-In-Soul, Smoothly e Summer Funky), Carmelo Venuto (contrabbasso in 4 You, China Blues e Cumbao), Daniele Leucci (percussioni in Pareo, Cumbao e Summer Funky), masoprattutto di uno fra i più talentuosi pianisti jazz italiani della nuova generazione, Seby Burgio (Fender Rhodes e Moog in Eyes of Joy, Wurlitzer in 4 You, organo Hammond e Fender Rhodes in Ellis Island, pianoforte in Cumbao, pianoforte, Wurlitzer e Moog in Ramble, pianoforte e synth in Smoothly, pianoforte e Moog in Summer Funky), vera e propria terza colonna portante dell’album, in quanto autore di tutti gli arrangiamenti delle dieci composizioni originali autografate da Fichera (unico autore per il pezzo Eyes of Joy) e Barbato. Tratto da questa nuova realizzazione discografica, il singolo Smoothly, che dà il nome al CD, sarà in promozione e playing radiofonica da venerdì 26 marzo 2021. Questo pezzo presenta un tema essenziale, diretto, di grande appeal, che inneggia alla vita, a un’esistenzache possa essere vissuta dolcemente, cogliendone, nella sua semplicità, la sua naturale evoluzione. Purtroppo, la frenesia di tutti i giorni, i ritmi forsennati che la vita impone, fanno perdere la bussola su ciò che è davvero la bellezza. La pandemia, in qualche modo, ha fatto sì che si potesse cogliere il reale valore delle cose semplici, come per un bambino il fatto di aver perso la libertà di giocare serenamente, per una coppia la mancanza degli abbracci e per i nonni la distanza forzata da figli e nipoti. Questa è la genesi del singolo Smoothly, una composizione in pieno solco smooth jazz, adornata da colorazioni funky, in un connubio che racconta e descrive uno stato d’animo. L’album, invece, principalmente improntato sullo smooth jazz, è ricco di groove, di sonorità calde e avvolgenti, un albumdall’estrema piacevolezza d’ascolto, impreziosito da venature latin jazz che lo rendono stilisticamente più variopinto.Alberto Fichera e Luca Barbato si esprimono così sulla loro nuova fatica discografica: «Questo lavoro discografico rappresenta per noi il coronamento di un sogno: parlare di sé attraverso la propria musica. Il lavoro è un viaggio attraverso sonorità variegate che abbiamo maturato nel corso delle nostre esperienze. Infatti, risulta essere una contaminazione di generi, che non tralasciano il linguaggio della nostra mediterraneità. Un album, questo, nato con grande passione e un’immensa voglia di raccontarci e di esprimerci».
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ANNA UTOPIA GIORDANO “Fogli d’ombra” è il primo progetto spoken word dell’artista visuale
Filosofia e attualità si incontrano in tre performance di voce e suono
“Fogli d’ombra” è un EP che raccoglie tre brani spoken word, primo asset musicale dell’esecutore e poetessa Anna Utopia Giordano. Da sempre attiva nell’ambito della poesia, l’autrice, dopo alcuni lavori di arte visuale di successo internazionale e in seguito a una profonda riflessione sulla comunicazione scritta e verbale, ha intrapreso un nuovo percorso di sperimentazione poetica. Da questa ricerca derivano i tre brani, le tre performance di parole e musica, contenute in “Fogli d’ombra”.
Ad accompagnare le composizioni e l’interpretazione dell’esecutore tre musicisti che hanno realizzato l’architettura sonora su cui si posano i testi: Giuseppe Fiori (14 e 15), Leonardo Barilaro (Pattern) e Un Artista Minimalista (Entelechia (o sul senso del dovere)). Oltre alla voce e ai testi, l’autrice ha curato la produzione e la direzione artistica con la consulenza e il supporto tecnico di Massimo De Feo per il mixing e il mastering.
In ogni traccia, strati di voce e suoni si fondono in un quadro sonoro ben definito e particolareggiato, evocando nella loro totalità una dimensione sospesa e onirica.
I testi, concepiti dall’autrice come ibridi tra poesia e sceneggiatura, racchiudono suggestioni provenienti da filosofia, letteratura e scienza, intrecciando temi di attualità a immagini classiche.
«Una stanza illuminata da luce fioca, contorni sfumati di oggetti e movimenti, desiderio di desiderio.
Una voce limpida.
Occhi veri, forse più dei miei. (No, invece no.)
Qualcuno sceglie il silenzio come azione, così scoppia ogni oscillazione di realtà. Si muovono i nodi, si spostano i legami.
Tutto si sospende, diluito tra matrici, inchiostro e copie di copie. Rimangono fogli d’ombra.» Anna Utopia Giordano
TRACK BY TRACK
14 e 15 feat. Giuseppe Fiori
Testo e voce – Anna Utopia Giordano
Musica – Giuseppe Fiori
“Un giocattolo rotto, la voce della collettività, ricordi di infanzia.”
Anna Utopia Giordano
Pattern feat. Leonardo Barilaro
Testo e voce – Anna Utopia Giordano
Musica – Leonardo Barilaro
“La responsabilità delle proprie azioni, eventi che collidono, evoluzione.”
Anna Utopia Giordano
Entelechia (o sul senso del dovere) feat. Un Artista Minimalista
Testo e voce – Anna Utopia Giordano
Musica – Un Artista Minimalista
“Fusione di polarità, proiezione di opinioni, reti incrollabili.”
Anna Utopia Giordano
Produzione e direzione artistica: Anna Utopia Giordano
Mixing/Mastering Engineer e Consultant: Massimo De Feo
Release: 19 marzo 2021
Cover:
Fotografo: Anna Utopia Giordano
Make-up Artist: Annamaria Sarpone
Consulenza per l’immagine: Rge
CONTATTI SOCIAL
www: http://annautopiagiordano.it/
IG: http://instagram.com/utopiagiordano
FB: https://www.facebook.com/annautopiagiordano
Twitter: https://twitter.com/utopiagiordano
BIO
Molto attiva nell’ambito della sensibilizzazione sociale e con una formazione universitaria filosofica, realizza le serie di arte visuale My Social Generation, Venus, PopBottles e #BornToBeVirtual esposte in musei in Italia e all’estero e pubblicate sui maggiori quotidiani e magazine nazionali (tra cui Corriere della Sera, Repubblica, Vogue, Focus, TgCom24) e internazionali (tra cui BBC, New York Daily News, The Guardian, Le Matin, Telegraph, Cosmopolitan USA, Glamour, Huffington Post UK e USA, Business Insider, Marie Clarie KR) oltre che in testi scolastici ad uso di licei ed università.
Le sue rapsodie – composizioni ermetiche caratterizzate da un linguaggio tecnico scientifico e filosofico – sono state pubblicate in antologie, riviste e blog culturali tra cui Ellin Selae, Le reti di Dedalus (Sindacato Nazionale Scrittori), Il Cucchiaio nell’orecchio, Atti Impuri. Ha pubblicato la raccolta di poesie WYSIWIG (What You See Is What I Got – Lulu) e Fotogrammi – Ideas Depiction (Ed. Siska, in collaborazione con il giornalista Enrico Santus Aversano).
Numerose sono le performance legate alla sperimentazione letteraria e i reading poetici performativi, tenuti durante concerti, esibizioni ed eventi.
Ha collaborato con il fotografo Luca Catellani co-ideando il asset Thanateros, per il quale ha scritto, diretto e recitato le performance con il maestro shibari e performer Andrea Ropes e composto le rapsodie che accompagnano le fotografie.
Ha recitato in mediometraggi, opere di video arte, infomercial e video musicali. Posando come modella, quando ne ha l’occasione, cura personalmente concept, production design e coordinazione artistica dei set fotografici ai quali partecipa.
È ideatrice, direttrice artistica e performer dei progetti di valorizzazione del territorio campano Land in Eden, in collaborazione con Edenlandia, e Animă, in collaborazione con il Cimitero delle Fontanelle (Na).È stata mentore di Naked Truths, asset di sensibilizzazione sul corpo, concepito dalla coreografa e ballerina americana Bianca S. Mendoza. È stata la direttrice creativa e la fondatrice dell’eZine aperiodica di arte e poesia Glimpse e della galleria d’arte online Morphrame, parte del network White Page Gallery/s.
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MAUTO feat. MIRANDA MARTINO “Nero bianco e blu” da un testo inedito di Piero Ciampi
Lo scritto originale, conservato per anni dall’amica Miranda Martino, diventa ora un pezzo composto dal cantautore romano.
Piero Ciampi, indimenticato cantautore e poeta italiano, moriva nel 1980. Miranda Martino, attrice e performer già molto nota al grande pubblico lo venne a sapere solo dopo qualche giorno, eppure Piero fino a poco prima della sua scomparsa era stato un ospite fisso della sua casa romana. Miranda racconta: «Ho conosciuto Piero in un ristorante a Piazzale degli Eroi perché eravamo entrambi amici del proprietario. Ricordo benissimo che mi sembrò da subito un uomo interessante, ma anche inquieto. Ha iniziato a frequentare la mia casa, veniva con i suoi amici e ogni tanto dava di matto, ma quando lo sentivo suonare e cantare mi rendevo conto che aveva una marcia in più. Ascoltandolo poteva succedermi di scoppiare in lacrime per l’emozione».
Quella capacità di tradurre emozioni, musica e parole in una song tanto da lasciare il segno in chi lo ascolta, è al centro del legame di amicizia fra i due artisti, tanto che a un certo punto Piero Ciampi decide di regalarle una poesia. «Era una song senza musica, perciò quel foglio è stato a lungo chiuso in un cassetto, anche se era mio desiderio farla musicare» racconta Miranda.
L’occasione arriva tramite l’amico e produttore Jurij Ricotti che permette a Miranda Martino e Mauto di incontrarsi. Il cantautore romano comincia così a lavorare alla musica e all’adattamento di “Nero bianco e blu”.
«Appena l’ho sentita mi sono commossa, perché Gianfranco (Mauto) ha colto perfettamente l’essenza di questo testo, come se avesse conosciuto Ciampi direttamente». Miranda Martino
«La meraviglia di cantare questo testo scritto da un performer fuori dalle righe come Piero Ciampi, più di quarant’anni fa, e sentirlo allo stesso tempo così dolorosamente attuale, nella sua struggente malinconia, a tratti disperatamente onirico, insieme all’onore di averlo cantato con una interprete sublime come Miranda Martino, è una delle cose più belle che mi siano capitate; avevo queste parole tra le mani, come un pittore che si trova davanti ad una tela cominciata e prova ad interpretare quell’idea primordiale, e, con l’umiltà che si deve di fronte all’opera dell’autore originale, ho cercato di rimanere me stesso e uomo del mio tempo, con la speranza che quell’emozione provata la prima volta, sia rimasta intatta, diventando musica». Mauto
Il video è stato realizzato con l’amichevole partecipazione degli attori Vania della Bidia e Giorgio Caputo. Prodotto da Domenico D’Angelo per Eea Music e diretto da Claudio Piccolotto che commenta: «Una poesia inedita di Piero Ciampi è stato come un dono inaspettato, un’eredità preziosa che Miranda ha voluto condividere con Mauto facendola rivivere. La stesura melanconica mi ha suggerito immediatamente le immagini di questa breve storia d’amore che si consuma nell’arco di un pomeriggio, affidata all’intensa interpretazione di due splendidi attori che ci hanno resi partecipi delle loro emozioni proiettandoci in un passato forse troppo lontano per essere cambiato, come gli errori e le scelte fatte ma che ci ricorda, in modo struggente, che le cose importanti della vita sono sempre a portata di mano, sotto il nostro sguardo».
Parole originali: Piero Ciampi
Adattamento del testo e musica: Gianfranco Mauto
Voce: Miranda Martino
Voce e pianoforte: G. Mauto
Registrato dal vivo da Jurij G. Ricotti e Matteo Spinazzè presso il MOB Studios (Roma)
Missato e masterizzato da Jurij G. Ricotti presso il JGR Studio (Roma)
Edizioni: Eea Publishing / JGR Studio Publishing
Etichetta: Eea Music
Radio date: 19 marzo 2021
Cover: Cristiano Pizzuti
BIO
Mauto
Nato a Roma nel 1975, Gianfranco Mauto ha scoperto la musica all’improvviso, in una stanza della scuola media. Pianista, fisarmonicista ed autore, ha ottenuto vari premi e riconoscimenti (Poggio Bustone, Pigro, MEI, Donida, Biella Festival) e nel 2014 è stato tra i finalisti del Talent GenovaXVoi oltre ad esibirsi sul Palco Smeraldo di Eataly a Milano.
Nel 1999 è stato tra i fondatori di CiaoRino, il primo tributo a Rino Gaetano, ed ha suonato e collabora tuttora con artisti italiani e stranieri (Il Volo, Tomy Renis, Kacey Musgraves, Kevin Costner, Amedeo Minghi, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi).
Nel 2012 ha pubblicato il primo album “Cosa Cambia” il cui tour è durato quasi quattro anni e lo ha visto esibirsi in numerosi concerti in tutta Italia.
Nel 2018 è uscita la sua prima raccolta di poesie “E tutto si riveste di nuovo” per l’editore Terre Sommerse (Roma).
Il 1 maggio 2020 è uscito il pezzo “La tua rivoluzione”, adattamento in italiano del famoso pezzo “Talkin ‘bout a revolution” di Tracy Chapman, contenuto nel nuovo doppio lavoro discografico “Il Tempo Migliore” (versione studio e acustica). La prima parte di questo asset è stata pubblicata il 27 Novembre 2020, anticipato dal singolo “L’Itaglia (Aida s’è persa)”.
Contatti e social:
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Twitter: https://twitter.com/gianfrancomauto
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Miranda Martino
Nata a Moggio Udinese il 26 ottobre 1933, debutta nel 1955 al concorso voci nuove indetto dalla RAI per selezionare i partecipanti al successivo Festival di Sanremo. Non riesce ad entrare fra i sei interpreti prescelti per il Festival ma ottiene comunque un contratto discografico e inizia quindi a prendere parte a varie trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel 1957 partecipa per la prima volta al Festival di Napoli, dove tornerà nei due anni successivi. Il debutto al Festival di Sanremo avviene nel 1959, col pezzo “La vita mi ha dato solo te”. Nello stesso anno ottiene un grande successo con il pezzo “Stasera tornerò”, sigla del programma RAI La donna che lavora.
Nei primi anni sessanta è una delle cantanti italiane più popolari e partecipa alle più importanti manifestazioni musicali del periodo: ritorna a Sanremo nel 1960 e 1961, ed è inoltre in gara al Cantagiro 1962 e a varie edizioni di Canzonissima. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana.
Nel 1963 inizia la carriera teatrale di Miranda, che nel corso del decennio reciterà al fianco di attori quali Erminio Macario, Nino Taranto, non abbandonando comunque il mondo della song. Particolare consenso ottengono infatti i due album incisi rispettivamente nel 1963 e 1965, in cui reinterpreta celebri motivi della song napoletana con gli arrangiamenti di Ennio Morricone; parteciperà inoltre a numerose trasmissioni televisive. A partire dagli anni settanta si dedica quasi esclusivamente a recital e rappresentazioni teatrali. Nel 2004 interpreta “Il mare non bagna più Napoli“, scritto e diretto da Arnolfo Petri, nel 2005 recita nella commedia musicale “Tegole e fregole: i gatti di Roma” in scena al Teatro Salone Margherita di Roma e nel 2006 al Teatro Greco di Roma, con Riccardo Garrone. Nel 2019 Miranda Martino torna in scena con lo spettacolo “Miranda Martino – Ricomincio da 80”, accompagnata da Mario Maglione, Paola Ferrulli, con la regia di Marco Simeoli.
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SUD SOUND SYSTEM: per la prima volta in vinile “ACQUA PE STA TERRA” (300 COPIE NUMERATE A MANO), DISPONIBILE DAL 15 MAGGIO 2021, PRE ORDER DAL 18 MARZO 2021
SUD SOUND SYSTEM
“ACQUA PE STA TERRA”
(PER LA PRIMA VOLTA IN VINILE – 300 COPIE NUMERATE A MANO)
“Acqua pe sta terra” è il quinto album in studio per i SSS, pubblicato nel 2005
DISPONIBILE DAL 15 MAGGIO 2021
PRE ORDER DAL 18 MARZO 2021
Su www.lascenadischi.it e www.semplicementedischi.com
“Acqua pe sta terra” sara’ disponibile per la prima volta in vinile. 300 copie limitate e numerate a mano, vinile blu marmorizzato.
Un albumche vede tantissime collaborazioni di spessore, dal rapper Luciano nel componimento “Now is the time” a General Levy su “Nun te fa futtere” passando per quella di
Antony Johnson (probabilmente la piu’ importante) nel componimento “Jah Jah is calling”.
Martellanti melodie in pugliese su ritmi in levare che vanno dal Reggae al Dub.
Comune denomiatore delle 14 tracce e’ il forte impegno sociale e la voglia di divertirsi.
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STUBBORN HEART: il duo italo inglese pubblica il nuovo singolo che anticipa ‘Made of Static’, il disco in arrivo il 4 giugno (One Little Ind Records)
STUBBORN HEART
pubblicano oggi
‘Against The Tide’
la seconda anticipazione tratta da ‘Made of Static’,
il nuovo album in arrivo il 4 giugno
(One Little Independent Records/Bertus)
tra i migliori rappresentanti del nuovo filone electro-soul britannico
dal songwriting potente e diretto, Stubborn Heart annunciano ‘Made of Static’,
il nuovo album in arrivo il 4 giugno, ad otto anni di distanza dal albumdi debutto
primo singolo: ‘Talking Gold’
‘Made of Static’ album pre-order link
https://stubborn-heart.lnk.
to/madeofstaticpreorder “At times it can take your breath away” – NME
“That fuzzy feeling inside when you stumble across a track you REALLY love” – Noisey
“Sounds like Craig David in hell or MJ Cole if he was beautifying Throbbing Gristle. Really compelling” The Guardian
Ad otto anni di distanza da ‘Stubborn Heart’, il albumdi debutto ampiamente accolto dai media musicali, Luca Santucci e Ben Fitzgerald annunciano l’atteso ritorno con ‘Made of Static’, dieci nuove tracce tra electro-soul, songwriting introspettivo ed infauste e meditative linee di synth. Dubstep e soul, house e garage anni ’90 accompagnati dalla voce di Luca Santucci, il cui timbro vocale acuto, intenso ed ipnotico, è paragonabile a quello di Thom Yorke. In questi anni di silenzio, Santucci ha collaborato con artisti di casa XL e Warp, tra cui Plaid e Soulwax.
Dopo ‘Talking Gold’, il primo singolo pubblicato, Stubborn Heart presentano ‘Against The Tide’, accompagnato dal cinematico e poetico video diretto da Michael England (Autechre, Bola, Leila Arab, Andy Stott, Graham Massey 808), un filmato per introdurci alla ricchezza ed alla diversità della cultura di New York attraverso una fotografia straordinaria. “I felt the track Against the Tide captures the sense and pace of the city. The video serves as a reminder of what the city is all about. Documented between 2018 and 2019, they fall somewhere between Orsen Welles’ notion of the Devine Accident and Henri Cartier-Bresson’s concept of the Decisive Moment. I am looking for the lines and gaps of interplay, to weave an evocative and emotional journey between the conscious spectacle and that of the voyeur; hopefully casting light back on some of the intimate moments of portraiture that take place every day within the city.” afferma il regista.
C’è un’onesta semplicità in cui Stubborn Heart (il cui nome deriva dal titolo di un vecchio singolo norther soul di The Sheppards) creano, con testi immediati e diretti il cui obiettivo è di catturare un sentimento piuttosto che emularne uno. ‘Talking Gold’, la prima anticipazione tratta da ‘Made of Static’, pulsa di atmosfere e ritmi elettronici.
In arrivo il 4 giugno, ‘Made of Static’ è stato interamente scritto, suonato e mixato da Stubborn Heart.
Con l’omonimo album (2012, One Little Independent Records) Stubborn Heart hanno conquistato Pitchfork, NME ed i media inglesi, nonché Gilles Peterson (che ha nominato il albumai Worldwide Awards del 2012) e Rough Trade, che ha posizionato il debutto tra le 20 migliori release dell’anno.
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LORD MADNESS “Leggenda Vera Pandemia Remix” è una nuova versione di “Leggenda vera” in uscita il 19 marzo per l’etichetta Disability records
Un asset ripensato completamente dal punto di vista musicale
«Volevo dare un valore aggiunto ad un albuma me molto caro che purtroppo non ha avuto possibilità di girare tramite live poiché come tutti sappiamo è da un anno che non si sale sui palchi causa pandemia. Mi sono detto “il albumè una bomba…ma se lo fosse di più?”. Volevo potesse risuonare ancora più fresco e ho pensato ai producer che stimo con i quali non avevo mai collaborato e così sono nati i primi remix. Il master del albumè stato curato da Red Sinapsy, il asset è poi stato pensato per la pubblicazione da Sigma The Voice per Disability Records di Adria The Reject ed eccoci qui». Lord Madness
TRACK BY TRACK
Leggenda vera
Originariamente prodotta da DELIUAN – remixata da Libberà
Sogni feat.V’Aniss
Originariamente prodotta da DEPHA BEAT e LORD MADNESS – remixata da Esa
L’uomo che correva controvento feat. DJ FASTCUT
Originariamente prodotta da DELIUAN – remixata da BELLA ESPO
Woody Harlem
Originariamente prodotta da RED SINAPSY – remixata da DOUBLEJAY
Fallin’ Down feat. GRIGIO CREMA
Originariamente prodotta da UPPEACH – remixata da SICK BUDD
Mad-Lei feat.LUSSI
Originariamente prodotta dai BIG VALALA
G.O.A.T.
Originariamente prodotta da RED SINAPSY – remixata da CALIMISTIK e MR. HOOD
La Tristezza di Pierrot
Originariamente prodotta da STEPHEN KING e LORD MADNESS – remixata da Kiquè velazques
Spotify: https://open.spotify.com/artist/2C8ebHS0C1Ei0SGrK5j8e7?si=oK7hxNfHTYq43M7fPjZK2A&%3Bnd=1&nd=1
DISABILITY RECORDS
Disability Records nasce il 1° gennaio 2020 da un’idea di Elisa Rovelli e Alessio Pitoni, due amici che vivono a distanza, lei abita in Brianza, lui a Senigallia. In comune un’amicizia forte e la passione per la musica rap. È in questo genere che i due si rispecchiano, si esprimono in piena libertà, trasformandosi in Sigma the Voice e Adria the Reject. Lei è affetta da morbo di Parkinson, mentre Alessio soffre di fibromialgia, la musica salva loro la vita. Per questo decidono di fondare insieme un’etichetta che possa dar spazio a tutti gli artisti che, come loro, hanno fatto della musica un motivo di vita e di rivalsa.
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IL POLIEDRICO LUAZ CI INVITA A TORNARE AL PENSIERO INDIVIDUALE PER DAR VITA AD UN NUOVO PENSIERO COMUNE: “JUSTINK” E’ IL SUO ALBUM D’ESORDIO
E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali “Justink” (Artist Development Cosmophonix Production), l’album d’esordio del esecutore, direttore artistico, fotografo e videomaker mantovano Luaz.
Anima, suono e grazia: l’armonica fusione di questi tre elementi, unita ad immagini che corroborano la mente di raffinatezza ed eleganza, ha portato alla creazione di un concept album unico nel suo genere, ricco di contaminazioni e sfumature melodiche e canore.
“Justink” è un memorandum, un monito in musica per tornare alla pura essenza della bellezza, nella sua autenticità, dissociandosi completamente da vacue e frivole ideologie, da barriere ed idiomi che nascono ed esistono solo nella nostra mente e da sterili e banali definizioni, catalogazioni, etichette, che troppo spesso permeano la società contemporanea.
Il focus dell’intero concept è centrato sulla natura dell’esistenza, su ciò che conta davvero e resiste al tempo, alle avversità, alla mutevolezza e volubilità della vita: proprio per questo, l’esecutore ha deciso di privare la sua musica di qualsiasi orpello estetico legato alla propria immagine, mettendo ben in evidenza che nella musica, l’unica estetica che conta è quella del suono e delle emozioni.
«Siamo solo inchiostro in una delle tante pagine della Storia della Vita – dichiara Luaz –. Ho deciso di lasciar parlare le sonorità, ma soprattutto le sensazioni e le emozioni, dando rilievo ad immagini che le richiamassero alla mente e molta meno rilevanza alla mia immagine di esecutore. Se la mia musica arriverà a chi l’ascolta, io avrò fatto centro, anche perché non sarà stato merito del mio viso, del mio aspetto, o di effimere mode che non hanno nulla a che vedere con l’Arte e con il mio modo di concepirla; voglio che sia la mia stessa musica a parlare a tutti, attraverso me».
In una società frenetica, esibizionista ed ostentatrice, in cui tutto è incentrato sul fare sfoggio non tanto dei traguardi raggiunti con sana ambizione, determinazione, impegno e senso del dovere, ma sull’imperativo categorico dell’apparire, che non lascia spazio a fragilità, riflessioni e ripensamenti, privandoci della nostra meravigliosa natura umana, con pregi e difetti, puntando a renderci sempre più simili a macchine, o ad esseri sterili nell’anima e nei sentimenti, l’esecutore, attraverso questo disco, vuole proporre delle alternative all’ “anomala anormalità” che sta prendendo sempre più spazio e piede nella collettività.
Fil rouge del asset è un’attenta e minuziosa ricerca sonora che porta l’ascoltatore ad immergersi completamente nella sua unica, personalissima ed intima introspezione.
Come se ci osservassimo, attenti e scrupolosi dall’esterno di noi e suonassimo al campanello delle nostre coscienze, allo stesso modo, le nove tracce che compongono il disco, suonano per risvegliare la percezione che abbiamo di ciò che siamo e del mondo in cui viviamo.
In apertura del albumtroviamo “Void“, componimento che aspira a far riflettere l’ascoltatore su quanto a volte sia importante e liberatorio abbracciare il vuoto; una stretta che non attanaglia, bensì riscalda, conforta e rasserena, facendoci sentire bene con noi stessi e con ciò che ci circonda.
Modello Elia Grassi – Pic by B-light ProjectC’è poi “Rebirth“, la prima opera composta e prodotta del CD, che mira a far riflettere sulla nostra vita, sul percorso che abbiamo intrapreso fino ad ora, esortandoci a concederci una nuova possibilità, quella seconda chance che solamente noi stessi possiamo offrirci.
Modella Lucia Testa – Pic by Nereo BumciChiude l’album “Living Synchronicity“, che evidenzia quanto i nostri pensieri siano condizionati dalle notizie, in particolar modo fake news, che quotidianamente dilagano sui nostri dispositivi, instaurandosi e modificando il nostro modo di pensare e di agire: «dal silenzio interiore al chiasso esteriore!», è il messaggio che l’esecutore vuole trasmettere attraverso questo componimento, facendoci soffermare sulla necessità di ragionare con le nostre capacità, con quella libertà individuale che viene sempre più soffocata da un pensiero, disseminato, propagato e venduto per “comune”, ma che è solo il frutto di una contemporaneità frenetica, che non lascia spazio ai singoli individui.
Modello Simone Franco – Pic by Giuseppe GratellaUn asset accurato ed attento, dai suoni ai testi, dalle immagini evocate ai colori della voce utilizzata da Luaz, che nasce da una serie di domande che l’esecutore ha posto a se stesso e che non si erge a manifesto di una nuova corrente di pensiero, ma si pone l’obiettivo di risvegliare il pensiero individuale per sanare il pensiero comune.
Tracklist:
1- Void
2- Black Mirror
3- Fail
4- Adapt Yourself
5- Trapped
6- Liquid Love
7- Numb
8 – Rebirth
9 – Living Sincronycity -
POPLUC “Mi Manca” è il secondo autobiografico singolo del cantautore romano
“Mi Manca” è il secondo singolo di PopLuc.
La composizione è un’intensa riflessione sul vero valore della vita in cui il cantautore si è lasciato andare nella stesura del testo, poiché ha vissuto in prima persona gli eventi narrati.
E’ una dichiarazione pubblica su un periodo buio della vita del musicista e senza troppi giri di parole si affrontano difficili temi come la solitudine, il bullismo, il timore di perdere qualcuno, le differenze sociali, la depressione e il suicidio, trasformando dei tabù in solidi messaggi di speranza, con lo scopo di farsi sentire da una società ormai pigra e fredda.
Così nel ritornello si canta la frase “mi manca l’aria”, proprio per sottolineare la difficoltà enorme che si prova nel tentare una risalita verso la luce. Tutte queste emozioni vengono raccontate attraverso una linea dolce e nostalgica, caratterizzata da un incisivo mix di archi e chitarre distorte, che gridano insieme alla voce di PopLuc.
È forse il singolo più introspettivo dell’performer ed è accompagnato da un video molto singolare.
Alla fine, non è altro che la storia di una conclusione che lentamente diventa un nuovo inizio. La felicità va cercata e poi custodita, perché vivere è un diritto che nessuno può cancellare. -
BELL ORCHESTRE: il collettivo avant-garde pubblica oggi l’ultima anticipazione tratta da ‘House Music’, il disco in arrivo venerdì (Erased Tapes)
Bell Orchestre, Il favoloso collettivo avant-garde, con membri di Arcade Fire, pubblica oggi ‘VII: Colour Fields’, l’ultima anticipazione tratta da ‘House Music’, l’atteso album in arrivo il 19 marzo, a dieci anni di distanza dall’ultimo lavoro, il primo su etichetta Erased Tapes.
Ad accompagnare il singolo il video diretto da Kaveh Nabatian – trombettista del collettivo e film maker – realizzato con la collaborazione di Nicolas Canniccioni e Matthew Rankin: la clip è tratta dalla performance di Bell Orchestre nelle incontaminate foreste canadesi, dove è nato ‘House Music’, un albumche mostra le abilità dei componenti del collettivo a suonare come singoli individui e ad amalgamarsi perfettamente in un unico flusso sonoro. Elementi di classica, di neo classica, di elettronica e di jazz sperimentale fluiscono in balia dell’improvvisazione e dell’innovazione, creando brillanti sculture sonore, ipnotiche ed oniriche. ‘House Music’ si svolge infatti come un unico lungo singolo, un’improvvisazione tra strumentazione classica ed elettronica nella creazione di mondi musicali che sfidano il genere. Come riportano infatti le note di copertina, Bell Orchestre ricordano momenti in cui hanno dato vita a composizioni organicamente perfette, completamente formate, senza alcuna discussione ma in modo del tutto naturale, per poi scoprire che non erano state registrate. In ‘House Music’ Bell Orchestre decidono così di celebrare la spontaneità e gli eventi accidentali, la collaborazione e la creazione democratica. Con l’eredità di grandi che esplorano l’improvvisazione, tra cui Talk Talk, The Orb, Miles Davis ed Ennio Morrino, il collettivo canadese cattura impulsi, connessioni e la misteriosa poetica dell’invenzione musicale che avviene in tempo reale. Con l’aiuto di Hans Bernard come ingegnere del suono, la band ha esplorato ogni angolo della tenuta rurale di Sarah Neufeld(violino, voce) nel Vermont che, accompagnata dagli altri componenti della mini-orchestra (Pietro Amato, french horn, keyboards, electronics – Michael Feuerstack, pedal steel guitar, keyboards, vocals – Kaveh Nabatian, trumpet, gongoma, keyboards, vocals – Richard Reed Parry, bass, vocals e Stefan Schneider, drums) hanno suonato ognuno in una stanza diversa per due intere settimane, sperimentando, creando e isolandosi a volte anche per giorni di fila per poi ritrovarsi nelle session di improvvisazione-registrazione. Da questo processo-esperimento nasce ‘House Music’.
“If you sliced away the front wall of the house and looked in, you’d see the horn section — with so many different things going on — down on the first floor of what would normally be the living/dining room, and it was full chaos with tables and tables of kalimbas and harmonicas and synthesizers and horns. Then you travel up a floor, and there’s me and Richie in an empty, warm sounding wooden bedroom. Mike was on pedal steel in the bathroom, on the same floor as us. And then up the stairs, through the ceiling and in the attic, was Stefan, alone on drums. It’s a big piece of land, and if you went outside to take a break, you’d look over and hear all of this crazy shit coming out of all the different floors, and it filled this valley, and there were lots of rocks so the sound would bounce around. It was spooky and glorious” – Sarah Neufeld
“Most of my favorite recordings have some element of an explorative and accidental feeling within the music, a feeling which reflects the truth of musical minds which are partially super focused on specific musical ideas and partially wandering, exploring the musical world surrounding those ideas. I think it’s really satisfying as a listener when you can hear a musical mind exploring an idea — not just a musician who has pre-formed an idea and rehearsed it 100 times until it’s totally perfect and ironed out. In this recording, every one of the six of us is simultaneously exploring our own ideas, deeply listening to each others’ wide open minds and also totally immersed in our own strange and beautiful little internal musical worlds.” – Richard Reed Parry